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venerdì 2 agosto 2024

Angela Perin, ultracycling: Lo sport mi insegna a non mollare

 Lo sport a me da benessere fisico e psicologico 
Matteo SIMONE 
 

Per partecipare a gare di ultracycling bisogna allenarsi duramente, fisicamente e mentalmente, ed essere disposti a mettersi in gioco in gare molto dure, dove si pedala ogni giorno per quasi tutto il giorno restando sempre lucidi, attenti, motivati. 

Di seguito approfondiamo l’esperienza di Angela attraverso risposte ad alcune mie domande. 
L’evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Race Across America per soddisfazione, durezza, impegno, zone attraversate. 
L’evento sportivo più estremo o più difficile? Race Across America per chilometraggio/giorno a causa dei cancelli temporali e del limite di tempo. 

Nel 2014, Angela Perin ha concluso la Raam Race Across America, con partenza il 10 giugno da Oceanside in California e arrivo ad Annapolis in Meryland, circa 4800 km e 40000 metri di dislivello, classificandosi al terzo posto in 12 giorni, 13 ore e 37 minuti.  
Cosa sperimenti prima, durante, dopo una impresa sportiva?
La mia preparazione fisica (per es. resistenza fisica, concentrazione, capacità di pedalare in condizioni non ottimali, reazione fisica a imprevisti, capacità di sopportazione di fatiche fisiche). La mia preparazione psicologica (per es. forza mentale, reazione psicologica a imprevisti, capacità di trovare soluzioni a imprevisti, capacità di non mollare, capacità di sopportazione di fatiche mentali).  
Hai sperimentato il limite nello sport? Ogni volta che ho partecipato a una competizione che per caratteristiche era diversa dalle altre ho pensato di sperimentare un qualche limite; poi ho sempre visto, in quello che ho fatto, che forse qualche step ulteriore potrei farlo. 

Ci si abitua a tutto, anche ad andare verso il limite che per chi è allenato è semplicemente un mettersi alla prova, testarsi, capire se si è lavorato bene essendo disposti ad alzare sempre un po’ l’asticella delle difficoltà, senza paura, senza temere ma non osando troppo.
 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Non saprei. Non ho mai usufruito di uno psicologo. Credo dipenda dall'atleta, cioè dalla sua forza mentale e dalla disciplina/evento sportivo a cui partecipa. 
Sogni realizzati, da realizzare, rimasti incompiuti? Realizzati, varie ultracycling ritenute top; in primis Race Across America (al primo tentativo!). Incompiuti, inteso come interrotti e non più portati a termine, nessuno perché sono stata in grado di portare a termine tutto ciò che ho iniziato. Da realizzare, molti, anche più estremi, causa mancanza di sponsor/fondi, impegni della vita (lavoro, famiglia). 

La partecipazione a gare di
ultracyling richiede tanta motivazione e passione, inoltre bisogna allenarsi duramente in ogni condizione fisica e climatica per abituarsi a qualsiasi criticità in gara. Inoltre, bisogna essere sponsorizzati in quanto la partecipazione alle gare più estreme richiede una notevole costo di iscrizione e a volte è obbligatorio anche una 'crew' composta da amici che supportano durante la durissima impresa. 
 
A chi ti ispiri? Sei di ispirazione per qualcuno? Onestamente non mi ispiro a nessuno, sono stata una delle prime se non la prima a fare certe esperienze in Italia. Di ispirazione non so, molti me lo dicono; di sicuro molti mi hanno seguito.   
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Familiari, sono orgogliosi ma hanno sempre timore mi possa accadere qualcosa di grave. Amici, colleghi, fan sono spesso increduli che possa riuscire in quello che faccio visti gli aspetti estremi, dicono di ammirarmi, sono affascinati da quello che faccio.   
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport?
Sicuramente che sono ‘dura a morire’, che di fronte alle difficoltà improvvise riesco spesso a trovare delle soluzioni, che spesso riesco a prevedere alcuni problemi.  

Angela riesce a fare davvero delle imprese sportive fuori dall’ordinario con coraggio e spirito di avventura, sperimentando tanta autoconsapevolezza, autoefficacia e resilienza che incrementa di volta in volta superando ostacoli e portando a termine tantissime durissime imprese sportive. 
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Lo sport a me da benessere fisico e psicologico, sfogo dallo stress quotidiano ma anche mi aiuta a capire i miei limiti, mi insegna a non mollare se ho un obiettivo, a sopportare fatiche e difficoltà e mi dà soddisfazione; toglie tempo per altre attività, per familiari e amici e talvolta è difficile accettarlo. 
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana?
È una valvola di sfogo, e poi la determinazione e forza di volontà la si può applicare anche nei problemi o obiettivi di tutti i giorni. 

La pratica di uno sport come l’ultracyling è davvero una dura prova ma ricompensa in soddisfazioni personali, in viaggi fuori e dentro di sé, conoscendosi sempre di più, elaborando nei lunghi viaggi situazioni, problemi, riflessioni.  
Che significato ha per te una vittoria o un record? Significa che la tua programmazione pre-gara, i tuoi sforzi per prepararti e durante la gara sono stati proficui; ma a volte anche se non vinco ma la performance sportiva è stata al meglio che potessi fare, mi dà altrettanta soddisfazione. 

Dietro le partecipazioni e gli allenamenti per gare di
ultracyling c’è tanta motivazione intrinseca, c’è tanto piacere di fare tale sport, mettersi alla prova, sfidare se stessi, mettersi in gioco, godendo dell'esperienza fatta. 
 
Quali sono gli ingredienti del successo? Forse non sono la persona più adatta per dirlo; personalmente sopra tutto la volontà, la diligenza, la determinazione e la preparazione per ottenere tutto ciò. 

Per portare a termine imprese di ultracycling bisogna avere tanta passione e motivazione nello sport praticato, bisogna sapersi organizzare negli allenamenti e in gara non sottovalutando nessun aspetto, dagli allenamenti psicofisici, alla integrazione adatta, l’equipaggiamento, attenzione vigile al percorso e alle proprie sensazioni corporee. 
Gli allenamenti più importanti?
Faccio veramente fatica a rispondere, i miei allenamenti sono una progressione, l'ultimo non può essere separato dal primo; tuttavia, prima degli eventi di ultracycling a cui partecipo, e durante la fase di preparazione svolgo vari test per verificare se fino a quel momento tutto sta andando secondo programmazione e questi test sono per me molto importanti perché mi danno fiducia e 'self confidence'.  
Cosa ti spinge a fare sport? Da sempre lo sport mi ha affascinato e non riesco a vedere la mia vita senza sport; è come un'altra passione, si cerca di trovare sempre il tempo per praticarlo.  
Cosa diresti a te stessa di dieci anni fa? Che è stato un peccato io abbia perso alcune occasioni ma sono anche fiera di me stessa perché con le mie potenzialità ho fatto molto.   

Nella vita si fanno scelte e rinunce, si prendono certi treni e si perdono altri, ci sono fasi e cicli, ma importante è vivere pienamente e consapevolmente il momento presente senza farselo scappare, capendo propri bisogni ed esigenze e mobilitando energie utili e indispensabili per soddisfarli impegnandosi e credendoci.  
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili?
Forse frasi comuni, non so: ‘resisti, tieni duro!’, ‘lo sapevi sarebbe stata dura e allora dai non mollare!’, ‘calma, c'è sempre una soluzione!’.   
C'è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? Incoraggia al 100% purtroppo no; il compagno, i fratelli, la mamma e qualche amico/follower mi incoraggiano una volta che sto facendo la gara ma non mi incitano prima di farla, anzi! Scoraggia spesso la mamma e qualche volta il compagno perché si preoccupano in quanto quello che faccio non è esente da rischi, anzi ce ne sono molti e anche estremi. 

Per chi pratica ultracycling è tutto sotto controllo, per gli altri sembra una cosa assurda e pazzesca fuori dalla portata comune. 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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