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mercoledì 30 ottobre 2024

Florian Robin terzo alla Spartathlon (GRE) 246km 2024 in 23h51'31"

Arrivare 3° alle spalle di due grandi campioni è per me un incredibile motivo di orgoglio 
Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta 
 

Il 28-29 settembre 2024, ha avuto luogo la Spartathlon e il vincitore è stato il greco Fotis Zisimopoulos 20h18'43", precedendo l'uruguaiano Fernando Andres Martinez Roman 23h28'46" e il francese Florian Robin 23h51'31".  

Tra le donne ha vinto la finlandese Noora Katarina Honkaka 24h25'08" (settima assoluta), precedendo la spagnola Carmen Maria Perez Serrano 25h34'13" e la norvegese Line Caliskaner 26h24'51". 
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Florian attraverso risposte ad alcune ime domande. 
Ciao Florian, complimenti per il tuo terzo posto alla Spartathlon, sei soddisfatto? Ciao Matteo, grazie per il tuo interesse nel seguire la Spartathlon, che per me è stata un'esperienza incredibile. Innanzitutto sono completamente soddisfatto di questo risultato.
Il mio obiettivo iniziale era avvicinarmi alla 24 ore e alla top 10; considerando la lista di partenza, già questo rappresentava una bella ricompensa. Arrivare 3° alle spalle di due grandi campioni e trovarmi davanti ad atleti di riferimento a livello internazionale come l’ungherese Bódis Tamás (già vincitore nel 2019) e il norvegese Simen Holvik (2° lo scorso anno) è per me un incredibile motivo di orgoglio. Molto soddisfatto del risultato perché ho tollerato le temperature di 35-37° durante il pomeriggio.  
Cosa significa per te questo podio? Salire sul podio in una delle gare di ultra distanza più difficili e rinomate al mondo è chiaramente un onore e dà molta fiducia per il futuro. Sono momenti di forte emozione che si assaporano appieno senza rendersi conto dell'impresa compiuta.  
Cosa pensano familiari e amici di questa gara? A chi è dedicata? Ovviamente si pensa ai nostri cari e condividere questi momenti con loro e con il team di supporto è essenziale. 

Ottimo risultato per Robin all’esordio di una gara durissima come la Spartathlon. Non si può che essere soddisfatti e contenti rendendosi conto un po’ per volta di quello che è riuscito a fare e godersela con familiari e amici, soprattutto con chi gli è stato di supporto nella lunghissima e durissima gara. 
Che allenamento è necessario per questa gara? Cosa c'è dietro questo podio? Per quanto riguarda la preparazione per questa gara, era il terzo importante obiettivo della stagione quindi l'idea era di andare in crescendo nel corso dell'anno. Il primo obiettivo era la 100km dell'Ardèche (marzo), poi l'Ultr’ardèche (222Km) (maggio) e infine la Spartathlon (settembre). All'inizio della stagione (febbraio/marzo) si sono svolte alcune gare preparatorie di 50 km. Il volume del chilometraggio è abbastanza importante per me e le settimane ruotano attorno ai 110-140 km con punte talvolta anche di 160-180 km a seconda dei blocchi di carico.
Le 3 aree di preparazione che avevo analizzato per riuscire al meglio in questa gara erano le seguenti: 1) adattamento al caldo / 2) Lavoro sulla porzione montagnosa / 3) Lavoro sulla discesa su strada in pre-fatica. Tutto questo per simulare situazioni di gara. 
Per adattarsi al caldo: allenamenti su tapis roulant, saune prima o dopo determinate sedute, jogging nelle ore calde della giornata con indumenti a strati.   
Abituarsi a correre su sentieri più o più tecnici con scarpe da strada integrando anche il lavoro in discesa sui sentieri. Salite di passo e discese abbastanza veloci da abituare i miei quadricipiti ad assorbire gli shock. 
Per me, che non sono un professionista, bisogna trovare un equilibrio tra lavoro, sport e vita familiare/sociale. 

Per preparare una gara durissima come la Spartathlon bisogna fare carichi di lavoro enormi, non sottovalutare nessun dettaglio, senza improvvisare e senza superficialità, ma curando ogni dettaglio e possibilmente partecipando a gare di lunghezza e intensità crescente, cercando di simulare parti di gara come le salite e le discese e le condizioni avverse come il troppo caldo. 
Importantissimi sono i test sia in allenamento ma soprattutto in gara, in condizioni e su percorsi avversi simili a quelli della gara per abituarsi e adattarsi alla fatica. 
Quest’anno è stato molto vincente per Robin partecipando e vincendo gare in avvicinamento alla Spartathlon. 
Il 17 febbraio ha vinto la 50 km des Mines Réjouies (SUI) in 3h20’58; il 16 marzo ha vinto “Les 56 de la voie bleue (FRA) 56km” in 3h43’; il 31 marzo ha vinto “Les 100 km de l'Ardèche (FRA) in 7h16’35”, precedendo i connazionali Matthieu Lespine 7h51’33” e Loic Mennesson  8h17’21”; il 18 maggio ha vinto l’Ultr'Ardèche (FRA) 222km in 22h0007”, precedendo i connazionali Sebastien Climent 24h4358” e Yann Le Ray 25h2605; il 3 agosto ha vinto la "6h Course de Longemer (FRA) totalizzando 81,309 km. 
Cosa ti è mancato per vincerla? Hai avuto problemi? Quello che mi è mancato è stato lavorare su un terreno collinare con qualche montagna in più, perché la fine della gara (tra i km 200 e 230) ha davvero un andamento in salita. 
Cosa ti spinge a fare queste gare lunghe e difficili? Lo sport è un vettore di condivisione e benessere. Cerco di diventare una persona migliore e gli sforzi sulla lunga distanza mettono in prospettiva molte cose; ci costringono a dimostrare umiltà, coraggio, perseveranza e aumentano la nostra capacità di adattamento (molte situazioni possono verificarsi durante una gara). Un'ultramaratona è una vita condensata, attraversiamo tante emozioni diverse, il che rende l'avventura indimenticabile e bellissima. È una forma di dipendenza, rivivere questa scarica emotiva. 

L’ultramaratona risulta essere una vera palestra di vita, con situazioni da affrontare molto difficili da gestire e superare con fiducia e pazienza. 
Pensi che lo psicologo sia utile nella tua disciplina sportiva? Uno psicologo/trainer mentale può aiutare a superare alcune barriere mentali. Da parte mia sono autodidatta avendo letto diversi lavori sull'argomento compresa l'applicazione della meditazione/autoipnosi. Uno dei miei strumenti preferiti è la visualizzazione. 

Ottimo approccio per preparare una gara e arrivare alla partenza sereni e determinati, utilizzando metodi e tecniche di respiro, meditazioni, autoipnosi e visualizzazioni per simulare stati mentali e parti di gara da affrontare con più fiducia e sicurezza. 
C'è una parola o una frase che ti ha aiutato? Qualcuno ti ispira? Durante la gara, nei momenti difficili, ho a disposizione diverse tecniche. La prima, recito qualche mantra a me stesso: menos cabeza, mas corazon (Valentí Sanjuan), el limit te la pones tu (Alex Roca), abbandono: 10 minuti di sollievo, contro mesi di rimpianti’, tu ne sei capace, quindi combatti come il leone che sei’, ecco alcuni esempi. La seconda, ho al polso un braccialetto realizzato con perle e che simboleggia diverse avventure e sfide già realizzate di cui sono orgoglioso, quindi lo guardo, lo tocco e questo mi motiva. 

È importante avere strategie per superare crisi e momenti difficili, continuando ad andare avanti per la realizzazione di un songo, obiettivo, meta. 
Importante l’incremento dell’autoefficacia ricordando ciò che si è riusciti a fare in passato, per motivarsi e recuperare risorse residue. 
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? I prossimi obiettivi riguarderanno le 24 ore e cercare di essere selezionato per la squadra francese e spero di partecipare ai campionati del mondo nel 2025 in Francia. Indossare questa maglia azzurra, bianca e rossa mi ha sempre fatto sognare e rappresentare il mio Paese sarà un onore che difenderò con tutte le mie forze. Fino ad allora, la vita ‘reale’ continua, tornando al lavoro e continuando ad andare avanti nel cammino della vita. 

Bisogna sempre stare con i piedi per terra e considerare che lo sport ci fa star bene, ci entusiasma, ci fa sognare ma il cammino della vita è lungo e comprende altri contesti e ambienti come quelli lavorati, familiari, relazionali. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 – 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

 
Florian Robin terzo alla Spartathlon (GRE) 246km 2024 in 23h51'31" 
Faire 3ème derrière deux grands champions est pour moi une fierté incroyable. 
Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta 
 
Salut
Florian, félicitations pour ta troisième place au Spartathlon, es-tu satisfait?
Bonjour Matteo, merci pour votre intérêt suite au Spartathlon, qui a été une expérience incroyable pour moi. Dans un premier temps, je suis pleinement satisfait de ce résultat. Mon objectif initial était de m’approcher des 24h et top 10; au vu de la start list cela représentait déjà une belle récompense. Faire 3ème derrière deux grands champions et être devant des athlètes internationaux de référence comme le hongrois Bódis Tamás (déjà vainqueur en 2019) et le norvégien Simen Holvik (2ème l’année passée) est pour moi une fierté incroyable. Très content du résultats car j’ai bien supporter les températures de 35-37° au cours de l’après midi.  
Que représente pour vous ce podium? Monter sur le podium de l’une des courses d’ultra distance les plus difficile et réputées du monde est clairement un honneur et donne beaucoup de confiance pour la suite. Ce sont des moments à fortes émotions que l’on savoure pleinement sans pour autant réaliser l’exploit effectué 
Que
pensent votre famille et vos amis de cette course? À qui le dédie-t-on?
On pense bien sur à nos proches et partager de tels moments avec eux et avec notre équipe d’assistance est primordiale. 
Quel entraînement est nécessaire pour cette course? Qu'y a-t-il derrière ce podiumConcernant la préparation à cette course, c’était le troisième objectif important de la saison donc l’idée était de monter en puissance crescendo au cours de l’année. Le premier objectif était les 100km d’ardèche (mars), puis l’Ultr’ardèche (222Km) (mai) et enfin le Spartathlon ( septembre).  Quelques courses préparatoires de 50km en début de saison ont été courus (février/mars). Le volume kilométrique est pour moi assez important et les semaines tournent autour de 110-140km avec parfois des pics à 160-180Km en fonction des blocs de charge.
Les
3 axes de préparations que j’avais analysé pour réussir au mieux cette course étaient les suivants : 1)adaptation à la chaleur / 2)Travail de la portion montagneuse / 3)Travail de la descente sur route sur de la pré-fatigue. Tout cela pour simuler des situations de course.  
 
Afin de s’adapter à la chaleur : des entrainements sur tapis de course, des saunas avant ou après certaines séances, footing aux heures chaudes de la journée avec des couches de vêtements. S’habituer à courir sur des sentiers + ou – techniques avec des chaussures de route en intégrant aussi du travail de descente sur sentiers. Montée de col et descente assez rapide pour habituer mes quadriceps à encaisser les chocs. 
Pour moi, qui ne suis pas professionnel, il faut trouver un équilibre de vie comprenant le travail, le sport et la vie de famille/sociale. 
Qu'a
-t-il manqué pour le gagner ? Avez-vous eu des problèmes?
Ce qu’il m’a manqué c’est un travail sur terrain vallonné avec un peu plus de montagnes, car la fin de la course (entre le km 200 et 230) est vraiment à tendance ascendante. 
Qu’est-ce qui vous pousse à faire ces courses longues et difficiles? Le sport est un vecteur de partage et de bien être. Je recherche à devenir une meilleure personne et les efforts de longue distance font relativiser beaucoup de chose, nous oblige à faire preuve d’humilité, de courage, de persévérance et augmente notre capacité d’adaptation (de nombreuses situations peuvent survenir en course). Un ultramarathon s’est vivre une vie en condenser, nous passons par beaucoup d’émotions différentes, ce qui rend l’aventure inoubliable et si belle. C’est une forme d’addiction, pour revivre cette décharge émotionnelle. 
Pensez-vous que le psychologue est utile dans votre discipline sportive? Un psychologue/ préparateur mental peut aider à passer certaines barrières mentales. Pour ma part je suis autodidacte avec la lecture de plusieurs ouvrages sur le sujet avec notamment l’application de méditation/autohypnose. Un de mes outils préféré est la visualisation. 
Y a-t-il un
mot ou une phrase qui vous a aidé? Est-ce que quelqu'un vous inspire? 
Pendant la course, lors de moments difficiles, plusieurs techniques s’offrent à moi. La première, je me recite quelques mantras : «menos cabeza, mas corazon» (valenti san juan) «el limite te la pones tu» (alex roca) «l’abandon :10min de soulagement, contre des mois de regrets » «tu en es capable, alors bats toi comme le lion que tu es» voici quelques exemples. La deuxième, j’ai un bracelet au poignet qui a été fait avec des perles et qui symbolise plusieurs aventures défis déjà réalisés pour lesquels je suis fier donc je le regarde, le touche et ça me motive. 
Prochains objectifs et rêves à réaliser ? Les prochains objectifs seront sur 24h et tenter la sélection pour l’équipe de France et je l’espère participer aux championnats du monde en 2025 en France. Porter ce maillot bleu, blanc, rouge, m’a toujours fait rêver et représenter son pays sera un honneur que je défendrais de toutes mes forces. D’ici là la « vraie «vie continue, reprise du travail et continuer d’avancer sur le chemin de vie. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 – 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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