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giovedì 4 agosto 2016

Liberato Pellecchia: Maratona di Berlino PB 2h14'28", esperienza fantastica, mi emoziono tuttora

Matteo Simone 

Lo sport rende felici ed avvicina persone, culture e mondi; promuove il benessere fisico e sociale e va inteso non solo come performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche come possibilità di superare i propri limiti, incentivo all’aggregazione sociale, strumento di prevenzione e promozione della salute. 
Molte persone attraverso l’attività sportiva sono riuscite a superare i propri limiti e a raggiungere importanti traguardi. Interessante la testimonianza di Liberato Pellecchia, un maratoneta che ha indossato la maglia azzurra.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Lo sport è uno stile di vita. Crea equilibrio tra mente e corpo.” 
Come hai scelto il tuo sport?La corsa mi rende libero.” 
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare?Il mio sport mi ha insegnato a superare rischi e difficoltà. Bisogna curare ogni minimo dettaglio e lavorare molto sulla mente.”

Lo sport forma e trasforma le persone, insegna a superare ostacoli, crisi e difficoltà, non si tratta solo di allenare il muscolo, ma attraverso lo sport si forgia il carattere, si struttura la personalità.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara?Corro la maratona. Alimentarsi bene e sano è importantissimo. Prima mangio fette biscottate con marmellata e bevo un thé. Durante la gara assumo maltodestrine. Subito dopo lo sforzo mangio una banana prima di un pasto completo ben bilanciato tra carboidrati, proteine e grassi.

Correre la maratona significa diventare manager di se stessi, bisogna avere una grande consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, bisogna conoscersi bene, sapere qual è il miglior carburante per i propri muscoli sia alla partenza della gara, sia gli ultimi chilometri e bisogna sperimentare anche in allenamento l’integrazione in gara per capire cosa e come assumere determinati alimenti per continuare lo sforzo prolungato nel tempo e terminare la gara senza incontrare il cosiddetto muro.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Problematiche fisiche che mi procuravano poca serenità. Se non si è tranquilli non si può ottimizzare il proprio potenziale.” 
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Ho avuto dei momenti di difficoltà ma non ho mai mollato. Sono sempre molto motivato e determinato verso i miei obiettivi.” 
Quali persone hanno contribuito nello sport al tuo benessere e/o performance?La mia famiglia, il mio allenatore, i miei terapisti, mi hanno fatto sentire sempre al sicuro e hanno creduto in me anche nei momenti difficili.

Se sei circondato da famigliari, amici, professionisti, che sostengono, supportano, continuano a credere in te anche nei momenti difficili, allora sei in una botte di ferro, senti protezione e sicurezza ed è più facile riemergere e ritornare ad eccellere con più determinazione, grinta e voglia di fare bene.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?La maratona di Berlino dove ho corso il mio P.B. di 2h14'28". Esperienza fantastica. Mi emoziono tuttora.

Questo è il fantastico mondo dello sport, si fatica, ci si impegna, rinunce, sacrifici, ma trattasi di un investimento molto redditizio, quando riesci a fare la gara della tua vita le sensazioni e le emozioni ti rimangono attaccate sulla pelle a vita e servono poi nei momenti più bui per ricordarti che sei stato in grado di fare qualcosa di importante, di sperimentare la performance e tutto ciò aiuta ad andare avanti serenamente e fiduciosamente.
Liberato Pellecchia, ex maratoneta del “C.S. Aeronautica Militare”, allenato dal prof. Luciano Gigliotti, ha corso la sua prima maratona il 13 novembre 2011 a Torino in 2h20’26” e il 28 ottobre 2012 corre in 2h16’24” a Francoforte. Il 29 settembre 2013, ottiene la sua migliore performance sui 42,195km a Berlino in 2h14’28”. 
Un’esperienza che ti da la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita?
Lo sport è palestra di vita. Ogni passo di corsa mi insegna ad andare avanti verso le mie mete dando valore ai passi già fatti.”

E’ vero, lo dico sempre anch’io e lo sperimento quotidianamente facendo sport con la corsa, bici, nuoto, triathlon lunghe distanze, e facendo anche da guida ad atleti con disabilità visiva. Importante essere focalizzati sul qui e ora, sul momento presente, sul proprio passo che va avanti, metro per metro, chilometro per chilometro.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? Se ci credi puoi fare cose inimmaginabili.”

E’ vero, nella pratica sportiva, da una parte ti devi testare e capire cosa puoi fare, ma a volte è importante anche crederci ed osare, a volte arrivano risultati insperati. Anche a me è successo diverse volte di portare a termine gare considerate estreme per me, o avere risultati non alla mia portata. E’ importante avere un’elevata fiducia in se stessi, non troppa.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Ho fatto un allenamento in pista con le chiavi della mia stanza che avevo nascosto inconsapevolmente in una delle due scarpe. Il lavoro è' andato molto bene ma ho preferito non ripetere l'esperienza.” 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Ho scoperto me stesso e preso consapevolezza del mio corpo.

Lo sport permette di conoscerti nelle varie fasi e nei vari momenti, in allenamento, prima della gara, durante, dopo la gara. Inoltre ti permette di percepire i propri muscoli, i propri organi, ti fa sentire tanto dal respiro alle sensazioni corporee, ti fa sintonizzare sul battito cardiaco, hai la percezione delle tue possibilità, della tua forza, del tuo motore. E’ ogni giorno una nuova scoperta.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Si'. E' stupendo lanciare il cuore oltre l'ostacolo. Dare il massimo ed essere orgogliosi di se stessi è' un'esperienza unica che provoca benessere.” 
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara?Spesso negli allenamenti o nei momenti che mi prendo per me stesso visualizzo o immagino spesso le gare che preparo con l'idea: ‘se lo sogni lo puoi fare’.”

Questo   è un buon metodo, aiuta a sperimentare in anticipo le sensazioni di gara e comprendere se è fattibile, ti permette di andare in gara con più sicurezza come se l’avessi già provata altre volte, acquisisci più sicurezza. 
Le visualizzazioni fanno parte di un mio modello di intervento per il raggiungimento degli obiettivi e la peak performance, modello O.R.A., obiettivi, risorse, autoefficacia, che è anche il titolo di un mio libro.
Quali sono i tuoi pensieri in allenamenti e gare?Pensieri positivi. Penso a quanto sia bello seminare per poi raccogliere la gioia tagliando il traguardo.”
La tua gara più difficile?Fare la lepre alla Maratona di Roma dopo solo 9 giorni dalla scomparsa di mio papà. Anche lui podista. Avrebbe dovuto fare anche lui quella gara.” 
Hai dovuto lasciare uno sport a causa di studi o carriera lavorativa?No. Amo correre. Lo farei comunque. Mi fa sentire libero.” 
Hai rischiato di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliare il doping?Lo sport è un messaggio etico. Fare sport barando non ha assolutamente senso e soprattutto non si può essere dei buoni esempi. Mai rischiato di incorrere nel doping. Il mio ‘doping’ è la testa.”
Riesci a immaginare una vita senza sport?Lo sport è uno stile di vita. Mangiar sano e fare sport sarà sempre parte della mia vita.” 
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Ho superato tutto col sorriso. Sono consapevole che fa parte del gioco. Se si è felici in certi momenti vuol dire godersi ancor di più le vittorie.”
Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere di essere atleta?
Ho avuto molti infortuni ma sono tornato sempre più forte e motivato. Non smetto di lottare né nello sport né tanto meno nella vita." 
Potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? Lo psicologo può avere un effetto importante sull'atleta. Subiamo carichi di lavoro enormi e spesso viviamo momenti difficili. Può farci vedere sempre la luce in fondo al tunnel e darci messaggi positivi.

E’ vero, lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, tecnici, dirigenti. Lo sport non è tutto rose e fiori, si fatica tanto, possono capitare infortuni, sconfitte, risultati che non vengono, incomprensioni con altri atleti della stessa squadra, con l’allenatore, con i dirigenti. Lo psicologo dello sport può lavorare non solo sulle criticità ma anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza. Lo stato di forma va e viene; con l’impegno, la passione e la determinazione si riesce a stare in forma il più a lungo possibile cercando di durare fino all’obiettivo ambito, così come anche le crisi vanno e vengono e si può cercare di essere pazienti, fiduciosi, rimodulare lievemente gli obiettivi per rifarsi in momenti migliori.
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport?La corsa da libertà. Aiuta a star bene con se stessi e con gli altri. Non ci sono differenze di razze e di religione.” 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Voglio migliorare il mio PB in maratona. Ho realizzato il sogno di indossare la maglia azzurra assoluta...L'appetito vien mangiando...Voglio farlo ancora.

Bella ed interessante questa testimonianza, traspare tanta passione nello sport, tanto impegno, risultati raggiunti, sensazioni ed emozioni sperimentate, importanza della mente nello sport.

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