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giovedì 2 maggio 2019

Matteo Grassi: Non è facile capire perché si corre 24 ore

Ho provato l'esperienza della 24 ore e ne è uscita una buona prova
Matteo SIMONE 

Il 31 marzo si è svolta la prima edizione “Bi-Ultra 6-24” che prevedeva gare di corsa della durata di 6 e 24 ore nel circuito di 1 km all'accademia dello sport Pietro Micca. 

La prova di 24 ore è stata vinta da Matteo Grassi che ha totalizzato 221,280km precedendo Francesca Innocenti 204,630km (vincitrice della prova femminile), Angelo Cislaghi 191,903km e Vincenzo Tarascio 178,744km. Completano il podio femminile Mirela Hilaj 171,936km e Kirsi Burzio 156,273km.
Di seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Matteo del Trail Running Magazine “Spirito Trail” http://www.spiritotrail.it.
Ciao Matteo, ma hai vinto la 24 ore? “Sì ho provato l'esperienza della 24 ore e ne è uscita una buona prova.

Che dire! A volte si è fortunati o si è fenomeni! C’è chi rincorre una vittoria per tanto tempo e chi all’esordio vince la gara e con un chilometraggio che potrebbe avvicinarlo all’ambiente della nazionale italiana considerato che sono di interesse atleti che si avvicinano ai 230km.
Che sapore ti ha lasciato questa vittoria? Avuto problemi, criticità?La vittoria in sé non mi ha dato nulla. Ho fatto gara da solo senza avversari. Solo la prima donna Francesca Innocenti seconda assoluta ha superato i 200 km. La gara invece mi ha dato delle belle emozioni, e lasciato la voglia di riprovarci o comunque continuare ad allenarmi.

E’ sempre una vittoria e alla fine contano i chilometri totalizzati, l’aver durato fino alla fine con un'ottima prestazione nonostante la mancanza di avversari di pari livello che potessero stimolarlo ulteriormente, inoltre si porta a casa un’importante consapevolezza di poter fare una gara a circuito della durata di 24 ore che non è da tutti.
Si tratta di gestire l’alimentazione, l’abbigliamento, i pensieri e i dubbi, oltre che la fatica fisica e poi l’appetito vien mangiando se all’esordio si riesce a fare un chilometraggio elevato con l’esperienza e con opportuni accorgimenti si potrebbe far meglio e ambire a cose più importanti comprese prestazioni internazionali.
C'è un alimento particolare che hai assunto in gara?Avevo preparato meticolosamente il mio ristoro personale. Ma alla fine, come sempre, ho preferito le novità e quindi il the caldo per scaldare lo stomaco nelle fredde ore notturne, le fette di dolce del ristoro comune e la pastasciutta al sugo di pomodoro.”

Importante è nutrirsi, occuparsi del proprio corpo e del proprio stomaco, reintegrare sempre le energie spese nel corso delle ore e a volte si ha la fortuna che gli organizzatori siano sensibili e preparati per andare incontro alle esigenze degli atleti, considerato che si tratta di una manifestazione organizzata da ultrarunner esperti come Giuliano Pavan, non poteva che offrire un ottimo ristoro.
Come ti prendi cura di te ora dopo questa gara?La prima settimana dopo la gara ho solo riposato poi ho ripreso a fare allenamenti blandi e la terza settimana ad allenarmi. In questo periodo ho prestato particolare attenzione all'integrazione (sali, aminoacidi ramificati, vitamine).

C’è un tempo per ogni cosa, quando si corre si corre, ma è importante anche il periodo di reintegro, di recupero, di riposo e poi si ritorna a fare sul serio con ottime intenzioni, impegno, determinazione.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara?
Ho raccontato poco. Non è facile capire perché si corre 24 ore, e ancora meno trasmetterne le emozioni.” 
Quali sono i benefici nel praticare lo sport di lunghe distanze? Benefici? Sicuramente a livello di carattere e di gestione dello stress nella vita quotidiana. Altro non saprei. Dal punto di vista fisiologico penso siano più nocive che benefiche.”

In effetti il mondo degli ultramaratoneti non è ben considerato da chi è al di fuori del movimento, si viene considerati strani, matti, bizzarri, masochisti e si fa fatica a condividere emozioni importanti come una vittoria di una gara considerata estrema.
Se da una parte con il perdurare in questo sport che precede un sovraccarico articolare e muscolare può essere dannoso per il proprio organismo dall’altra parte può essere considerata una palestra di vita per la gestione di situazioni quotidiane relazionali, lavorative, famigliare fortificando se stessi, incrementando la consapevolezza fisica e corporea, la fiducia in sé e la resilienza.
Quali sono i prossimi programmi sportivi, obiettivi, sogni da realizzare? Persevero un po' nel mondo dell'ultramaratona. Prossimo obiettivo Nove Colli Running. Il prosieguo… ancora incognito. Per il sogno da realizzare, ne avrei un paio, ma non sono abituato a parlarne.”

Interessante, complimenti, certo penso che Matteo Grassi sia vicino a una maglia azzurra, augurissimi per ora e vedremo che succederà alla Nove Colli Running.
Un'intervista a Matteo Grassi è riportata nel libro
“Il piacere di correre oltre”.
 
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022. 
“Il piacere di correre oltre” a Più Libri Più Liberi. Il tema di quest'anno è "Perdersi e ritrovarsi". 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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