Pagine

Pagine

domenica 29 gennaio 2017

Matteo Nocera: Il sogno è conquistarmi un posto nella nazionale ultramaratona

Matteo SIMONE
 

Un posto in Nazionale dà molto prestigio e diventa il sogno di tanti poter rappresentare la propria Nazione in gare di livello Internazionale e mondiale, di seguito l’esperienza sportiva di Matteo Nocera che corre per la Napoli Nord marathon.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Si per i risultati ottenuti e per gli avversari battuti!

Quando vinci una competizione sportiva ti rendi conto di essere un campione ma l’esperienza di Campione è ancora più vera se gli avversari che hai battuto sono di qualità elevata.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica?Come tutti i bambini un semplice avviamento allo sport da parte dei genitori accompagnato sicuramente da una mia passione innata...che poi man mano visto i risultati è divenuta sempre più una cosa seria ... un lavoro.”.

sabato 28 gennaio 2017

I edizione della Sei Ore di Montesilvano


A cura di Stefano Severoni
 
  
L’EVENTO: Montesilvano ha ospitato sabato 21 gennaio 2017 la I edizione della Sei Ore di Montesilvano, valida come I prova del Gran Prix IUTA 2017 di Ultramaratona. Oltre alla sei ore c’è stata anche la prova sulla maratona e sulla mezza. Nonostante le preoccupazioni della vigilia, dovute all’effetto terremoto dei giorni scorsi, la manifestazione ha “funzionato” sotto la regia di Fabrizio Samuele: clima non proprio ideale per l’umidità e la leggera pioggia scesa nella prima parte della gara.
  
SEI ORE MASCHILE
: Nella gara più lunga, partita alle ore 12.30, tra gli uomini ha vinto Stefano Velatta (A.S. Gaglianico 1974) con 82,038 km = 4’23” al km, sua seconda prestazione di sempre sulla distanza dopo gli 85,600 di Firenze 2016. Atleta classe 1975 con 2h32’49” sulla maratona (Reggio Emilia, 2013. Secondo è Jyrki Kukko (Finnish Marathon Runners) con 79,001 km, atleta finlandese con 7h17’42”sulla 100 km (2016). Terzo Francesco Lupo (ASD Atletica Melito) con 78,253 km. Velatta nella parte della gara è stato intorno al 4° posto, poi a metà della terza ora ha agganciato i fuggitivi, per poi nell’ultima ora allungare decisamente anche sul nazionale finlandese Jyrki Kukko, ultimo a cedere. Un successo particolare del biellese, il quale chiude la sua tripletta di gennaio dopo le affermazioni nella Maratona d Crevalcore (6 gennaio) e nel 9° RaidLight Ultramaratona della Pace sul Lamone in 3h10’33” (15 gennaio). L’ultra biellese, che si sta preparando per la maratona internazionale di Siviglia a metà febbraio, così ha commentato:

Ubaldo Galli: La maratona di Roma, feci il personale di 2 ore 45 minuti 34 secondi, piansi

Matteo Simone 

Nello sport, soprattutto nella corsa non arriva mai l’età della pensione sono tanti gli ultraottantenni che continuano a correre, ad allenarsi ed a gareggiare con attenzione. 

E come tanti altri runner anche Ubaldo è stato preso dalla corsa, ha scoperto i benefici ed ora la corsa è diventata la sua cura e prevenzione fisica e mentale. 
Tra atleti ci si conosce ma mai abbastanza, ed ora è la volta buona per approfondire la conoscenza di Ubaldo, che si diverte facendo sport ma quando si tratta di allenarsi duramente lo fa seriamente così come in gara è il momento di focalizzare l’attenzione sulla gara e su eventuali avversari di categoria. 
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Si ogni volta che metto le scarpe da corsa mi sento campione, poi quando supero i miei record personali o vado sul podio della mia categoria.”

Premiazioni Corri Per il Verde 2016: Sul podio la squadra La Sbarra & I Grilli



Sabato 28 Gennaio, ore 10.00 si sono svolte le premiazioni della 45esima edizione Corri per il Verde 2016, presso l'impianto sportivo Fulvio Bernardini (Via dell'Acqua Marcia,51 - Metro B Pietralata).
I ragazzi delle categorie giovanili, durante lo svolgimento delle premiazioni, sono scesi  "in campo" sul pistino di atletica del Fulvio Bernardini, che corre al fianco del nuovo campo di calcio, per sfidarsi tra loro in staffette e prove di velocità.
Di seguito l’elenco delle persone e delle squadre che sono stati premiati a seguito delle 4 tappe della corri per il verde.
Vincitori Assoluti, tra le donne Elisa Palamara della Acsi Campidoglio Palatino, tra gli uomini Luca Parisi della Romatletica Footworks.
Sul graditno più alto del podio in entrambe le classifiche delle categorie Giovanili, si classifica Esercito Sport & Giovani seguito nelle Giovanili A da Sportrace e da Romatletica Footworks, mentre nelle Giovanili B si aggiudica il secondo posto le Fiamme Gialle, e il terzo posto Sportrace.
Tra gli Allievi vincono le rispetttive classifiche femminile e maschile, Flavia Ferrari dell'Atletica Studentesca Rieti e Alberto Lucchetti della SS Lazio Atletica Leggera.
Tra i Cadetti Giovanili B, il podio maschile è formato da Flaviano Cecilia delle Fiamme Gialle, davanti a Raul D'Alessio della SS Lazio e a Filippo De Martino di Rifondazione Podistica; la classifica Cadette vede al primo posto Lavinia Macci di Torrino Triathlon, davanti a Eleonora Borzi della SS Lazio e Benedetta Antonelli di Rifondazione Podistica.
Tra le categorie Ragazzi, le Fiamme Gialle conquistano il primo posto sia tra i maschi che tra le femmine. Vince Giovanni Finocchiaro, al secondo e terzo posto due atleti di Roma 6 Villa Gordiani, rispettivamente Valerio Spalletta e Damiano Calabrese; tra le Ragazze vince la fortissima Sofia Terrinoni con tre vittorie di tappa, seconda Flavia Bianchi di Scavo 2000 e terza Martina Mancini di Aria Sport.

venerdì 27 gennaio 2017

Mirian Aranzazu Gonzalez, runner: Sul podio in tutte le gare che ho corso

Subí al podio en toda competencia que he corrido
Matteo SIMONE 

Tante le componenti per il benessere e la performance nello sport, dalla tecnica di corsa, agli importanti esercizi di respirazioni, e non trascurare l’impegno costante, la motivazione e la forte determinazione che ti porta ad ottenere eccellenti risultati oltre a sperimentare benessere. 

Di seguito Mirian racconta la sua esperienza di atleta.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Mi sono sentita e mi sento campione ogni giorno da atleta."

giovedì 26 gennaio 2017

Paolo Mannarino, runner: Far parte di una squadra non ti fa mai mollare

Matteo Simone
3804337230- 21163@tiscali.it


Essere determinante nel portare la propria squadra al successo è una bella soddisfazione, bel risultato, bella responsabilità. 

Di seguito paolo racconta la sua esperienza di atleta.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?Da calciatore a nuotatore fino a podista.
Nello sport quali fattori contribuiscono al benessere e performance ?Serenità e leggerezza nella competizione.”

Nathalie Mauclair, due volte campione del mondo ultratrail

J'ai réussi des objectifs bien au-delà de mes rêves comme être double championne du monde


 

Nathalie Mauclair ha vinto due volte i campionati del mondo di trail nel 2013 à Conwy, e nel 2015 ad Annecy. Ha anche vinto due volte il Grand Raid di circa 170km nel 2013 e 2014. Ha vinto anche l'Ultra-Trail du Mont-Blanc di circa 170km nel 2015. Si è classificata al terzo posto dell'Ultra-Trail World Tour 2014. Medaglia d'argento alla Marathon des Sables in Marocco 257 km il 10 Apr 2016. Di seguito ci racconta la sua esperienza di atleta.

Quali sono i fattori che hanno contribuito nel tuo sport al benessere o performance? «L'organizzazione è di primaria importanza tra la vita familiare, la vita professionale e gli allenamenti, tutto deve essere ottimale. Sono fortunata perché mio marito ei miei figli mi aiutano e mi sostengono. Prima della gara elenco tutto quello che avrò bisogno per la gara. Il piacere di vedere la mia famiglia mi motiva ad andare oltre. Quello che anche mi entusiasma è che so che li raggiungerò a poche decine di chilometri di distanza.»

Chi ha contribuito al tuo benessere e performance nello sport? “La mia famiglia con mio marito, i miei figli sono i miei primi e più fedeli fan, contribuiscono al mio benessere nel mio sport. Ci sono anche tutti i messaggi di Facebook, e-mail le tante persone che condividono la stessa passione come me e mi ha seguito per tutto l'anno, mi stimolano attraverso il loro messaggio, quando sono in difficoltà penso a loro che mi danno coraggio.”

Qual è stata la corsa della tua vita o dove hai vissuto le emozioni più belle? “La gara dove ho vissuto le più belle emozioni è certamente l’UTMB nel 2015. E’ stata per me la gara perfetta, la montagna era davvero molto carina. E poi ci sono anche gli ultimi due chilometri da percorrere nella città di Chamonix con migliaia di persone che ci incoraggiava, ci acclamava. Quando ho un momento di depressione ripenso alle emozioni che ho provato in quel momento.”

Daniele Biffi, 400m: Il Record del mondo Indoor era un nostro obiettivo

Roland Gröger corre i 400 metri Indoor in 51"92 stabilendo il nuovo record del mondo Indoor categoria M50 e diventando il primo M50 nella storia a correre sotto i 52"00, migliora di 0,47" il suo Record del 2015 di 52"39. E’ di Roland Gröger anche il record dei 400 metri all´aperto di 51"02 stabilito ad agosto nel 2016. 

Per il suo allenatore, Daniele Biffi, è una gioia immensa aver contribuito a questa grande impresa, di seguito riporto le sue impressioni di recordman in qualità di allenatore.
Ciao Daniele, com'è andata per te e per il tuo atleta?E´ andata oltre le più immense aspettative! Il Record del mondo Indoor era un nostro obiettivo quest´anno. Sapevo che avrebbe potuto migliorare il suo 52"39, nelle ultime settimane in allenamento ha dimostrato di stare bene. La scorsa stagione è stata lunga, se pensiamo che Roland ha corso sino a Novembre ai Mondiali di Perth. La priorità negli ultimi mesi era rigenerarsi, riposarsi e ricaricarsi le batterie. Così abbiamo fatto: Roland è sempre molto attento e preciso negli allenamenti. Vedevo dagli allenamenti che stava bene, sapevo che il WR sarebbe stato possibile. Io e Roland sapevamo che quest´anno avrebbe corso i 400 Indoor in un 51". Correrlo direttamente alla prima uscita è stato veramente strepitoso.

Pietro Moro: Avis Marathon mi ha fatto conoscere un Pietro che non conoscevo


Pietro Moro si è organizzato la sua gara tutta per sé per comunicare il valore della donazione del sangue ed invogliare e sensibilizzare le persone a donare. Pietro racconta la sua esperienza.

Ti sei sentito campione nello sport? “Si, il 12 giugno del 2016, quando ho portato a termine la mia impresa personale “percorrere 500 km in 15 giorni, toccando 22 paesi della Regione Basilicata. Mi sono sentito un campione per lo scopo dell’iniziativa prima di tutto.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Ho iniziato con il Karate dopo qualche anno ho mollato perché quando si è ragazzini molte cose non si apprezzano. Mi sono avvicinato completamente al mondo della corsa all’età di 19 anni da quando entrato nel battaglione San Marco di Brindisi ho dovuto sostenere allenamenti fisici duri e intensi, ogni giorno correvo dai 12 ai 18 km. Questo tipo di addestramento durato circa 4 anni mi ha fatto capire quanto io sia portato per la corsa e con quanto entusiasmo svolgevo (e svolgo tuttora) allenamenti di questo genere. Dopo questa esperienza, ho continuato a coltivare la suddetta passione fino a che ho deciso di iscrivermi all’Associazione Runner Ginosa iniziando a sostenere gare agonistiche del circuito Fidal Puglia, partecipando a gare da 10 km tutte le domeniche e a mezze Maratone di 21 km.”

martedì 24 gennaio 2017

Fantauzzo Luca: Lo sport mi fortifica nel corpo ma soprattutto nella mente

Matteo Simone 

Il punto di vista dei comuni sportivi aiuta a comprendere quali sono gli aspetti che incidono sul benessere e quali sulla performance. 

Non c’è un’età per iniziare a fare sport e non c’è un’età per terminare di fare sport. A volte lo sport lo incontri per caso, per un bisogno di cambiare stile di vita, per dimagrire, perché ti viene consigliato da medici o amici.
Di seguito, l’esperienza dell’amico di lunga data Luca Fantauzzo che da portiere di calcio ha scoperta la corsa ed ora cerca sempre di allungare le distanze.

Palas Policroniades e Vito Rubino: 4500 km non-stop in mountain bike tandem

Matteo SIMONE

Palas Policroniades e Vito Rubino, coppia anche nella vita, hanno partecipato al Tour Divide, gara di mountain bike più lunga al mondo, 4500 km non-stop e in autosufficienza sulle Montagne Rocciose. 

La gara inizia a Banff in Canada e finisce ad Antelope Wells in New Mexico al confine con il Messico per un totale di 60,000 metri di dislivello. I concorrenti devono portare tutto l’occorrente tra cui cibo, acqua, e attrezzatura da campeggio.
Palas Policroniades e Vito Rubino hanno portato a termine la loro impresa in 30 giorni e 16 ore, usando una mountain bike in versione tandem. Palas e Vito raccontano la loro esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Progetto 'Scuola di Squadra' per promuovere la pratica dello sport nelle scuole

Matteo SIMONE

Lo sport è da promuovere nelle scuole, negli ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni.
L’Art. 1, comma 7, g) della Legge 107 del 15 luglio 2015 (Riforma scolastica), prevede una particolare attenzione nei confronti dell’educazione motoria: “Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica”. Il CONI si occupa di promuovere la pratica motoria, fisica e sportiva, e diffondere consapevolezza e cultura del movimento tra tutta la popolazione, a partire dai più giovani e soprattutto nell’ambiente scolastico, attraverso offerte sportive e interventi formativi specifici e mirati.
Il CONI si impegna attivamente nel portare avanti progetti in ambito sociale in sinergia con le istituzioni, gli enti e le aziende partner, al fine di favorire lo sviluppo di politiche di integrazione sociale attraverso lo sport, promuovere la pratica sportiva in contesti territoriali difficili, contrastare forme di discriminazione razziale e intolleranza.
Le iniziative del CONI relative allo sport, salute e comunità sono volte a promuovere lo sport come strumento per migliorare il benessere psico-fisico Sport, salute e comunità a tutte le età; al contempo, l’Ente valorizza spazi, strutture e impianti a favore della comunità, in una logica di aggregazione e socializzazione delle aree periferiche.
Da lunedì 16 gennaio 2017, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò ed il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti hanno iniziato il giro di consegna dei kit di attrezzature e divise sportive (palloni, racchette da ping pong, tappetini, elastici e divise) nell’ambito del progetto “Scuola di Squadra”, iniziativa volta a promuovere la pratica dello sport negli Istituti pubblici Secondari di Secondo Grado della Regione.

lunedì 23 gennaio 2017

Si impara sempre dall'esperienza, importante è mettersi in gioco


Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso. William Hart

Si impara sempre dall'esperienza, importante è mettersi in gioco, uscire dalla zona di comfort, si può scegliere di restare seduti dietro le quinte, comodi, ma solo mettendosi in gioco e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e conoscersi meglio, la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio.
E’ importante lavorare su obiettivi, sul superare errori e sconfitte, si impara da quello da tutto ciò che succede per fare meglio in futuro e funzionare meglio come individui e come squadra conoscendosi meglio.
Il vero Team, si incontra dopo un'esperienza e vede cosa è andato male e come si può migliorare, ci si mette a tavolino, e si esamina al dettaglio quello che è successo, come possiamo far meglio la prossima volta, sono tante le modalità per far meglio.
Nel gruppo è importante conoscersi, confrontarsi, sostenersi, piano piano si cerca di fare progetti, è importante parlarsi, guardandosi negli occhi.
Riporto di seguito una testimonianza descritta nel testo Disciplinaliquida di Franco Del Campo, campione di nuoto, due finali alle Olimpiadi di Città del Messico (1968): “Partecipare ai Giochi Olimpici e magari raggiungere – anche se da ultimo – due finali, è il sogno supremo di chiunque faccia sport. Ma, per arrivare alla fine di questa lunga marcia, bisogna iniziare con un numero infinito di passi intermedi, di allenamenti, di gare piccole piccole, qualche volta vinte e più spesso perse (diffidare di quelli che vincono subito, troppo spesso e troppo facilmente: non riusciranno ad imparare dall’esperienza e a superare il prezioso stress formativo della sconfitta). Poi arrivano, lentamente, le gare più importanti, prima regionali e poi nazionali. E non ci sono scorciatoie. Ma a questo punto devi aver superato una certa selezione, basata – certo – sui tempi e sui risultati, ma soprattutto trascinata dalla determinazione, dalla testardaggine, dalla caparbia volontà di tener duro, anche se avresti voglia di fare altro.”

domenica 22 gennaio 2017

Giuseppe Di Gioia, runner: Negli allenamenti lunghi siamo solo io e la mia mente


Non bisogna mai smettere di sognare, è importante pianificare, programmare e vedersi mentalmente avanti nel tempo nel trasformare i sogni in realtà e poi impegnarsi duramente per la meta. Di seguito Giuseppe Di Gioia ci racconta la sua esperienza.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Nella mia vita non mi sono sentito mai campione in quanto, per me ogni arrivo è il punto di partenza per il prossimo obiettivo, questo se da un lato può essere un male, in quanto non porta a goderti il momento, dall'altro ti da lo stimolo per ripartire.”

sabato 21 gennaio 2017

Bruno Pilar, runner: Dimostrare a me stesso che posso fare quello che voglio

Provar pra mim mesmo que sou capaz de fazer o quero!

Chi fa sport aumenta la propria forza di volontà e la propria autostima, si diventa più forti mentalmente non solo fisicamente. Di seguito l’esperienza del runner Bruno Pilar.

Nel tuo sport quali sono le difficoltà ed i rischi, a cosa devi fare attenzione?  La difficoltà deriva dalla mancanza di incentivi e di infrastrutture per allenarsi, provengo da una famiglia povera, cerco di prestare attenzione ai più esperti, le mie qualità sono la forza di volontà ed il desiderio di performance!
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere e performance? "Pochissimo riconoscimento, alcune persone mi sostengono ma la stragrande maggioranza mi dà solo una pacca sulla spalla! Voglio mandare un abbraccio alla famiglia 'IV Clima Adventure Tores Trail Run' che mi hanno accolto, per non parlare del mio primo allenatore Adair José Gonçalves Ian Pinho. Anche Caju, Malta, Flavia, Nilton Santos mi hanno aiutato molto, hanno fatto una grande differenza”.

venerdì 20 gennaio 2017

Sara Valdo, runner: Con impegno, sacrificio e divertimento nulla è impossibile

Matteo Simone 

Lo sport avvicina persone, culture e mondi e rende felici. Lo sport per approfondire la conoscenza di se stessi, sport per sperimentarsi, mettersi in gioco, uscire fuori dalla zona di comfort, per apprendere. 

Sara Valdo ha tanto da raccontare della sua vita di gare ardue ed impegnative, di lunga durata, 24 ore ed anche di più come la nove colli running di 202,400 km che prevede un tempo massimo di 30 ore.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? C’è un altro sport che vorresti praticare?Da giovane ho praticato sci, nuoto e pallavolo, non a livelli competitivi, ma per il benessere di fare sport. Poi un giorno alcuni amici mi hanno proposto le non-competitive della domenica e da lì ho iniziato a correre. Mi piacerebbe fare un po’ di Triathlon, insieme alla corsa.”

Dovrebbero aumentare le gare non competitive per far avvicinare gente alla corsa e scoprire nuovi talenti. 

Lo psicologo dello sport per il benessere e la performance



Lo sport è da promuovere nelle scuole, negli ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni, è importante fare rete con le diverse figure professionali soprattutto professionisti dell’educazione come insegnanti ed educatori, ma è anche importante allearsi con i medici di famiglia, che invoglino i propri assistiti a fare prevenzione attraverso la pratica dell’attività fisica per sperimentare benessere.
Il benessere comprende quello fisico ed organismico, cioè l’attività fisica che permette di mettere in moto i diversi apparati circolatori, cardiaco, respiratorio; benessere a livello ormonale, di smaltimento di tossine.
Il benessere riguarda anche quello mentale, il permettere di scaricare tensione e stress che possono derivare da una giornata lavorativa o da altri impegni quotidiani di disbrigo faccende domestiche o burocratiche, lo sport ti permette di trovare un tempo tutto tuo dedicato a te stesso da solo o in compagnia per fare qualcosa che diventa piacevole, ti fa sperimentare sensazioni ed emozioni, anche fatica ed impegno con determinazione per raggiungere obiettivi e trasformare sogni in realtà.
Benessere relazionale oltre quello fisico e mentale facendo sport insieme ad altri, condividere esperienze di allenamento, di gara, fare qualcosa in gruppo, far parte di una squadra, di un esercito di sportivi che si iscrivono a competizioni da portare a termine confrontandosi tra di loro e dandosi consigli sui miglior allenamenti, su come aumentare al performance.
Benessere emotivo, a volte lo sport ti fa sperimentare di riuscire in qualcosa, ti eleva l’autoefficacia, e tutto ciò si trasferisce nella quotidianità, nell’ambiente famigliare e lavorativo, senti di riuscire in qualcosa, di avere delle capacità, risorse, caratteristiche che ti permettono di fare sport in modo continuativo con passione.

mercoledì 18 gennaio 2017

Il fantastico mondo dell'Ultramaratona



Sto continuando ad approfondire e sperimentare il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni, di programmi, di obiettivi, di percorsi, di viaggi interiori. L’esperienza continua sia in modo diretto partecipando ad alcune gare sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
Ciò mi ha permesso di scrivere già un libro con il recordman Daniele Baranzini dal titolo  Ultramaratoneta: analisi interminabile” ed un mio libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare estreme".

Tanti sono i messaggi di apprezzamento e gratitudine da parte dei tanti atleti che fanno parte del mondo degli ultrarunner, un grazie a Nico Leonelli  per la sua gentilezza e le sue cortesi parole che riporto di seguito: “Matteo è veramente uno dei pochi che ha dato voce al mondo dell'Ultramaratona.”

Di seguito un breve stralcio della prefazione della Prof.  ISA MAGLI, del libro Ultramaratoneta: analisi interminabile http://www.arasedizioni.com/files/catalogo/popup.php?cID=1&pID=854
 
Visioni peculiari dell’ultramaratoneta sono strade, percorsi, sudore, fatica, amici ed avversari di gare che lo aiutano ad andare avanti e ad affrontare situazioni sempre più difficili. Sebbene abbia sopportato momenti di panico, paura, incertezze con rischi, pericoli e problemi di salute, tuttavia, apprezzando ancor di più la vita e rafforzandosi nella resilienza è pronto a rialzarsi e a ricominciare consapevole del suo passato, l’avventura con la corsa, perché in tal modo si sente vivo, attivo e con approccio meditativo.

Ultramaratoneti ‘matti’ motivati, resilienti con tanta voglia di mettersi in gioco


 

I famigliari inizialmente non approvano la passione di un ultramaratoneta che percorre tanti chilometri su strade o sentieri in condizioni atmosferiche difficili, a volte ai limiti della sopravvivenza, ma con il tempo comprendono che l’atleta si dedica ad una passione che lo coinvolge e che gli permette di sperimentare benessere.

Ecco la testimonianza di un anonimo ultrarunner: “Ho appena letto il tuo post e guardato le foto della tormenta di neve, dopo la mia ultra di ieri ho conosciuto una parte di me che probabilmente ancora non conoscevo..il mio post di ieri è la prova, freddo ghiaccio e neve, una persona normale non farebbe mai una cosa del genere ma chissà perché noi ‘matti’ ultramaratoneti siamo spinti chissà da cosa, ieri personalmente avevo in mente di finire la mia gara in maniera diversa ed in meno tempo ma date le avverse condizioni meteo solo oggi dico a me stesso di essere più forte di ieri.. dopo ieri la motivazione e la resilienza hanno aumentato in me la voglia di continuare a mettermi in gioco.”

Gli amici inizialmente considerano l’atleta fuori di se, ai limiti della pazzia, ma con il tempo apprezzano gli aspetti del carattere che gli permettono di sostenere allenamenti e competizioni di lunghissima durata e di difficoltà elevatissima, diventando quasi fieri di essere amici e raccontando in giro le gesta, così a volte sono considerate, dei propri amici atleti, quasi a vantarsi di conoscere gente che fa l’impossibile, extraterrestri.