giovedì 23 novembre 2017

Cosa c'è dopo una maratona? Un misto di stanchezza e contentezza


Cosa c'è dopo una maratona? Un misto di stanchezza e contentezza; un fiume di emozioni dopo tanti allenamenti per la preparazione; dopo tante incertezze se fare questa o un’altra, se seguire un pacer o un altro, ma l'importanza è l'esperienza che si porta a casa, tanti incontri, abbracci, sorrisi.

Un obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo dettaglio.

Incontri, confronti, tensioni, pressioni. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense. Paure, insicurezze, nuove consapevolezze.

Lo sport aggrega, rende felici, ti permette di prenderti cura di te stesso, di sperimentare benessere, e di raggiungere gradualmente obiettivi importanti come portare a termine una maratona di corsa a piedi.

Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport


Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport o sono quasi impossibilitate, ed allora perché non offrire un po’ del nostro tempo per dedicarci a questa attività? Insieme si ottengono risultati importanti, un miglioramento della prestazione sportiva e diventa anche una messa alla prova per le guide, per sperimentarsi accanto agli altri, provare a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sui suoi ritmi, il benessere oltre che individuale diventa duale e poi di gruppo.

L’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri.
 
E’ importante solamente essere presenti senza distrazioni, badare a te stesso e l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende, la vita diventa più facile e a misura di tutti, ti ringraziano e ti arricchisci dal punto di vista emozionale diventa qualcosa che non fai solo per loro ma anche per te e sentirti una persona migliore più ricca dentro, meno competitiva e più partecipativa, vedrai che ti cambia la vita, eserciterai la lentezza e l’attenzione nel fare le cose.

mercoledì 22 novembre 2017

Le foto raccontano ed esprimono più delle parole


Le foto raccontato ed esprimono più delle parole la sofferenza e la fatica del gesto sportivo, ma dietro la sofferenza e la fatica c'è l'essenza della vita che ti distoglie dalla finta zona di confort e ti fa mettere in campo per sperimentarti e realizzare grandi cose, soprattutto per chi è in condizioni di deficit sensoriale come la vista che si deve affidare a una guida, a un Angelo che ti tuteli, che ti protegga lungo un sentiero alternativo per arrivare dove vuoi. Ecco perché insieme è molto meglio e si possono fare grandi cose, ecco perché a volte le persone si alleano per raggiungere mete e obiettivi importanti, difficili e sfidanti ma non impossibili.

Corri per il Verde 2017, La Sbarra & I Grilli ancora in testa alla classifica maschile

Matteo Simone 

La “Corri per il verde” per riscoprire i nostri sensi, le nostre capacità atletiche e sensoriali.

Domenica 19 novembre 2017 grande giornata di Sport per tutti, grandi e piccoli, maschi e femmine, vedenti e non vedenti e ipovedenti e loro guide.
Grazie alla UISP che organizza la “Corri per il verde” dove si corre per incontrarsi e confrontarsi, per raccontarsi, per far squadra e sfidare altre squadre.
L'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners è al comando nella classifica a squadre maschile con 32.733 punti, segue Romatletica Footworks con 20.591 punti, Virtus Villa Ada passa dal quarto posto al terzo posto con 16.091 superando Scavo 2000 con 15062 punti, al quinto posto, Vitamina Running con 13.057 punti, al 6 posto rifondazione podistica con 11.924.

Convegno "I diversi volti dell'adolescenza: TRA CRISI NECESSARIE E RISCHI PSICOPATOLOGICI"

Associazione “Il girasole   π” Sede Legale : Via Casilina Vecchia n27 Roma-Sede secondaria Telese Terme (BN) CF  
L’evento formativo nasce con l’idea di mettere al centro l’adolescenza nelle sue specificità e criticità e  con un’attenzione rivolta agli adulti che sono al fianco degli adolescenti e alle istituzioni  che svolgono un compito educativo fondamentale, come la scuola che subito dopo della famiglia, rappresenta il principale riferimento educativo del mondo adolescenziale. L’evento formativo, infatti, è stato accreditato per le figure sanitarie (medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione ect.) con 7 crediti formativi e tramite Eurosofia sarà riconosciuto anche come formazione per gli insegnanti. L’evento ha ottenuto, inoltre, anche il riconoscimento da parte dell’Ordine provinciale per 6 crediti formativi per gli avvocati. La scelta di organizzare un’ alta formazione sull’adolescenza  nasce dalle riscontrate difficoltà a gestire e ad interpretare l’attualità dei nostri adolescenti, delle loro vivacità e delle loro problematicità. L’adolescenza è di per sé una fase evolutiva   complessa che riveste nel  ciclo vitale di un individuo un’importanza fondamentale per le potenzialità di prosecuzione del proprio percorso di crescita in una direzione o in un’altra. Inoltre i fenomeni di  imitazione e di condizionamento in questa età attuale  ci impongono necessariamente di riflettere sui modelli culturali che questo tempo attuale propone. L’intento è di arrivare, per aiutare i più piccoli, a rafforzare il compito educativo e formativo che in primis la famiglia riveste nella crescita di un individuo psichicamente sano e subito dopo la scuola. L’associazione il Girasole nasce dalla volontà ed impegno di un gruppo di  psicologi clinici esperti in età evolutiva, a suo tempo compagni di laurea e formazione, di  affiancare le istituzioni pubbliche nella loro funzione fondamentale, per offrire spazi sempre maggiori di tutela dei minori attraverso anche un intervento sugli adulti, cercando di coprire i buchi vuoti lasciati a volte dalle istituzioni pubbliche preposte. Negli anni si configura come onlus aprendosi a varie figure professionale nella consapevolezza del fatto che le situazioni problematiche vanno sempre contrastate e possono essere superate attraverso un lavoro capillare di intervento multidisciplinare sia con  le figure professionali che tra le istituzioni preposte nel rispetto del ruolo e del mandato istituzionale che ognuno riveste nell’ambito della cura e crescita sana del bambino e dell’adolescente.
Avere l’onore di ospitare  il prof Ugo Sabatello pietra miliare della Neuropsichiatria infantile e  del Servizio di Via dei Sabelli di Roma con esperienza ventennale di intervento al fianco e a favore degli adolescenti nonché  la dott. Arianna Terrinoni sempre dello staff di Neuropsichiatria infantile di Roma e la dott.Laura Dalla Ragione dell’ASL Umbria 1 - Esperta a livello nazionale  sui disturbi del comportamento alimentare in adolescenza, referente e coordinatrice della rete per i DCA, è un grande onore per me nonché motivo di sollievo per andare oltre le bruttezze che la vita ci riserva.
La scelta inoltre  del 24 novembre non è casuale …si colloca all’interno di due date molto importanti quella del 20 novembre dichiarazione Onu dei diritti dei  bambini e quella del 25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Noi ci poniamo nel mezzo per essere nella sostanza capaci di promuovere interventi e servizi e contesti nutrienti per i nostri adolescenti che sono pur sempre specchio di quella crisi profonda  che questo momento storico sociale attraversa e per coloro che sono alle spalle degli adolescenti i loro adulti di riferimento, con l’augurio che cambiando la cultura possiamo cambiare anche le prospettive di crescita dei più fragili e dei più piccoli.

Abbiamo una certa età e non molliamo nello sport


Abbiamo una certa età e non molliamo ma ecco che si fanno avanti le nuove leve; bimbi e ragazzi tocca lasciarli spazio, hanno tante energie da spendere e una vita intera da affrontare e con lo sport hanno una marcia in più.  

Portateli nei parchi, nei campi, per la strada non teneteli in zona di troppo confort. Non c'è un'età per scendere dal treno dello sport, se si è stanchi si può rallentare, non bisogna dar conto a nessuno se non a se stessi, si può arrivare ultimi ma sempre acclamati. 

Lo sport fa perdere l'età anagrafica, si apprezza il gusto di sporcarsi, cadere, sbagliare, fa perdere il senso del tempo atmosferico, il tempo che passa, il traguardo che arriva, fa incontrare persone e paesaggi, ti fa viaggiare nei sogni e nella realtà. Questo è lo sport che vogliamo, insieme si è più sicuri, più coraggiosi, si diventa anche più autonomi, consapevoli, autoefficaci e resilienti, è sempre il momento, non aspettare le condizioni migliori, certi treni passano troppo in fretta, bisogna farsi trovare pronti al momento giusto al binario esatto e poi puoi scendere quando vuoi.

E’ sempre il momento per salire sul treno dell'attività fisica, è sempre il momento per iniziare, non aspettare il momento migliore. Sport è anche solidarietà, inclusione, integrazione, consapevolezza corporea dei propri limiti, osare senza esagerare, lo sport che dà ma a volte toglie, lo sport come rete sociale, fidarsi è affidarsi.
Costruisci una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli movimenti, sperimentando e iniziando a utilizzare risorse personali, man mano sentirai crescere la passione, l'entusiasmo e svilupperai più consapevolezza corporea e dei propri mezzi, avrai più fiducia di te e delle tue possibilità e potenzialità, lo sport incrementa autoefficacia, supererai momenti difficili fatti di demotivazione, infortuni, sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente nello sport e nella vita, incontrerai persone, culture, mondi e condividerai gioie e fatiche.

Il treno dello sport a volte passa e bisogna farsi trovare alla fermata e scaltri e convinti per prenderlo al volo e lasciarsi trasportare per strade, ville, parchi e monti, puoi salire e scendere quando vuoi sul treno dello sport, puoi stare davanti o dietro, non c'è un età per iniziare o per smettere non c'è un'esatta modalità per partecipare al treno dello sport puoi sperimentare benessere o performance o entrambi, “
together is much better”.
Lo sport ti rimette al mondo ogni volta in modo diverso, importante è farsi trovare pronti per cavalcare l’onda del cambiamento, lo sport fa sperimentare più consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, fa sperimentare autoefficacia, pianificando e raggiungendo obiettivi sempre più sfidanti, fa sperimentare sempre più resilienza superando sempre più momenti e periodo di difficoltà o crisi.
Lo sport ti rimette al mondo ogni volta in modo diverso, importante è farsi trovare pronti per cavalcare l’onda del cambiamento, lo sport fa sperimentare più consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, fa sperimentare autoefficacia, pianificando e raggiungendo obiettivi sempre più sfidanti, fa sperimentare sempre più resilienza superando sempre più momenti e periodo di difficoltà o crisi.
Nella vita prima o poi lo trovi uno sport che fa appassionare, fa mettere in gioco, fa sperimentare benessere e performance. Lo sport permette di far parte di una squadra che segue obiettivi condivisi, fa condividere allenamenti e gare, trasferte e viaggi.
Lo sport diventa un treno che porta in giro per città e paesi per sperimentare fatica, per incontrare gente e approfondire la conoscenza di se stessi e degli altri. E’ sempre il momento per mettersi in moto, per iniziare a fare sport, incontrare gente in carne e ossa e allenarsi insieme, darsi un appuntamento e un ritrovo per un allenamento.
Lo sport è una palestra di vita, una modalità per sperimentarsi e mettersi alla prova, un’opportunità per apprendere dall’esperienza. Lo sport permette di sperimentarsi, mettersi in gioco, uscire fuori dalla zona di confort per conoscersi meglio nell’affrontare la fatica, per ascoltare sensazioni corporee ed emozionarsi. Lo sport rende felici nonostante la fatica.
Lo sport regala emozioni uniche che ripagano la fatica condivisa partecipando a manifestazioni ed eventi; lo sport avvicina persone, culture e mondi; attraverso lo sport si conoscono nuove persone, avvengono incontri e confronti. Lo sport abbatte muri e barriere anche generazionali, lo sport rimette al mondo facendo faticare con i più giovani.
Lo sport davvero avvicina persone, culture, mondi e rende felici e resilienti sintonizzandosi sull'obiettivo da portare avanti seguendo mete e direzioni ed essendo sempre pronti a rimodulare mete e obiettivi cavalcando l'onda del cambiamento e utilizzando risorse residue, che diventano a volte sorprendenti e rinnovabili.
Lo sport diventa allenamento alla vita, alle intemperie interiori. La fatica diventa amica, più è grande la fatica e più si apprezza quando è finita, più si è soddisfatti quando è finita. Dietro lo sport c’è un mondo fatto di tanta fatica e impegno con passione.
Barbara Girelli Corsi, nonostante abbia superato i 60 anni, ci crede e si impegna: “Io ci credo e mi impegno ancora nonostante i miei 62 anni. Sono caduta e mi sono sempre rialzata dopo vari infortuni…non corro più le maratone magari ma ho imparato dopo i 50 anni ad andare con la bici da corsa a fare skialp e corro ancora. Credo che lo sport faccia parte di me ...mi ha aiutata tanto mi ha dato tanta forza e vorrei dirlo a tutti…l'età non conta la volontà e la mente sono fondamentali per farci raggiungere ancora degli obiettivi anche in là con gli anni!”.

La “Carta di Toronto” del 2010 invita tutti i paesi, le regioni e le comunità a sollecitare un maggiore impegno politico e sociale per valorizzare l’importanza dell’attività fisica e migliorare la salute di tutti e sottolinea l’importanza dell’attività fisica specificando che: “…
promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale”.
Segnalo alcuni miei libri pubblicati con Prospettiva Editrice: Cosa spinge le persone a fare sport?; Da 10 a 100. Dai primi 10 km corsi alla 100 km per Milano (Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone); Triathlon e Ironman. La psicologia del triatleta; Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta; Ultramaratoneti e gare estreme.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?controller=search&orderby=position&orderway=desc&search_query=simone+matteo

Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

Emanuele Mellina: La mia maratona nasce per caso durante una cena tra amici

Matteo SIMONE 

La corsa rende felici e resilienti, fa fare cose che possono sembrare impensabili. 

Un po’ di tempo fa Emanuele, che pesava 130 chili, raccontò la sua storia rispondendo ad alcune mie domande e successivamente mi ha aggiornato sulla sua ultima avventura.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sono sentito campione la mia prima 21km arrivando ultimo, ma pesavo 130 chili tempo 2h03'. Venivo da una grave obesità. Grazie alla corsa ho perso più di 69 chili arrivando a 87 chili.”

A volte si decide di voltare pagina perché si tiene a cuore l’unica vita che si ha a disposizione, si può cambiare stile di vita e intraprendere una salutare abitudine alimentare e/o sportiva per cambiare i propri connotati fisici e mentali, vedendosi meglio, relazionandosi con più sicurezza e autoefficacia e poi il resto viene da sé. A volte anche arrivare ultimi fa sentire campioni.

A volte la corsa chiama e si è sempre pronti per salire sul treno dello Sport


A volte la corsa chiama e si è sempre pronti e in tempo per salire sul treno dello Sport che ti porta per strade e parchi scoprendo te stesso, gli altri e ciò che ci circonda come l'autunno con i suoi colori rosei e i tappeti di foglie che calpestiamo piacevolmente e poi c'è sempre un ragazzino che abbandona la mamma e ti corre dietro e la mamma corre dietro di lui così il treno diventa sempre più lungo, più vivo, più movimentato, più intergenerazionale e questo è lo sport che vogliamo ancora noi e che vogliamo trasmettere ai più pigri ma soprattutto ai più giovani che cercano modelli di riferimento e stili di vita alternativi a quelli delle zone di troppo confort e poi in gruppo, insieme tutto diventa più semplice, più facile, più fattibile e lo sport ti rende felice e sereno.

Elena Fabiani, 24 ore: Le emozioni sono state molte e intense e restano ancora


A Reggio Emilia sabato 11 e domenica 12 novembre si è disputata la 24 ore IUTA su un circuito di metri 1013,41 dove con l’occasione c’erano dei ricercatori dell’Università di Urbino che prelevavano sangue agli atleti prima della gara e dopo le 24 ore di gare per vedere come cambiavano i valori.

Tra le donne vince Elena Fabiani con km 205,270, seconda Serena Natolini km 194,088, completa il podio Sara Liverani 192,343, questa volta giù dal podio Lorena Brusamento km 181,195, quinta Monica Baldi km 152,105.

martedì 21 novembre 2017

Belo Špišák, ultrarunner: Quando corro riesco a sentire la vita e la natura

When I run, I can feel the life and nature

Gli ultrarunner sembrano essere attratti da una vita movimentata, perturbata e turbolenta, la calma piatta non piace, vogliono sperimentare condizioni avverse per affrontarle, gestirle e superarle, vogliono sfidare se stessi e il mondo che li circonda, vogliono osare per sentire di più i propri muscoli, per sentirsi più vivi.

Di seguito, Belo Špišák racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso per diventare un atleta? “Beh, non sono un atleta professionista, ma faccio sport fin dalla mia infanzia.”
 
Quali sono le tue sensazioni ed emozioni prima, durante e dopo lo sport? “Prima - a volte pigro e ho bisogno di costringermi ad allenarmi, ma il più delle volte cerco l'allenamento; durante lo sport - all'inizio mi ci vuole un po' di tempo per scaldarmi, ma poi mi diverto molto.”

Valentina Spano: Ho deciso di dedicarmi per un po' a distanze più 'brevi' come i 100km

Matteo Simone  

Il mondo degli ultrarunner appare sempre più bizzarro e sorprendente.

Gli ulrtarunner sembrano essere sempre più consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti e sempre pronti a mettersi in discussione e a decidere momento per momento quello che può essere meglio per loro continuando a fare sport ma allo stesso tempo continuando a sperimentare benessere individuale e collettivo. 
E sì perché lo sport che vogliamo non è fatto solo di fatica, sofferenza, performance ma anche di partecipazione, aggregazione, inclusione, uno sport che avvicina persona dal Nord al Sud passando per il centro, che abbatte barriere culturali e generazionali.
Valentina racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande che mi permettono di dar voce ad atleti considerati più o meno strani, più o meno normali, più o meno bizzarri e io stesso sento di farne parte piacevolmente e resilientemente.

Vincitori Maratona Verona: Robert Ndiwa e Federica Dal Ri

 

Il vincitore della maratona di Verona è stato Robert Ndiwa 02h12h51 ma la gara era anche valida come Campionato Italiano Assoluto e Master di Maratona e il titolo italiano assoluto è andato  ad  Ahmed Nasef con il crono di 2h16’53” che arriva circa 4’ dopo il vincitore e ha preceduto di quasi 3’30 Eyob Faniel  2h20’20” e Manuel Cominotto 2h20’29”.

La campionaessa Italiana è Federica Dal Ri con il crono di 2h37’44”  che precede Teresa Montrone 2h38’54” e Anna Spagnoli terza 2h39’08”, bella sfida tra le donne arrivate tutte e tre nell’arco di 1’30” circa; giù dal podio Pinna Claudia 02h39’43”.

Le immagini raccontano più delle parole


Le immagini raccontano più delle parole, si può notare che le immagini trasmettono senso della competizione che non ha età ma è una modalità per sperimentare forza e coraggio, risultato di allenamenti e passione per arrivare al giorno della gara con grinta e determinazione per una buona prestazione individuale e di gruppo.
Abbiamo una certa età e non molliamo ma ecco che si fanno avanti le nuove leve; bimbi e ragazzi tocca lasciarli spazio, hanno tante energie da spendere e una vita intera da affrontare e con lo sport hanno una marcia in più. Portateli nei parchi, nei campi, per la strada non teneteli in zona di troppo confort.

domenica 19 novembre 2017

Corri per il Verde 2017 - II tappa a Villa de Sanctis. Sempre più numerosi

Matteo Simone 

Domenica 19 novembre a Villa De Sanctis grande giornata di Sport per tutti, grandi e piccoli, maschi e femmine, vedenti e non vedenti e ipovedenti.

Un grazie alla UISP che organizza la corri per il verde dove non si corre per vincere soldi, non si corre per vincere prosciutti, ma si corre per vivere, si corre per incontrarsi e confrontarsi, per farsi foto e raccontarsi, per far squadra e sfidare altre squadre.
Una grande giornata grazie anche a grandi squadre come l'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners che invoglia persone a correre; grazie anche a grandi presidenti che coinvolgono i propri atleti a partecipare, a far squadra per sfidare altre squadre.

Fabiola Desiderio, runner: Mi sento pronta per affrontare questa ennesima prova



Oggi 19 novembre si correrà la maratona di Verona valida come Campionato Italiano di Maratona sia per gli atleti assoluti che per gli amatori master. Ogni anno gli atleti posso decidere di mettersi in gioco in questa specialità e concorrere per il titolo di Campione Italiano assoluito o di categoria o solamente per partecipare o per fare la mmiglior prestazione o per incontrarsi con altri e passare un giorno insieme di fatica, di sport, di aggregazione, e anche pun’occasione per fare un po’ di turismo e cultura oltre che correre.

Di seguito Fabiola racconta le sue impressioni prima del suo grande evento rispondendo ad alcune mie domande.

Ciao, ti senti pronta?  Sensazioni, emozioni, pensieri prima della gara? Strategie di gara? “Ciao Matteo, si mi sento pronta per affrontare questa ennesima prova , sono tesa ed emozionata e spero di riuscire nel obbiettivo che mi sono predisposta ... non ho nessuna strategia di gara, l’ho preparata bene e spero solo che domani il mio fisico mi consente di correre bene.”

sabato 18 novembre 2017

Marcello Spreafico, ultrarunner: La 24 ore di Reggio 2017, ottimamente organizzata

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

Aumentano gli atleti che si dedicano a corse di lunghe distanze e di conseguenza aumentano gare di lunga distanza e questo interessa sempre di più allenatori, medici, fisioterapisti, psicologi, ricercatori, insomma c’è tanta curiosità intorno a questo mondo degli ultrarunner definiti strani, bizzarri, sorprendenti, a volte con una marcia in più nello sport e poi anche nella vita.

Di seguito Marcello racconta la sua esperienza dopo la partecipazione di una gara di 24 ore dove con l’occasione c’erano dei ricercatori dell’Università di Urbino che prelevavano sangue agli atleti prima della ara e dopo le 24 ore di gare per vedere come cambiavano i valori.

9 italiani alla Atene Sparta Atene (ASA), 490km non stop, tempo massimo 104h


Sabato mattina ore 07.00 (ore italiane 06.00) 18 novembre 2017 c’è stato lo start di una manifestazione podistica di 490 km non stop che prevede un tempo massimo di gara di 104 ore alla quale partecipano 28 atleti di cui 9 italiani: Filippo Poponesi, Paolo Aiudi, Antonio Bartolini, Paolo Bucci, Angelo Cislaghi, Dario Della Pace, Iulius Jannitti, Simone Leo e Marco Mazzi.
Si tratta di sport di endurance dove non bisogna avere solo talento fisico ma anche mentale, dove non bastano fisico e gambe per andare avanti e fare una bella prestazione ma anche una abbondante dose di passione, intenzione, motivazione e un elevatissima capacità mentale di resilienza per andare sempre avanti per combattere eventuali sabotatori interni, per valutarsi e monitorarsi bene per non rischiare la salute, insomma tante componenti costruiscono l’atleta di endurance consapevole, autoefficace e resiliente.

Giornata mondiale poveri: Peter Gombita di corsa da Kosice al Vaticano


Tante le modalità per fare beneficienza, tante le opportunità per correre, in occasione della giornata mondiale dei poveri si è pensato bene di correre per donare, e questa volta dc ha pensato un prete corridore di corsa attraversando l’Italia per reclutare corridori e donatori, per presentarsi a Città del Vaticano questo pomeriggio, sabato 18 novembre, stanco ma contento con un gruppo di corridori partenti per la Slovacchia e qualcun altro raccolto per strada.
Oramai corrono tutti per tantissimi chilometri e per tantissimi motivi. Lo sport e in particolare la corsa abbatte barriere culturali e generazionali, avvicina persone, paesi, popoli, rende liberi e permette di aiutare tanta gente correndo per fini umanistici molto interessante, può partecipare chi vuole per un percorso che sceglie.

Oscar Daher, alpinista: Ogni giorno ho un obiettivo importante


Quello che sperimentano tanti atleti è che lo sport ti fa sentire vivo, che lo sport da un senso alla tua vita, che ogni giorno lo sport ti permette di seguire una linea, una direzione per raggiungere i tuoi obiettivi ben definiti e pianificati e che lo sforzo per raggiungerli non pesa ma anzi diventa un’attività piacevole.

Di seguito, Oscar racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Allenamento, osservazione di altri colleghi, lettura.

venerdì 17 novembre 2017

Simone Leo, 490 km ASA: Non si è mai pronti ma siamo sul pezzo


Tra i partenti alla corsa a piedi di 490 km, con partenza a da Atene arrivo a Sparta e ritorno ad Atene (ASA), c’è anche Simone Leo, un esperto di corse di lunga distanze e anche uno degli organizzatori della più lunga in Italia della distanza di 285 km Milano - San Remo.
La partenza dell’ASA è prevista sabato mattina alle 07.00 (ora italiana 06.00) e prima di questo grande giorno e lungo evento Simone racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, in vista della prossima gara importante, ti senti pronto? “Domani ho una gara molto lunga! Non si è mai pronti ma siamo sul pezzo.”

In effetti si può comprendere che partire per una gara lunghissima di 490 km desta almeno qualche preoccupazione sul tempo atmosferico, su eventuali necessità durante l’esercizio fisico protratto per tante ore, per l’alimentazione, per l’abbigliamento; alla partenza c’è sempre qualche dubbio ma il fatto di essere alla partenza ti dà un gran coraggio e la consapevolezza che ce la puoi fare e poi la compagnia di altri 8 italiani atleti alla partenza ed alcuni amici e famigliari che supportano e sostengono danno una forza e convinzione maggiore.

Mettiti in gioco, allenati fisicamente e mentalmente per gare più o meno impegnative

Matteo SIMONE 

Va bene qualsiasi motivo per fare sport, se non vuoi fare sport per non faticare, fallo per metterti in posa, per far parte di un gruppo, per incontrare gente, per condividere gioia e fatica.

Ogni motivo va bene per essere coinvolto e diventare protagonisti nel mondo dello sport, i benefici sono tanti.
Mettiti in gioco, allenati fisicamente e mentalmente per gare più o meno impegnative.
Aderisci all'esercito del selfie, in ogni allenamento o gara, armati di telefono per memorizzare momenti importanti, per rivederti, per pubblicare foto, post e articoli, questo è anche parte del bizzarro, fantastico, sorprendente, affascinante mondo dello Sport.

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