martedì 31 marzo 2020

Enrico Maggiola: Sono stato in coma più stop di 3 mesi, corro per riabilitare l'organismo

Non esser disteso sottoterra mi è utile quotidianamente per andar avanti
Matteo SIMONE

Enrico Maggiola a causa di un grave incidente non ha potuto partecipare ai Campionati Mondiali di 24 ore svolti ad Albi (Francia) il 26-27 ottobre 2019. 

Enrico Maggiola, spesso a podio in gare di ultramaratone tra le quali: 16-17.08.2019, Korinthosz160 Ultramarathon (HUN) 100 miglia, 1° posto  in 14h23’49”; 11-12.05.2019 Ultrabalaton 221km (HUN) 221km, 2° posto in 21h07’33”; 13.04.2019 Ultra Franciacorta 12 ore, 1° posto con 154.419km; 28-29.09.2018 Spartathlon (GRE) 246km, 12° posto in 26h27’28”; Campionato europeo di 24 ore, 13° posto con 242,39km.

lunedì 30 marzo 2020

Simona Arnoldi, Runners Bergamo: Con coraggio e tenacia tutto è possibile

Ho imparato ad affrontare di petto ogni situazione anche nella vita quotidiana
Matteo SIMONE 

Lo sport è sempre stato un veicolo e uno strumento per rafforzare le persone, per incrementare fiducia, coraggio e positività per organizzarsi in percorsi di allenamento che portano a raggiungere obiettivi sfidanti come una maratona di corsa a piedi.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Simona attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Alla partenza della maratona di New York, sul ponte di Verazzano siamo un po' tutti ‘campioni’!”. 

Non molliamo, torneremo a correre nella vita e nello sport

Cerchiamo di risollevare le sorti della nostra nazione 

Stiamo vivendo un periodo lungo di calamità prolungata che comporta per ognuno difficoltà a focalizzarsi su sé stesso, sui propri cari, sul momento presente, su una minima progettualità futura. 

Tutto ciò che avevamo costruito ora è traballante, ci sembra che ci è cascato addosso un grande macigno e non riusciamo a sollevarlo.
In questi casi molti reagiscono in diversi modi, c’è chi aiuta, chi si dispera, chi si rassegna, chi accetta, ognuno ha le proprie modalità di reagire, aiutare o chiedere aiuto. Insieme siamo una comunità che cerca di risollevare le sorti della propria nazione a iniziare da sé stessi, dai propri familiari, amici, colleghi, vicini.

domenica 29 marzo 2020

L’ottimista confida nella propria capacità di superare gli ostacoli

Nutrire un atteggiamento incline alla speranza sollecita a non gettare la spugna
Psicologo, Psicoterapeuta

È importante avere piani e programmi per portare a compimento propri sogni così come è importante essere sempre pronti a rimodulare propri sogni per circostanze impreviste e inaspettate come quelle che stiamo vivendo in questo particolare momento, ma si tratta solo di rimodulare mete, traguardi e sogni per riprenderli più in là con più serenità.

Di seguito riporto un interessante punto di vista tratto dal libro “Arrendersi mai, come trovare la carica per affrontare positivamente la vita”, di Luis Rojas Marcos, pagg. 73-76: “… chi in passato ha centrato i propri obiettivi a forza di impegno e pianificazione affronta nuove sfide con maggiore ottimismo. Per pianificare un percorso occorre stabilire un traguardo e considerare i passi necessari per raggiungerlo, ma serve anche possedere una certa dose di flessibilità: ‘Se così non funzionerà, ecco pronto il piano B’. L’ottimismo trasforma i desideri in sfide e confida nella propria capacità di superare gli ostacoli che si frapporranno al suo cammino. È una forma concreta di speranza che alimenta la sicurezza in sé stessi… Nel 1986, Bandura battezzò come ‘autoefficacia’ la convinzione di possedere le capacità indispensabili per compiere le azioni utili a raggiungere il traguardo prefisso… Nutrire un atteggiamento incline alla speranza serve in larga misura a sdrammatizzare le avversità, senza per questo misconoscerne la gravità, e sollecita a non gettare la spugna”.

sabato 28 marzo 2020

Erica Marchetti, atletica: La gara più difficile? Campionati mondiali Cali 2015

Lo sport è sfogo, soddisfazioni, crescita e rafforzamento della propria persona!
Matteo SIMONE  3804337230- 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta

Alla pagina FIDAL dedicata a Erica Marchetti, classe ’98, Bracco Atletica, è possibile visionarie la moltitudine delle gare delle svariate discipline dell’atletica leggera, dai 60 metri pani ai 1000 metri di marcia già alla sua giovane età di 22 anni presenziando anche in gare internazionali e mondiali.

Di questo passo c’è da aspettarsi che Erica possa continuare la sua carriera sportiva e non si sa mai che arrivi a correre una maratona o una 100km, oppure si dedichi anche al triathlon completando un full ironman oppure riesca a concludere una gara di decathlon.

Lo sport ai tempi del coronavirus

La gran parte degli atleti comprende e si mostra resiliente

Volevo scrivere qualcosa sullo sport in questo periodo di grande turbamento per tanti, ma non mi decidevo, pensavo che sarebbe stato un po’ delicata e avrebbe potuto provocare una discussione che in questi periodi non è utile.

Continuavo a rimandare e intanto leggevo post di persone che si dispiaceva e si disperavano per l'impossibilità di allenarsi e/o per le gare annullate.

Intanto aumentavano i decessi e le persone che si disperavano e piangevano per la perdita dei propri cari e pensavo: "Com'è possibile che una parte della popolazione si dispera per non poter fare sport liberamente e un’altra parte è disperata e sofferente per la propria salute e quella dei propri cari?

Questa è la vita, finché qualcosa non ci tocca andiamo avanti nella nostra routine, ma poi ci accorgiamo che il cerchio si stringe e sempre più persone sono coinvolte, amici e parenti lontani, ma anche persone prossime a noi e allora ci chiediamo: ma allora potrebbe toccare a noi o a qualcuno dei nostri? Sembra irreale, sembra assurdo, sembra surreale.

venerdì 27 marzo 2020

Marilena Carella, atletica: Lo sport mi ha aiutata tanto psicologicamente

Un sogno realizzato al Trofeo Terra di Bari 2019 Campionessa Provinciale
 Matteo Simone 

La maratona è un obiettivo di tanti runner dopo un congruo periodo di pratica della corsa, con la consapevolezza di essere pronti a gestire i 42 chilometri di corsa e metri 197, un sogno per tanti per sperimentarsi e mettersi alla prova con l’aspettativa di poter incontrare anche il muro del 35° km da affrontare, gestire e superare.

Questo è anche un obiettivo di Marilena ma che purtroppo in questo momento storico deve mettere da parte per non potersi allenare ora e anche perché per il momento le gare sono annullate fino a fine maggio.
Quindi Marilena si deve mettere l’animo in pace, deve essere paziente e fiduciosa e aspettare tempi migliori per potersi allenare e per scegliere una sua prossima maratona, c’è tempo per tutto, ora la priorità è sopravvivere e vivere nel miglior modo possibile possibilmente anche senza maratone, poi si vedrà. 

Barbara Bennici: La voglia di tornare a correre è così forte che ti fa superare tutto

Vincere la mezza maratona a Palermo sotto gli occhi di mio figlio, emozione unica
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Bisogna sopravvivere se non altro per ritornare a correre, per poter ritornare a sperimentare belle e intense sensazioni, per provare a rivincere, a fare i personal best nelle varie distanze, ritornare a fare maratone cercando soprattutto per Barbara di scendere sotto le 3 ore, tornare a gareggiare sotto gli occhi dei propri figli, insomma tutto ciò ci permette di sacrificarci oggi per tornare a correre domani.

Ebbene sì, si resta a casa a fare potenziamento, ginnastica, esercizi, circuiti, si resta a casa con famiglia, facendo compiti a casa, pulendo casa, ma poi arriverà il momento che si uscirà di casa per allenarsi e cercare gare per mettersi in gioco, per testarsi, per incontrare amici e avversari, per vedere quanta forma si è persa e quanta forma si è mantenuta, per ritornare a soffrire e gioire, a far parte di una squadra, a incontrare allenatori.

Federica Stedile: Lo sport insegna che si può cadere ma anche rialzarsi da soli

La gara della tua vita? Quando ho vinto al Colle Marathon nel 2018
Matteo Simone

Lo sport aiuta a organizzarsi, a conoscersi, a cercare di migliorarsi allenandosi e partecipando a gare a volte sfidanti cercando di andare a podio o vincere o comunque tornare a casa sani e salvi con tanta esperienza acquisita. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Federica attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport? Quando ho vinto gare importanti, sì.” 

Ashley Brasovan, Campionessa Skyrunning 2019 del Nord America

Non c’è nulla che non possa essere superato dal duro lavoro e dal credere in sé stessi

I Campionati del Nord America Skyrunning 2019 si sono svolti domenica 28 luglio in Colorado nell’ambito della Barr Trail Mountain Race. Ai campionati, hanno preso parte concorrenti degli Stati Uniti, del Canada e della Costa Rica. Il vincitore della gara e campione Skyrunning 2019 del Nord America è stato Joseph Gray, detentore del record e vincitore per la quarta volta con il crono di 1h31'02", completano il podio Andy Wacker 1h35'08" e Jackson Brill 1h36'50".

giovedì 26 marzo 2020

Bisogna andare avanti con coraggio, fiducia, speranza e resilienza

Matteo SIMONE

I giorni passano e le cose cambiano di giorno in giorno ma la vita va avanti, perché la vita è resiliente, sa come svincolarsi dai mille problemi, sa come rimanere sempre a galla nonostante tutto. 
Ora tocca a noi prendere in mano le redini, decidere momento per momento cosa è meglio per noi. Bisogna andare avanti con coraggio, fiducia, speranza e resilienza. Ogni giorno è il nostro giorno.
Abbiamo tanti progetti, sogni, mete, cose da continuare a fare, la vita può durare 100 anni ma anche un attimo, come un sorriso, un pianto, una caduta.

mercoledì 25 marzo 2020

Dominga Scalisi, runner: Penso che tutti possano farcela, il limite è solo nella testa

Mi piace ancora sognare, credo che i sogni aiutino a vivere
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Lo sport a volte diventa un’opportunità di scoprire tante cose su se stressi e di conoscere anche tante persone anche molto diverse le une dalle altre. 

Un mondo di fatica ma anche di riuscita che prevede programmi di allenamenti intensi ma anche gare portate a termine difficili e sfidanti.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Dominga attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, vinsi per due volte una gara non competitiva e una di quartiere, parlando in termini atletici mi sono sentita fiera di me stessa, ma non una campionessa.” 

Alessandro, portiere: Penso di aver dimostrato discrete doti calcistiche


Il mio carattere grazie allo sport si è evoluto in positivo

Lo sport diventa un grande insegnamento di vita e un’opportunità per conoscersi bene e cercare di trasformarsi continuamente in persona migliore sia dal punto di vista sportivo che mentale. Di seguito Alessandro racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, quando la mia performance portava alla vittoria o al conseguimento di risultati notevoli.Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?È iniziato tutto da bambino quando più che di sport si parlava di gioco. Ho iniziato a praticare il calcio all’età di 4 o 5 anni ed ho continuato regolarmente fino ai 19 anni. Questo gioco è diventato prima di tutto una passione che ho mantenuto negli anni, difficile vederlo come un semplice sport. Da questo però penso derivi tutto: con un ritmo di 3 allenamenti più una partita a settimana come minimo (ovviamente ‘all weather’) ho sviluppato la mia atleticità che poi ho da sempre sfruttato in qualsiasi altro ambito sportivo, spesso con modesti o buoni risultati.” 

Tiziana Franzetti, 100% Anima Trail: Al di là di ogni risultato io vinco sempre

Lo sport è stato quel toccasana che mi ha definitivamente resa completa
Matteo Simone

Tante volte lo sport diventa la cura, un possibile cambiamento nello stile di vita che fa sentire bene, vivi e vegeti. 

Lo sport permette di organizzarsi per allenarsi e portare a termine gare e imprese. Con lo sport si vince in partenza, si sente di valere, di essere in grado di far qualcosa per sé stessi o per la propria squadra. Lo sport è una grande valvola di sfogo, è importante fare sport soprattutto in periodi di stress, per elaborare, riflettere, mettere in circolo endorfine che fanno star bene. Di seguito l’esperienza di Tiziana attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è lo stato del tuo percorso per diventare atleta?Diciamo che in realtà il mio percorso cominciò con pochissima fiducia da parte mia! Io così statica, sedentaria e poco predisposta allo sforzo fisico e mentale ... ricordo perfettamente i miei 2 primi km di 5 anni fa sulla pista ciclabile in 20 minuti, ho provato la stessa sensazione che ho avuto ieri quando guardando il mio garmin ho letto 22 km a 5’16”, per i veri atleti è roba da ‘tartarunner’ oppure lo chiamano anche defaticamento ... io lo definisco un record! Insomma una passione incontrollabile.”

martedì 24 marzo 2020

Marilena Brudaglio, runner: È sempre emozionante vincere la gara

Sono contenta di riuscire ad allenarmi con uno che viaggia a 3’20” al km

Non c’ è un ‘età precisa per iniziare a pratica un’attività sportiva, sarebbe preferibile iniziare da ragazzi per gioco, per svago, per imparare a stare con gli altri, a cavarsela a scoprire il proprio corpo, a mettersi in gioco in sfide e competizioni. Ma va bene anche iniziare da grandi per caso o per cambiare stile di vita. Di seguito Marilena, della Tommaso Assi, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Per me essere campionessa significa vincere le gare con tempi importanti, io sono amatore e ho iniziato troppo tardi. Comunque è sempre emozionante vincere la gara o arrivare nelle prime tre assolute.

Sara Pastore, runner: Quando si fa sport non si utilizza solo il corpo ma anche la testa

Lo sport è importante sia per lo sviluppo fisico che per quello mentale
 Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta

Lo sport è una grande fetta importante nella vita della persona che fa mettere in gioco sia il fisico che la mente della persona costruendo obiettivi da raggiungere con allenamenti, sacrifici e poi gioendo con soddisfazione quando si arriva al traguardo o alla fine di un allenamento o competizione. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Sara attraverso risposte ad alcune mie domande.

Carlotta Uber, Lagarina Crus Team: Corro perché amo farlo e amo la montagna

Cosa hai scoperto nella pratica dello sport? Il sacrificio, la fatica, la gioia

Lo sport dà tanto, credeteci, sviluppa consapevolezze e voglia di raggiungere traguardi difficili e sfidanti approfondendo sempre più la conoscenza di sé e condividendo gioie e fatiche con altri atleti che diventano persone care per poter condividere tempo anche al di fuori dello sport. 

Di seguito Carlotta racconta la sua esperienza ricca e intensa nonostante la giovane età.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho fatto sci di fondo da quando ho imparato a camminare fino ad un paio di anni fa (totale anni di agonismo 11). La corsa l'ho sempre usata come allenamento integrato allo sci, poi vedendo i risultati e siccome mi piaceva da aprile dello scorso anno ho deciso di dedicarmi e farlo al 100%.

lunedì 23 marzo 2020

Tener duro anche se le circostanze sembrano insostenibili

L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza

Non si è mai pronti ai cambiamenti di vita drastici e improvvisi. L’impatto di un evento considerato imprevedibile, devastante, stressante comporta sensazioni intense e insolite, forti emozioni, comportamenti non abituali. Si rimane sorpresi e impotenti davanti all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.

L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni, ricostruire sé stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé. 

Tor des Géants 2019: Silvia Trigueros Garrote vince con record e 6^ assoluta

Mio marito dice che posso fare di meglio, e raramente si sbaglia
Matteo SIMONE 

Silvia Trigueros di Euskadi (Paesi Baschi) è la vincitrice del Tor des Géants 2019.

Corsa a piedi di 330 km con dislivello positivo di circa 24.000 m, con partenza ed arrivo a Courmayeur, attraversa il territorio di 34 comuni, si svolge in una sola tappa, in un tempo limitato di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, comprende numerosi passaggi in altitudine, anche oltre i 3000 metri di quota.
Silvia conquista per la terza volta consecutiva il podio classificandosi 2^ nel 2017 e bissando la vittoria del 2018, impiega 85h23’15” classificandosi al 6° posto nella classifica generale e ottenendo il record della 10^ edizione del Tor des Geants, precedendo Jocelyne Pauly 94h22’02” e Chiara Boggio 96h55’05”. Il precedente record di 85h23’15” apparteneva a Francesca Canepa nel 2012.

Cerchiamo di prestare l'attenzione sulla positività, la speranza, l'ottimismo

La vita è bella anche restando a casa

Non viviamo lo stare a casa ora come una costruzione ma come un'opportunità, una scelta consapevole e condivisa, approfittiamo per ricaricarci, per inventarci qualcosa che poi servirà anche dopo, facciamo uscire chi è in prima linea, enjoy, sii felice comunque.

domenica 22 marzo 2020

Arrendersi mai, come trovare la carica per affrontare positivamente la vita

Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti,

Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti, se siamo comunque in contatto a distanza, se siamo sensibili, tolleranti. Passa tutto e si affronta tutto come i muri di tante maratone, possiamo e dobbiamo farcela sviluppando resilienza per cercare di uscire più forti e determinati per ritornare anche a correre maratone e ultramaratone sempre con il sorriso. 

Ce la possiamo fare se continuiamo a impegnarci anche da casa

Bisogna andare avanti anche se c'è paura, ansia, disperazione, sconforto
Psicologo, Psicoterapeuta

Ora restiamo a casa con creatività, fiducia, pazienza, collaborazione, sensibilità, responsabilità, solidarietà e soprattutto resilienza per cercare di uscire un domani rafforzati nonostante tutto rimodulando obiettivi e sogni.

La vita è bella anche restando a casa, la natura ci viene a bussare per ricordare che ce la possiamo fare continuiamo a impegnarci anche da casa, che andrà tutto bene se ci vogliamo bene, se ci rispettiamo, se siamo un po' più tolleranti, fiduciosi, pazienti, responsabili, solidali, sensibili ma soprattutto resilienti per poter cavalcare l'onda di ogni cambiamento improvviso e inaspettato.
Bisogna comunque andare avanti fiduciosi, speranzosi con forza e coraggio mettendo da parte altro e focalizzandosi per la risoluzione del problema contingente non facile ma neanche impossibile, insieme si può, anzi si deve soprattutto per i più piccoli che hanno ancora tanta strada ma anche per i più grandi che si sono sempre adoperati per noi, “enjoy and take care”, sii felice comunque.

sabato 21 marzo 2020

Restiamo a casa coltivando resilienza per cercare di uscire un domani rafforzati

A casa oggi per poter correre domani anche ultramaratone, triathlon e Ironman
Matteo SIMONE Psicologo, Psicoterapeuta
3804337230- 21163@tiscali.it

Fermi oggi per poter correre domani anche ultramaratone e gare estreme. Torneremo ad andare in bici seriamente per fare anche triathlon e Ironman, ora restiamo a casa coltivando creatività, fiducia, pazienza, collaborazione, sensibilità, responsabilità, solidarietà e soprattutto resilienza per cercare di uscire un domani rafforzati nonostante tutto rimodulando obiettivi e sogni.

Le emozioni sono contagiose e possono alleviare e ricaricare soprattutto chi sta in prima linea e vorrebbe tanto restare in una casa al sicuro, andrà tutto bene se ognuno di noi fa del proprio meglio cercando di essere una risorsa preziosa per sé stesso e per gli altri continuando ad andare avanti anche se ora c'è paura, ansia, disperazione, sconforto.

‎Daniele Baranzini‎: Correte dentro di voi...siate sempre lucidi, correte dentro di voi

Io sono diventato il passo lucido

Considerato che siamo in pausa dalla corsa per eccezionali, imprevedibili e straordinari motivi, invito a leggere il libro, scritto a 4 mani da un super atleta di corsa di lunghissime distanze Daniele Baranzini e dal sottoscritto, dal titolo “Ultramaratoneta. Un'analisi interminabile”, Aras Edizioni, 2016.

Riporto alcuni passaggi che possono sembrare alquanto bizzarri ma d’altronde questo è il mondo delle ultramaratone e chi ne fa parte ne è consapevole più o meno, i non addetti ai lavori non comprendono e forse possono criticare e giudicare ma ognuno sa il fatto suo e ha le proprie modalità di essere al mondo.

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