domenica 31 agosto 2014

Cambiare la cultura della corrida attraverso la “BIKE FOR ANIMALS”


Il luogo dove avviene la corrida è la plaza de toros, una sorta di anfiteatro romano. Solitamente in ogni spettacolo taurino vengono uccisi sei tori, due per ogni torero.

Per cambiare la cultura della corrida due ciclisti Italiani hanno percorso 2.500 chilometri da Torino, città del toro, a Caceres nella Regione Spagnola dell’Extremadura ed attraversando la Francia per manifestare contro la barbarie della corrida, sensibilizzando i cittadini dell’Europa al rispetto degli animali e per la promozione di una cultura senza sangue.

Nelle varie località dove giungevano venivano accolti dalle associazioni locali antitaurine per manifestare assieme contro la cultura dell’assassinio.

Una volta giunto nell’arena il toro è già particolarmente debilitato e impaurito per lo strano trattamento che gli è stato riservato, per le ferite che si è autoprodotto e per la sua reclusione in uno spazio stretto e buio. E’ un animale già in partenza sofferente e impaurito. L’obiettivo dei due ciclisti è stato portare il messaggio di “BASTA CORRIDA TOUR 2014” attraverso la bicicletta “BIKE FOR ANIMALS” ed hanno avuto molta attenzione da parte dei media locali i quali hanno pubblicato la loro impresa in bicicletta.

I due ciclisti si sono serviti della bici, un attrezzo, un automezzo che comporta tanta fatica per far sì che la gente, i cittadini si incuriosissero relativamente al loro messaggio da portare dall’Italia alla Francia e poi in spagna volto ad un maggior rispetto degli animali.

Cosa significa Doping


In un’intervista a cura di Massimiliano di Montigny alla maratoneta Nazionale Anna INCERTI, alla domanda: “Cosa significa per te Doping?”, così risponde Anna: “Significa essere il primo dei perdenti; significa non avere abbastanza autostima da affrontarsi; significa non avere il fegato di provare ad affrontare una sfida; significa aver paura di tutto; significa il non rispetto delle regole. Ho sempre disprezzato chi ha avuto sentenze di positività per un motivo ancor più serio: come può una persona non rispettare il proprio corpo per soldi, quando guardandoti in giro, ci sono persone che hanno malattie drammatiche… e queste non domandano i farmaci per correre più forte…”

È già stato scritto molto sull’argomento e l’obiettivo del mio testo: “Doping. Il cancro dello sport” è quello di riassumere le conoscenze più attuali della ricerca scientifica.

Il lavoro inizia con l’analisi storica e l’esame delle caratteristiche di queste sostanze. Si passa, quindi, a considerare la reale diffusione nel mondo dello sport, gli effetti nocivi di questi farmaci e le motivazioni che stanno alla base di questo fenomeno. Tali motivazioni spaziano dalla ricerca di un miglioramento delle prestazioni sportive, agli aspetti puramente estetici e di riduzione di grasso nei bodybuilders.

La considerazione che si deve fare è che oggi nella gara sportiva si è arrivati a un agonismo così spinto, a interessi economici così grossi che l’atleta cerca ogni mezzo per migliorare la sua prestazione. Anzi, l’atleta riporta di sentirsi “costretto” a fare questo perché i tifosi pretendono risultati, i giornali criticano le scarse prestazioni e gli allenatori spingono affinché venga raggiunto un rendimento sempre maggiore.

La capacità di ricominciare dopo essere caduti


Nella vita ciò che conta è la capacità di ricominciare dopo essere caduti

José Mujica (Presidente della Repubblica dell’Uruguay)

 

 

L’infortunio rappresenta un evento destabilizzante l’equilibrio psicologico dello sportivo; un cattivo adattamento all’infortunio può comportare la comparsa di sensazioni di rabbia e impotenza, sbalzi di umore, sensi di colpa, pensieri depressivi, con la conseguente compromissione delle relazioni famigliari, interpersonali.

L’atleta può individuare eventali criticità che lo abbiano portato all’infortunio, può valutare, studiare cosa può focalizzare la sua attenzione per evitare successivi infortuni, ridefinire le priorità che si era prefissato prima dell’incidente, allargare i suoi interessi anche ad ambiti non sportivi, continuando, contestualmente a mantenere i contatti con il suo mondo sportivo, l’allenatore e la squadra, accettare le emozioni negative legate all’infortunio, in attesa di riprendersi la sua identità di sportivo.

L’atleta vincente riesce a trovare la determinazione, la calma, lo spirito di sacrificio per ricominciare dopo ogni stop prolungato, dopo ogni sconfitta.

Importanti sono la meditazione, la visualizzazione, il lavorare sull’autoefficacia, esercizi di rilassamento.

giovedì 7 agosto 2014

Bisogna essere prima campioni nella vita, poi sul campo




Brunella, 46 anni, che nel 2006 ha subito l’amputazione della gamba sinistra in seguito al morbo di Buerger, una forma di vasculite che colpisce le arterie piccole e medie; la patologia degenerativa ostruisce i vasi sanguigni, portando alla necrosi dei tessuti, racconta in un intervista riportata sulla rivista SuperAbile INAIL (1) : Chiedevo non solo di poter camminare e guidare, ritrovando l’autonomia, ma anche di cavalcare nuovamente. Dal giorno in cui risale a cavallo, Brunella non si ferma più, inizia a partecipare a spettacoli equestri e a gare di monta western nella disciplina sportiva del reining (lavorare di redini), diventado nel 2010 campionessa regionale con i normodotati.

Successivamente arriva sul gradino più alto del podio regionale nel dressage paralimpico, gara in cui cavallo e cavaliere compiono figure armoniose in uno spazio rettangolare. Lo scorso anno fino vince l’argento  Campionati italiani di para-dressage.
 Anche la gamba destra è compromessa dalla malattia «Non posso stare né troppo seduta, né troppo in piedi», aggiunge. Ogni tre mesi deve fare il day hospital, ma tutto questo non la blocca.


Potere della mente, determinazione, istinto, esperienza


El corazón del hombre, un verdadero corazón de hombre, es esa flor que constantemente se incendia y reverdece (Il cuore dell’uomo, un vero cuore di uomo, è   quel fiore che costantemente si incendia e rifiorisce) Félix Luis Viera


Ex maratoneta, Salvo Campanella 40 anni, una moglie, due figli, è vivo per miracolo. Il 2 luglio del 2012 è precipitato da sette metri di altezza, nel cantiere dove lavorava. Racconta in un intervista riportata sulla rivista SuperAbile INAIL (1) : «Cosa ho provato dopo l’incidente? Mi sono fatto una risata. Intanto sono rimasto vivo, e poi poteva andare peggio».

Gambling - Percorso di Auto-Aiuto. Manuale per persone con dipendenza da gioco d’azzardo

 Pubblicato il nuovo manuale realizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “Gambling - Percorso di Auto-Aiuto. Manuale per persone con dipendenza da gioco d’azzardo”.
Oltre ad un inquadramento generale del problema, attraverso il manuale si intende fornire strumenti di autovalutazione, di riflessione e di presa di coscienza per comprendere se si ha effettivamente un problema con il gioco, che cosa succede quando si gioca, quali sono i motivi che spingono a giocare e a ricadere nel problema.
Vengono inoltre delineate alcune strategie di tipo cognitivo-comportamentale per interrompere definitivamente il gioco d’azzardo. Nel testo si evidenzia inoltre l’importanza di un contemporaneo supporto psicoterapico esterno per chi cerca di interrompere il proprio comportamento di gioco promuovendo e incentivando il ricorso ai servizi sanitari competenti. A tal scopo vengono forniti indirizzi di vari centri di trattamento e di fondazioni e associazioni antiusura disponibili sul territorio Italiano.

martedì 5 agosto 2014

La corrida: una tortura legalizzata inflitta al toro

Domenica 10 agosto alle ore 15.00 a Torino presso Piazza Castello ci sarà un Incontro per salutare la partenza del BASTA CORRIDA TOUR 2014.
BFP (Bike for Pets) è un progetto nato nell'ottobre del 2011 e ha avuto il suo battesimo ad agosto del 2012.
Ha percorso 2200 km lungo le strade di Italia, Francia e Spagna per sensibilizzare l'opinione pubblica la stampa e tutti coloro che non erano ancora a conoscenza di cosa sia veramente la corrida e di cosa accada nelle perreras spagnole.
L’11 agosto BFP, che nel mentre è divenuto il più empatico BfA (Bike for Animals) riattaccherà la spina e tornerà in quei luoghi dove due anni prima assieme agli attivisti francesi e spagnoli ha urlato il suo NO alle violenze sugli animali alla vergogna della corrida e allo sterminio delle perreras.
Di seguito riporto alcune notizie relative a quello che succede agli animali prima di entrare nelle arene e durante la corrida. (1)

Trovare dentro di noi la giusta strada, le giuste motivazioni per perseguire un obiettivo

In un intervista su Sport di più magazinedi Gennaio/Febbraio 2013 è riportata un’intervista a Fabrizio Macchi, un atleta che all’età di 13  gli viene diagnosticato un: osteosarcoma al ginocchio sinistro che gli causa l’amputazione della gamba sinistra e, successivamente, l’asportazione del lobo inferiore del polmone destro per via di una metastasi. Fabrizio, uscito dall’ospedale, inizia ad impegnarsi seriamente con l’attività fisioterapica e di riabilitazione, ma soprattutto si butta nello sport e in tutto ciò che può aiutarlo a recuperare le forze.
Lo sport dove ha raccolto i maggiori successi è il ciclismo: 27 titoli italiani, il record dell’ora disabili (38 km 574m), un bronzo alle Paralimpiadi di Atene nel 2004 nella gara ad inseguimento su pista, 6 medaglie ai Campionati Europei (3 argento e 3 bronzo) e 11 medaglie ai Mondiali (2 ori 5 argenti e 4 bronzi).
Fabrizio Macchi racconta come si può superare ogni ostacolo e diventare campioni nello sport: “Non esiste una vera e propria ricetta per diventare campioni, ma esistono delle capacità che ognuno di noi possiede che concorrono per diventare campioni, bisogna trovarle. Ecco questo è il segreto: trovare dentro di noi la giusta strada, le giuste motivazioni per perseguire un obiettivo che ci porti ad essere campioni nella nostra vita. Nel mio caso la malattia ha avuto un ruolo fondamentale per trovare in me le motivazioni per riemergere e trovare la strada per costruirmi una seconda vita. Le doti sportive non te le regala nessuno. La mente poi fa la differenza. La mente la puoi allenare lavorando con tenacia e voglia di arrivare sempre più  lontano, mettendosi in discussione per migliorare ogni nano secondo. La forza dell’uomo sta proprio lì nel perseverare l’obiettivo fino in fondo. Le cose che rendono importanti la nostra vita sono amore, rispetto e dedizione, cosi si riesce ad essere orgogliosi di noi stessi realizzando i propri sogni”. (2)

L’obesità è un problema che deriva da diversi fattori


La Fondazione Italiana per la Lotta all'obesità Infantile ci tiene a precisare che l’obesità non deriva solamente da un’unica causa come ad esempio l’assunzione di grassi ma da più fattori e di conseguenza è importante che i mass media facciano attenzione alle informazioni che diffondono.
Infatti, più che di assunzione solamente di grassi, la causa è da attribuire dallo stile di vita e cioè dall’insieme di comportamenti malsani che moltiplicano il rischio di obesità come ad esempio il fumo, la mancata attività fisica, l’assunzione di alcool.
 Di conseguenza è importante cercare di coinvolgere le persone nel seguire sani stili di vita più che dare informazioni spot negative come i cibi grasi fanno diventare obesi oppure il fumo fa venire il cancro che non riescono ad attecchire sulle persone.

A tal proposito la Fondazione Italiana per la Lotta all'obesità Infantile cerca di diffondere i sani propositi anche attraverso la divulgazione della seguente dichiarazione del dott. Calabrese: "Relativamente all’obesità, il mainstream dei nutrizionisti è concorde: è un problema che deriva da diversi fattori, i più importanti dei quali sono la genetica, l’eccesso di calorie ingerite e la mancanza di moto. Negli ultimi anni, tuttavia, si sta diffondendo un approccio che non appare affatto scientifico, cioè quello di criminalizzare singoli alimenti, come i grassi, i sali o gli zuccheri senza considerare che esistono tecniche culinarie capaci di ridurre la qualità nutrizionale di ogni alimento. Di conseguenza, occorrerebbe concentrarsi sull’educazione del consumatore e su una corretta informazione nutrizionale.

domenica 3 agosto 2014

La meditazione consiste nel riportare la mente al momento presente


“Si può assaporare completamente una situazione piacevole , senza dispiacersi quando finisce perché si comprende che ogni cosa è destinata a passare.”

William Hart

 

Non si tratta di un esercizio di respirazione, bensì di consapevolezza. Lo sforzo non è quello di controllare il respiro, ma quello di prendere coscienza di come il respiro stesso si manifesta.

Sforzandoci di fissare l’attenzione sul respiro impariamo a rimanere nella realtà del momento presente.

Quando ci sediamo tranquilli e fissiamo l’attenzione sul respiro, senza l’interferenza di alcun pensiero, attiviamo e manteniamo un salutare stato di autoconsapevolezza.

Questo istante, il presente, è proprio il più importante. Non possiamo vivere nel passato, perché se ne è andato. Non possiamo vivere nel futuro, perché ancora non esiste. Possiamo vivere solo nel presente.

Se siamo inconsapevoli delle nostre azioni presenti, siamo condannati a ripetere gli errori del passato, e non potremo mai riuscire a realizzare i nostri sogni nel futuro. Se siamo in grado di sviluppare la capacità di essere consapevoli del momento presente, possiamo servirci del passato, come guida, per regolare le nostre azioni future.

L’obesità può essere prevenuta adottando stili di vita sani


L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica esistenti in quanto può essere causa di malattie metaboliche anche molto gravi. È caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita sedentaria. Per alimentazione scorretta dobbiamo riferirci ad una dieta ricca di carboidrati, grasso ed alcol e/o che comunque comporti il consumo abituale giornaliero superiore alle 2.000 kilocalorie. Giova forse ricordare che un piatto di pasta ben condita contiene circa 400 kcalorie, che altrettante ne contiene mezzo litro di aranciata o coca cola o che una merendina ne contiene un centinaio. (1)

Già nel 2002 Eric Schlosser in Fast Food Nation aveva individuato nei seguenti fattori la recente epidemia di obesità:

mancanza di educazione alimentare

estinzione della cucina casalinga (con cibi preparati a partire da alimenti freschi)

convenienza pratica dei cibi pronti, , da scaldare.

L’obesità ha una genesi multifattoriale, essendo il risultato di diverse cause più o meno evidenti che interagiscono tra loro; in primo luogo una eccessiva/cattiva alimentazione, legata o meno ad una ridotta attività fisica e a fattori di tipo genetico/familiare; rari i casi ad alterazioni ormonali quali ipotiroidismo o disfunzioni surrenali.

Per tutti il pilastro della longevità e della salute è la presenza costante di una buona attività fisica, che sia varia e possibilmente divertente per non essere abbandonata. (3)

Affrontare lo sport incrementando la capacità di resilienza che c'è in ognuno di noi

Matteo SIMONE

Si è tenuto nel novembre 2013 ad Ancona, nell’aula Terzo Censi del Palarossini, il convegno dal titolo "Gestione dello stress e lavoro di squadra nelle emergenze subacquee".

Sono intervenuti relatori esperti del settore da tutta Italia e nutrita è stata la partecipazione di istruttori ed appassionati della disciplina.
Sul tema “Sport e resilienza” ho fornito gli strumenti per affrontare lo sport ed in particolare l'attività subacquea incrementando la capacità di resilienza che c'è in ognuno di noi.
L’obiettivo dell’intervento è stato illustrare, in maniera teorico e pratico-esperienziale, aspetti inerenti la resilienza e le modalità per svilupparla; fornire strumenti teorico-pratici per stimolare l’autoconsapevolezza e valorizzare le risorse personali e di rete; presentare un mio modello di intervento denominato: O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.

E’ importante focalizzarsi sulle cose che si fanno

Matteo SIMONE  

Nella fase precontemplativa sei consapevole del proprio disagio, nella fase contemplativa hai capito di avere dei problemi e vorresti fare qualcosa per star meglio, mentre la fase successiva a quella contemplativa è la fase dell’azione e poi del mantenimento, cioè la persona inizia a fare qualcosa di diverso per star meglio e persegue in questo nel tempo.

Il carattere è difficile da cambiare se non fai un percorso di psicoterapia con un terapeuta con il quale si instaura una buona alleanza terapeutica.
Suggerirei, innanzitutto, un approccio di autoconsapevolezza e di rispetto maggiore della tua persona, nel senso di fare le cose con attenzione e rispettando i tempi e le sensazioni che sperimenti. E’ importante focalizzarsi sulle cose che si fanno pienamente senza distrazioni, senza fretta, senza mettere troppa carne sul fuoco e rispettando i tempi di recupero, di stacco tra una cosa e un’altra in modo da goderne appieno.

La corrida: una cultura della crudeltà


Mi considero una persona rispettosa di me stesso, degli altri, del prossimo in generale, degli altri uomini fortunati e sfortunati, rispettoso degli stranieri, dei migranti, delle persone che si trovano in situazioni difficili, di disagio, di guerra, di torture.

Con il passare degli anni sono diventato sempre più rispettoso non solo delle persone, degli esseri viventi umani, ma anche rispettoso degli animali, degli esseri viventi animali che considero simili all’uomo, simili a noi, con le proprie famiglie, i propri organi interni, che hanno delle anatomie e fisiologie simili alle nostre, forse dei sentimenti, delle emozioni simili alle nostre, che soffrono come soffriamo noi quando perdiamo un famigliare, un parente, un amico.

 Così, quindi, considero gli animali degni di rispetto, degni di prorpi diritti, di proprie libertà.

Sono venuto a conoscenza del progetto BASTA CORRIDA TOUR 2014 - BfA (Bike for Animals) ideato da Paolo BARBON ed ho pensato di poter partecipare assieme agli attivisti francesi e spagnoli per urlato il nostro NO alle violenze sugli animali, alla vergogna della corrida.

Più che urlare, personalmente ritengo che è importante già parlare di queste tematiche, sensibilizzare l’opinione pubblica, i cittadini del mondo, della terra su quello che avviene solo perché si tratta di una cultura, solo perché attorno alla corrida ci sono degli interessi enormi, ci sono persone che campano per un lavoro trasmesso da generazioni precedenti, ma credo che le persone abbiano bisogno di essere più consapevoli, di considerare quello che succede, di come si fa turismo sulla morte atroce di esseri viventi animali, di come una cultura della morte, dell’aggressività è nociva non solo per gli animali ma anche per i bambini, per gli esseri viventi umani.

 

Translate