giovedì 28 giugno 2018

Marco Antonio Zaragoza Campillo record messicano alla 48h Uruguay Natural

Più difficile è la prova, maggiore è la soddisfazione

Il 04.05.2018 alle ore 12:00 ha avuto inizio la 48 48 Ore Internazionale “Uruguay Natural” presso Montevideo (URU) su una pista di 400 metri. Il vincitore è stato Jonathan Camejo Peralta dell’Uruguay che ha totalizzato 335,857 km precedendo Marco Antonio Zaragoza Campillo, Messico 315,003 km e Ricardo Luis Umanti, Argentina categoria M50-54 304,440 km. La gara femminile è stata vinta da Carla Dadomo, Uruguay che arriva 4^ assoluta totalizzando 295,640 km precedendo Cecilia Celeste Navarro, Argentina 5^ assoluta 282,499 e Diana Monica Celeiro, Argentina categoria W60-64 258,064 km.

mercoledì 27 giugno 2018

Cafaro Rocco Giuseppe: Mi sento campione ogni volta che supero i miei limiti

Matteo SIMONE 

Nella mente degli atleti ci sono sempre limiti da superare, tempi da abbassare, persone da battere, gare da scegliere.

Di seguito Giuseppe racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sento campione ogni volta che supero i miei limiti. Ogni volta che batto il “PB”.” 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Ho scoperto che posso correre anche più veloce degli altri e posso correre per davvero, non sono più jogging ma sono un runner!” 

Tiziana Antonucci, ultrurunner: Amo questo sport, amo le lunghe distanze

Non pensavo mai di poter concludere una gara del genere, 100 km son tanti

La vita offre diverse opportunità per sperimentare benessere, per cambiare stile di vita, a volte basta trovare la persona giusta che coinvolge in un’attività e il resto viene da solo, importante è partire, è iniziare e poi si continua da soli. 

Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Tiziana attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa. 

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Una mia amica mi ha trascinato in palestra segnandomi a un corso di walking e da lì è scattato qualcosa in me …1 km, 2 km, 10 km e ora eccomi qua ultramaratoneta.”  

Gli ultrarunner sono persone che non si accontentano di una corsetta, di una garetta ma vogliono osare, vogliono sperimentarsi, vogliono provare a fare un po’ di più ogni volta, vogliono superare traguardi sempre più ambiziosi e sfidanti oltre la maratona, 50km, 60km, 100km. 200km. 

Giulio Civitella: Per adesso la gara della vita è la 100 km del Passatore

Mi piace capire dove posso portare il mio limite, ma senza esagerare
Matteo Simone

Gli ultrarunner sono atleti alla ricerca della sfida, della gara difficile da preparare e portare a termine come una gara di 100km. 

Di seguito Giulio racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Non mi sento un campione e non mi interessa nemmeno esserlo.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato ad allenarmi perché frequentavo un corso da sub in marina. Ed era prevista l'attività sportiva tutte le mattine.” 

Paola Grilli: Ogni fatica ti porta a una gioia immensa e a una sensibilità maggiore

Per la terza volta ho chiuso la 9 colli running km 202

Per ottenere qualcosa bisogna faticare, impegnarsi un po’ soffrire, incontrare discese e salite e arrivare a conclusione sperimentando soddisfazione e gioia oltre che dolore e sofferenza, questa sembra essere l’esperienza di molti atleti soprattutto degli ultrarunner o comunque atleti di endurance che fanno sport per un tempo prolungato a volte anche per giorni interi. Nella mente degli ultra-maratoneti ci sono sempre sfide e chilometri da percorrere in allenamento e in gara. Esistono lunghissime gare di corsa a piedi come la Nove Colli Running di 202,4 km. Di seguito, Paola racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile?La gara più difficile della mia vita l’ho conclusa per la terza volta domenica 20 maggio 2018, per la terza volta ho chiuso la 9 colli running km 202.”

Giulio Civitella: Per adesso la gara della vita è la 100 km del passatore

Mi piace capire dove posso portare il mio limite, ma senza esagerare

Gli ultrarunner sono atleti alla ricerca della sfida, della gara difficile da preparare e portare a termine come una gara di 100km. Di seguito Giulio racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Non mi sento un campione e non mi interessa nemmeno esserlo.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato ad allenarmi perché frequentavo un corso da sub in marina. Ed era prevista l'attività sportiva tutte le mattine.” 
Qual è stata la gara della tua vita?Per adesso la gara della vita è la 100 km del passatore.” 

Nella vita di un atleta ci sono amici e squadre, amici con cui condividere allenamenti, programmi, gare, sfide; amici per confrontarsi, sostenersi, invogliarsi a vicenda. Inoltre dietro ogni atleta ci sono squadre più o meno grandi di cui ci si sente di far parte per condividere uno stile di vita basato sullo sport, sulla fatica, sul riuscire a raggiungere obiettivi individuali e di squadra.

Veronica Mattioli: Un viaggio lungo 100 km che ti mette a dura prova la testa

Ho corso per me stessa per raggiungere l’obiettivo, questo mi basta
Matteo SIMONE

Le gare di ultramaratona mettono alla prova fisico e testa, si tratta di praticare sport per ore continuate affrontando fatica estrema e a volte anche salite lunghe che lasciano sfiniti alla fine della lunga gara. 

Di seguito Veronica racconta la sua partecipazione alla 100km del Passatore da Firenze a Faenza.
Che significato ha per te questa gara? “È un viaggio lungo 100 km che ti mette a dura prova la testa che lo devi affrontare da sola.”

Il bello dello sport è che ti fa sentire vivo, ti fa sperimentare sensazioni ed emozione, ti fa stancare, ti fa programmare gare e allenamenti, tiene occupata la mente fino al giorno del grande evento e poi tutto passa, tutto finisce e bisogna ritrovare nuovi stimoli per andare avanti, per sperimentare benessere attraverso lo sport.
Che sapore ti ha lasciato questa gara? “Tanto vuoto in me stessa. Sperduta. Crollo psicologico.

Valentina Pici, 100km: Non me l’aspettavo così dura, è stato un viaggio pazzesco

Mi sono innamorata delle ultra, la gente che le corre è diversa è più umana

Le gare di ultramaratone mettono alla prova, diventano viaggi immensi lungo un percorso stabilito ma anche un lungo viaggio dentro se stessi per andare a cercare le motivazioni e le risorse utili per affrontare tali imprese ardue. 

Di seguito Valentina racconta la sua prima esperienza a una gara di corsa a piedi di 100km, il Passatore da Firenze a Faenza.
Come stai? Com'è andata?Sto benissimo, sono felice e mi godo questa magnifica sensazione che mi hanno lasciato addosso questi fantastici 100km... ancora non ci credo. È andata abbastanza bene, poteva andar meglio ed in cuor mio ci speravo ma sono arrivata con il sorriso ed era la cosa che volevo di più in assoluto.”

Tiziana Antonucci, runner: Il mio motto è “Tizzy non accontentarti mai, tu puoi”

Non pensavo mai di poter concludere una gara del genere, 100 km son tanti

Gli ultrarunner sono persone che non si accontentano di una corsetta, di una garetta ma vogliono osare, vogliono sperimentarsi, vogliono provare a fare un po’ di più ogni volta, vogliono superare traguardi sempre più ambiziosi e sfidanti oltre la maratona, 50km, 60km, 100km. 200km. 

Di seguito Tiziana racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande dopo la mitica gara del Passatore, 100km da Firenze a Faenza.

martedì 26 giugno 2018

Simona Rocchi: La Maratona è il mio prossimo obiettivo, ci devo lavorare

Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi

Lo sport permette di fare una vita serena e felice e di conoscere un mondo di persone per confrontarsi e conoscersi e apprendere l’uno dall’altro condividendo opinioni ma anche allenamenti, fatica e gare. Simona della società “Palestrina Running” racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport?Personalmente non mi sono mai sentita una campionessa nello sport perché non ho mai avuto intenzione di praticarlo a livello agonistico professionale, ma solo amatoriale. Il fatto stesso di praticarlo a livello amatoriale mi porta ad avere dei limiti e spesso delle difficoltà. Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi e non di vincere ed essere un campione.

Simona Rocchi: La Maratona è il mio prossimo obiettivo, ci devo lavorare

Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi

Lo sport permette di fare una vita serena e felice e di conoscere un mondo di persone per confrontarsi e conoscersi e apprendere l’uno dall’altro condividendo opinioni ma anche allenamenti, fatica e gare. Simona della società “Palestrina Running” racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentita campione nello sport?Personalmente non mi sono mai sentita un campione nello sport perché non ho mai avuto intenzione di praticarlo a livello agonistico professionale, ma solo amatoriale. Il fatto stesso di praticarlo a livello amatoriale mi porta ad avere dei limiti e spesso delle difficoltà. Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi e non di vincere ed essere un campione.

C’è sempre un inizio, si fa sempre in tempo per mettersi in moto, prima o poi lo trovi qualcuno che ti invita a fare sport, a correre, a far parte di una squadra di atleti e poi si inizia a sperimentare benessere e se l’aria che si respira è piacevole si sente il bisogno di frequentare amici e gruppi per sperimentare sempre più benessere attraverso lo sport: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato per gioco intorno ai 17 anni, quando avevo l’obiettivo di perdere qualche chilo, ero abbastanza pesante, ed ho iniziato ad avvicinarmi alla camminata veloce, poi alla corsa. Mi faceva sentire bene e ho continuato sempre in maniera tranquilla senza alcuna pretesa. Dopo 18 anni ho avuto la bella idea di iscrivermi ad una gara amatoriale. Mi è piaciuta l’idea. Mi sono divertita così tanto che mi sono fatta coinvolgere dal mio amico Massimo ad iscrivermi ad una squadra di running. Da lì è iniziata la mia avventura.”

La resilienza rende più forti e trasforma le persone


La resilienza trasforma persone e li rende più forti dal punto di vista più mentale che fisico. Questo è lo sport che vogliamo, uniti nella condivisione di esperienze fatte di gioie e dolori.
 Lo sport rende felici e resilienti, condividendo fatica, gioie e dolori e apprendendo sempre dalla scuola dello sport. Un mondo affascinante, aggregante, amichevole quello dello sport fatto di incontri e confronti alla scoperta di se stessi e degli altri per evolvere e incrementando consapevolezza, autoefficacia e resilienza e cercare di trasformare sogni in realtà.
E’ sempre più importante affrontare, superare, gestire i cambiamenti che, a volte, risultano stabilizzanti. Questa attitudine e capacità, che possiamo chiamare anche resilienza, si sviluppa dalla più tenera età. Da quando impariamo a camminare ci capita di cadere e rialzarci sempre, sperimentando fallimenti e riuscita. Dopo tanti tentativi riusciamo a restare in piedi inizialmente e poi a correre o fare sport, sperimentando sempre più fiducia in noi stessi.

Prossimo stage di allenamento in Kenya dal 30 luglio al 12 Agosto


Obiettivo del progetto The Heart of Kenyan Running, messo a punto da Chiara Raso, all’interno di T.T.S.srl, con la collaborazione di Timothy Limo, allenatore Keniota della Lornah Kiplagat Sports Academy e di Matteo Simone, psicoterapeuta e psicologo dello Sport, è quello di dare la possibilità a tutti gli appassionati di running di fare un’esperienza unica all’insegna della corsa, dell’avventura e della condivisione culturale, nei luoghi in cui sono nati, vivono e si allenano i più forti corridori al mondo.

Paolo Morelli: La foto del giorno, anzi, della notte, dell'anno e della vita ce l'ho

Matteo SIMONE

Il mondo dello sport non è fatto solo di atleti ma anche di foto che esprimono il vissuto dell’atleta, che serve a trasmettere sensazioni ed emozioni sperimentate oltre a ciò che viene verbalizzato ed è importante anche per i fotografi avere una passione per fare al meglio questo lavoro molto utile per gli atleti e per gli spettatori. 

Di seguito Paolo racconta la sua esperienza nel catturare preziose immagini rispondendo ad alcune mie domande.
In che modo ti sei avvicinato allo sport?Ho iniziato da bambino, giocando a calcio nel campetto vicino a casa. Sono trascorse molte estati in cui l'adrenalina che provavo ogni volta che si avvicinava il momento di giocare si spandeva fuori e dentro di me. Sensazioni indimenticabili.”

Alina Losurdo: Cerco di avere sogni alla mia altezza per poterli afferrare

Matteo SIMONE 


Si inizia a praticare sport per provare, sperimentare, divertirsi e poi si può scoprire di riuscire a fare cose straordinarie, l’impossibile diventa possibile, si può andare anche oltre. 

Di seguito Alina racconta del suo fantastico mondo dello sport rispondendo ad alcune mie domande alcuni anni fa.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Direi di sì, anche se passo periodi dell’anno lontano dalle Ultra per permettere al fisico e alla testa di staccare la spina e riposare.” 
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta?La continua e esasperata ricerca di questo Oltre e voglia di spostare quella benedetta asticella.”

Il recupero è importante sempre, nello sport, nella vita, sempre con l’attenzione rivolta a se stessi per ripartire alla grande. 

lunedì 25 giugno 2018

Naim Ferjaoui, atletica: Amo lo sport e voglio diventare un atleta di primo piano

Lo sport è bello e sviluppa capacità fisiche e mentali

Lo sport permette di sperimentare prima di tutto benessere psicofisico, emotivo e relazionale; permette di scoprire proprie capacità e caratteristiche, permette di condurre una vita sana ed equilibrata; a volte permette di sperimentare anche performance e raggiungere obiettivi sfidanti e riconoscimenti importanti. Di seguito Naim racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Quali sono le sensazioni che sperimenti nello sport?Sono emozionato e voglio vincere.” Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?Amo gli sport e voglio diventare un atleta di primo piano.” Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sono il campione della Tunisia in 20 chilometri a piedi.”

Michele D’Aprile: La Nove Colli Running è andata benissimo


Sto veramente bene, soprattutto mentalmente

Essere alla partenza della Nove Colli Running è un sogno perché per esserci significa che ci devi essere di testa, di gambe e di cuore. La Nove Colli Running è un incontro di persone, di atleti a cui piace incontrarsi per condividere gioie e dolori, per parlare di altre gare fatte in passato o da affrontare, per confrontarsi e scambiarsi consigli. Di seguito Michele racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. Come stai? Come è andata la Nove Colli Running? Buona sera dottore! Sto veramente bene, soprattutto mentalmente, mentre fisicamente combatto con una piccola infiammazione alla caviglia. La Nove Colli è andata benissimo, una prima parte corsa con molta regolarità per poi aumentare ritmo dal 150 km in poi.

sabato 23 giugno 2018

Sviluppare Consapevolezza, Autoefficacia e Resilienza (C.A.R.)

Matteo SIMONE

E’ sempre più chiaro che per stare bene e sperimentare benessere occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la propria personale consapevolezza di come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse e anche dei propri limiti.

Di fondamentale importanza risulta essere la fiducia in sé che si costruisce fin da piccoli nelle mura domestiche o comunque nella propria famiglia di appartenenza con la presenza dei famigliari ad iniziare dai genitori, nonni, zii, fratelli, cugini e altre persone di riferimento della propria famiglia più o meno allargata.

Ruolo chiave dello sport come strumento di aggregazione e integrazione


Lo sport è una marcia in più nel corso della vita, da tanto a livello di benefici ed aspetti formativi; lo sport aiuta a risolvere situazioni, a essere sempre pronto ad affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature. Interessante quello che scrive il CONI sul Bilancio di otenibilità 2016: “Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione. Inoltre, svolge un ruolo sociale fondamentale in quanto strumento di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo. Nella consapevolezza di tale valore, il CONI si impegna affinché la pratica sportiva sia sempre più diffusa soprattutto tra i giovani, garantendo il diritto allo sport nelle aree territoriali più disagiate sviluppando e consolidando partnership con istituzioni pubbliche e organizzazioni private che garantiscono la sostenibilità economica delle iniziative di carattere sociale.

Cosa c'è dietro lo sport? Tanta fatica e impegno con passione e determinazione

Matteo SIMONE 

Cosa c'è dietro lo sport? Tanta fatica e impegno con passione e determinazione, tanti pensieri e dubbi, tante sfide e sogni da realizzare, tante prove in allenamento e gara, tante persone dietro gli atleti; chi rema a favore e chi contro, ma anche tante gioie e soddisfazione.

Tanti aspetti da curare quali forza fisica e mentale, resistenza, fiducia in sé, clima di squadra, coordinazione, si porta a casa sempre tanto insegnamenti, esperienze che fanno crescere e maturare, tante immagini, suoni, odori, abbracci.
Lo sport permette di sperimentare tanto, dalla fatica negli allenamenti e gare alle soddisfazioni per essere riuscito a raggiungere propri obiettivi. Si impara a conoscere la vita come ciclica, tensione e rilassamento, fatica e gioia, sconfitte e vittorie, seguendo proprie direzioni che portano a mete e a raggiungere obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà.

Giovanni Ruocco vince l’Ultra Serra di Celano 2018

Matteo Simone 

Giovanni Ruocco ha vinto l’Ultra Serra di Celano che ha avuto luogo Domenica 10 Giugno 2018, trattasi di una gara di corsa in montagna in regime di semi-autosufficienza con percorso in ambiente alpino, di 83 km e un dislivello positivo di circa 5800 metri, organizzata dall’Associazione Sportiva G.S. Celano in collaborazione con la sottosezione del C.A.I. di Celano. 

La gara è inserita nel Campionato Italiano IUTA 2018 di “Sky Marathon”.

Domenico Martino: La distanza della maratona mi spaventava

Ho allenato il mio cervello ad andare oltre
Matteo SIMONE

Domenico Martino, un uomo del tavoliere delle Puglie, aveva sempre temuto la maratona considerata una cosa più grande di lui fino a che percorse la distanza della maratona in allenamento e da allora non si è più fermato nessun altra distanza ha temuto.

Ecco come si raccontava alcuni anni fa Domenico rispondendo ad alcune mie domande.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Ho iniziato nel ‘96 piccole gare max 10 km, pian piano ho continuato arrivando alla mezza maratona 21.097 km, la distanza della maratona mi spaventava, solo a sentire quel 42.195 km tanto che fino al 2005 ho fatto centinaia di 10 km e mezze maratone. Un giorno solo mi ricordo benissimo che c'era la maratona di Roma tutti i miei amici andarono io per paura di non farcela rimasi al mio paese e uscii solo percorrendo 42 km, da allora mi convinsi che anch'io potevo farcela, dal 2005 ad oggi ho fatto 80 maratone e ultrmaratone di cui 32 volte la 6 ore una 12 ore due 24 ore 9 volte la 100 km, 8 volte consecutive la 100km. Quest'ultima 24 ore che mi ha portato a podio 8°assoluto e 3° di categoria portandomi un bronzo. Alla sua 1^ domanda rispondo si mi ritengo un ultramaratoneta.” 

Mary Roncacci: Il mio sogno è fare podio al campionato italiano di cross country

La gara della vita il campionato italiano di ciclocross nel 2015 a Pezze di Greco, arrivai seconda

Nella mente degli atleti ci sono sempre nuove mete, nuove direzioni, nuovi obiettivi sfidanti da raggiungere con impegno, passione e determinazione. Di seguito Mary racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentita campione nello sport?Ho provato soddisfazione per certi miei risultati. Nonostante la mia categoria non sia agonistica in senso stretto, ossia pro, le categorie master dei tempi moderni corrono su tracciati impegnativi sia dal punto di vista del dislivello sia della distanza e della tecnica. Parliamo di un livello di preparazione da adeguare al tipo di percorso come farebbe un professionista. Sono molto felice dei risultati raggiunti quest'anno. Quarto posto al Campionato italiano d'inverno di mtb e vittorie sparse tra Lazio, Campania e Abruzzo. Adesso preparo il Campionato Italiano FCI di mountain bike.”

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