martedì 9 gennaio 2024

Antonello Volpe, ultrarunner: Piano piano sto raggiungendo tutti i miei sogni

 Considero l’aspetto mentale la vera chiave di ogni successo 
Matteo Simone 
 

La pratica di uno sport porta a definire obiettivi sempre più sfidanti ma non impossibili grazie al duro lavoro, al fatto che si crede di poterlo farlo, grazie a una forte passione e motivazione. 

Di seguito, l'esperienza di Antonello Volpe (Castellabate Runners)attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Nello sport chi e cosa contribuisce al tuo benessere o performance? Nello sport reputo importantissimo seguire una sana e corretta alimentazione. Non ti nascondo che amo il vino e non ne posso fare a meno. Il giusto riposo sia nell’allenarsi che nel dormire è fondamentale. Infine, credere sempre in sé stessi. 

Sono tanti gli ingredienti nello sport del benessere e della performance, ogni atleta sa quali sono i migliori ingredienti per se stesso, comunque risulta essere alla base di ogni prestazione eccellente un corretto stile di vita. 
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? Di gare ne ho fatte tante, ma la più bella in assoluto, al momento, risulta la Brazil 135. Una gara di 217 km no stop, corsa in uno scenario unico (la grande foresta), i miei occhi hanno visto cose bellissime, colori e luoghi indelebili. 

Tra il 12 e il 17 gennaio 2023, si è svolta la 16^ Brazil 135 miglia (217km
trail) vinta da una donna, l’indiana Sonia Ahuja in 31h17’18”, precedendo l’argentino Christian Sebastian Colque 32h46’38” e il brasiliano Ivan Martins 33h12’18”.
 
Completano il podio femminile la brasiliana Luciene Rabelo Egidio Padovan 34h43’16” (7^ in classifica generale) e la statunitense Nancy Dritz Levene 44h36’41”. 
Completa il podio maschile il brasiliano Pedro Augusto de Paula in 33h27’23” (4° in classifica generale). 
Ottima la prestazione di Antonello Volpe che ha concluso in 42h50’06”. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Inizialmente i miei familiari erano un po’ contrari perché insieme ai miei amici mi prendevano per ‘pazzo’ vedendomi allenare per tante ore e con ogni condizione meteorologica, per loro era una cosa folle. Ora invece è tutto normale, sia la mia famiglia sia i miei amici sono orgogliosi di me. In tutte le cose ci vuole tempo! 

La pratica dello sport di endurance, come le ultramaratone, prevedono un allenamento prolungato quasi quotidiano, in qualsiasi condizioni metereologica, per abituarsi alla fatica, agli imprevisti, alle difficoltà, per poter essere pronti in gara ad affrontare, gestire, superare qualsiasi situazione che sembrerebbe impossibile per i non addetti ai lavori.
Familiari e amici potrebbero essere preoccupati all’inizio anche se poi notano il carattere forte e resiliente dell’atleta che non viene fermato da niente e da nessuno per portare avanti piani e progetti ardui e difficili, ma non impossibili. 
Cosa hai scoperto di te stesso praticando sport? Praticando sport ho scoperto che non c’è cosa più bella di dedicare anche solo un’ora a se stessi, è una cosa meravigliosa. A parte fisicamente, ma soprattutto mentalmente ti fa sentire benissimo. Io mi alleno la mattina presto e per tutta la giornata sono molto più carico, ripeto mentalmente, sembra che tutti i problemi si possano risolvere! 
Hai sperimentato l'esperienza del limite nelle tue gare? Ho corso ininterrottamente per 286 km in una gara denominata ‘48 ore’ quasi senza nessun problema. Ho avuto invece un problema fisico, bloccandomi completamente con la schiena, in Grecia alla gara chiamata ‘Spartathlon’, dopo aver percorso 226 km a soli 20 km dalla fine purtroppo mi sono dovuto ritirare. Non riuscivo nemmeno a camminare, una sensazione veramente bruttissima. 

Tra il 28 e il 30 settembre 2023, si è svolto il Campionato Italiano 48 ore su strada nell’ambito della '12^ Italian UMF Summer Ed.’ il cui vincitore è stato Antonello Volpe con 286,652km, precedendo Franco Magliano 280,186 km e Paolo Giovanni Fortese 250,032km. 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara? La sensazione che sperimento durante la mia attività sportiva è semplicemente benessere. Prima dell’allenamento è tutto sistemato (inteso come equipaggiamento), prima di addormentarmi mi studio il percorso, soprattutto quando devo andare in percorsi collinari o montuosi. Prima di ogni gara cerco di rimanere sempre molto tranquillo, preparo il tutto sempre la sera prima, cerco di dormire e non consumare energie mentali inutilmente. Dopo la gara è sempre una festa con i miei familiari e con il mio team. 

Lo sport di endurance prevede il consumo di tante energie e pertanto bisogna sapersi gestire soprattutto in allenamento e poi in gara per cercare di centellinare tutte le energie a disposizione in modo da assicurarsi forse sufficienti fino alla fine della gara, considerando che è importante e necessario integrarsi a sufficienza durante la lunga impresa, bisogna conoscersi bene e capire cosa e come integrarsi. 
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? I miei pensieri in gara e in allenamento sono sempre positivi, mi carico da solo dicendo a me stesso che sono il migliore, che sono forte, parlo spesso da solo. 
Una frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? Mentre corro, parlo molto da solo, mi incito da solo, parlo molto con me stesso, con il mio ‘io’ e mi ripeto che sono fortissimo e che nessuno si allena come mi alleno io. Nulla è impossibile se si desidera veramente qualcosa. 

Gare lunghissime della durata di decine di ore e di più giorni, prevedono periodi in cui si sta da soli con se stessi e l’amica fatica. Bisogna saper stare da soli, pensare e riflettere sul tempo presente, sul qui e ora ma anche sul passato come si è riusciti in situazioni analoghe e saper fare anche proiezioni di tempo, durata, prossimi ristori, pause, sapere cosa ci si può aspettare davanti sia come percorso, come clima, come fatica, risulta importante documentarsi attraverso racconti di altri atleti. 
La tua gara più estrema o più difficile? La mia gara più difficile, in termini di lunghezza, è stata la ‘Milano-Sanremo’. Una gara no stop da 285 km, i piedi erano pieni di vesciche che mi portavano un dolore incredibile. Ma la mia testardaggine mi ha portato a completare la gara e a prendere la medaglia di finisher. 

Tra il 14 e il 16 aprile 2023 si è svolta la 9^ UltraMilano-Sanremo 285 km corsa su strada e il vincitore è stato l’atleta vegano Antonio Di Manno in 32h36’, precedendo lo sloveno Andrej Tepina 34h10’ e il ceco Michal Cinciala 35h28’.  
Tra le donne, ha vinto Sara Pastore, 5^ in classifica generale, in 41h27’, precedendo Veronica Malagni 44h55’ e Francesca Ferraro 48h03h39’. 
Ottima la prestazione di Antonello Volpe in 51h22’. 
Cosa ti ha fatto mollare e/o cosa ti fa continuare a fare sport? Quello che mi fa continuare a fare sport è che amo farlo. Mi piace allenarmi molto presto e ‘ascoltare’ la pace che c’è nella notte e ammirare la bellezza del sole che sorge con tutti i suoi meravigliosi colori! Mi sono posto degli obiettivi e questo mi fa sentire ‘vivo’! 

Sono tanti gli ingredienti che aiutano nello sport al benessere e alla performance, ognuno ha le sue motivazioni e sperimenta sensazioni ed emozioni uniche e intense come può essere il silenzio notturno o all’alba, luci di albe e tramonti, oscurità da non temere ma da starci con attenzione. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Le crisi nel mio sport arrivano di continuo, ma questo ormai lo so benissimo, so anche però che come arrivano così, fortunatamente, passano. Per quanto riguarda gli infortuni, purtroppo, fanno parte del gioco. Fortunatamente ho un carissimo amico fisioterapista, io lo chiamo ‘mago’ perché è bravissimo, che mi segue e mi cura attentamente quando inevitabilmente l’infortunio arriva. Per quanto riguarda le sconfitte, ahimè, anche queste bisogna metterle in preventivo, bisogna sempre accettarle con il sorriso perché ci sarà sempre il riscatto, so già che è così! 

La pratica di sport difficili, di resistenza contempla un allenamento alla fatica, al rischio, alle difficolta una corretta gestione del tempo e dei carichi di lavoro per prevenire noia, superallenamento, infortuni, demotivazione. 
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Per il nuovo anno ho fatto un video di auguri spronando tutti a iniziare a fare sport, qualsiasi esso sia. Non c’è cosa più bella di dedicare anche una sola ora a noi stessi. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e fasi? Non ho mai avuto bisogno di uno psicologo. Per certi aspetti considero questa figura fondamentale per raggiungere determinati obiettivi, in quanto tanti atleti sono fortissimi fisicamente ma hanno bisogno di qualcuno che li motivi. Infatti, considero l’aspetto mentale la vera chiave di ogni successo.

Lo sport risulta essere un regalo che ognuno fa a se stesso, qualcosa che fa bene al fisico e alla mente e per primeggiare c’è bisogno di allenare sia il fisico che soprattutto la mente per essere fiduciosi, coraggiosi, consapevoli, resilienti, riuscendo a gestire ogni situazione, rialzandosi sempre, scegliendo il meglio per se. 
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? Piano piano sto raggiungendo tutti i miei sogni. Di obiettivi ne mancano ancora tre, spero che si possano realizzare il prima possibile. 

Gli obiettivi degli ultrarunner sono di alzare sempre un po’ l’asticella nella difficoltà delle gare, superata la maratona si inizia a pensare alla 100km, poi alla Nove Colli Running, poi alla Spartathlon, la Brazil 135, la gara nella valle della mortBadwater?, la MIlano Sanremo 285km per non parlare di quelle più lunghe e difficili come l’Atene Sparta Atene 490km o gare di 6 giorni, 10 giorni, 1000 miglia. 
Ti ispiri a qualcuno? No, non mi ispiro a nessuno. Mi farebbe un immenso piacere invece se qualcuno si ispirasse a me! Sicuramene ci sarebbe qualche podista in più in giro… Ahahahah! 
Come ti vedi tra 10 anni? Tra 10 anni mi vedo in pantaloncino e canotta a raggiungere il mio nuovo obiettivo!  

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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