martedì 14 marzo 2017

Marcello Spreafico, 2017: Superare il muro dei 200km di corsa nelle 24 ore

Matteo SIMONE
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A Cesano Boscone un manipolo di persone coraggiose e bizzarre hanno corso per un giorno interno per disputarsi il titolo di Campione Italiano della specialità e per ambire ad una convocazione nella Nazionale Italiana per la partecipazione ai prossimi campionati mondiali a Belfast.

Il titolo è stato vinto da Fausto Parigi, 53 anni, che ha percorso 230 km, mentre Tiziano Marchesi con 224km e Michele Notarangelo con 216 km si sono classificati rispettivamente secondo e terzo.
I più giovani Matteo Colombo con 204km e Marcello Spreafico con 200,920km sono rimasti giù dal podio ma sembrano essere volenterosi e determinati nel far meglio.

Francesco Di Pierro: Sono solo uno a cui piace correre e correre il più a lungo




 

Francesco lo scorso 12 marzo 2017 ha terminato una gara di 24 ore di corsa su strada partecipando al Campionato Italiano e percorrendo un totale di 148km. Ha iniziato a camminare con la stampella piano piano, e poi cono coraggio è passato alla corsa facendo passi da giganti determinato e sorridente. Di seguito racconta la sua esperienza di atleta ultrarunner.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune sportivo? “Sicuramente non mi sono mai sentito un campione (poiché campione è colui che compie un'impresa eccezionale cosa che correre non è) nè mi sono sentito mai uno sportivo (poiché non ricerco una particolare forma fisica o prestazione in gara). Io sono solo uno a cui piace correre e correre il più a lungo possibile, uno che quando corre Ama vedere i posti che attraversa, sentire il rumore dei piedi che si alternano sull'asfalto, assaporare l'area che entra nei polmoni.”

Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Da ragazzo ho subito tanti interventi alle gambe per problemi congeniti. Ho rimparato a camminare da adolescente e dopo tantissimo lavoro su me stesso, non volendo accettare di camminare con l'ausilio della stampella, ho iniziato a correre e non ho più smesso.”

Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Per me correre non è uno sport ma un modo di vivere, nonostante gli impegni del lavoro riesco sempre a coltivare questa passione. Essendo per me naturale come mangiare e dormire.”

Barbara Moi: La corsa è stata la mia ancora di salvezza


A volte lo sport rimette al mondo, fa trovare un senso nella vita, fa scoprire sensazioni ed emozioni che spingono ad andare avanti nella vita nonostante tutto.

A volte si decide di sposare uno sport, di diventare un suo compagno di vita, di seguito l’esperienza di una runner, Barbara Moi.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, il giorno della mia prima Maratona il 10 aprile.” 
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?La corsa è stata la mia ancora di salvezza in un periodo non proprio felice della mia vita. Devo tantissimo alla corsa.” 

24 h di corsa, giù dal podio il giovanissimo ma promettente Matteo Colombo


Come in tanti altri sport anche per l’ultramaratona si vuol puntare sui giovanissimi e a Cesano Boscone si è disputato il Campionato Italiano della specialità di corsa a piedi di 24 ore e per ambire a una convocazione in Nazionale per partecipare ai prossimi campionati mondiali a Belfast.
Il vincitore assoluto è stato l’espertissimo e veterano Fausto Parigi categoria M50 che è riuscito a totalizzare 230 km nel corso delle 24 ore a disposizione tra le ore 12.00 di sabato 11 marzo e le ore 12.00 di domenica 12 marzo.
Il secondo posto è stato conquistato da Tiziano Marchesi categoria M45, più giovane di qualche anno che ha totalizzato 224km e quindi 6 km in meno del vincitore, mentre al terzo posto si piazza Michele Notarangelo, categoria M40, ancora più giovane che riesce a percorrere un totale di 216 km e quindi 14km in meno del vincitore.
Nonostante abbiano superato i 200km, rimangono giù dal podio il giovanissimo ma promettente Matteo Colombo, classe ‘84, che potrebbe comunque essersi guadagnato la convocazione in Nazionale per i prossimi mondiali a Belfast su questa specialità e Marcello Spreafico, categoria M35. Notevole anche la prestazione dell’ultra sessantenne Pavan Giuliano che vince la sua categoria M65 totalizzando 169,01km.
Per quanto riguarda le donne, la più forte si conferma Lorena Brusamento totalizzando 210 km, seconda si classifica la giovanissima ma esperta e promettente delle lunghe distanze Francesca Innocenti che totalizza 202 km, mentre al terzo posto la più esperta e la più veterana Sonia Lutterotti che riesce comunque a totalizzare 195 km. Giù dal podio si classifica Sara Lavarini con 188km.
E’ possibile approfondire la conoscenza di Matteo Colombo nel libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare estreme", Prospettiva Editrice, Civitavecchia, Collana: Sport & Benessere, 2016.

Fausto Parigi è il Campione Italiano 2017 di corsa su strada 24 h

Matteo Simone 

A Cesano Boscone un manipolo di persone, definiti ultramaratoneti, hanno corso per un giorno interno per disputarsi, i più forti, il titolo di campione italiano della specialità e per ambire ad un posto in Nazionale per partecipare ai prossimi campionati mondiali a Belfast.

Il vincitore assoluto è stato il medico Ligure Fausto Parigi che all’età di 53 anni ha percorso 230 km durante le 24 ore a disposizione con partenza sabato 11 marzo ed termine domenica 12 marzo ore 12.00, al secondo posto si è classificato Tiziano Marchesi più giovane di qualche anno che ha totalizzato 224km e quindi 6 km in meno del vincitore, mentre al terzo posto si piazza Michele Notarangelo, ancora più giovane che riesce a percorrere un totale di 216 km e quindi 14km in meno del vincitore.

Parigi e la Brusamento vincono il Campionato Italiano 24 h di corsa su strada


Mentre a Roma fiumi di persone percorrevano la Via Cristoforo Colombo da Roma Eur verso Ostia per concludere la mezza maratona di 21,097 km impiegandoci dai 59’18” tempo del primo arrivato fino a quasi 3 ore tempo dei Fit walker, a Cesano Boscone un manipolo di persone, definiti ultramaratoneti, hanno corso per un giorno interno per disputarsi, i più forti, il titolo di campione italiano della specialità e per ambire ad un posto in Nazionale per partecipare ai prossimi campionati mondiali a Belfast.
I vincitori sono stati Fausto Parigi che all’età di 53 anni ha percorso nelle intere 24 ore 230 km, facendo meglio di Tiziano Marchesi più giovane di qualche anno che ha totalizzato 224km e quindi 6 km in meno del vincitore, mentre al terzo posto si piazza Michele Notarangelo, ancora più giovane che riesce a percorrere un totale di 216 km e quindi 14km in meno del vincitore. Rimane giù dal podio il giovanissimo ma promettente Matteo Colombo che potrebbe comunque essersi guadagnato un posto in Nazionale per i prossimi mondiali a Belfast su questa specialità. A seguire Marcello Spreafico che riesce anch’egli a superare il muro dei 200km. Notevole anche la prestazione dell’ultra sessantenne Pavan Giuliano che vince la sua categoria M65 totalizzando 169,01km.
Per quanto riguarda le donne, la più forte si conferma Lorena Brusamento che arriva quarta nella classifica generale, dopo tre uomini, e prima delle donne totalizzando 210 km, seconda si classifica la giovanissima ma esperta e promettente delle lunghe distanze Francesca Innocenti che totalizza 202 km, mentre al terzo posto la più esperta e la più veterana Sonia Lutterotti che riesce comunque a totalizzare 195 km. Giù dal podio si classifica Sara Lavarini con 188km. Tra le veterane Herger Ursula vince la sua categoria F60 totalizzando 166km.
Un po’ di tempo fa feci alcune domande ai vincitori di questo campionato Fausto Parigi e Lorena Brusamento, riporto di seguito le loro risposte.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?
Fausto: “Dopo 2 anni di distanze olimpiche vissute in maniera maniacale alla ricerca di riscontri cronometrici… facendo il passatore ho vissuto una crisi …. In dubbio se mollare mi sono liberato del cronometro ed ho corso con la sola voglia di arrivare, per me è stata una scoperta.”

sabato 11 marzo 2017

Ci sono persone a cui piace saggiare la propria resistenza, i propri limiti

Psicologo, Psicoterapeuta

Tanti i motivi per iniziare a fare sport, se poi lo sport ti cattura, allora è difficile resistere, diventa un pensiero quotidiano. A volte nasce la sfida, la voglia di arrivare dove nessuno è arrivato, sono tante le persone che sperimentano la voglia di superare i propri limiti, di scoprire quanto valgono.

Tanti i motivi per iniziare a correre, lo spiega anche Mark Rowlands, Correre con il branco: “Ognuno corre per motivi diversi: alcuni lo fanno perché ci provano gusto, altri per sentirsi bene, in forma, felici e persino vivi. Altri ancora corrono per stare in compagnia o per alleviare lo stress della vita quotidiana. Ci sono persone a cui piace saggiare la propria resistenza, i propri limiti.”

Si inizia a praticare sport per scelta, per caso, perché è necessaria una riabilitazione, invogliati dai genitori o dagli istruttori di educazione fisica, si inizia con una motivazione intrinseca (perché si prova piacere a praticare un’attività sportiva), ludica (per il gusto di giocare e di divertirsi).

Bisogna, però, essere sempre consapevoli delle proprie sensazioni, dei propri bisogni, delle proprie esigenze, è indispensabile monitorare le proprie motivazioni, calibrare i propri obiettivi e decidere volta per volta che cosa è meglio per se stessi, credendo sempre in quello che si fa.

Quello che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, ti libera la mente da tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre attività quotidiane meno piacevoli.

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