giovedì 3 agosto 2017

Il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni


A spingere a fare sport di endurance come ultramaratone, faticando anche nelle salite è il benessere che si sperimenta, un benessere particolare che agisce sulla testa e si diffonde per tutto il corpo e rimane ancorato nella propria anima come un'arma da utilizzare nelle situazioni più difficili emotivamente.

In effetti è risaputo e sperimentato che lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa, inoltre lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà.

Sperimentarsi nello sport e mettersi in gioco


Tutti si allenano, competono, partecipano, arrivano, faticano più o meno, il vincitore ufficiale è solo uno per aver trovato la giusta alchimia fisica, mentale e nutrizionale, ma in realtà tutti ne escono vincenti, dagli organizzatori per l'evento riuscito ai partecipanti per l'esperienza appagante e aggregante.

Tante le realtà associative che vogliono sperimentarsi nello sport e mettersi in gioco.

Ne è un esempio l'A.S.D. di promozione sociale "Filippide del Fermano", affiliata alla FISDIR, nata per proporre la corsa ai giovani affetti da sindrome autistica. "Filippide del Fermano", in vista della prima "Run for Autism Europe", organizza il prossimo 7 settembre, alle 18,30, al Lido di Fermo, una gara podistica non competitiva di 8 km. Si potrà correre insieme agli atleti di Filippide del Fermano e a due delegazioni di atleti disabili del Portogallo e della Slovacchia. Seguirà Pasta party per tutti i partecipanti e spettacolo di Kung fu.

Siamo tutti in grado di poter partecipare, competere, eccellere, basta volerlo


Siamo tutti in grado di poter partecipare, competere, eccellere, basta volerlo. Non aspettare il momento migliore, è sempre il momento per mettersi in gioco e apprendere dall'esperienza.
Anything is possibile, together is much better (Ogni cosa diventa possibile, insieme è più facile).
Tante le realtà associative che vogliono sperimentarsi nello sport e mettersi in gioco.
Ne è un esempio l’associazione Achilles International Rome che propone allenamenti e gare con la partecipazione di guide e atleti con disabilità visiva, , C’è la possibilità di mettersi a disposizione per un allenamento di corsa o camminata orientativamente il lunedì e il giovedì alle ore 18.00 presso il Parco degli Acquedotti.

martedì 1 agosto 2017

Cuore, testa e corpo per partecipare a maratone e ultra e non mollare

Cosa spinge a partecipare a maratone e ultra, sudare, faticare? Certo non solo la performance ma la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionare; anche la voglia di fidarsi e affidarsi a qualcuno che ti fa compagnia, che ti porge una bevanda, che ti aspetta; una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a stare nel gruppo che contiene e sostiene, per non mollare, per occuparsi di se stessi e degli altri, per raccontarsi, per far parte di un gruppo, una squadra con progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere momenti, pregara fatti di viaggi e incontri, per superarsi, questo è lo sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito di squadra e appartenenza. 

I fratelli Gennari, specialisti della 100 km negli anni ’70-‘80

Matteo SIMONE

I fratelli Gennari hanno scoperto il loro talento ed hanno approfittato a girare il mondo vincendo gare contro atleti delle altre nazioni, dei paesi dell’Est, gare estreme per chilometraggio elevato e per condizioni climatiche, specialisti della 100 km nel mondo oltre che in Italia.

Elvino in particolare corre da 44 anni, ha fatto 31 gare da 100km, salito 20 volte sul podio con 10 vittorie, ha girato il mondo partecipando a 200 maratone: Australia, Cina, Sudafrica, Alaska, Stati Uniti, ecc.
Tante le glorie, tanti gli aneddoti, ma anche qualche sconfitta. Elvino, per esempio, non è mai riuscito a vincere la classicissima 100km del Passatore, arrivato diverse volte sul podio.

Cosa spinge a partecipare a ultra maratone, sudare, faticare?

Certo non solo la performance ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale; la voglia di fidarsi e affidarsi a qualcuno che ti fa compagnia, che ti porge una bevanda, che ti aspetta; una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a stare nel gruppo che contiene e sostiene, per non mollare, per occuparsi di se stessi e degli altri, per raccontarsi, per far parte di un gruppo, una squadra con progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere momenti di pregara fatti di viaggi e incontri, per superarsi, questo è lo sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito di squadra e appartenenza. Chiamateli pure masochisti o incoscienti, ma in realtà quello che emerge dalle varie storie e testimonianze è che si tratta di un mondo fantastico e sorprendente, affascinante e protettivo. E a casa si porta sempre qualcosa.

Stefano Masini: Per me lo sport è compagno indispensabile di vita

 
Sono tanti i benefici dello sport. Ti permettono di sperimentare, di conoscere, di apprezzare, di stare in compagnia, di raggiungere obbiettivi, di fidarti e affidarti, di apprendere. Di seguito Stefano racconta la sua esperienza rispondendo a un mio questionario.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Pratico sport da sempre, poiché per me lo sport è compagno indispensabile di vita. Giocavo a calcio e, nei giorni in cui non avevo le partite, mio babbo mi portava in bici, la sua passione. Non sempre allo sport ho associato la parte competitiva, anzi… Mi è capitati in età giovanile, quando giocavo a calcio, ed ultimamente, quando ho iniziato a fare il podista (2014).”

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