mercoledì 16 dicembre 2015

Articolo a cura di Stefano Severoni su Ada Maria Ammirata

Con vero piacere pubblico un articolo a cura dell'amico ultramaratoneta Stefano SEVERONI, cultore della sana attività sportiva e della sana alimentazione consapevole.
ADA MARIA AMMIRATA

SCHEDA ATLETA
NOME Ada Maria COGNOME Ammirata DATA DI NASCITA 24/06/1978 CATEGORIA MF 35
ALTEZZA MT 1.50 PESO KG 50 FREQ. CARD. A RIP 52 bpm SOCIETÀ Atletica La Sbarra SPECIALITÀ mezzofondo prolungato ALLENATORE Raffaele Vitale TITOLO DI STUDIO laurea in Scienze della Formazione PROFESSIONE dipendente Pubblica Amm. STATO CIVILE nubile
RECORD PERSONALI ATLETICA LEGGERA
DISTANZA
TEMPO
DATA
LUOGO
MANIFESTAZIONE
3˙000 m
16’09’’
27/06/2015
Fiumicino
3˙000 di Sera
5˙000 m
28’22’’
14/06/2015
Grosseto
Campionato Italiano FISPES
10 km
54’22’’
25/01/2015
Roma
La Corsa di Miguel
21,097 km
2h10’20’’
01/03/2015
Roma
Roma-Ostia Half Marathon
LE SUE GARE
DATA
GARA
LUOGO
KM
POS
TEMPO
07/06/2014
STAFFETTA 12x1/2 ORA
ROMA - TERME DI CARACALLA
 4,768
168
 0.30.00
15/06/2014
MARATONINA S. ENRICO
CASAL MONASTERO (RM)
 5
4
 00:30:09
13/09/2014
STAFFETTA 12x1 ORA
ROMA  - TERME DI CARACALLA
 9,002
149
 01:00:00
01/11/2014
CORSA DEI SANTI
ROMA
 10,5
741
 01:03:56
23/11/2014
CORRI PER IL VERDE II TAPPA
ROMA - TOR TRE TESTE
 4
84

30/11/2014
CORRI PER IL VERDE III TAPPA
FIUMICINO (RM)
 4
78

14/12/2014
CORRI PER IL VERDE IV TAPPA
ROMA - TOR VERGATA
 4
77

28/12/2014
LA NATALINA
MONTEROTONDO (RM)
 10
106
 01:00:58
11/01/2015
TROFEO LIDENSE
OSTIA (RM)
 15
270
 1:35:34
25/01/2015
LA CORSA DI MIGUEL
ROMA
 10
437
 00:54:22
15/02/2015
CORRIAMO AL COLLATINO
ROMA
 10
117
 1.01.22
26/04/2015
MARATONINA DELLA COOPERAZIONE
ROMA
 10
59
 00:58:54
03/06/2015
ALBARACE
ROMA
 6,6
863
 0.38.45
08/07/2015
3X1 ORA
ROMA - FARNESINA
 10,348
172
 1.00.00
11/09/2015
RUN FOR 24H
ROMA
 7,5
10
 00:42:33
01/11/2015
CORSA DEI SANTI
ROMA
 10
859
 01:04:09
29/11/2015
CORRI PER IL VERDE III TAPPA
ROMA - PARCO URBANO DEL PINETO
 6
99

L’INTERVISTA
ATLETICA LEGGERA
Quando hai cominciato a praticare l’atletica leggera? Nel giugno del 2014.
Quali motivazioni ti hanno spinto a iniziare? La curiosità e la passione per lo sport.
Preferisci allenarti in compagnia o da sola? Sempre in compagnia.
Quando corri ti concentri: a) sul gesto atletico; b) sull’immagine interna; c) sull’ambiente circostante? Sull’immagine interna e sull’ambiente circostante.
L’allenamento che preferisci e perché. Fartlek piramidale corso su fondo sterrato, perché è quello che mi diverte di più.
Quante volti ti alleni a settimana? 3-4 volte.
Com’è il tuo allenamento? Cerco di eseguire almeno un lavoro e un medio ogni settimana. Ogni tanto faccio anche esercizi di tecnica.
Quanti chilometri percorri a settimana? Dai 30 ai 40, dipende dal programma di allenamento
Quante gare fai ogni anno? 20-25.
Esegui esercizi di stretching, ginnastica, circuit training, yoga o altro e con quale frequenza? Stretching un paio di volte a settimana.
Il tuo rapporto con l’allenatore. Molto buono e professionale di rispetto e sincerità.
Hai un diario in cui annotare programmi, allenamenti, gare, test? No.
Il successo che più ti ha gratificato. Il mio personale sul 10 km a La Corsa di Miguel 2015.
Quante e quali scarpe possiedi per allenamento e gare? Due, un paio per gli allenamenti e l’altro paio per le gare.
NUTRIZIONE E SALUTE
Come ti alimenti abitualmente? Alimentazione tendenzialmente ipocalorica e quasi vegetariana.
Assumi integratori alimentari? No.
Le tue scelte dietetiche sono suggerite dal medico, dal dietologo, da riviste, personali o altro? No.
Oltre alla tradizionale visita per certificato medico sportivo agonistico, ti sottoponi ad altri indagini come esami del sangue periodici e con quale frequenza? Una volta l’anno eseguo il normale controllo di analisi del sangue.
In genere i corridori, specialmente quelli di lunghe distanze, incorrono nel problema dell’anemia. È anche il tuo caso o accusi altri disturbi? No.
In caso di problemi fisici a chi/che cosa ricorri? Alla medicina naturale e, in caso di problemi acuti, alla medicina tradizionale.
Ti fai massaggiare abitualmente o solo in caso di infortuni? Solo se ne ho bisogno.
Avverti qualcosa d’insolito nelle fasi pre-gara? Sai gestire l’ansia? Ritengo di saper gestire adeguatamente l’ansia pre-gara.
Ti sei mai sottoposto a un esame baropodometrico? A una valutazione posturale? Si a entrambi; in particolare ho eseguito una valutazione posturale quando praticavo attività subacquee.
Hai mai effettuato test di valutazione? No.
SPORT
Leggi libri e riviste di atletica leggera? Quali? Notizie sui canali tradizionali internet.
Segui trasmissioni televisive su questo sport? No.
Quale sito frequenti maggiormente? www.maratoneta.it.
Nella tua società sportiva ci sono atleti con disabilità? Si e io ne sono la prova. Sono un’atleta non vedente, categoria T11 e con la mia squadra l’Atletica La Sbarra di Roma partecipo sia a gare paralimpiche sia con i normodotati.
Non ritieni che il settore disabilità andrebbe maggiormente preso in considerazione anche nell’atletica leggera? Si, sarebbe l’ideale che si facesse promozione sportiva in tutte le disabilità, facendo inclusione. A mio avviso i disabili non dovrebbero isolarsi nei circuiti chiusi di disabilità, ma dovrebbero dirigersi verso una squadra di normodotati, promuovendo la condivisione delle pratiche sportive.
Lo sportivo che preferisci e perché. Paolo Pinto, nuotatore di fondo degli anni ’70 famoso, tra le altre cose, per essere stato il primo ad attraversare a nuoto la Manica.
Un giudizio sulla tua società sportiva e i motivi della scelta. Sono molto soddisfatta della scelta. La mia squadra è proprio l’esempio di inclusione, sono stata accolta in modo naturale e spontaneo. Si lavora, si fatica, ma ci si diverte molto insieme e questo per me è il bello della corsa. Riesco a correre non solo con il mio allenatore Raffaele Vitale, ma anche con altri ragazzi e ragazze della mia squadra che mi accompagnano in gare e allenamenti.
«L’importante non è vincere, ma partecipare con il massimo impegno e al limite delle proprie possibilità» (De Coubertin). Sei d’accordo? Sono assolutamente d’accordo.
I tuoi obiettivi sportivi. Scendere sotto i 50 minuti sul 10˙000 m e fare la mezza sotto le 2 ore.
La tua famiglia condivide la tua passione sportiva? No, sono l’unica in famiglia a praticare il running.
Nel tempo libero cosa c’è oltre all’atletica? Pratico altri sport come subacquea, baseball per non vedenti e in passato ho praticato a livello agonistico equitazione dove sono stata tra le atlete selezionate per la partecipazione alle Paraolimpiadi di Londra 2012. Inoltre mi piace passeggiare all’aria aperta con il mio cane guida.
TITOLI DI ATLETICA LEGGERA
   Ada Maria Ammirata ha conquistato nel giugno del 2015 il titolo italiano femminile FISPES (categoria T11) sui 5˙000 m in pista. Pochi mesi dopo a Terni, unica donna in gara, ella ha portato a casa la medaglia più prestigiosa per la società degli atleti con disabilità romani, Atletica La Sbarra, concludendo i 10 km in 1h01’46” e anche il titolo italiano su strada.
EQUITAZIONE: LA TESTIMONIANZA

“La mia passione per l’equitazione capace di vincere anche la cecità”

  
A 15 anni la perdita della vista, per un glaucoma che mi ha portato alla cecità totale dopo avere subito diversi interventi chirurgici, ha segnato l’inizio di un cambiamento radicale di tutta la mia vita. Ho dovuto imparare a svolgere tutte le attività che facevo prima, anche con poco visus, alla condizione di buio totale…compreso l’andare a cavallo. Ho fatto dei corsi di orientamento, ho imparato a girare sui mezzi pubblici da sola, prima con il bastone, poi con il cane guida e la motivazione che mi ha dato coraggio e determinazione per fare tutto questo è stata la mia grande voglia di vivere e il desiderio di poter arrivare al maneggio in autonomia. L’equitazione, infatti, è stata per molto tempo la mia grande passione. L’ho praticata con regolarità fin da quando ero piccola e ho continuato a farlo prima da ipovedente molto grave e poi da cieca assoluta. Questo sport è stato una palestra di vita: mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà legate alla mia disabilità con coraggio e determinazione forgiando il mio carattere. L’andare a cavallo da non vedente mi ha aiutato a migliorare la capacità di orientarmi prendendo come riferimento quelli chiamati naturali o fissi, per fare un esempio: la siepe dietro alla staccionata di uno dei lati del campo, il rumore delle macchine in lontananza, qualche albero vicino. Il legame tra me e il cavallo è stato un punto di forza per crescere e migliorare le mie capacità intuitive e sensoriali, anche nella gestione dello spazio. Da quando ho iniziato ad allenarmi seriamente nel dressage, mio malgrado ho scoperto che per quanto riguarda la postura e la coordinazione motoria mi avevano insegnato ben poco.
Nel circolo equestre dove sono approdata grazie a un’amica, ho trovato oltre a un grande valore umano, una grande professionalità e competenza. Ho iniziato una serie di allenamenti che partivano da terra per migliorare la mia postura da ferma, successivamente anche in sella, e nonostante andassi a cavallo da anni, ho dovuto fare tantissime ore di lavoro alla corda, che mi ha aiutato moltissimo a capire il bilanciamento del mio corpo, il vero ritmo del trotto, quanto può influire la mia rigidità sulla schiena del cavallo, e come un piccolo movimento può trasmettere al cavallo svariate informazioni, per dirla in gergo equestre, il valore di comunicazione che ha un buon assetto. Nel 2010 ho cominciato l’attività agonistica di Dressage Paralimpico. Con un allenamento molto duro, con tanta grinta e impegno ho ottenuto la medaglia d’oro ai Campionati Italiani assoluti di Equitazione  Paralimpica 2012; mi sono classificata al quarto nel Concorso Internazionale di Casorate Sempione 2012; sono stata inserita nella ranking list federale tra gli otto atleti di interesse nazionale per rappresentare  l’Italia alle Paralimpiadi 2012; ho vinto la medaglia d’argento al Campionato Regionale Lazio dressage nel 2013.
     Nell’immaginario comune l’equitazione è uno sport individuale, anche se in realtà si parla sempre dell’insieme di cavallo e cavaliere. Per i non vedenti, nello sport equestre, è importante il rapporto di fiducia che si istaura con il proprio cavallo, ma ancora di più con la figura di caller/guida, che può coincidere con l’istruttore. Siamo un trinomio e l’equitazione in questo modo diventa uno sport di squadra, non si è mai da soli, ma si deve collaborare, affidarsi e fidarsi dei propri compagni. In questa squadra ogni ruolo è ben definito e ‒ per rendere al massimo ‒ c’è bisogno di stima reciproca perché l’atleta non vedente deve spostarsi in tutte le direzioni attraverso il continuo confronto con i caller e in collaborazione con il proprio cavallo. Nonostante l’importanza dello sport, però, ci tengo a sottolineare che questa è solo una parte della mia vita. Oggi, a 36 anni, oltre a essere un’atleta, sono una donna che ha bisogno di realizzarsi in ogni aspetto della propria esistenza. Questo non per sminuire l’importanza della disciplina sportiva, che, al contrario, si è rivelata una grande ancora di salvezza per me, ma per precisare che la vita è fatta da tante componenti come famiglia, lavoro e amici. A differenza di una situazione più ordinaria, però, lo sport nella vita di un non vedente risulta essere, per me come per molti altri, quel ponte fra la negazione del proprio essere e la voglia di vivere e di affermarsi.

                                                                                                                               STEFANO SEVERONI

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