martedì 2 maggio 2023

Andrej Tepina 2° alla 9^ UltraMilano-Sanremo, 285 km corsa su strada

 Penso che sia molto importante allenare sia il corpo che la mente 
Matteo Simone 
 

Tra il 14 e il 16 aprile 2023 si è svolta la 9^ UltraMilano-Sanremo 285 km corsa su strada e il vincitore è stato l’atleta vegano Antonio Di Manno in 32h36’, precedendo lo sloveno Andrej Tepina 34h10’ e il ceco Michal Cinciala 35h28’. 

Giù dal podio il giovanissimo Matteo Pieri, classe 1992, in 36h49’. 
A seguire, 4^ assoluta, la prima donna Sara Pastore 41h27’, precedendo Veronica Malagni 44h55’ e Francesca Ferraro 48h03h39’. 
Di seguito, approfondiamo l’esperienza di Andrej Tepina attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Congratulazioni per il 2° posto all'UMS? Soddisfatto?
Grazie mille. Moltissimo. 
Avresti potuto fare di meglio? Avrei potuto, soprattutto nella seconda metà della gara!  
Cosa ti è mancato per la vittoria? Una risposta migliore per affrontare la fatica e il dolore da 20 ore di corsa in poi. 

Gare lunghissime di ultramaratona mettono davvero a dura prova gli atleti, si tratta di gestire fatica ed eventuali dolori fino alla fina della gara, per tantissime ore, fino alla fine, ci vuole un allenamento graduale alle lunghe distanze dove si corre in ogni ora del giorno, con il caldo e con il freddo e a volte c’è anche pioggia e vento. 
Qual è stata la parte più difficile e/o critica? Mi aspettavo che la crisi di stanchezza, che altrimenti è un fenomeno comune su corse così lunghe, si sarebbe verificata a intervalli più brevi e sarebbe stata sostituita più volte dall'euforia. 

Gli ultramaratoneti mettono in conto tanta stanchezza ed eventuali crisi lungo i tantissimi chilometri di gara e in genere sanno che le crisi come arrivano così passano e spesso le endorfine che produce il corpo per l’euforia della gara copre tutto ma a volte il corpo accusa il colpo e tutto diventa più difficile ma non impossibile. 
Sei riuscito a chiudere gli occhi e riposarti un po' durante la gara?
Ho fatto due riposi prolungati, una volta sdraiato per 15 minuti e la seconda volta per 20 minuti. Soprattutto la seconda pausa è stata abbastanza efficace. 

In gare considerate estreme della durata superiore a un giorno a volte piccoli riposi possono essere fondamentali per riprendersi e rigenerarsi e cercare di continuare con più energie fino alla fine della gara. 
Cosa, chi e come ti ha aiutato? Prima della gara, l'allenatrice Barbara Jolić mi ha aiutato. Durante la gara sono stato aiutato da due colleghi Primož Šenk and Iztok Tonejec con cui ho già lavorato in diverse gare; quindi, sono molto esperti e di grande aiuto perché mi conoscono bene anche in condizioni così difficili. 

In gare durissime in semi autosufficienza bisogna affidarsi da amici esperti che possano sostenere durante il lungo percorso di gara, consigliando, tifando, correndo tratti accanto, fornendogli alimenti e vestiario. 
 
Qualche consiglio per chi vuole prepararsi alle ultramaratone? Lascia che si assicurino che lo vogliano davvero e scoprano perché vogliono correre un'ultramaratona.  
Gli allenamenti più significativi e decisivi? Ciò dipende in gran parte dall'esperienza passata e dal risultato desiderato di ciascun atleta. Penso che sia molto importante allenare sia il corpo che la mente. 

In effetti, in gare durissime di ultramaratone non è sufficiente allenare il corpo con carichi di allenamento di corsa quotidiana, ma bisogna anche saper gestire crisi e situazioni difficili e avverse e soprattutto saper essere centrati sulla gara lunghissima e difficilissima in contatto e sintonia con le proprie sensazioni corporee.  
A chi dedichi questo podio? Non do particolare importanza al fatto di essere stato tra i primi tre, perché non dipende solo da me, ma anche da chi prende parte alla gara. Ma è bello essere sul podio. Sono soprattutto felice di essere arrivato in tempo al traguardo. Sia per il risultato che conferma la buona collaborazione con l'allenatore, l'ottima esperienza mia e dei miei due colleghi, sia per la possibile ispirazione degli atleti della mia comunità locale a cercare di trovare i propri obiettivi e raggiungerli da soli. 

Molto interessante la risposta di Andrej che denota la passione e la pratica di un o sport con modalità non troppo competitive ma collaborative e sperimentali soprattutto con il proprio allenatore che dei propri amici, un grande lavoro di squadra un grandissimo risultato grazie ognuno di loro che si sono prodigati per la riuscita
della gara di ultramaratona e un riferimento per coloro che sono rimasti a casa.
 
La gara della tua vita in cui hai vissuto le emozioni più belle? Durante questa gara ho vissuto sensazioni individuali abbastanza intense, sia belle soprattutto quando sono arrivato al traguardo, sia meno belle quando a volte non ero sicuro di poter continuare. Finora mi sono sentito al meglio al Campionato Europeo di 24 ore di corsa a Verona, dove ho gareggiato con atleti di altissimo livello. 

In gare durissime come l’UMS, si attraversano sensazioni ed emozioni davvero intense e contrastanti, tanta fatica, dubbi e incertezze lungo il percorso ma poi toccare il mare di San Remo è un’emozioni unica e indimenticabile. 
Il 17-18 settembre 2022, alla 28^
Lupatotissima - 24 ore, valida come 23° Campionato Europeo di 24h corsa su strada, Andrej ha totalizzato 232.471 km. 
 
Cosa ne pensano la tua famiglia e i tuoi amici della tua attività sportiva? Vivo da solo, i membri della mia famiglia d'origine mi supportano o sembrano orgogliosi di me. I miei amici aspettano con impazienza i miei successi. Probabilmente non condividono tutti, ma non sono abbastanza interessato da chiederglielo. 

 Gli ultrarunner sono sempre alla ricerca di gare più estreme, impegnative e sfidanti e coloro che si esprimono a livelli altissimi cercano di andare a podio o vincere o sono alla ricerca di record anche personali e famigliari e amici sono abbastanza un po’ incuriositi, preoccupati e non vedono loro di ascoltare i racconti bizzarri delle avventure di allenamenti e gare. 
Cosa hai scoperto di te stesso correndo le ultramaratone? Che una persona può realizzare la maggior parte dei suoi piani se lo vuole davvero e sa perché lo vuole. Non è nemmeno necessario che ne sia completamente sicuro, è importante solo che sappia perché sta facendo qualcosa e che ci provi anche. Anche più volte se all'inizio non funziona. 

Questa è una chiarissima, bellissima e utilissima testimonianza, è vero che bisogna sentirsi di fare qualcosa, bisogna provare a farlo se uno lo sente davvero, bisogna continuare a insistere se si tratta di qualcosa considera importata e si vuole riuscire, questo vale sia nello sport che nella vita quotidiana per diversi aspetti e contesti. 
 
Hai sperimentato il limite nelle tue gare? Faccio corsa di resistenza da 8 anni, quindi penso che sto ancora spingendo i miei limiti. 

In effetti sembra che Andrej sia sulla strada giusta della sperimentazione della ricerca e credo che per lui il meglio debba ancora venire con tanta passione, motivazione, determinazione e voglia di fare sempre meglio.  
La tua gara più estrema o più difficile? La gara più difficile è probabilmente l'Ultrabalaton, perché era la prima volta che partecipavo a una gara così lunga, e la più estrema è stata la gara di 48 ore, in cui ho smesso dopo 25 ore.  

Il 12-13 maggio 2018, Andrej ha corso l’
Ultrabalaton 221km (HUN) 221km in 29h57’54” e il 22-24 ottobre 2021 ha partecipato alla 48-Stundenlauf Aare-Insel Brugg (SUI)
48h fermandosi alla 25^ ora dopo aver percorso 209,395 km. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Il modo migliore in cui ho affrontato le crisi è stato ricordare a me stesso il motivo per cui ha senso perseverare. Una volta che ti rendi conto che ogni crisi passa, mentalmente è un po' più facile. Nella mia esperienza, le "sconfitte" possono essere la ragione principale per il successo futuro, ma è necessario analizzarle bene e poi tenere conto di nuove intuizioni. Non subisco infortuni da molto tempo, ma so che arriveranno se continuerò a correre per molto tempo. Gli infortuni di breve durata che interrompono la routine di allenamento possono essere piuttosto frustranti, poiché c'è sempre il timore che lo sforzo che l'atleta mette nella preparazione di una singola gara possa essere inutile a causa di un infortunio che può rendere impossibile la partecipazione alla partita. 

Nelle corse di lunga distanza è importante sviluppare tanta consapevolezza soprattutto delle crisi che, come vengono così, passano, come spiega bene Andrej ed è importantissimo non scoraggiarsi quando c’è una sconfitta perché e proprio da lì che si riprende, si rimodulano piani di allenamento.
  
Un messaggio per avvicinare le persone allo sport? Lo sport è bello se ci si diverte, ma ci sono anche tante altre belle attività, come la cultura, la tecnologia, la scienza, l'impegno sociale e simili.  
Per quali aspetti ritieni utile lo psicologo dello sport? Se un atleta vuole raggiungere i migliori risultati di cui è capace, è necessario uno psicologo dello sport. Nel periodo preparatorio, soprattutto quando si ha a che fare con una forma peggiore, paura di fallire e possibili altri ostacoli, come infortuni, condizioni peggiori, mancanza di tempo, coordinamento con altre attività… Durante l'allenamento, quando è necessario la concentrazione, il focus, performance e persistenza. Dopo gara, quando è necessario affrontare il risultato e fissare, modificare o consolidare gli obiettivi. Un'approssimazione che io stesso uso perché non ho accesso o denaro sufficiente per partecipare direttamente è l'autoeducazione, che non è altrettanto efficace ma comunque meglio che trascurare l'attività mentale. 
Sogni realizzati e da realizzare?
Non ho sogni ultimi, quello che sto facendo è attualmente un grande piacere per me, quindi non vedo l'ora di continuare. Quando un giorno non mi divertirò più a correre così tanto, non mi impegnerò più così intensamente. 

La motivazione, la passione, il divertimento porta a fare cose faticosissime ma considerate grandissime per chi le fa, si riesce a portare avanti proprie passioni trovando tempo, spazio e situazioni per allenarsi e decidendo continui obiettivi considerati bizzarri, estremi ma non impossibili. 
Prossimi obiettivi? Spartathlon, 30.9.2023. Correndo fino al traguardo in un buon tempo. 

La Spartathlon è una gara di 246km che, a partire dal 1983, si svolge ogni anno l’ultimo venerdì di settembre da Atene a Sparta. Lungo il percorso ci sono 75 checkpoint e per ognuno di essi è previsto un tempo limite di passaggio.  
Sei ispirato da qualcuno? Nessuno in particolare, ma per il resto tutti quelli che sento stanno facendo qualcosa con piacere al meglio delle loro capacità!  
Cosa dà lo sport e cosa toglie?
Posso solo commentare questo per me stesso. Con lo sport sento che sto realizzando la mia missione, conoscere me stesso e la mia mente, che, almeno nel periodo attuale, è di grande interesse per me e spesso immensamente divertente. Imparo risposte che sono utili a molti livelli della vita. Ma mi priva delle condizioni per potermi dedicare ancora di più ad altre attività che mi interessano, anche se meno. Grazie per le domande, mi è sembrato fin dall'inizio che rispondere sarebbe stato interessante anche per me. Mi sembra che quando una persona scrive qualcosa (o lo legge) diventi ancora più reale, anche se non è niente di completamente nuovo. In altre parole, diventa consapevole di ciò a cui prima pensava solo in modo incoerente. Saluti.
 
Vero, quando uno scrive, prima di scrivere pensa ed elabora e accresce la consapevolezza e la fiducia in se stesso, si rende realmente conto di quello che è riuscito a fare e di quello che gli ha permesso di riuscire e gli obiettivi diventano più chiari e raggiungibili.
Nella vita si fanno continuamento scelte giorno per giorno, periodo per periodo, ogni scelta è una rinuncia per qualcos’altro, a tutto c’è un prezzo da pagare, importante è stare bene con se stessi, decidere priorità e seguire propri interessi.
Lo sport, soprattutto di endurance permette di conoscersi a fondo soprattutto affrontando le difficoltà, crisi, avversità con la consapevolezza che c’è sempre un modo per uscirne fuori, per gestire, superare, affrontare e tutto ciò serve poi nella vita quotidiana familiare, relazionale, scolastica, lavorativa. 

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 
 
Andrej Tepina 2° alla 9^ UltraMilano-Sanremo, 285 km corsa su strada 
I think it is very important to train both the body and the mind 
Matteo Simone 
 
Congrats
on 2rd place at UMS?
  Thank you very much. 
Satisfied? Mostly.  
Could you have done better? It could,, especially in the second half of the match! 
What did you miss for the win? A better response to dealing with fatigue and pain from 20 hours of running onwards. 
What was the most difficult and/or critical part? I expected that the crisis of fatigue, which is otherwise a common phenomenon on such long runs, would take place in shorter intervals and would be replaced several times by euphoria.  
Were you able to close your eyes and get some rest during the race? I took two extended rests, once lying down for 15 minutes and the second time for 20 minutes. Especially the second break was quite effective.  
What
, who and how helped you?
Before the match, coach Barbara Jolić helped me. During the match, I was helped by two colleagues Primož Šenk and Iztok Tonejec with whom I have already worked in several matches, so they are very experienced and a great help because they know me well even in such difficult conditions. 
Any advice for those who want to prepare for ultramarathons? Let them make sure that they really want it and find out why they want to run an ultramarathon. 
The most significant and decisive workouts? This largely depends on the past experience and the desired result of each athlete. I think it is very important to train both the body and the mind. 
To whom do you dedicate this podium? I don't attach any particular importance to the fact that I was among the first three, because it doesn't depend only on me, but rather also on who takes part in the match. But it's nice to be on the podium. Above all, I am happy that I ran to the finish line in good time. Both because of the result confirming the good cooperation with the trainer, the very good experience of me and my two colleagues, and also the possible inspiration of athletes in my local community to try to find their goals and achieve them themselves. 
The race in
your life where you experienced the most beautiful emotions?
During this race, I experienced individual feelings quite intensely, both beautiful especially when I reached the finish line and less beautiful when I was sometimes not sure if I would be able to continue. So far, I felt the best at the European 24-hour running championship in Verona, as I competed with really top athletes. 
What do your family and friends think about your sporting activity? Otherwise I live alone. Members of the primary family support me or looks like they are proud of me. My friends look forward to my successes. They probably don't share all their opinions, but I'm not interested enough to ask them about it. 
What have you discovered about yourself running ultramarathons? That a person can realize most of his plans if he really wants it and knows why he wants it. It is not even necessary that he is completely sure about it, it is only important that he knows why he is doing something and that he also tries it. Even several times if it doesn't work at first. 
Have
you experienced the limit in your races?
I've been doing endurance running for 8 years, so I think I'm still pushing my limits. 
Your most extreme or most difficult race? The most difficult race is probably the Ultrabalaton, because it was the first time I was in such a long race, and the most extreme was the 48-hour race, in which I quit after 25 hours. 
How did you overcome any crises, defeats, injuries? The best way I dealt with crises was to remind myself of the reason why it makes sense to persevere. Once you realize that every crisis passes, it's a little easier mentally. In my experience, "defeats" can be the biggest reason for future success, but it is necessary to analyze them well and then take into account new insights. I haven't faced injuries in a long period of time, but I know that they will come if I continue to run for a long time. Short-term injuries that interrupt the training routine can be quite frustrating, as there is always the fear that the effort that the athlete puts into preparing for a single match may disappear with an injury and make it impossible to participate in the match. 
A
message to bring people closer to sport?
Sport is beautiful if one enjoys it, but there are also many other beautiful activities, such as culture, technology, science, social engagement and the like. 
For what aspects do you think the sport psychologist is useful? If an athlete wants to achieve the best results he is capable of, a sports psychologist is necessary. In the preparatory period, especially when you have to deal with a worse form, fear of failure and possible other obstacles, such as injuries, worse conditions, lack of time, coordination with other activities... During training, when concentration, focus is needed, representation and persistence. But after the match, when it is necessary to face the outcome and set, change or consolidate goals. An approximation that I myself use because I do not have access or enough money to directly participate is self-education, which is not nearly as effective but still better than neglecting mental activity. 
Dreams realized and to be realised? Due to my poor English, I am not sure if I understand the question well. I don't have any ultimate dreams, what I'm doing is currently a great pleasure for me, so I'm looking forward to continuing. When one day I no longer enjoy running so much, I will no longer engage in it so intensely. 
Next goals?
Spatathlon, 30.9.2023. Run to the finish line in good time. 
Are you inspired by someone? No one in particular, but otherwise everyone who I feel is doing something with pleasure to the best of their ability! 
What does sport give and what does it take away? I can only comment on this in my case for myself. With sports, I feel that I am fulfilling my mission, getting to know myself and my mind, which, at least in the current period, is of great interest to me and often immensely entertaining. I learn answers that are useful on many levels of life. But it deprives me of the conditions to be able to engage in even more other activities that I am also interested in, although less so. Thank you for the questions, it seemed to me from the beginning that answering them would be interesting for me as well. It seems to me that when a person writes something down (or reads it) it becomes even more real, even if it is nothing completely new. In other words, he becomes aware of what he previously only thought about incoherently. Greetings.
 
True, when one writes, before writing he thinks and elaborates and increases awareness and self-confidence he really realizes what he has managed to do and what has allowed him to succeed and the objectives become clearer and more achievable.

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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