Dietro
ogni atleta soprattutto se si tratta di un campione ci sono tante persone che sostengono,
suggeriscono, consigliano e supportano, in primis i familiari che seguono
l’atleta nel suo percorso di allenamento e poi in gara, sanno che si attraversano
tante sensazioni, emozioni, ansie, tensioni ma anche gioie e soddisfazioni; poi
ci sono tecnici e allenatori a cui sono devoluti i compiti di preparare al meglio
l’atleta, di pianificare e programmare le sedute di allenamento in vista di gare
importanti, definire con l’atleta gare a cui partecipare e obiettivi importanti e sfidanti, difficili ma
raggiungibili, gradualmente a piccole dosi, credendoci sempre di più insieme e testandosi
un po’ per volta fino a capire cosa è meglio per l’atleta, quale può essere la disciplina
giusta, la distanza giusta.
Matteo
quest’anno affacciatosi al mondo delle ultramaratone ha sperimentato tanto prima con
le gare da 6 ore vincendone alcune, poi sulla 100km e poi man mano che si allenava,
si metteva in gioco in gare, si confrontava con altri atleti ha maturato la consapevolezza
che lui poteva essere un uomo delle lunghissime distanze e infatti vince la gara
di 100 miglia quest’anno e poi ne esce sempre con nuove consapevolezze fino a convincersi
che lui può far bene stando ore e ore sulla strada correndo e perfino giorni e
giorni cos’ nella sua mente matura l’idea di passare a gare di 24 ore che vince
al primo debutto in tale specialità e così facendo sperimentando e apprendendo dalla
strada e dalla scuola dello sport ora è orientato a conquistarsi una maglia azzurra
per partecipare agli europei del 2018.