martedì 17 dicembre 2019

Marilena Milano: Iniziare a correre a 40anni non è stato semplice

L’esperienza più ricca di emozioni è stata senza dubbio la maratona di Verona
Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

Nella vita prima o poi lo trovi uno sport che fa appassionare, fa mettere in gioco, fa sperimentare benessere e performance. 

Lo sport permette di far parte di una squadra che segue obiettivi condivisi, fa condividere allenamenti e gare, trasferte e viaggi. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Marilena attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Diciamo che ho iniziato a fare sport da piccolissima, nuoto dai 4 agli 8/9 anni, poi karate... Pallavolo fino a 18 anni...e fitness in generale. Dedicandomi al functional training e diventandone anche istruttrice per grandi e piccoliTra le altre cose faccio gare ad ostacoli, le OCR in situazioni ‘estreme’, un po' differenti dalla semplice corsa o garetta su strada.

domenica 15 dicembre 2019

Roberta Peron, ultratrail: Il Tor des Geants è nato sotto i miei (e di altri) piedi

Io vivo la montagna, lassù ho sogni realizzati e da realizzare
Matteo Simone

Le passioni permettono di vivere una vita felice e interessante, ricca di interessi, sfide, entusiasmo. 

Soprattutto lo sport fatto all’aria aperta è una passione che dà tanto alle persone in termini di benessere ed esperienze che emozionano e aiutano a conoscersi meglio. 
Di seguito Roberta racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, certo. Mi sono sentita campionessa quando ho realizzato di essere in grado di fare cose che non avrei mai immaginato. Le volte che sono andata a podio invece non mi hanno mai fatto sentire campionessa.”

La passione e la motivazione di fare qualcosa che appassiona è un grande motore che permette di spingersi sempre oltre, di voler fare qualcosa di più difficile, importante e sfidante.

sabato 14 dicembre 2019

Khawla Sdid, runner: Sogni da realizzare? Diventare campionessa del mondo

Des rêves à réaliser? Devenir champion du monde
Matteo Simone 

Lo sport avvicina persone e culture, aiuta a conoscere meglio se stessi e gli altri, aiuta a organizzarsi per pianificare mete e obiettivi sfidanti da portare a termine e sogni da realizzare. 

Di seguito Khawla racconta a sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle?In quasi tutte le gare ho vissuto le sensazioni più belle.” 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Prima della gara, sono molto nervosa e spaventata perché non so come saranno le condizioni durante la gara, ma dopo la fine della gara, mi sento a mio agio e forte, ma anche molto attiva e felice del risultato ottenuto, ma se non sono soddisfatta del risultato, sarò tesa e triste, ma allo stesso tempo, mi rivedo e scopro gli errori che ho fatto per non farli la prossima volta.

giovedì 12 dicembre 2019

José Lyon Luis: Con le gambe ho corso, con la testa ho raggiunto i miei obiettivi


Con il cuore sono quello che sono, José Luis Tani Stanghellini. Volere è potere!

José sembra godersi la sua modalità di fare sport considerato estremo, di endurance con il consenso e il supporto della famiglia che gli permette di essere sereno e focalizzato nelle sue imprese sportive. Di seguito approfondiamo la conoscenza di José, attraverso risposte ad alcune mie domande: Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? Fino a 30 anni sono stato un amante del mondo della notte, non che non lo sia ancora, ma fino ad allora mi piaceva molto andare a ballare, stare sempre in compagnia, amici, feste e divertimento. Lo sport invece mi ha insegnato a stare solo. Ho sempre avuto bisogno di persone intorno nella mia vita, invece da quando ho iniziato a correre, soprattutto in montagna, ho scoperto il piacere di stare da solo, in silenzio, di ascoltarmi, di conoscermi meglio, scoprendo dei lati di me che mai avrei scoperto se non grazie allo sport!

mercoledì 11 dicembre 2019

Gorka Zubeldia: 101km - 6.100m D+: Ho raggiunto il limite della sofferenza

Chiunque abbia una disabilità è in grado di fare ciò che si propone

L'Ultra-Trail du Mont Blanc (UTMB) è una corsa internazionale, sulla distanza di 170 km con 10.000 metri di dislivello positivo che si svolge sui tre versanti (francese, italiano e svizzero) del Monte Bianco. Oltre all'UTMB vera e propria, si disputa anche la Courmayeur-Champex-Chamonix (CCC), di circa 101 km per 6.100 m D+, con partenza da Courmayeur, in regime di semi-autosufficienza, in un tempo limite di 26:30 ore.
La CCC nel 2019 è stata vinta dallo spagnolo Luis Alberto HERNANDO ALZAGA in 10h28’49” che ha preceduto il francese Thibaut GARRIVIER in 10h39’01”, completa il podio e Jiří ČÍPA, della Repubblica Ceca, in 10h45’37”.
Lo spagnolo Gorka Zubeldia LETAMENDIA ha portato a termine la gara in 28h05’10”, classificandosi al primo posto della sua categoria VH1. Di seguito, Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Sì, anche più di un giorno." Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Il percorso di auto-miglioramento." Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?Primo fattore, vedermi integrato nel mondo del lavoro.” Nello sport chi o cosa ha contribuito al tuo benessere o alle tue prestazioni? "Vedere le persone con disabilità prendere parte alle Olimpiadi."

Luca Parisi, maratoneta: Ho ottenuto il mio record personale di 2h18’01’

Un record non esce così per caso

Portare a termine una maratona è considerata una vera impresa perché richiede un congruo periodo di preparazione atletica con allenamenti di corsa che prevedono ripetute medie e lunghe e sedute di corsa di media e lunghissima durata.

Ci si arriva a step dopo aver iniziato a correre e dopo aver partecipato alle gare di fondo della durata di 10 km e mezze maratone.
Durante le maratone molti atleti sperimentano la crisi e il muro del 30° o 35° km perché è difficile conoscersi bene quanto si vale ed è difficile impostare un passo di gara costante dall'inizio alla fine, in genere si parte un po’ più veloce del proprie potenzialità e dopo il 30°km si rischia di accusare rallentamenti e fatica che andrebbero prevenute o quantomeno gestite anche a livello mentale con accortezze e strategie collaudate in allenamento o in precedenti gare.

martedì 3 dicembre 2019

Teresa Lelario, Maratona di Latina: Vincere una maratona è un emozione unica


Si è corsa domenica 1 dicembre la 22^ Maratona di Latina, io c’ero sia alla prima edizione del 1998 sia domenica. I vincitori sono stati Teresa Lelario (Barletta Sportiva) in 3h23’15” e Giorgio Bizzarri (SS Lazio Atletica Leggera) in 2h37’18”. 

Il podio femminile è completato da Patrizia Pricci (Running Team D’Angela Sport) e Antonella Abbondanza (Podistica Solidarietà), mentre il podio maschile è completato da Pietro Carbotti (Martina Franca Running) e Francesco Tescione (Podistica Aprilia), a seguire Antonio Mario Fiadone e Giorgio Calcaterra.

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