domenica 21 settembre 2014

Una metafora sull’autocarro per comprendere il proprio comportamento


Importante per la persona l’attenzione verso le cose che si fanno o che si evitano, importante fare le cose con un’attenzione ed un interesse costante e non per abitudine, accorgersi di quello che si fa.

Una possibilità di esplorare la realtà interiore e di percorrere il sentiero del qui e ora, della consapevolezza del momento presente, è illustrata da William Hart nel libro LA MEDITAZIONE VIPASSANA -  Un’arte di vivere (1):

 “Questo istante, il presente, è proprio il più importante. Non possiamo vivere nel passato, perché se ne è andato. Non possiamo vivere nel futuro, perché ancora non esiste. Possiamo vivere solo nel presente.

Se siamo inconsapevoli delle nostre azioni presenti, siamo condannati a ripetere gli errori del passato, e non potremo mai riuscire a realizzare i nostri sogni nel futuro. Se siamo in grado di sviluppare la capacità di essere consapevoli del momento presente, possiamo servirci del passato, come guida, per regolare le nostre azioni future.

Questo è il sentiero del qui e ora, della consapevolezza del momento presente.”

Per comprendere il nostro comportamento riporto una metafora illustrata da Mark Nickerson ad un Congresso Nazionale sull’EMDR: “

Io non mi fermavo mai, nemmeno al buio, mi sforzavo di essere sempre al massimo. Brutto tempo o strade brutte, non mi fermavo mai, ero un pericolo vagante.

E infine, mi sono schiantato, in quel momento ho capito che dovevo cambiare qualcosa, avevo bisogno di aiuto.

Ho compiuto un passo grande e ho trovato un terapeuta. Un passo alla volta, ho iniziato a fare dei progressi. Ora tengo il mio parabrezza pulito, così posso vedere dove sto andando.

Ho imparato a condividere la strada con gli altri, ho imparato a fidarmi della mia parte più saggia in caso di aiuto.

Una volta che stavo meglio, ho esaminato cosa c’era dentro il mio rimorchio, facendomi aiutare, ho scaricato per prima cosa i pacchi più piccoli, poi i pacchi più grandi. Sempre facendomi aiutare, mi sono liberato dei pesi più grossi.

Ora, il mio veicolo è a posto e il mio passato l’ho lasciato in gran parte alle spalle, mi godo il viaggio.”

La consapevolezza dei propri bisogni gioca un ruolo molto importante nel processo di cambiamento. Capita che l’essere umano si accorga di non stare bene e decida di correre ai ripari, nel senso che pensi di stare meglio. Ad esempio l’individuo ad un certo punto della sua esistenza può decidere che è ora di finirla con un suo comportamento o con una sua abitudine e siccome da solo non riesce a prendere tale decisione si rivolge ad una persona competente. Questo può accadere, per esempio, ad una persona che ha accumulato un po’ di peso ovvero chili e si vede troppo pieno. Succede che per diversi motivi, per esempio di salute tipo pressione alta, colesterolemia o per difficoltà nei movimenti o per l’affanno in certe attività fisiche quali giocare, rincorrere, ecc. o per ragioni estetiche, presa la decisione di non poter continuare con questo peso addosso, con queste difficoltà, con questi disagi, ci si rimbocchi le maniche e ci si rechi da un esperto. Ma il fatto di recarsi da un esperto non è sufficiente a risolvere il problema perché le abitudini, i comportamenti, lo stile di vita non si cambia da un giorno all’altro ma richiede un impegno notevole, un adattamento graduale ed un lavorare su più fronti.

Non c’è una soluzione, per esempio evitare di mangiare oppure fare attività fisica.

Bisogna lavorare su tanti fronti e tirare fuori tutte le risorse della persona.

Il lavoro di Gestalt Therapy è un lavoro di attenzione, di autoconsapevolezza, di responsabilità, la persona va accompagnata nel suo lavoro, va stimolata, va sostenuta, in questo modo può permettersi di provare a lasciare da parte qualche aspetto delle sue abitudini malsane e a prendere in considerazione nuovi atteggiamenti che gradualmente lo possano portare a condurre uno stile di vita più adeguato per un benessere psicofisico.

In questo modo l’individuo può fare delle scoperte, può accorgersi di come affronta le situazioni di vita, di chi è lui stesso, di come è lui stesso, delle sue soddisfazioni e insoddisfazioni, di quello che vuol fare, di come farlo

 

(1)     William Hart, LA MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da S.N. Goenka Un’arte di vivere, Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena, p. 96.

(2)     Mark Nickerson

 

 


Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

380-4337230 - 21163@tiscali.it


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