sabato 11 dicembre 2021

Lungarini Marco: Non è facile diventare un Ultrarunner e ne sono davvero fiero

 Ho capito che spesso i limiti li pone l’essere umano 
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 

A volte ci si accorge che si corre facile e per tanto tempo, per tanti chilometri, la corsa diventa un’attrazione, uno svago, un modo per stare da soli con se stessi, o in compagnia, per fare viaggi scoprendo luoghi, persone, mondi ma soprattutto se stessi. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Marco (Calcaterrra Sport ASD), attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Quando ti sei sentito campione nello sport? Quando ho cominciato a capire che superavo alcuni limiti e ho capito che spesso i limiti li pone l’essere umano. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho cominciato con calcio da piccolo raggiungendo buoni livelli: poi dopo i 30 anni calcetto e successivamente a causa di un infortunio al ginocchio mi son dato al podismo. Altra mia passione è la subacquea, che in qualche modo ha delle analogie con l’Utramaratona quale avventura e no limits. 
La tua situazione sportiva più difficile? Aver abbandonato calcio definitivamente. 

Nella vita si fanno continue scelte e rinunce, si cambia con il tempo si scoprono cose nuove, 
personale, luoghi, si decide cosa fare, cosa mantenere, cosa cambiare, cosa trasformare.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Non credo, ho un carattere forte e mi so autogestire. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID? Sempre allenandomi …la corsa è stato per me un grosso svago che mi ha aiutato molto anche durante il COVID.  La ripresa post covid è stata la maratona di Firenze 2021, importante appuntamento dopo il lungo periodo di stop del podismo dovuto alla pandemia globale. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Tanto sacrificio considerando che non hai più i recuperi di prima: alimentazione e stretching fanno la differenza. 

Se una cosa piace e fa star bene, si trova tempo, spazio e luoghi per praticarla e continuare a coltivarla, progettando e scegliendo nella giornata e nella settimana occasioni e opportunità per allenarsi o partecipare a gare. 
Un'esperienza che ti dà la convinzione di potercela fareAver concluso gare di una certa rilevanza sia per il tempo che per la distanza percorsa. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? 100 Meilen di Berlino (161 km). 

Tra le gare a cui ha partecipato Marco vi sono il 28-29.05.2016, la 100km conclusa in 13h03’28” e il 16-17.08.2014 la 100 Meilen Berlin (100mi) in 23h03’08”. 
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Che sono un po’ fuori di testa, ma mi riconoscono i meriti e l’ambizione, nonché la tenacia di non mollare mai. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? 
Ce ne sono tanti ma forse due in particolare ci sarebbero che spiccano: mangiare una piadina con mortadella, bere brodo di pollo alla 100km del Passatore e l’altro mangiare una patata lessa e bere una birra al 95° km della 100 miglia di Berlino😊. Anche l’esperienza di essere uno dei divertenti Pacemakers della Marathon Truppen mi riempie di gioia soprattutto quando si riesce a far fare il PB agli atleti che decidono di seguirti dall’inizio della gara.

Le gare di ultramaratona sono non solo fatica e performance ma anche benessere e lunghi viaggi dove ci si mette in gioco, si sperimenta, si costruiscono relazioni, si osa, si soffre.
 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Non mollare mai, l’obiettivo è saper rispettare la pianificazione sia in gara che negli allenamenti. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Be le difficoltà son rappresentate dall’appagamento, il nemico numero 1 dopo anni che corri; il dover correre quando non hai voglia ma si gestisce facilmente …non si va; in realtà accade quando la testa non riesce a controllare il fisico. I rischi sono gli infortuni e i tempi di recupero. 
Cosa e chi ti ostacola nella pratica dello sport?
 Gli infortuni a volte. 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? Riuscire ad andare oltre e non abbattermi mai, così nello sport, come nella vita. 

La pratica di una disciplina sportiva di endurance come l’ultramaratona insegna a non mollare, a resistere fino alla fine organizzandosi e trovando modalità per gestire crisi, muri e barriere, si impara a essere fiduciosi, pazienti, tolleranti, a fidarsi di se stessi, a focalizzarsi sul momento presente, un passo alla volta, un metro alla volta, un chilometro per volta accorgendosi che si avanza e che qualcosa cambia, passa la crisi, resta la fatica ma arrivano energie e motivazioni che spingono avanti fino al traguardo. 
Utilizzi allenamenti mentali? Metodi di respirazione e/o visualizzazioni? No, leggo articoli e riviste anche per l’alimentazione e medicina. 
Un messaggio per invogliare uomini, donne e ragazzi a praticare sport? 
Dico sempre che gli Sport devono aiutare soprattutto mentalmente l’essere umano e che se riesci a stare bene con te stesso stai bene con gli altri. Ognuno si sceglie il proprio sport, l’importante è scendere dal divano. 

In effetti si può star comodi e fermi sul divano ma se si decidere di scendere e uscire fuori nel mondo ci si accorge che la vita è ricca, intensa e che regala sensazioni ed emozioni intense e uniche, faticando ma tornando a casa soddisfatti e ricchi dentro. 
Ti ispiri a qualcuno? A me stesso……non è facile diventare un Ultrarunner  e ne sono davvero fiero. 
Una parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili? Impossible is nothing. 

L’ultramaratona insegna che si può provare tutto, organizzandosi, preparandosi, documentandosi, confrontandosi, provando e riprovando. 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?
 Prossima edizione del Passatore 2022 e convincermi a ripetere Berlino 100 Meilen. La passione spesso mi porta anche a partecipare come testimonial ad appuntamenti importanti a scopo benefico come "End Polio Now" in occasione della maratona di Roma. 

Ci dovrei essere anch’io alla prossima edizione del Passatore visto che sono iscritto dal 2020 e che è stata annullata per due anni di seguito e mi sa che sia la prima mia 100km e che la prima 100km di Marco risulta essere il Passatore del 2013.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? Ancora ad oggi mi emoziono e sento la gara a prescindere dalla distanza. Prima c’è la preparazione, durante c’è la determinazione di arrivare all’obiettivo, dopo c’è il risultato e l’analisi dello stesso. Ma sempre tanta gioia di esser stato sul nastro di partenza. 

Dietro una gara c’è tanto, ci sono periodi di preparazione e allenamento, informandosi sul luogo, il percorso; durante c’è la fatica e il divertimento, pensieri e dubbi, amicizie e incontri e dopo è una vera gioia di solito per aver completato ancora una volta una gara che sia corta e veloce o lunga e lenta. 
Quali sono gli ingredienti del successo? Il successo nella corsa e nello sport credo sia raggiungibile con l’impegno, la determinazione e il sacrificio; nello stesso tempo devi essere bravo a controllare la testa sempre e a costruirti il successo step by step. 

Step by step, sembra essere un valido approccio nell’affrontare ogni cosa nello sport e nella vita, organizzandosi un po’ per volta e procedendo gradualmente. 

Segnalo alcuni miei libri che illustrano esperienze di tanti atleti e suggerimenti utili per approcciarsi a tali gare. 

La 100km del passatore. Una gara fra coraggio e resilienza. 

Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza?   

Sono trattati diversi aspetti della psicologia dello sport tra i quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell’autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso, fidarsi sempre di più di se stesso attraverso la riuscita graduale di altri impegni sfidanti che si riesce a portare a termine; inoltre è importante saper superare crisi e infortuni che spesso bloccano e preoccupano l’atleta e solo con una preparazione mentale accurata si riesce a sopportare, aspettare periodi più o meno lunghi distraendosi o prendendosi cura di sé e ritornando agli allenamenti e alle gare più convinti, consapevoli, responsabili e con più entusiasmo.  

https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/la-100km-del-passatore-una-gara-fra-coraggio-e-resilienza.html 

Cosa spinge le persone a fare sport?  Prefazione di Isa Magli.

Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.  

http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788825528275.pdf 

Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida. Editore: Psiconline.  
La Resilienza e l'Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo. Il termine Resilienza deriva dalla metallurgia; indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni e urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare efficacemente momenti o periodi di stress o disagio. Così come avviene negli sport di endurance, resistere e andare avanti, lottare con il tempo cronologico e atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni; a volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a rinunciare. Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l'autoefficacia personale nell'ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l'ultracorsa diventa una palestra di vita. 
Si impara a valutare che per ogni problema c'è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze. La pratica dell'ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne, che in situazioni ordinarie sono insospettabili. 
L'adattamento graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permette di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso.  
https://www.ibs.it/maratoneti-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-libro-matteo-simone/e/9788899566166?inventoryId=149103379 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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