domenica 19 dicembre 2021

Alessio Tomassini: Ho scoperto di essere ultra nella testa e nelle gambe

Matteo Simone
3804337230- 21163@tiscali.it
 

Alessio Tomassini (LBM Sport Team) nel 2021 ha partecipato a 4 gare di 100km conseguendo anche un terzo posto categoria M50 il 05.06.2021 all’Ultratrail Lifoj Picerno UTLF 100km conclusa in 19h04’46”. 

Le altre tre 100km a cui ha partecipato sono state: il 17-18.07.2021 la Hybla Major 100 100km in 13h32’03”, il 05.09.2021 l’Etna Extreme 100 km del Vulcano in 16h59’28” Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alessio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Fatto un po' di tutto perché quando non sei bravissimo in qualcosa di specifico provi tutto: iniziato con il nuoto sin da piccolo per tanti anni con quasi tutti i brevetti; successivamente pugilato ma mi sono accorto quasi subito che i pugni fanno male; poi il pallone, giocavo nel ruolo di portiere non male; poi il kung fu per un periodo; poi il full contact ma pure lì si fanno male e oramai ero grande per farmi male e il recupero era troppo lungo e in ultimo la corsa scoperta per caso e per scommessa a 46 anni, si perché non ho mai corso in vita mia.

Non è mai troppo tardi per iniziare a cambiare sport, per iniziare a praticare uno sport, per iniziare a essere ultrarunner, si fa sempre in tempo. 
Chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? Se parliamo dall'inizio della mia vita, logicamente e sicuramente i miei genitori che hanno fatto di tutto per trovare qualcosa (sport) in cui provare sensazioni psicofisiche positive che ti fanno andare avanti a qualsiasi età tu abbia. Se parliamo del presente, mia moglie e i miei figli che credono in me e in quello che faccio, anche se in maniera passiva perché a nessuno di loro piace la corsa, addirittura mia moglie ancora non conosce le distanze mezza, maratona, etc., dice che sono tutte maratone, ma io la amo anche perché capisce che mi diverto e che l'impegno che metto è oltre … Grazie. 

E’ importante avere una famiglia comprensiva che sostiene e incoraggia a fare sport.
Un'esperienza che ti può̀ dare la convinzione di potercela fare? Al 100% il cammino che ho intrapreso nel 2013 da Lourdes a Muxia 1300km a piedi attraversando i Pirenei, non un semplice cammino, e lì ho scoperto di essere ultra nella testa e nelle gambe. Un pensiero, un obiettivo, in quel caso specifico, portare il ciuccio di mio figlio celebroleso fino a Muxia attraversando Francia e Spagna. Questa è stata per me l'esperienza e la scoperta di me stesso di quello che sono ora e la convinzione di quello che posso fare.

Lunghi cammini aiutano a riflettere, elaborare, a fare viaggi introspettivi scoprendo se stessi sempre di più e accorgendosi di forze interiori che spingono ad andare avanti e a fare cose ritenute impossibili. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività̀ sportiva? I miei genitori logicamente sono preoccupati ma allo stesso tempo contenti del mio benessere psicofisico, la mia famiglia logicamente idem, anche se a volte quando vedono le foto mi dicono: ‘ma che sei matto, eri distrutto’... e gli spiego che quella foto rappresenta il momento più bello, beh lasciamo stare dai… gli amici quelli veri vorrebbero essere sempre con me, gli altri dicono ma chi te lo fa fare. 

In effetti non è comprensibile a tutti cosa spinge persone a fare sport di ultramaratona ritenuto estremo, estenuante, usurante. Ma solo chi lo fa, lo sa cosa sperimenta e quali sono i benefici in termini di esperienza e gratificazione personale nel raggiungere sempre obiettivi difficili e sfidanti. 
Un episodio curioso, triste, bizzarro, divertente della tua attività sportiva? A fine gennaio 2021 alla Ronda Ghibellina 45km ho incontrato un signore ultra settanta che mi ha incuriosito perché spesso andava più forte di me, allora mi ci sono messo vicino perché ero stanco e abbiamo finito la gara insieme, ed è stato bello e curioso. 
Triste, fortuna a me ancora no ma a volte sapere che in altre competizioni muore qualcuno è veramente triste perché potevo essere io e siamo lì per divertirci ma a volte la montagna non perdona bisogna conoscere i propri limiti e portare rispetto ad essi. Divertente… ogni volta che esco da casa mi diverto, diversamente non lo farei più che sia trail o strade di Roma. 

Alla Ronda Ghibellina 2021 Alessio precede in classifica Fabio Marri classe ‘50, fondatore nel 1999 di Podisti.net con due amici podisti. La corsa davvero unisce e fa incontrare persone che condividono tratti di strada e di fatica insieme. 
A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? Sicuramente la continuità degli allenamenti paga sempre e non farlo ti mette il conto salato alla fine, non sottovalutare mai il percorso da fare e conoscerlo vuol dire già essere un passo avanti ad altri e infine avere la conoscenza di se stessi. 

Gare lunghe e impegnative come ultratrail richiedono preparazione e attenzione, meglio arrivare preparati fisicamente e mentalmente e ben organizzati dal punto di vista logistico, compreso attrezzatura sportiva, abbigliamento, integrazione adeguata, eventuali torce. 
Hai rischiato di mollare? Sicuramente tutti dovrebbero avere il coraggio di dire sì a questa domanda, io fortunatamente quest'anno non ho mai mollato ma rischiato tantissimo e la più dura, per varie complessità del momento, è stata la 100km del vulcano in Sicilia, 40km di corsa e 60km in camminata sportiva perché il ginocchio era andato, non è stato facile e lì ho rischiato tanto. 

Spesso in gare lunghissime e/o durissime c’è sempre la tentazione di mollare tutto, di fermarsi, ritirarsi e lì che entra in gioco la consapevolezza, la fermezza nel saper e poter decidere il da farsi valutando se si tratta di una cosa seria o di un dubbio che assale e spinge a fermarsi, soprattutto se si resta indietro, da soli, con il rischio di perdersi o andare incontro al freddo, al buio, tante crisi sono in agguato.
 
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi? Ho sempre visto lo psicologo come una forma non necessaria nella vita perché mio padre mi ha insegnato a guardarmi dentro, a vedermi allo specchio, a parlare con me stesso ma capisco che nello sport uno psicologo inteso come la persona che possa aiutare a scavare il meglio di te stesso è necessario a livello nazionale, olimpionico, per noi comuni mortali non credo. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più̀ belle? In assoluto la 100km Hybla Major in Sicilia è stato lui il mio evento più bello dell'anno le emozioni tantissime e tutte belle, mai una brutta, tutto semplicemente perfetto. Il prossimo anno la rifaccio sicuramente. 

Partecipare a gare di ultramaratone sono anche viaggi dove si fanno esperienze ricche e uniche, scoprendo luoghi meravigliosi decidendo di ritornare con piacere. 
La tua situazione sportiva più̀ difficile? Forse il momento in cui mi sono reso conto che dovevo mettere tutto me stesso per superare la sensazione di vuoto alla ‘Sacred Forest 50km’ ci sono stati due momenti in cui ho avuto paura e lì ho capito che l'evento a cui mi ero iscritto non era per me (soffro di vertigini e faccio trail). Il mio primo passaggio con corda era un passaggio in cresta dove a dx e sx c'era il vuoto, ho dovuto analizzare e andare avanti a passo fermo e non me lo sono goduto quel passaggio anzi… qui si scoprono i propri limiti e a volte si superano o ci si ritira al meglio del peggio. Mi è servito di lezione per scegliere le prossime gare del 2022 e quelle a venire in futuro anche se mi dicono che si può superare… ci lavorerò sopra. 

Alessio sembra essere un atleta avventuriero che parte per gare alla ricerca dei suoi limiti, mettendosi in gioco e apprendendo dall’esperienza. 
Come hai superato crisi, sconfitte, infortuni? Le crisi fanno parte del nostro evento al 100% bisogna solo saperla gestire nel momento in cui arriva e l'esperienza fa' la sua parte, le supero pensandole prima che arrivino così quando arrivano sono pronto anche se non si è mai pronti al 100%. Cerco di trovare l'unico neurone scemo che mi fa dire vai continua prosegui… Infortuni quelli ci sono, certo e dobbiamo cercare solo di diminuirli al minimo per poter sempre migliorare la nostra condizione fisica… potenziamento e allenamento specifico ci salvano quasi sempre e anche se faccio parte dei dilettanti allo sbaraglio mi rendo sempre più conto che siamo noi gli atleti quelli veri, quelli che provano tutto sulla propria pelle e, senza se e senza ma, si fanno il ‘culo’ dopo una giornata di lavoro. Importante è sempre trovare lo stimolo di rialzarsi dopo l'infortunio e credere in se stessi è uno di quelli. 
 
È importante essere preparati a tutto, mettere in conto eventuali crisi che possono arrivare facendosi trovare pronti per accettarle, affrontarle, gestirle senza mollare. 
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Lo sport è vita …Lo sport è un bene psichico per noi e per gli altri… Smettiamo di fare false pubblicità con il profumo, con la macchina, etc. Sui cartelloni delle nostre metropoli alziamo dei cartelloni 6x3 con gli stadi di atletica da riempire non solo con il pallone… facciamo fare ai nostri ragazzi altro… La FIDAL, il CONI e altre associazioni di categoria dovrebbero essere più presenti sul territorio…

Bisognerebbe essere più incisivi permettendo a più persone di fare sport con diverse modalità, in pista, per strada, nei parchi. Ci vorrebbero più iniziative per invogliare e incoraggiare sempre più persone a provare, mettersi in gioco, sperimentare e scoprire di avere una passione sortiva.
Cosa hai scoperto di te stesso nello sport? Si scopre l'altra faccia della medaglia ed è sempre la migliore perché quando si riesce ad unirle si ha sempre una persona migliore e sana e così è stato per me. 
Ti ispiri a qualcuno? Certo quando siamo stati giovanissimi, tutti ci siamo ispirati a qualcuno e man mano nella crescita ci sono stati cambiamenti e maturazioni. Ora le persone normali, quelle che fanno grandi cose sono l'ispirazione vera e a volte essere una di queste e stimolare altri a riuscire è bello, vuol dire aver fatto qualcosa di positivo per altri. Ora vedo altri riuscire meglio di me e altri vedere me che riesco nulla di più. 

La vita è una ruota si inizia a avere sport, a vedere altri che riescono e si prova a capire come fare per arrivare a certi livelli e man mano si fa sempre meglio fino a che altri vedono noi come persone che fanno cose straordinarie e si diventa un riferimento per altri che hanno appena iniziato e hanno grandi percorsi da fare, apprendendo dagli altri e dall’esperienza. 
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Mai mollare è sicuramente una di quelle, poi ci sono delle configurazioni sì le chiamo così perché prima di ogni competizione entro in modalità configurazione di me stesso e cerco di caricare le motivazioni per l'impegno che servirà per la riuscita. Penso ai giorni, ai mesi di allenamento che ci sono voluti per la preparazione di quello specifico evento e non mollo fino alla fine perché non è giusto farlo, più per gli altri che per me stesso, perché contano su di me che lo finisco e quindi lo finisco e basta. 

Si cerca di non mollare attraverso diverse strategie fisiche mentali ma soprattutto considerando di quanto tempo e lavoro ci si è impiegato per allenarsi, organizzarsi, per portare a termine gare sfidanti e difficili. 
Prossimi obiettivi? Finire l'anno senza altri infortuni prima che si chiuda questo bellissimo sportivo 2021.  
Sogni realizzati e da realizzare? Secondo me la domanda da fare dovrebbe essere cose importanti da mettere nel cassetto e già messe… Messe nel cassetto tante e importanti quanto erano improbabili tanto tempo fa, ora da mettere nel cassetto la Milano Sanremo 285km e la Ultra Mirage 100km nel deserto e magari la Spartathlon 250km entro i 55 anni, ma un passo alla volta. poi chissà! Quando sarò in grado mentalmente e avrò superato le vertigini andrò alla UTMB e al TOR130, non vorrei altro. Ho scritto di getto come piace a me. Ti auguro buona vita. 

Ringrazio Alessio per il tempo dedicato, la spontaneità e gentilezza, auguro giorni sereni in famiglia e di sport per i prossimi giorni, settimane, mesi, anni.
 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

Nessun commento:

Translate