mercoledì 9 ottobre 2024

Francesco Gerini: Per i malati sono un esempio e sono i tifosi a cui tengo di più

 Matteo Simone 
 

La pratica di uno sport aiuta a sentirsi bene nonostante qualsiasi malattia voglia mettere fuori gioco l’integrità di una persona, a un certo punto della vita, improvvisamente, inaspettatamente. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Francesco Pio Gerini (ASD Running Evolution / ASD Triathlon Ostia) attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Come ti è d'aiuto lo sport? Per me è un ancora di salvezza sia a livello fisico in quanto mi aiuta a espellere la tossicità dei farmaci mediante il sudore e l'espirazione, sia mentale perché mi aiuta ad avere l'attenzione focalizzata, e a vivere in un ambiente di positività.  
Il mondo che frequento con la mia patologia è fatto di grande sofferenza sia fisica che emotiva ed è facile rimanerci pienamente immersi
. 
 

Quando ti dicono che sei malato gravemente, può cascare il mondo addosso, ci si può deprimere, si ha voglia di mollare tutto, ma a volte si può reagire prendendo in mano le redini della propria vita, per esempio attraverso lo sport che rimette sempre in gioco, faticando e godendo ogni momento seppur faticoso ma intenso e ricco di sensazioni ed emozioni piacevoli che fanno mettere da parte qualsiasi pensiero negativo. 
Come sei d'aiuto agli altri attraverso lo sport? Nel tempo mi sono accorto che sia a livello medico, sia a livello di pazienti, il mio esempio ha scardinato il concetto acquisito che il malato non fa più parte della società normale’. considera che tre anni fa mi dicevano di non superare i 25 minuti di attività fisica moderata al giorno camminando.  
Per
i malati sono un esempio e sono i tifosi a cui tengo di più.
 

Quando sopraggiunge una malattia ci si può vedere persi, sconfitti, compassionevoli ma a volte si può reagire mettendo in primo piano le risorse residue e riorganizzando la propria vita tesa a cercare il meglio per se, nonostante tutto e lo sport può essere molto d’aiuto permettendo di continuare a faticare intensamente ottenendo piccoli o grandi risultati, piccoli o grandi traguardi, da soli o insieme ad altri atleti che condividono sia la fatica che la gioia di esserci, di sperimentare, di ottenere risultati piccoli o grandi. 
Un messaggio per chi predilige il divano? Il messaggio è quello che viene trasmesso raccontando le mie gare sui media. Più persone mi hanno scritto dicendo che la mia determinazione li ha motivati a scendere dal divano. Non ho nulla da dire se non fare capire che la salute non è scontata e chi c'è l'ha la deve onorare e divertirsi. 

Belle, interessanti e utili le parole e i messaggi di Francesco Pio che continua a fare sport nonostante
sia affetto da colangiocarcinoma, da qualche anno.
 
Francesco riesce ancora a stare in forma, nonostante la malattia, riesce a uscire fuori dalla zona di confort troppo scomoda per lui aderendo a uno stile di vita fatto di sport, fatica, risultati, allenamenti, gare, amicizie, condivisioni, progetti, mete, obiettivi, sogni.  
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Nei momenti di svogliatezza.... Lo faccio perché ho scelto io di farlo’. Nei momenti emotivamente pesanti...Mi dico non sono il primo né lultimo. 

Francesco ha trovato la sua modalità di stare al mondo con la sua vitalità, coraggiosamente, intensamente, facendo quel che può che gli basta e avanza, ed essendo di esempio a molti malati e non, che a volte si disperano, si deprimono, si impigriscono.  
Ma
Francesco Pio riesce a stimolarli, coinvolgere, interessarli a qualcosa, alla vita, a uno sport, a un modo di essere e stare al mondo.
 
Hai rischiato di mollare di fare sport? Cosa ti fa continuare? Il terrore della solitudine, e abbandono, ho necessità di stare negli ambienti vivi, con tante persone, di attaccare un pettorale alla maglia, di preparare le scarpe, di prendere quel treno per il campo gara, sono necessità fisiche ed emotive. 

Francesco è abituato a prendere il treno dello sport, a stare su quel treno per sentirsi vivo e viere in modo intenso e vuol continuare il suo percorso sportivo da atleta, con le sue routine di allenamenti, gare, preparazioni, pettorali, partenze, ristori, arrivi, ore, minuiti, secondi al chilometro, andando avanti metro dopo metro, chilometro dopo chilometro, per la sua strada della vita da vivere in modo pieno, gioioso anche se faticoso. 
La gara in cui hai vissuto le emozioni più belle?
 In tutte ho vissuto forti emozioni dalla prima che è stata emozionante, a quella che e andata male, poi quelle dove avevo i miei familiari vicini, gli amici. Si, posso dire che ogni gara ha una sua emozione speciale.   
La tua gara più estrema o difficile? La mia prima maratona che ho concluso camminando per 20 km. Non riuscivo a camminare nemmeno in discesa, ero sfinito totalmente, nonostante ciò la ricordo con positività, ho imparato a conoscere il mio corpo, i miei limiti… Bellissima! 

Lo sport dona esperienze ricche e intense, seppur faticose, che insegnano a non mollare, a resistere, persistere, a essere resilienti in ogni circostanza della vita. 
Che sia una sconfitta, infortunio, malattia, crisi, avversità ma andando sempre avanti, camminando, soffrendo ma vivendo. 
Prossimi obiettivi?
Un matrimonio. Una mezza maratona nella mia città. E la maratona di Venezia. Vivo alla settimana. 
Ti ispiri a qualcuno? Prima della malattia ho visto che le gare erano frequentate da persone con menomazioni fisiche importanti, loro mi ispirano profondamente. 
Cosa dicono familiari, amici, colleghi, fan, sanitari? Chi non fa sport non conosce gli sforzi e mentali che ci sono dietro. I medici dal canto loro sono curiosi di capire. In generale questa situazione è diventata una sorpresa un po' per tutti. Ricevo ammirazione da tutti veramente. 

Chi non fa, non sa. Molti dicono: ‘chi te lo fa fare’. Ma poi si percepisce il benessere fisico e mentale di una persona che fa sport, che si aliena con costanza e determinazione, che progetta gare da partecipare, difficili, sfidanti ma non impossibili. 
Gli allenamenti più importanti? Gli allenamenti più importanti sono quelli che non avevo voglia di fare perché non mi sentivo bene a causa delle lunghe sedute di chemio e nelle quali i farmaci hanno il sopravvento, a fine allenamento non mi sono mai pentito di averlo fatto anzi rinascevo sia fisicamente che mentalmente. 

Lo sport aiuta a essere consapevoli, fiduciosi, resilienti, si impara a soffrite, a mettesi in gioco, a buttarsi dentro per capire e conoscere sempre più se stessi, soprattutto nelle
difficoltà.
 
Cosa hai scoperto di te praticando sport? Che fare sport a è allenare soprattutto la mente, è lei che comanda il fatto di fare o non fare la cosa. Per il resto, il corpo è strutturato per fare cose incredibili, la mente per fargliele fare, è il punto debole. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 – 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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