A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. Contatti 21163@tiscali.it - 3804337230.
venerdì 8 novembre 2013
mercoledì 6 novembre 2013
Psicologia dello sport per la perfomance sportiva
L’autoefficacia è la convinzione
della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di
raggiungere un certo livello di prestazione. L’autoefficacia viene definita
dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella
propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Importanti dati di ricerca
sottolineano come le persone con forti convinzioni di autoefficacia sono sicure
di potersi esprimere al meglio delle proprie potenzialità, hanno aspirazioni
ambiziose, si impegnano nelle attività che fanno e si riprendono rapidamente
dagli insuccessi; tutti questi sono elementi importanti per una prestazione di
successo.
L’autoefficacia per un certo compito
è resistente quando una persona resta convinta delle sue capacità anche di
fronte a insuccessi e difficoltà di vari tipo; non lo è invece quando
difficoltà e insuccessi portano a sentirsi meno capaci.
La persona che avrà sviluppato un
forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è più motivata, usa
le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa, gestisce meglio i
fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più soddisfacenti di chi invece ha
una percezione negativa delle proprie possibilità.
Il segreto per mantenersi in salute
L’attività fisica fa bene alle
persone di ogni età: nei bambini promuove uno sviluppo fisico armonico e favorisce
la socializzazione, mentre negli adulti diminuisce il rischio di malattie
croniche e migliora la salute mentale. Non è mai troppo tardi per iniziare con
l’attività fisica. Per gli anziani, i benefici riguardano l’autonomia
funzionale, la diminuzione del rischio di cadute e di fratture e la protezione
dalle malattie correlate all’invecchiamento. (1)
L' Organizzazione Mondiale della Sanità ha
pubblicato le “Global recommendations on physical activity for health”. Questo
documento indica i livelli di attività fisica raccomandati per la salute nelle
fasce d'età 5-17 anni, 18-64 anni e over65. Le raccomandazioni sono orientate
alla prevenzione primaria delle malattie cardiorespiratorie, metaboliche,
muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi.
Quattro
ore di sport a settimana sono il segreto per mantenersi in salute secondo le
raccomandazioni dell'Istituto Superiore di Sanità emanate nell'ambito del
programma "Guadagnare Salute" sulla linea delle Global recommendations
on physical activity for health redatte dall'OMS.
La forte determinazione nella vita e nello sport Modello O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia con Gestalt Therapy, E.M.D.R. ed Ipnosi Eriksoniana
-
1^ fase lavoro nel presente, fase
contemplativa, dell’autoconsapevolezza, dell’aggancio, della sensibilizzazione.
Modello R.O.S.A.: Respiro,
Osservazione,Sensazioni, Autoconsapevolezza (Fase contemplativa) (per stare
bene) attraverso Meditazione, Psicoeducazione, Gestalt Therapy ed Ipnosi
Eriksoniana.
-
2^ fase lavoro con presente, passato,
futuro. Fase della stabilizzazione, dell’azione, mantenimento, dell’uscita dal
problema, disagio, difficoltà, attraverso l’autoconsapevolezza e la
rielaborazione, desensibilizzazione informazioni legate ad antichi o peggiori
episodi, eventi, immagini e lavoro su futuro, obiettivi imminenti.
Modello O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia
(Fase dell’azione) (per eccellere) attraverso E.M.D.R., Gestalt, ipnosi
Eriksoniana (lavoro sul presente, passato, futuro).
Ricerca, installazione, potenziamento delle risorse
facendo focalizzare sull’obiettivo imminente e considerando le risorse
occorrenti, le precedenti situazioni dove si sono sperimentate, immaginare
l’obiettivo da raggiungere legato alle risorse occorrenti, insomma un
lavoro sull’incremento dell’autoefficacia con l’aiuto dell’EMDR.
Cambiano motivazioni ed obiettivi ma campioni si può rimanere
Si inizia a praticare sport per scelta, per caso,
per riabilitazione, invogliati da genitori, da istruttori di educazione fisica,
si inizia con una motivazione intrinseca, ludica, per il gusto di giocare, di
divertirsi, per apprendere delle abilità da piccoli per poi incontrare lo sport
da calzare, dove si è portati, dove si è visti potenziali vincenti e quindi si
inizia ad investire tempo e soldi nello sport ma bisogna sempre essere
consapevoli delle proprie sensazioni, dei propri bisogni, esigenze, bisogna
sempre monitorare le proprie motivazioni, calibrare i propri obiettivi e
decidere volta per volta cosa è meglio per se stessi, continuare la strada da
campione o investire in altro, studio, lavoro, apprendere un arte o mestiere in
cui credere. Ecco alcune testimonianze di alcuni campioni rispetto alle loro
motivazioni ed obiettivi.
Lo sportivo non è solo
Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non
riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso.
William Hart (1)
Si inizia a praticare sport per scelta, per caso, per
riabilitazione, invogliati da genitori, da istruttori di educazione fisica, si
inizia con una motivazione intrinseca, ludica, per il gusto di giocare, di
divertirsi, per apprendere delle abilità da piccoli per poi incontrare lo sport
da calzare, dove si è portati, dove si è visti potenziali vincenti e quindi si
inizia ad investire tempo e soldi nello sport ma bisogna sempre essere
consapevoli delle proprie sensazioni, dei propri bisogni, esigenze, bisogna
sempre monitorare le proprie motivazioni, calibrare i propri obiettivi e
decidere volta per volta cosa è meglio per se stessi, continuare la strada da
campione o investire in altro, studio, lavoro, apprendere un arte o mestiere in
cui credere. (2)
Lo
sportivo non è solo, è circondato dall’allenatore che dovrebbe conoscere le sue
potenzialità, i suoi punti di forza e di debolezza. Dovrebbe costruire con lui
un progetto con obiettivi raggiungibili, stimolanti, dare feedback adeguati,
spiegare le sedute di allenamento, l’importanza del gesto sportivo, il
significato, raccontare aneddoti, far parte della storia sportiva dell’atleta,
condividere momenti di gioia e sofferenza, di vincite e di sconfitte, essere
disposto ad ammettere di aver fatto un errore, di aver preteso, di aver
sottovalutato, di non aver considerato. (3)
I
famigliari contribuiscono al benessere o al malessere dell’atleta, durante il
percorso sportivo, l’atleta ha necessità di prendere decisioni sul proseguio
della sua carriera sportiva, ha bisogno di proiettarsi sul futuro per
immaginare quello che potrà essere, diventare, fare se dovrà abdicare dal mondo
sportivo per motivi vari, esempio, infortunio, calo motivazione, impegni di
allenamento diventati gravosi.
Conferenza gratuita: Modello O.R.A. Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia nello sport e nella vita
Sabato 16 novembre ora 10.00 – 12.00
Conferenza gratuita: Modello O.R.A.
Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia
nello sport e nella vita
Ordine degli Psicologi del Lazio
Via del conservatorio 91 – 00186 Roma
“Se desiderate compiere qualcosa
nella realtà, innanzitutto visualizzate voi stessi mentre riuscite a
compierla.” (Lazarus A., 1989)
La mia intenzione è di presentare un modello di intervento che ho definito con l’acronimo O.R.A.: Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.
L’idea
è scaturita dall’integrazione di aspetti della Psicologia dello Sport, tecniche
della Psicoterapia della Gestalt, il protocollo EMDR adattato alle prestazioni
eccellenti e l’Ipnosi Ericksoniana.
Gli
aspetti della psicologia dello sport che ho considerato di primaria importanza
sono il goal setting (formulazione degli obiettivi) e l’autoefficacia di
Bandura.
Il protocollo EMDR di Sviluppo e
Installazione di Risorse (RDI – Resource Developement and Installation)
contribuisce, a fare un lavoro di sviluppo delle risorse occorrenti. Si lavora
per un obiettivo futuro partendo dal “Qui e Ora” e attraverso la storia narrata
dal soggetto si cerca di individuare ed enfatizzare le capacità e le competenze
possedute.
L’Ipnosi
Eriksoniana viene utilizzata nel momento di individuare le esperienze passate
dove si è sperimentato di possedere le risorse occorrenti e nel momento di
immaginare di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa
“installata”.
Matteo
SIMONE
3804337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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