giovedì 23 novembre 2017

Cosa c'è dopo una maratona? Un misto di stanchezza e contentezza


Cosa c'è dopo una maratona? Un misto di stanchezza e contentezza; un fiume di emozioni dopo tanti allenamenti per la preparazione; dopo tante incertezze se fare questa o un’altra, se seguire un pacer o un altro, ma l'importanza è l'esperienza che si porta a casa, tanti incontri, abbracci, sorrisi.

Un obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo dettaglio.

Incontri, confronti, tensioni, pressioni. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense. Paure, insicurezze, nuove consapevolezze.

Lo sport aggrega, rende felici, ti permette di prenderti cura di te stesso, di sperimentare benessere, e di raggiungere gradualmente obiettivi importanti come portare a termine una maratona di corsa a piedi.

Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport


Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport o sono quasi impossibilitate, ed allora perché non offrire un po’ del nostro tempo per dedicarci a questa attività? Insieme si ottengono risultati importanti, un miglioramento della prestazione sportiva e diventa anche una messa alla prova per le guide, per sperimentarsi accanto agli altri, provare a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sui suoi ritmi, il benessere oltre che individuale diventa duale e poi di gruppo.

L’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri.
 
E’ importante solamente essere presenti senza distrazioni, badare a te stesso e l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende, la vita diventa più facile e a misura di tutti, ti ringraziano e ti arricchisci dal punto di vista emozionale diventa qualcosa che non fai solo per loro ma anche per te e sentirti una persona migliore più ricca dentro, meno competitiva e più partecipativa, vedrai che ti cambia la vita, eserciterai la lentezza e l’attenzione nel fare le cose.

mercoledì 22 novembre 2017

Le foto raccontano ed esprimono più delle parole


Le foto raccontato ed esprimono più delle parole la sofferenza e la fatica del gesto sportivo, ma dietro la sofferenza e la fatica c'è l'essenza della vita che ti distoglie dalla finta zona di confort e ti fa mettere in campo per sperimentarti e realizzare grandi cose, soprattutto per chi è in condizioni di deficit sensoriale come la vista che si deve affidare a una guida, a un Angelo che ti tuteli, che ti protegga lungo un sentiero alternativo per arrivare dove vuoi. Ecco perché insieme è molto meglio e si possono fare grandi cose, ecco perché a volte le persone si alleano per raggiungere mete e obiettivi importanti, difficili e sfidanti ma non impossibili.

Corri per il Verde 2017, La Sbarra & I Grilli ancora in testa alla classifica maschile

Matteo Simone 

La “Corri per il verde” per riscoprire i nostri sensi, le nostre capacità atletiche e sensoriali.

Domenica 19 novembre 2017 grande giornata di Sport per tutti, grandi e piccoli, maschi e femmine, vedenti e non vedenti e ipovedenti e loro guide.
Grazie alla UISP che organizza la “Corri per il verde” dove si corre per incontrarsi e confrontarsi, per raccontarsi, per far squadra e sfidare altre squadre.
L'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners è al comando nella classifica a squadre maschile con 32.733 punti, segue Romatletica Footworks con 20.591 punti, Virtus Villa Ada passa dal quarto posto al terzo posto con 16.091 superando Scavo 2000 con 15062 punti, al quinto posto, Vitamina Running con 13.057 punti, al 6 posto rifondazione podistica con 11.924.

Convegno "I diversi volti dell'adolescenza: TRA CRISI NECESSARIE E RISCHI PSICOPATOLOGICI"

Associazione “Il girasole   π” Sede Legale : Via Casilina Vecchia n27 Roma-Sede secondaria Telese Terme (BN) CF  
L’evento formativo nasce con l’idea di mettere al centro l’adolescenza nelle sue specificità e criticità e  con un’attenzione rivolta agli adulti che sono al fianco degli adolescenti e alle istituzioni  che svolgono un compito educativo fondamentale, come la scuola che subito dopo della famiglia, rappresenta il principale riferimento educativo del mondo adolescenziale. L’evento formativo, infatti, è stato accreditato per le figure sanitarie (medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione ect.) con 7 crediti formativi e tramite Eurosofia sarà riconosciuto anche come formazione per gli insegnanti. L’evento ha ottenuto, inoltre, anche il riconoscimento da parte dell’Ordine provinciale per 6 crediti formativi per gli avvocati. La scelta di organizzare un’ alta formazione sull’adolescenza  nasce dalle riscontrate difficoltà a gestire e ad interpretare l’attualità dei nostri adolescenti, delle loro vivacità e delle loro problematicità. L’adolescenza è di per sé una fase evolutiva   complessa che riveste nel  ciclo vitale di un individuo un’importanza fondamentale per le potenzialità di prosecuzione del proprio percorso di crescita in una direzione o in un’altra. Inoltre i fenomeni di  imitazione e di condizionamento in questa età attuale  ci impongono necessariamente di riflettere sui modelli culturali che questo tempo attuale propone. L’intento è di arrivare, per aiutare i più piccoli, a rafforzare il compito educativo e formativo che in primis la famiglia riveste nella crescita di un individuo psichicamente sano e subito dopo la scuola. L’associazione il Girasole nasce dalla volontà ed impegno di un gruppo di  psicologi clinici esperti in età evolutiva, a suo tempo compagni di laurea e formazione, di  affiancare le istituzioni pubbliche nella loro funzione fondamentale, per offrire spazi sempre maggiori di tutela dei minori attraverso anche un intervento sugli adulti, cercando di coprire i buchi vuoti lasciati a volte dalle istituzioni pubbliche preposte. Negli anni si configura come onlus aprendosi a varie figure professionale nella consapevolezza del fatto che le situazioni problematiche vanno sempre contrastate e possono essere superate attraverso un lavoro capillare di intervento multidisciplinare sia con  le figure professionali che tra le istituzioni preposte nel rispetto del ruolo e del mandato istituzionale che ognuno riveste nell’ambito della cura e crescita sana del bambino e dell’adolescente.
Avere l’onore di ospitare  il prof Ugo Sabatello pietra miliare della Neuropsichiatria infantile e  del Servizio di Via dei Sabelli di Roma con esperienza ventennale di intervento al fianco e a favore degli adolescenti nonché  la dott. Arianna Terrinoni sempre dello staff di Neuropsichiatria infantile di Roma e la dott.Laura Dalla Ragione dell’ASL Umbria 1 - Esperta a livello nazionale  sui disturbi del comportamento alimentare in adolescenza, referente e coordinatrice della rete per i DCA, è un grande onore per me nonché motivo di sollievo per andare oltre le bruttezze che la vita ci riserva.
La scelta inoltre  del 24 novembre non è casuale …si colloca all’interno di due date molto importanti quella del 20 novembre dichiarazione Onu dei diritti dei  bambini e quella del 25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Noi ci poniamo nel mezzo per essere nella sostanza capaci di promuovere interventi e servizi e contesti nutrienti per i nostri adolescenti che sono pur sempre specchio di quella crisi profonda  che questo momento storico sociale attraversa e per coloro che sono alle spalle degli adolescenti i loro adulti di riferimento, con l’augurio che cambiando la cultura possiamo cambiare anche le prospettive di crescita dei più fragili e dei più piccoli.

E’ sempre il momento per salire sul treno dell'attività fisica

Matteo SIMONE 

Abbiamo una certa età e non molliamo ma ecco che si fanno avanti le nuove leve; bimbi e ragazzi.
Tocca lasciarli spazio, hanno tante energie da spendere e una vita intera da affrontare e con lo sport hanno una marcia in più.  
Portateli nei parchi, nei campi, per la strada non teneteli in zona di troppo confort. 
Non c'è un'età per scendere dal treno dello sport, se si è stanchi si può rallentare, non bisogna dar conto a nessuno se non a se stessi, si può arrivare ultimi ma sempre acclamati. 
Lo sport fa perdere l'età anagrafica, si apprezza il gusto di sporcarsi, cadere, sbagliare, fa perdere il senso del tempo atmosferico, il tempo che passa, il traguardo che arriva, fa incontrare persone e paesaggi, ti fa viaggiare nei sogni e nella realtà. 

Emanuele Mellina: La mia maratona nasce per caso durante una cena tra amici

Matteo SIMONE 

La corsa rende felici e resilienti, fa fare cose che possono sembrare impensabili. 

Un po’ di tempo fa Emanuele, che pesava 130 chili, raccontò la sua storia rispondendo ad alcune mie domande e successivamente mi ha aggiornato sulla sua ultima avventura.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sono sentito campione la mia prima 21km arrivando ultimo, ma pesavo 130 chili tempo 2h03'. Venivo da una grave obesità. Grazie alla corsa ho perso più di 69 chili arrivando a 87 chili.”

A volte si decide di voltare pagina perché si tiene a cuore l’unica vita che si ha a disposizione, si può cambiare stile di vita e intraprendere una salutare abitudine alimentare e/o sportiva per cambiare i propri connotati fisici e mentali, vedendosi meglio, relazionandosi con più sicurezza e autoefficacia e poi il resto viene da sé. A volte anche arrivare ultimi fa sentire campioni.

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