giovedì 12 aprile 2018

Eolo Team, atleti ultratrail: Andrea Macchi, Stefano Rinaldi, Fabio Di Giacomo


C’è un mondo di persone dietro un atleta, c’è la famiglia che ti sostiene ed è apprensiva e si preoccupa per il benessere e per eventuali infortuni, ci sono gli amici di squadra che aiutano negli allenamenti e in gara, fanno gruppo, stimolano; ci sono allenatori e altre figura professionali che servono per il benessere e la performance dell’atleta, e tanto altro. Bello tutto questo, importante sentirsi aiutati, sostenuti, riconosciuti, coccolati. Importante avere qualcuno che si occupa di te e si preoccupa per te. Di seguito le testimonianze di alcuni atleti ultratrail dell’Eolo Team a seguito di risposte ad alcune mie domande.

C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?

Un bel podio per Carlo Salvetti alla 100 miles of Istria: È stato un bellissimo test



L’italiano Carlo Salvetti si classifica in terza posizione a una delle gare della 100 Miglia dell'Istria e precisamente alla gara di 109,7 km con più di 4.000 metri di dislivello positivo. Lo hanno preceduto lo slovacco Martin Halasz e il vincitore Roberto Mastrotto. I vincitori della gara più lunga, 170 km e quasi +7.000 m, Francesca Canepa tra le donne e lo scozzese Paul Giblin tra gli uomini che precede Luca Moro.
Di seguito, Carlo Salvetti descrive le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.

mercoledì 11 aprile 2018

Il mondo degli ultrarunner, persone bizzarre, straordinarie e sorprendenti


Sto continuando ad approfondire il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni, programmi, obiettivi, percorsi, viaggi interiori.

Sto continuando l'approfondimento sia in modo diretto, partecipando ad alcune gare, sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
Il fantastico mondo degli ultrarunner, persone che non si stressano ma partecipano e arrivano silenziosamente al traguardo incontrando tanta gente lungo i loro viaggi, i circuiti da ripetere tante volte; sempre in cerca di podi ma non solo, a volte basta anche una medaglia, un attestato, a volte meglio di tutto sono le parole di stima e rispetto che si portano a casa perché ognuno fa il suo, quello che può fare con le proprie possibilità e modalità, un mondo di persone bizzarre, straordinarie e sorprendenti sempre pronte a evidenziare il meglio degli altri senza giudizi, a consigliare, a suggerire.
Questo è lo sport che vogliamo, questo è il treno che tutti vorrebbero prendere, ognuno è capo treno di se stesso ma a volte meglio fidarsi e affidarsi a qualcun altro più esperto, più saggio, più pacato.
Incontrarsi, fidarsi e affidarsi, nel bizzarro, sorprendente e fantastico mondo degli ultrarunner. E' quello che sperimentano in tanti, un tuffo nel vuoto ma poi ti accorgi che sono in tanti a condividere fatica, preoccupazioni e timori, così come sono in tanti a porgerti una mano, un aiuto.
Chiamateli pure masochisti o incoscienti ma in realtà a spingere a fare sport di endurance come Ultramaratone faticando anche nelle salite è il benessere che si sperimenta, un benessere particolare che agisce sulla testa e si diffonde per tutto il corpo e rimane ancorato nella propria anima come un'arma da utilizzare nelle situazioni più difficili emotivamente.
In effetti è risaputo e sperimentato che lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa, inoltre lo sport incrementa la Resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più attenti e gentili. 
Interessante la testimonianza di Vincenzo Luciani: Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Un motivo di orgoglio e di autostima; l’acquisizione di una mentalità da ultramaratoneta nel senso di capacità di autoregolazione delle proprie energie fisiche e di autocontrollo psichico sperimentato sulla lunga durata della prestazione sportiva; una capacità di saper “soffrire”, tener duro e saper resistere ad uno sforzo prolungato.”

Vincenzo è stato uno dei primi ultramaratoneti che ho conosciuto anni fa, quando ancora era temuta la maratona e le ultramaratone sembravano qualcosa di inavvicinabile. La sua società sportiva Atletica del Parco, di cui Vincenzo era presidente, era la prima squadra di ultramaratoneti che io conoscevo, atleti che mi parlavano del Passatore, del caldo, delle flebo, dei piatti alla 5^ partecipazione del passatore, dei cibi, della 50km di Romagna. Vincenzo ha portato con lui tanti atleti a sperimentarsi nelle lunghe distanze. 
Interessante anche la testimonianza di Roberto d’Uffizi: Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? “Lo sforzo organico prolungato nel tempo e il dover in qualche modo farvi fronte anche per mezzo della mente, rappresentano un’ottima scuola di vita per affrontare positivamente e costruttivamente gli imprevisti che ci capitano davanti nella vita di tutti i giorni: le mie motivazioni sono quindi anche indipendenti dall’aspetto sportivo.”

Si parla di scuola di vita, di una modalità di apprendere dall’esperienza dello sport.

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html

Fabio Di Giacomo, Ultra Trail: La corsa, mi ha restituito 'me stesso'

Matteo Simone

Come dico spesso, la sport ti rimette al mondo, fa scoprire se stessi, permette di mettersi in gioco e apprendere dall’esperienza. 

Di seguito Fabio Di Giacomo, dell’Eolo Team, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?No mai. Mi piace piuttosto considerarmi un atleta amatoriale di buon livello che di tanto in tanto riesce a togliersi qualche soddisfazione!
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Come ho poi scoperto, il mio percorso è stato comune a quello di molti altri atleti: ritrovare un benessere fisico perso ormai da tempo dovuto ad un prolungato periodo di vita sedentaria e di disordine alimentare...la corsa, mi ha restituito 'me stesso'.”

lunedì 9 aprile 2018

Roberto Mastrotto: Vincere qui in Istria per me è stato qualcosa di indescrivibile

È stato un turbinio di emozioni dopo il taglio di questa finish line

La 100 Miglia dell'Istria è considerata la corsa ultra trail più grande e più difficile in Croazia. Dal 2016, la gara fa parte dell'Ultra-Trail World Tour (UTWT), il campionato mondiale della corsa ultra-trail. Roberto Mastrotto vince la gara di 109,7 km, con più di 4.000 metri di dislivello positivo, in progressione e rimonta precedendo lo slovacco Martin Halasz e l’Italiano Carlo Salvetti.

Lo sport rende felici, libera la mente, sviluppa resilienza


E’ risaputo e sperimentato che lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa; inoltre lo sport incrementa la Resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più attenti e gentili.

Si possono fare grandi cose e se arriva un impedimento per qualsiasi motivo bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali. 

Libro: “Sport, benessere e performance”

Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta
 Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. 

Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. Occupandomi di psicologia dello sport, è importante, oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficolta ch’essi sperimentano praticando sport, eventuali rischi. E’ fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti.

Translate