mercoledì 8 febbraio 2023

William da Roit: In giugno la Runiceland gara di Trail a tappe in Islanda

Sogni da realizzare? Riuscire a completare i 490 km della Filippide Run! 
Matteo SIMONE
 

Dal 24 al 28 novembre 2022 ha avuto luogo la 7^ Authentic Philippides Run Atene Sparta Atene (ASA) 490km.

Il vincitore è stato il polacco Lukasz Sagan che ha concluso la gara in 2 giorni 17h22’14”, precedendo l’ungherese Peter Toldi (2 giorni 20h36’01”) e il brasiliano Rodrigo Freeman Lopez (3 giorni 6h56’42”).
Tra le donne ha vinto l’italiana Francesca Ferraro (Emozioni Sport Team), classe 1991, classificata 6^ assoluta, concludendo la gara in 3 giorni 16h07’55”, precedendo l’uruguaniana (classe 1961) Silvia Grisel Amodio Navas (4 giorni 5h36’51”.
Dei 45 atleti sula linea di partenza solo 18 sono riusciti a concludere la gara nel tempo massimo previsto di 104 ore. Tra i partenti non arrivati c’era anche William da Roit e di seguito approfondiamo la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa ti ha spinto a partecipare a una gara estrema di 490km, Atene Sparta Atene?
Durante la Spartathlon del 2017, a numerosi incroci sul percorso, ho notato un'indicazione in strada simile a quella che indicava la direzione verso Sparta, girata però, in senso contrario verso Atene.
Ho chiesto info e mi hanno subito detto che quelle erano le frecce della Filippide Run... Atene, Sparta, Atene. Quindi c'era gente che era in grado di toccare la Statua di Re Leonida, girarsi e ripercorrendo lo stesso percorso ritornare ad Atene? Come il messaggero Filippide 2.500 anni fa? Nel 2018 mi sono iscritto e dopo 40 ore di pioggia e neve sono arrivato a Sparta, contento e letteralmente sfinito mi sono fermato li. Ho voluto ritentare lo scorso novembre.

Gli ultrarunner sono atleti che non mollano, non si spaventano e vogliono persistere nel portare avanti progetti e sogni provando e riprovando in modo diverso.
Criticità? Problemi? difficoltà? Il clima era perfetto, sia di giorno che di notte, condizioni ideali.
Quali allenamenti ti sono mancati per portarla a termine? Cosa ti ha ostacolato? cosa avresti dovuto fare? Quest'anno ho avuto problemi a un ginocchio già dall'inverno dopo che ho disputato la Vasaloppet storica, in Svezia, con sci da fondo e abbigliamento di cento anni fa. 90 km duri e affascinanti che hanno però lasciato il segno. 
Già dalla primavera avevo deciso di dividere gli allenamenti lunghi della domenica in due sessioni giornaliere così da limitare il dolore o il fastidio al ginocchio, soluzione che mi ha permesso di allenarmi abbastanza bene con regolarità. Ma col senno di poi, per me è stato un limite. Io devo riuscire a correre almeno per 60/70 km consecutivamente per acquisire la forza necessaria per affrontare una distanza così impegnativa. La scelta di spezzare un allenamento così importante è stata sbagliata.

Il 12 febbraio 2022, William Da Roit ha partecipato in Svezia alla “Jubileumsvasan”, edizione celebrativa del centenario della Vasaloppet, manifestazione di sci di fondo di 90 chilometri che ricalca la prima edizione storica del 1922.
Vasaloppet significa la gara di Vasa, e ricorda la fuga del giovane nobile Gustavo Vasa dalle truppe del re Danese Cristiano II nel 1520. I partecipanti erano solo 139, lo stesso numero che si presentò al via alla prima edizione indossando attrezzatura e abbigliamento risalente agli anni ’20, senza attrezzature moderne.
Per portare a termine grandi imprese c’è bisogno di un grande periodo di lavoro e possibilmente integrità nel fisico e nella mente, se qualcosa cede diventa più difficile l’impresa già durissima e considerata estrema, pertanto si può provare senza pretese facendo esperienza e acquisendo più confidenza nel poterla rifare una prossima volta.
Cosa pensano familiari e amici della tua partecipazione a questa gara estrema?
Ti dirò che ormai familiari e amici si sono abituati a sentirmi parlare di gare con un chilometraggio così importante.

La famiglia se ne fa una ragione, sa che l’ultrarunner ha in mente le imprese più assurde e porta avanti una quotidianità fatta di equilibri tra lavoro, famiglia e allenamenti duri e prolungati.
Un episodio curioso o divertente prima, durante e dopo la gara? Alla partenza ci è stato dato in dotazione un dispositivo a ultrasuoni per ovviare al problema dei cani randagi che ti seguono specialmente nelle zone più isolate. Durante la prima notte mi sono trovato da solo a correre accompagnato dall'ululato dei lupi, ho chiesto poi a un check point se l'aggeggio era efficace anche con loro mi hanno risposto probabilmente sì. Ecco, mi è rimasto il dubbio

Gare già considerate estreme per la difficoltà della lunghezza chilometrica a cui si aggiungono esperienze che possono impaurire come gli ululati che a leggerli fanno sorridere ma a viverli potrebbero causare anche terrore.
Che significa per te questo ritiro? Cosa porti a casa e cosa lasci lì? L'essere arrivato in ritardo al controllo dei 193 km purtroppo mi lascia con l'amaro in bocca. Il dolore insopportabile al ginocchio mi ha azzoppato sia fisicamente che mentalmente. In queste gare un problema si amplifica non si risolve. Probabilmente bisogna anche essere fortunati, il fisico deve reggere.

Queste gare potrebbero lasciare il segno sia positivamente ce negativamente ma se si spacchetta l’esperienza si possono trare insegnamenti molto utili e più conoscenza di se stessi nell’affrontare situazioni.
Quali sensazioni hai sperimentato prima, durante e dopo la gara? Questa gara mi regala tante emozioni, il luogo pieno di storia e leggende mi affascina da sempre ed essere uno dei runners che corre su un itinerario che ha fatto la storia mi riempie di orgoglio. In questi anni di corse verso Sparta ho anche avuto la fortuna di trovare amici greci, persone splendide che prima, durante e dopo ti aiutano sempre! Poi i concorrenti, guerrieri e guerriere speciali e i team che li seguono sono il valore aggiunto di questo tipo di gare.

Gare durissime ma tantissimo emozionanti in condivisione con altri atleti ultrarunner considerati guerrieri che possono avere l’opportunità di essere assistiti da un paio di componenti della loro crew durante il lunghissimo percorso resiliente fino al traguardo.
Quali abilità, fisiche e mentali, bisogna allenare per tale gara? Un messaggio per avvicinare atleti a gare di 490km? Chi vuole avvicinarsi a distanze così importanti deve essere cosciente che dovrà allenarsi come non ha mai fatto nella vita, non dovrà avere paura di niente e non dovrà fermarsi mai!

Conosco una persona che ha in mente tale gara e sta seguendo un piano di allenamenti d gare che possano avvicinarlo al compimento di tale sogno e quindi gli saranno utili racconti, esperienze e consigli di atleti che ci sono passati.
Cosa hai scoperto di te stesso in questa esperienza? Anche in questa esperienza ho avuto la conferma che ero nel posto giusto, è questa la mia dimensione.

Nonostante tutto, nonostante i dolori al ginocchio, nonostante gli ululati terrorizzanti dei lupi, nonostante il ritiro William sa che quello che fa lo va con il cuore e con tutta la passione che ci mette pertanto comunque vada è una bella e intensa esperienza da portare a casa e condividere con amici e familiari tra curiosità, stupore, divertimento.
Prossimi obiettivi? In giugno la Runiceland gara di Trail a tappe in Islanda.

Bellissimi e interessanti gli obiettivi di William solamente nel leggerli figuriamoci nel metterli in pratica, spero di incontrare William e di correre un po’ con lui.
Sogni da realizzare Il mio sogno? Ne ho ancora tanti, uno sicuramente è riuscire a completare i 490 km della Filippide Run!

William non molla e noi seguiremo le sue gesta facendo il tifo per lui.
William è menzionato nel libro: Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.

Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.   

Si impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze.  


Matteo SIMONE

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