lunedì 6 febbraio 2023

Maria Pereira: Sogni realizzati? Avere una squadra di calcio tutta mia

 Sogni da realizzare? Arrivare in serie A (lavorando per raggiungere l’obbiettivo)
Matteo Simone
 

Maria Pereira è il presidente dell’ASD Brasil Sport Club, squadra di calcio a 5 femminile, nata nel 2018 con l'intento di promuovere e sviluppare il calcio femminile in Italia presso i campi della Polisportiva Ostiense.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Maria attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Da quando avevo 11 anni ho cominciato ad allenarmi per far parte di una squadra di atletica leggera e ho cominciato a partecipare a gare molto importanti perché ero molto veloce. Ho vinto molte medaglie e premi.
Nello sport cosa e/o chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? La voglia di non fermarmi mai.

Maria sembra essere immersa nel mondo dello sport portando avanti progetti di inclusione e di sport per tutti e molto interessata ad altre realtà sportive. Ho avuto modo di conoscerla in un evento dal titolo “Sport, movimento, inclusione”.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Sono orgogliosi, ho solo un fratello che non ha mai fatto sport ma tutti gli altri si…una mia sorella corre corse da 5/10 chilometri e si sta preparando per 15 km, anche se ha 56 anni è molto determinata e ama correre.
Quali capacità, risorse, qualità hai dimostrato di possedere? Determinazione, voglia di arrivare a raggiungere i miei obiettivi.

Maria sembra essere una donna che sa il fatto suo, se ha qualcosa in mente trova strategie per portarla a conclusione da sola o facendo rete con altre persone o organizzazioni, portando avanti progetti di inclusione, movimento, espressione.
Che significato ha per te una vittoria o sconfitta? Ho imparato che anche la sconfitta ti insegna a voler migliorare sempre, e la vittoria è obiettivo raggiunto, la gioia che esplode dentro il petto è qualcosa di magico.

Le sconfitte danno più valore alla vittoria, perché insegnano che bisogna lavorare duramente per ottenere grandi cose e per sperimentare gioia e soddisfazione intensa.
Quali sensazioni sperimenti prima, durante e dopo una gara? Ci sono giorni che sono molto tranquilla e lì so che vinco, quando mi sento un po’ di angoscia nel petto provo a rilassarmi con il respiro profondo. Dopo c’è il piacere e la gioia di aver vinto e anche la delusione di non aver fatto bene.

Si può vincere ma si può anche perdere. È importante l’esperienza che si fa che contempla preoccupazione, serenità, gioia, pensieri ma si continua con i propri intenti cercando di far meglio e utilizzando strategie e metodi per affrontare tensioni e pressioni come la respirazione profonda addominale che aiuta a gestire il pre-gara.
Nella pratica dei tuoi sport quali sono le difficoltà e i rischi?
Parlo per il calcio, il calcio femminile ha ancora tanti pregiudizi, principalmente vengono dalle mamme che vedono il calcio come uno sport che può cambiare la sessualità delle loro figlie…Rischi sono principalmente rompersi con una mossa sbagliata principalmente le ginocchia.
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? Tutto il corpo e la testa sicuramente. Perché se ti arrabbi in una partita fai tutto sbagliato.

Lo sport è un’opportunità per esprimersi, per conoscere meglio se stessi e gli altri, per condividere esperienze e situazioni. Ed è vero che bisogna allenare tutto il corpo dalle punte dei piedi alla sommità della testa, perché tutto può servire per calciare ma anche per osservare ciò che succede in campo, fuori dal campo, tra amici e avversari, dentro se stessi.
Per quali aspetti e/o fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport?
Lavorare sulla parte mentale è fondamentale per avere la concentrazione adatta e anche essere sicuri della propria capacità. Per il calcio femminile sarebbe importantissimo, le donne possono incorrere nella TPM (La tensione premestruale o sindrome premestruale).

È importante focalizzarsi e centrarsi per ogni allenamento e gara lasciando altre distrazioni fuori dal gioco e sperimentando serenità e pazienza, cerando di non disperdere energie importanti.
La tua gara più difficile? É stata quando ho corso 21,5km avevo 15 anni e mi ricordo bene, sono riuscita ad arrivare al° 3 posto perché il mio mister mi diceva sempre tu c’è la puoi fare, concentrati, respira, non guardare per terra, guarda che c’è la fai questo suonava in mia testa e non ho mollato.

Si può fare se prima noi ci crediamo e ancora meglio se abbiamo qualcuno che crede in noi e ci dà la carica giusta per farlo.
Come hai superato eventuali crisi? Abbiamo perso una partita in tutto il Campionato e ci è costato tutta la stagione, la squadra ha litigato, tutti volevano mollare, poi abbiamo cominciato a piangere tutti. È stato brutto e bello allo stesso tempo perché si è creato più legame tra il gruppo.

A volte dalle crisi nascono delle ottime opportunità, la cosiddetta crescita post traumatica. A volte ci si dispera per un fallimento e si cerca di incolpare altri ma in un gioco di squadra ognuno può essere una risorsa e può mettercela tutta per il vantaggio della squadra se nonostante ciò c’è un fallimento bisogna comunicare e cercare di fare diversamente la prossima volta restando uniti e andando avanti.
Sconfitte, infortuni? Ho rotto il crociato destro e il menisco, non sono stata più la stessa giocatrice.

La vita è una continua sperimentazione, mettersi in gioco, osare e a volte ci sono incidenti di percorso che lasciano il segno ma rimane anche l’esperienza positiva fatta nel cuore, nel corpo e nella mente che fa sentire persone sicure del fatto loro e soddisfatte per quello che si è riusciti a fare.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Lo sport è vita, è adrenalina, è anche salute.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? Mai, io mai fumato, mai usato nessun tipo di droga…vengo da una famiglia di genitore di educazione della vecchia maniera (mia madre ha sempre messo in testa mia e dei miei fratelli che quelli che fumavano morivano presto e andavano all’inferno ihihihi e noi ci credevamo hahah.
Hai un modello di riferimento? No, ho imparato ad amare lo sport per non rimanere in casa perché i miei genitori litigavano e alla fine per me è stato ottimo, ho fatto vari tipi di sport.
Una parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Volere è potere.

Maria sembra essere molto ambiziosa e propositiva e sa ottenere e raggiungere i suoi obiettivi con grinta e determinazione.
Sogni realizzati e da realizzare?
Avere una squadra di calcio tutta mia (realizzato) arrivare in serie A (lavorando per raggiungere l’obbiettivo).

Credo si possa fare con spirito di sacrificio, motivazione, passione, utilizzo di persone qualificate, amalgama del gruppo.
In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? Constante, determinata e positiva!
Cosa c’è dietro un successo? Il lavoro, la determinazione, la consapevolezza di voler arrivare al tuo obbiettivo.
Cosa toglie e cosa dà lo sport? Non mi toglie nulla…sono sempre felice di praticare lo sport. Veramente doveva essere come era stato una volta, l’obbligo nelle scuole! 


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