domenica 5 marzo 2023

Pietro Renzi: Correre ti salva la vita

 Fisico e mente usufruiscono dei benefici che la corsa ci regala 
Matteo SIMONE 
 

Quello che sperimentano tante persone è che lo sport salva la vita.

In realtà è vero che lo sport mette tante persone nelle condizioni di fare una vita sana sviluppando tanti aspetti: dal fisico al mentale, dalla consapevolezza alla resilienza, diventando più padroni di se stessi e delle proprie sensazioni ed emozioni, cercando di trasformare sogni in realtà condividendo gioie e dolori con altri, ognuno diventando una risorsa per l’altro grazie all’esperienza che diventa una palestra di vita. 
Di seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Pietro.
Come stai cambiando attraverso lo sport?
Attraverso lo sport ho cambiato tanto di me. Sia a livello fisico che a livello mentale. Mi rende più costante, più sicuro di me, più motivato e questo succede anche nella vita di tutti i giorni. Sento di avere anche più pazienza nei rapporti di qualsiasi tipo, sentimentali, amicizie, lavorativi. 

La pratica di una disciplina sportiva fa essere più organizzati, metodici, e aiuta a sviluppare consapevolezza delle proprie capacità, fiducia in se stessi.  
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato come la maggior parte dei bambini con il calcio, finché poi in uno dei momenti a mio avviso più importanti sono stato bloccato per un'aritmia cardiaca che per anni mi ha tenuto fermo da tutto, oltre che da qualsiasi tipo di sport, anche da una vita normale che poteva condurre un ragazzo di quindici anni. Dopo l'età dello sviluppo e dopo il primo sintomo apparso, mi operarono tramite ablazione e ne uscii fuori completamente. Ripresi con il calcio ma sentivo che rispetto al passato erano cambiati gli stimoli e non lo sentivo più adatto a me. Partii per la leva militare, mi ritrovai in una pista di atletica a Pinerolo, in provincia di Torino, facevo parte del 3° Reggimento Alpini. In quella pista ci allenavamo per superare le prove fisiche annuali, il mio Capo Plotone, che tutt'ora ringrazio, era un ex atleta della FIDAL, da nacque l'amore con la pista, con la corsa, con il running, con il podismo, insomma con questo mondo bellissimo. 

Quando nasce una passione per uno sport ci si sente più vivi e si cerca di trovare tempi e luoghi per allenarsi notando gradualmente miglioramenti e cecando di stabilire obiettivi stimolanti da raggiungere. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? Beh, a livello atletica o come meglio dire a livello di atleta non ho nessun obiettivo di vittoria. Corro per star bene e per usufruire di tutti i benefici che la corsa mi regala, ovviamente qualche soddisfazione a livello amatoriale me la sono tolta, qualche premio di categoria ogni tanto e tempi non male in alcune gare. La mia vittoria più grande è quella di riuscire a comunicare a tutti quanti quanto la corsa, il movimento, l'attività motoria sia fondamentale per tutti noi, nessuno escluso, perché i benefici che ci regala spesso possono essere tramutati in risultati nella vita di tutti i giorni. Quindi credo che una delle mie capacità sia quella di saper comunicare ciò che penso, al momento lo sto facendo tramite i miei vari canali social e dal seguito e dell'interazione che ho con chi mi segue credo di fare un modesto lavoro. 

Lo sport non è solo ricerca della performance ma anche percezione di un senso di benessere, lo sport aiuta a sentirsi responsabili della propria vita cercando di migliorarla sia a livello fisico che mentale, cercando di trovare sia un po’ di fatica e stress negli allenamenti e gare, ma anche benessere e serenità
nel riuscire a portare avanti piani e programmi alla ricerca di minimi miglioramenti.
 
Che significato ha per te una vittoria o sconfitta? Beh, razionalmente parlando, la vittoria è il finale di una serie di sacrificio e impegni, la sconfitta però a mio avviso sta all'interno della vittoria, un po' come il fallimento. Credo che nella vita per arrivare a vincere, per arrivare al successo, bisogna fallire ed essere sconfitti, perché è in quel momento che in noi qualcosa cambia davvero da portarci poi a ottenere il nostro obiettivo. Ma nello stesso tempo credo che per arrivare a una vittoria o a una sconfitta la cosa più importante sia il percorso che a mio modesto parere ci forma più di ogni altro traguardo raggiunto o non raggiunto. 

In effetti, una vittoria è un grande risultato raggiunto a seguito di un periodo di impegno negli allenamenti e la sconfitta fa parte del gioco in quanto può servire a scoprire eventuali criticità da potenziare riprovando a far meglio una prossima volta.
 
Quali sensazioni sperimenti prima, durante e dopo una gara? Felicità. Amo stare in mezzo alle persone e amo farlo con le persone che condividono con me la mia stessa passione; quindi, la sensazione è di felicità e tanto divertimento. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Ma se ti dovessi parlare a livello tecnico, potrei dirti i più comuni: un carico eccessivo di allenamento, allenamenti fatti in maniera errata, tecnica di corsa sbagliata, l'essere troppo competitivo. Questi diciamo che sono i più comuni e che riguardano tutti noi. A livello soggettivo, di fatto compiuto, cerco di allenarmi sempre in sicurezza e lontano da zone trafficate per evitare inconvenienti spiacevoli che spesso e volentieri sento in giro. 

In effetti, la pianificazione degli allenamenti che portano alla prestazione eccellente non è facile da fare in modo corretto, si tratta di essere in ascolto delle proprie sensazioni corporee e rimodulare l’allenamento se qualcosa non va come previsto in modo da non esagerare troppo. 
 
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Senza ombra di dubbio.  
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? A mio avviso il corpo è strettamente collegamento alla mente, non a caso uno dei benefici fondamentali è il beneficio psicofisico che la corsa ci regala. Essendo tutto estremamente connesso, la corsa ha la possibilità di allenare tutte e due nella stessa maniera. Sono sempre stato di una idea o magari è semplicemente fantasia, ma quando durante gli allenamenti sento che le gambe più di tanto non vanno o che magari non ne ho più, mi richiamo l'attenzione e dico: "Ok, allora ora accendi la mente e vai con la testa e finisci l’allenamento”. Diciamo che questo fa capire quanto entrambi sia fisico che mente usufruiscono dei benefici che la corsa ci regala. 

In effetti è risaputo che in ogni cosa che si fa non è sufficiente la parte fisica ma soprattutto la parte mentale che di solito comanda il fisico, aiuta a spingersi oltre, a osare, a non mollare, a superare eventuali crisi.
 
La tua gara più difficile? Ancora la devo fare.  
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Con tanta pazienza. E soprattutto (alcune volte, non sempre) con le persone a me care che mi sono state vicino nei momenti difficili che mi hanno allontanato da quella che era la mia routine sportiva. 

A tutto c’è un rimedio, per ogni problema c’è almeno una soluzione e a volte è importante avvalersi dell’aiuto di amici, familiari, persone più esperte che incoraggiano, sostengono, aiutano a trovare una via d’uscita o un piano B. 
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
È vita. Apre nuove strade, apre nuove possibilità e soprattutto ci rende persone migliori. Fare sport non vuol dire per forza di cose svolgerlo per arrivare a essere chissà chi... in primo luogo deve essere fatto per voi stesso, per il vostro benessere mentale e fisico, se poi ci sarà mai la possibilità di levarsi qualche bella soddisfazione ben venga. A riguardo ho sempre creduto che all'interno delle scuole, che siano le medie o le elementari, lo sport deve essere più diffuso, spesso quest'ultimo può essere un'alternativa o una strada in più per i giovani che magari nel corso del tempo si sono persi. 

E' risaputo che lo sport risulta essere un’ottima palestra di vita e un ottimo strumento educativo, le scuole dovrebbero agevolare e sviluppare la pratica di discipline sportive per permettere ai ragazzi di avvicinarsi a questo modo di salute e benessere. 
C'è stato il rischio di incorrere nel doping?
No.  
Un messaggio per sconsigliarne l'uso? Qualsiasi prestazione eseguita sotto Doping non è la tua, di conseguenza, butti tutto ciò che sei e tutti i sacrifici fatti. 

Certo il doping ammazza lo sport e mette a rischio anche la salute delle persone che ne fanno uso, diventando anche un cattivo esempio da non imitare. 
In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? La mia costanza e la mia motivazione. Credo che questi siano aspetti fondamentali e se uno ha la possibilità di rubare con gli occhi, beh sono cose che oltre nello sport ti ritrovi anche all'interno della vita.  
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
No. Però se ogni tanto mi levo qualche bella soddisfazione a livello sportiva o di vita, cerco di voltarmi sempre per capire da dove sono partito e fino dove sono arrivato. 

Questa risulta essere una buona pratica e serve a sviluppare autoconsapevolezza, focalizzarsi sul momento presente ma tenendo ben presente da dove e come si è partiti, il percorso fatto, i progressi e i risultati raggiunti e vedere la strada che si ha davanti con mete e obiettivi da raggiungere cercando di trasformare sogni in realtà. 
Una parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Correre ti salva la vita.
Sogni realizzati e da realizzare? Portare il messaggio medesimo " Correre ti salva la vita " all'interno delle scuole, delle aziende, ovunque. 

Pietro ha scritto anche un libro dal titolo “Correre ti salva la vita” ed è possibile anche consultare il suo sito con consigli su vari aspetti dello sport:
https://www.pietrorenzirun.it/ 
Cosa c’è dietro un successo?
Rinunce, impegno, sacrificio, voglia.  
Cosa toglie e cosa dà lo sport? Da solo tanto. 
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? In base alla gara il piano di allenamento varia. Non ce ne sta uno specifico, tutto il programma da seguire ha la sua importanza. 

Ogni allenamento diventa una mattonella per costruire la performance. 

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