lunedì 17 agosto 2015

Avere una passione e alimentarla è il vero motore del vivere bene

Sulla rivista Cortina topic, Catherine Destivelle, un’atleta specializzata in arrampicata sportiva, descrive la sua passione per la montagna che ti cattura, ti assorbe, ti rende vivo e ti permette di apprezzare al massimo la vita superando qualsiasi avversità, questo succede a molte persone che attraverso una loro passione riescono a superare eventuali disagi e difficoltà che si incontrano nel corso dell’esistenza terrena: “Il mio vero obiettivo? Non è mai stata la prestazione atletica, ma piuttosto la purezza del gesto atletico, l’eleganza nella scalata. Lungo la mia carriera ho trovato tanti ostacoli, ma non mi sono mai fermata, perché mi sono sempre ritenuta responsabile di ogni mia caduta: questo mi ha aiutata a non fermarmi mai, a non mollare per nessun motivo. Ho avuto l’enorme fortuna di poter vivere fino in fondo questa passione divorante, che ti prende anima e corpo, e ti costringe a dare in cambio tutta te stessa. Avere una passione e alimentarla è il vero motore del vivere bene”. (1)
Altre persone sperimentano un benessere nel decidere di intraprendere una loro passione che comporta il raggiungimento di obiettivi, un esempio è l’atleta Ramadhan Bashir, 44 anni, diventato cieco all'età di 26 anni, diventa il primo boxeur non vedente nel Paese dell'Africa Orientale. Un obiettivo più che mai ambizioso: conquistare le Paralimpiadi di Rio 2016. Racconta Ramadhan: “Mi piacerebbe riunire tutti i pugili non vedenti ai Giochi paralimpici, anche i non professionisti. Sarebbe una grande occasione per farci conoscere".

Clement Molliet, Sky Trailer: la motivazione è il miglior aiuto nella mia gara

Mi è stato proposto di scrivere un testo che tratti il tema degli ultramaratoneti e delle gare estreme dal punto di vista psicologico, apportare testimonianze di atleti simbolo di queste discipline: Cosa motiva questi atleti? Quali i meccanismi psicologici? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Per approfondire il mondo degli ultramaratoneti e delle gare estreme ho costruito un questionario ed ho raccolto alcune risposte. Questo ci permette di conoscere più da vicino le motivazioni che affascinano le persone ad avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme. Sono stati contattati atleti che hanno percorso competizioni sportive della distanza superiore alla maratona e quindi anche coloro che hanno gareggiato alle IRONMAN che prevede 3,8km di nuoto, 180k. di bicicletta e la maratona di corsa a piedi.
Tra gli atleti contattanti anche alcuni non Italiani, tra i quali Clement Molliet conn il pettorale n.64, medaglia di bronzo nel 2015 al Campionato Europeo Sky Trail svoltosi in Val d’isere.
What was your path to becoming a Ultrarunner? (Qual è stato il tuo percorso per  diventare un ultramaratoneta?)
I was not really in this world in my past. I was nordic skier and mostly a short distance skier. (Sprint).

Bla bla bla gestione sito e pagina Facebook Disabilincorsa

Disabilincorsa è un sito web che raccoglie sportivi o chi lo vuole diventare, accompagnatori e tecnici. “Disabilincorsa” chiede una collaborazione affinché si possa e riesca a creare un “archivio” di volontari, guide e tecnici invitando quindi, chiunque fosse interessato, a scrivere tramite la sezione Moduli di contatto e dare la propria disponibilità.
Nel sito si trovano informazioni utili come l’elenco delle guide sportive, gli atleti, lo scopo della lista, la mailing list, le ultime notizie, informazioni alimentari, diete, ricette, F.A.Q., bellissime storie presenti in Racconti di vita e molto altro.
Il sito è in crescita ed in costante aggiornamento. Tramite la sezione Moduli di contatto, puoi scrivere o telefonare al numero 347-38.45.121.
Michele Pavan  Alberto Ceriani  Daniela Vittori sono amici con problemi visivi e vorrebbero realizzare iniziative che coinvolgano tutte le disabilità e tutte le discipline sportive.
Chiedono di far girare, di proporre questo testo per cercare Volontari per un giorno per la Gestione ordinaria sito web e pagina Facebook di Disabilincorsa.

venerdì 14 agosto 2015

Molte persone non riescono a prendersi cura attivamente della propria salute

Un’efficace comunicazione per la promozione della salute non può basarsi su un passaggio unidirezionale di informazioni standardizzate, di norme comportamentali dettate dall’esperto.
La comunicazione dovrebbe avere un approccio partecipativo, dovrebbe considerare la persona a cui si riferisce senza giudicarla ma rivolgendosi con attenzione e con rispetto, la comunicazione non dovrebbe essere offensiva ma empatica, senza terrorizzare, altrimenti le persone evitano a priori di ascoltare l’informazione e continuano per la propria strada.
La Carta di Ottawa dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 1986, ha definito il concetto di “promozione della salute” come il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Ma molte persone non riescono a prendersi cura attivamente della propria salute, alcune persone sottovalutano le conseguenze di alcuni comportamenti che danneggiano la salute, alcuni non hanno una reale percezione della propria salute.
In questi casi è necessaria una comunicazione efficacia in grado non solo di informare le persone sugli stili di vita che apportano benessere o comunque che non creino benessere, ma la comunicazione efficace dovrebbe motivare le persone a considerare l’importanza della propria salute per un diretto interesse personale, per l’interesse delle persone a cui si sta vicino o si condivide un affetto, un amore, un’amicizia ed anche motivare le persone a prendere in considerazione un minimo cambiamento nel proprio stile di vita, nelle proprie abitudini ad iniziare nel porre l’attenzione in quello che si fa, a come lo si fa, con quale modalità, con quale frequenza, con quale intensità in modo da rendersene pienamente consapevoli e decidere se è veramente quello che si vuole o è qualcosa che si fa per mera abitudine, quasi per pigrizia.

Nico Leonelli: Quando ero bambino sognavo spesso di arrivare ai paesi vicini a piedi

A volte da piccoli già si sa quello che si vuole fare da grandi, si hanno dei sogni da poter e voler realizzare, altre volte durante il viaggio della vita si scopre di essere attirati da qualcosa.

Nel caso di Nico Leonelli, il sogno inizia da bambino, la voglia di mettersi sulla strada e camminare, girovagare ad iniziare dai paesi vicini, una sorta di uscita dalla zona di comfort per scoprire quello che c’è fuori, quello che c’è in giro, in altri posti, in altri paesi, e sempre di più ha coltivato questa passione del camminare, dell’allontanarsi, di andare alla ricerca di altro, di nuovo, di diverso, per scoprire altro ed anche per scoprire se stesso.
Interessanti anche le risposte di Nico al mio questionario sugli ultramaratoneti e gare estreme per la stesura del libro che approfondisce il mondo degli ultramaratoneti e delle gare estreme.
Ecco di seguito come si racconta Nico, quali sono le sue passioni, sogni, limiti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? Quando ero bambino sognavo spesso di arrivare ai paesi vicini a piedi. Per cui da adulto, quando ho iniziato a correre, il percorso per arrivare alle ultramaratone è stato abbastanza naturale e veloce.

Bla bla bla walking: non vedente cerca compagnia per dimagrire!

Chi fa sport aumenta la propria forza di volontà e aumenta la propria autostima, si diventa più forti mentalmente non solo fisicamente.
Uno studio afferma che l'influenza dei compagni può arrivare ad aumentare del 20% la probabilità di ottenere un dimagrimento significativo.
Essere circondati da persone con gli stessi obiettivi potrebbe, quindi, rendere meno pesanti gli sforzi necessari per perdere peso.
Qualcuno già conosce Michele PAVAN, classe '74 abita a Romano di Lombardia ed è non vedente.
Visto che anche lui vorrebbe/dovrebbe perdere una decina di chili di massa grassa chiede aiuto ai suoi concittadini e lancia una sfida con delle regole ben precise.
Per tutti il pilastro della longevità e della salute è la presenza costante di una buona attività fisica, che sia varia e possibilmente divertente per non essere abbandonata.
La sfida comincia sabato 12 settembre 2015 e termina sabato 10 settembre 2016. Un anno intero a disposizione!

Filippo Poponesi: 24 ore di corsa chiamata Popof Day and Night

Gli ultramaratoneti non corrono solo per se stessi ma corrono anche per gli altri, ci sono gli spingitori come Antonio Mammoli e Daniele Cesconetto che stanchi di record e di imprese estreme attraverso le 100km di record sul tapis roulant o le tante vittorie alla nove colli running di 202km o la Spartathlon di 246km ora spingono Marco Albertini in carrozzina per le strade della Strasimento di 60km, per la Pisotoia Abetone salita ripida di 50km per il passatore classica gara storica di 100km attraverso il passo della colla di quasi 1.000 metri da Firenze a Faenza.

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