venerdì 14 agosto 2015

Nico Leonelli: Quando ero bambino sognavo spesso di arrivare ai paesi vicini a piedi

A volte da piccoli già si sa quello che si vuole fare da grandi, si hanno dei sogni da poter e voler realizzare, altre volte durante il viaggio della vita si scopre di essere attirati da qualcosa.

Nel caso di Nico Leonelli, il sogno inizia da bambino, la voglia di mettersi sulla strada e camminare, girovagare ad iniziare dai paesi vicini, una sorta di uscita dalla zona di comfort per scoprire quello che c’è fuori, quello che c’è in giro, in altri posti, in altri paesi, e sempre di più ha coltivato questa passione del camminare, dell’allontanarsi, di andare alla ricerca di altro, di nuovo, di diverso, per scoprire altro ed anche per scoprire se stesso.
Interessanti anche le risposte di Nico al mio questionario sugli ultramaratoneti e gare estreme per la stesura del libro che approfondisce il mondo degli ultramaratoneti e delle gare estreme.
Ecco di seguito come si racconta Nico, quali sono le sue passioni, sogni, limiti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? Quando ero bambino sognavo spesso di arrivare ai paesi vicini a piedi. Per cui da adulto, quando ho iniziato a correre, il percorso per arrivare alle ultramaratone è stato abbastanza naturale e veloce.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? Mi piace pensare che potrei attraversare paesi ed anche regioni, avendo come unico mezzo le gambe. Mi piacerebbe che questa capacità la mantenessi ancora per tanti altri anni.
Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta? Ho pensato spesso di smettere con le gare, ma mai di non correre più lunghe distanze per conto mio.
Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta? Il fatto che ci sono tanti altri traguardi da vivere ed assaporare. 
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? A ogni gara Ultra ho sempre creduto di aver raggiunto il limite per poi scoprire in seguito che quello non era il mio limite.
Quali meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? Non avere la reale consapevolezza di quello che starò per fare.
La tua gara più estrema o più difficile? Non credo di aver mai partecipato a gare che possano essere catalogate come estreme. Per il resto tutte le gare di Ultradistanza a cui ho partecipato, mi sono risultate difficili, non ricordo una in particolare.
Una gara estrema che ritieni non poterci mai riuscire a portarla a termine? Non mi vengono in mente gare che già in partenza so che non terminerò.
C’è una gara estremi che non faresti mai? Soffro il freddo in maniera patologica, per cui iscrivermi ad una gara in Alaska è l'ultimo dei miei desideri.
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? Credo che sia una cosa innata nell' uomo. Se l'uomo non avesse questa tendenza, la scienza non sarebbe arrivata a questo livello e noi ora non avevamo neppure il Garmin.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? C'è chi ammira e chi ne deride...è normale!
Che significa per te partecipare a una gara estrema? Non c'è un sempre un unico significato. A volte c' è la predominante agonistica ed altre volte c'è la curiosità di una nuova esperienza. 
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? Ho scoperto che se qualcosa nella mia vita non va come vorrei, è solo perché non ci ho messo la giusta forza e determinazione.
Ai fini del certificato per idoneità agonistica, fai indagini più accurate? Quali? Fortunatamente stanno nascendo centri medici sportivi che per rilasciare il certificato agonistico, non si limitano solo a farti salire sulla cyclette, ma approfondiscono con ecografie ed analisi specifiche.
Hai un sogno nel cassetto? 
Certamente, quello che si ha da bambino e cioè fare un mondiale.

Il 7 agosto 2015 Nico rispose a un mio primo questionario dove affermava che il suo sogno nel cassetto era quello che si ha da bambino e cioè fare un mondiale e nel giro di due anni riuscì a trasformare il suo sogno in realtà partecipando l’1-2 luglio 2017 ai Campionati Mondiali 24h in Belfast (GBR). 
Un’intervista a Nico è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport)” di Matteo Simone.
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.  
Data di Pubblicazione: novembre 2022.
Nico è menzionato nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.

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