giovedì 12 febbraio 2015

Obiettivi nello sport e nella vita

La pratica di darsi obiettivi
Fai un programma dei tuoi prossimi obiettivi, cosa vuoi raggiungere in ordine prioritario e temporale?  E come? Cosa sei disposto a fare, a rinunciare, a sacrificare? Cosa devi evitare o devi fare per raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è il costo? Ne vale la pena? (2)
Solo con una chiara e dettagliata idea di quelli che sono i tuoi propri obiettivi la mente riesce ad organizzare  comportamenti in funzione del raggiungimento dell’obiettivo stesso.
E’ necessario innanzitutto formulare obiettivi: a BREVE TERMINE, fissare un determinato risultato da raggiungere entro uno o due mesi; a MEDIO TERMINE, periodo di 6 mesi, deve essere il risultato di una serie di obiettivi a breve termine; a LUNGO TERMINE, può essere fissato in un periodo di un anno e comprende la pianificazione di un'intera stagione.
Un esempio di obiettivo a lungo termine lo dichiara, ad un’intervista, Roberto Rugo, responsabile del settore giovanile della Scaligera basket targata Tezenis: “Qual è il vostro obiettivo a lungo termine? Sicuramente non quello di primeggiare in città, né quello di ottenere risultati di squadra. L’obiettivo è di costruire giocatori per le categorie senior: dalla Legadue ai campionati regionali. La problematica maggiore oggi è che i ragazzi che escono dalle giovanili, non sono pronti per le categorie senior: sia come impegno, che come approccio mentale. (3)
I PRINCIPI DEL GOAL SETTING

Tra accoglienza, transito e respingimento dei migranti e rifugiati

Sono in aumento gli sbarchi dei profughi in provenienza dall’Africa e dall’Asia medio-orientale. Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in Italia sono state complessivamente 112.689. (1)
In assenza di vie sicure e regolari per entrare in Europa, ogni anno sono decine di migliaia le persone che, alla disperata ricerca di asilo o di una vita migliore, tentano la traversata del Mediterraneo centrale. Nei primi nove mesi del 2014, nel tentativo sono morte più di 2500 persone. Mare Nostrum, l’operazione condotta dall’Italia, è riuscita per il momento a tamponare queste problematiche, ma da sola non basta né può essere una soluzione duratura.
È più che mai urgente e necessario che l’Unione europea intervenga con un’operazione di ricerca e soccorso dotata di risorse adeguate e con mandato europeo per onorare quella che è una responsabilità europea comune.
Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo Stato-Regioni-Enti Locali per un piano nazionale di accoglienza e i posti messi a disposizione dallo SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila entro il triennio 2014-2016.
Eventi formativi e culturali gratuiti:

Il pilastro della longevità e della salute è la presenza costante di una buona attività fisica

Per tutti il pilastro della longevità e della salute è la presenza costante di una buona attività fisica, che sia varia e possibilmente divertente per non essere abbandonata. L’obesità può essere prevenuta adottando stili di vita sani, ovvero con un’alimentazione corretta e un’attività fisica adeguata.
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica esistenti in quanto può essere causa di malattie metaboliche anche molto gravi. È caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita sedentaria. Per alimentazione scorretta dobbiamo riferirci ad una dieta ricca di carboidrati, grasso ed alcol e/o che comunque comporti il consumo abituale giornaliero superiore alle 2.000 kilocalorie. Giova forse ricordare che un piatto di pasta ben condita contiene circa 400 kcalorie, che altrettante ne contiene mezzo litro di aranciata o coca cola o che una merendina ne contiene un centinaio. (1)
L’esercizio fisico regolare comporta effetti positivi sulla salute fisica, svolgendo un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, osteoarticolari, cerebrovascolari, delle patologie del metabolismo, e della salute mentale, con una ricaduta positiva sull’umore. Nonostante la lotta alla sedentarietà sia negli ultimi anni entrata a far parte dell’agenda europea tra le azioni da intraprendere per promuovere la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, in Italia uno stile di vita sedentario caratterizza nel 2013 ancora il 41,3% delle persone di 14 anni e più.

mercoledì 11 febbraio 2015

Lo sport è essenzialmente un'attività divertente

Motivi dominanti che si trovano alla base della scelta di praticare una disciplina sportiva:
- il divertimento;
- il desiderio di stare con gli amici o di farsene di nuovi (l’affiliazione);
-  l’acquisizione e il miglioramento delle abilità sportive (competenza);
-  l’affrontare situazioni eccitanti per tentare di superarle (attivazione);
-  il mantenimento della forma fisica;
Affiliazione, cioè la necessità per l’individuo di stabilire relazioni interpersonali con i suoi simili.
La socializzazione non è prerogativa degli sport di squadra perché anche negli sport individuali ci sono allenamenti di gruppo, trasferte e occasioni di scambi in compagnia.

Problema dell'abbandono della pratica sportiva da parte dei giovanissimi atleti

La ricerca sulla motivazione alla pratica sportiva da parte dei giovani si è sviluppata a partire dalla seconda metà degli anni ’70 soprattutto attraverso un paio di ricerche a cura di  Alderman e Wood (1979) e di Sapp e Haubenstricker (1978).

Alderman e Wood (1) fanno riferimento a un precedente modello di Birch e Veroff (1966), che hanno individuato sette sistemi di incentivi/motivi che regolano il comportamento degli esseri umani:
-       affiliazione: opportunità di stabilire relazioni interpersonali significative e di essere confermati nella propria capacità di stare in gruppo e di fare e mantenere amicizie;
-       potere: opportunità di influenzare e controllare gli altri;
-       indipendenza: opportunità di fare cose senza l‟aiuto di altri;
-       stress: opportunità di svolgere attività eccitanti;
-       eccellenza: opportunità di acquisire abilità sportive per il proprio interesse: primeggiare su un altro;
-       successo: opportunità di acquisire prestigio, approvazione sociale, status e altri rinforzi estrinseci;
-       aggressività: opportunità di dominare gli altri.

Mindfulness: attenzione, consapevolezza, meditazione

Mindfulness significa "stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell'attenzione e della consapevolezza che possono essere coltivate attraverso la meditazione".

Si tratta di una consapevolezza che "emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza momento per momento: a) con intenzione; b) nel presente; c) in modo non giudicante”.

Strumenti per gestire particolari situazioni di stress o di sofferenza

Alcuni strumenti per gestire particolari situazioni di stress o di sofferenza sono le seguenti: il flusso di luce, il posto sicuro interiore, rilassamento progressivo, l’umorismo.
La tecnica del flusso di luce è molto utile per attivare il guaritore interiore:
“Esplori il suo corpo partendo dalla testa per arrivare ai suoi piedi e noti le sensazioni spiacevoli o tensioni nel corpo . Immagini ora un flusso di luce colorata, del colore che le piacerebbe del colore che il suo corpo ha bisogno per guarire oggi. Lasci che la luce lenitiva e guaritrice entri sempre di più nel suo corpo fino a giungere alla parte del corpo che sente più debole e in quel punto immagini di intensificare sempre di più questa luce colorata e benefica. Continui a far fluire la luce dalla testa al collo e alle spalle. Lungo il torace e giù lungo le braccia sino alla punta delle dita. Lasci che la luce guaritrice e lenitiva scorra attraverso il busto fino alle gambe e fuori attraverso i piedi. Lasci che la luce scorra in ogni parte del suo corpo.
Contemporaneamente mentre ciò avviene noti cosa succede e poi immagini di dire a se stesso le parole che avrebbe più bisogno di sentire ora”.
POSTO SICURO (Rifugio interiore)
Costruire all’interno del sé un’area relativamente libera da conflitti, una base sicura intrapsichica.
Il ritrovamento o la costruzione di un rifugio Interiore può consentire:
-  l’accesso ad una condizione psicofisiologica «libera da conflitti» vissuta come ristoratrice e autocurativa;
-  il riaccesso a risorse interiori dimenticate;
-  di iniziare a viversi come punto di riferimento per sé stessi, costruendo o ricostruendo uno spazio interiore vissuto come base sicura introiettata.

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