lunedì 31 ottobre 2016

Luis Hernando (ESP) e Caroline Chaverot (FRA), Campioni del Mondo Trail 2016



Si sono svolti sabato 29 ottobre i Campionati Mondiali di Ultra Trail, al parco nazionale di Peneda-Geres (Portogallo), 85 km e 4800 metri di dislivello.

In questo sport considerato anche estremo e non alla portata di tutti, bisogna essere cauti, è importante essere in contatto con il proprio corpo, le sensazioni corporee, ed è importante approcciarsi con umiltà e gradualità, monitorarsi.
La Francia ottiene il titolo individuale femminile per merito della fortissima Caroline Chaverot che impiega 9h39'40" e i titoli a squadra maschile e femminile, inoltre riesce a piazzare sul secondo e terzo gradino del podio maschile Nicolas Martin e il campione uscente Sylvain Court.

Flora Alicino: Correre significa volersi bene, mi fa sentire libera


Fare qualcosa sperimentando piacere significa volersi bene, non si tratta di sacrifici o fatica ma farsi delle coccole, fare qualcosa per se stessi, sentirsi liberi di fare sport, di correre in particolare, di sperimentare un senso di libertà.
Di seguito, Flora racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande: Quali sensazioni sperimenti facendo sport: allenamento, raduni, pregara, gara, post gara? Correre significa volersi bene, dedicare del tempo a se stessi, correre mi fa sentire libera.” 
Lo sport diventa una medicina naturale per il corpo e per l’anima, si tratta di volersi bene facendo sport ed accorgersi di apprezzarsi per quello che si riesce a fare e come ci si trasformi anche dal punto di vista estetico, condividendo l’esperienza sportiva con altri amici e possibilmente a contatto con la natura, all’aria aperta: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato per gioco, mi hanno coinvolta degli amici, ma mi sono presto appassionata.”

Corri per il verde con Atletica la sbarra, Grilli runners e Achilles International




 

Il 6 novembre c’è la prima tappa della 45^ edizione di Corri per il Verde, e si svolgerà presso la Riserva Naturale della Valle dell'Aniene.

Dal 1971 la Corri per il Verde vuole far conoscere a migliaia di podisti di tutte le età angoli nascosti, bellezze e ricchezze della città, riaffermando il diritto a vivere gli spazi verdi, difendendoli utilizzando lo sport per tutte e per tutti come strumento per vivere meglio, per crescere meglio, permettendo ai tanti atleti adulti e ragazzi accompagnati anche da famiglie ed amici, di conoscere le aree verdi della Capitale.

Nelle precedenti due edizioni 2014 e 2015, la Squadra Maschile dell’Atletica La Sbarra si è salito sul gradino più basso del podio classificandosi al terzo posto dietro la società Scavo 2000 e davanti a Rifondazione Podistica, riuscendo a ben figurare anche per quanto riguarda la squadra femminile, che diventa sempre più numerosa e competitiva.

Quest’anno l’atletica La Sbarra si allea con i Grilli runners ed insieme condivideranno le esperienze di gare nelle tappe della corri per il verde, come di consueto alcuni di loro faranno da guida agli atleti con disabilità visiva uomini e donne portando avanti il progetto Achilles International portato a Roma da Ada Nardin e la cui sezione Romana è presieduta da Ada Maria Ammirata che è una runner non vedente che ha già sperimentato non solo la corsa in pista e su strada ma anche l’ebbrezza della corsa campestre con tutte le estreme difficoltà.

Silvio Trivelloni, maratoneta: Credere nei propri mezzi soprattutto mentali


Silvio non sottovaluta l’aspetto mentale, fa parte del suo allenamento quotidiano ed è la marcia in più per essere campione nello sport e nella vita.

Silvio Trivelloni sceglie l’Atletica Leggera alla scuola media e poi diventa un Atleta del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare.
Di seguito riporta la sua esperienza ed il suo pensiero sportivo, nonché la forte passione per lo sport con tutti gli insegnamenti che ne derivano.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sono sentito un po’ ‘Campione’ quando ho ottenuto dei buoni piazzamenti nelle maratone di 42km (Firenze 1998, 5° assoluto e primo italiano 2h19’ - Venezia 2005, 2h16’57” e altre maratone).
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano?Le principali difficoltà sono l’avere costanza, tenacia, non mollare mai ed avere la convinzione di credere nei propri mezzi soprattutto mentali.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Le motivazioni che trovo nello sport dopo quasi 30 anni di agonismo, sono nel benessere fisico che dà in particolare la corsa e la convinzione che in una buona mente c’è anche un buon fisico per migliori prestazioni.”

sabato 29 ottobre 2016

Giuliano Cavallo, ultrarunner: scoprire dove si arriva con la testa/mente!



Psicologo, Psicoterapeuta

 

Il 29 ottobre alle 05.30 c’è stato lo start della gara di 85km con 4.500 metri di dislivello valida come Campionato Mondiale di Trail. Il percorso di gara è all’interno del Parco Nazionale Peneda-Geres in Portogallo.

Gli azzurri impengati in questa dura prova sono le donne: Borzani Lisa, Follador Cristiana, Morbelli Simona, Mustat Lara, Olivieri Virginia e gli uomini: Carrara Luca, Cavallo Giuliano, Ornati Giulio, Piazza Georg, Salvetti Carlo.

Nel 2015 ad Annecy l’Italia ha conquistato il bronzo a squadra donne mentre la squadra maschile si è classificata al quinto posto .

Ecco come si racconta Cavallo Giuliano in un intervista che risale a giugno di un anno fa.

Ti puoi definire ultramaratoneta? “Si (anche se adoro tanto correre in mezzo alla natura).”

Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Correre distanze fuori dalla portata di tutti!”

Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “Avvicinandosi ogni anno a distanze sempre piu lunghe.”

venerdì 28 ottobre 2016

Aurelia, vincitrice delle ultra maratone premio IUTA 2015



Psicologo, Psicoterapeuta

 

La vincitrice delle ultra maratone premio IUTA 2015, si tratta di un’intervista di più di un anno fa, nel frattempo Aurelia ha fatto tanta esperienza, tantissime gare lunghissime e durissime comprese la nove colli running di 202,4km portata a termine dignitosamente, una partecipazione alla spartathlon non conclusa, gara durissima di 246km da Sparta ad Atene, ed anche ultratrail, ha avuto anche degli infortuni, insomma tanta esperienza e tante scoperte, tante amicizie.

Aurelia ha scoperto anche il mondo degli atleti con disabilità visiva del progetto Achilles International che si allenano con la società Atletica La Sbarra e si è sperimentata come guida sia in allenametno che in gara in occasione della Maratonina della Rustica, a disposizione degli altri ma arricchendosi con l’esperienza fatta.

Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Per me essere una ultramaratoneta vuole dire esere grande, forte.”

Qual è stato il tuo percorso per  diventare un ultramaratoneta? “Il mio percorso è stato molto, molto duro e vedendo che posso lottare con me stessa mi dà tanta forza.”

Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? “La grande passione che ho per la corsa e la mia grande volontà per correre.”

giovedì 27 ottobre 2016

L'uomo dei podi (Riflessioni psicologiche su un atleta vincente)

Matteo SIMONE

Co-Autori 
Matteo Simone, Antonello Vargiu. Aracne editrice, ISBN 978-88-548-9444-0.

Stralcio prefazione del Prof. Marco Guicciardi
La lettura del testo di Simone e Vargiu ha stimolato in me due riflessioni. La prima ha a che fare con la vividezza dei ricordi, la ricchezza delle sensazioni e il pulsare dei pensieri che accompagnano le salite, i cambi di direzione, i sorpassi e i traguardi del nostro atleta.
Tonara, Orroli, Pula, Bultei, San Gavino, Capoterra, Alà dei Sardi non sono solo luoghi geografici, insediamenti abitativi della nostra stupenda isola, ma sentieri, selciati, dirupi dove si odono il calpestio dei piedi, le urla di incitamento dei tifosi, l’odore acro del sudore e dove si scorge un pennacchio di fumo, frutto della legna appena accesa per il successivo ristoro.

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