lunedì 27 gennaio 2014

Incrementare le potenzialità di un team


Il punto di partenza per ogni intervento, progetto è la valutazione del contesto, delle persone e questo può avvenire conoscendo il contesto, le persone attraverso l’osservazione, il dialogo, il confronto. Un primo approccio è quello di chiedere informazioni relative al loro operato, alla loro persona, alle loro intenzioni, motivazioni, obiettivi, sicurezze, timori.
Bisogna fare un monitoraggio, una valutazione delle persone coinvolte, di come sono composti i team che siano aziendali, sportivi, squadre di soccorritori. E’ utile comprendere quali sono le risorse, le caratteristiche, le qualità occorrenti nei diversi contesti, nelle diverse fasi, cercare di potenziare, rafforare quelle che si posseggono già, sviluppare quelle che non si posseggono.
Si possono creare occasioni di incontro, confronto, per poter parlare, discutere, fare esperienza, per poter insegnare e far apprendere le buone prassi che portano all’eccellenza nei diversi settori e nelle diverse fasi del processo produttivo, sportivo, di intervento in contesti emergenziali.
John Whitmore nel suo libro Coaching elenca le caratteristiche che un team efficae e con un alto grado di erformance dovrebbe presentare: “Sostegno reciproco, cooperazione, fiducia reciproca, adattabilità, pazienza, amicizia, impegno, coraggio, senso dell’umorismo, entusiasmo, compatibilità, altruismo.” Inoltre Whitmore ilustra le fasi dello sviluppo progressivo di un team: “La prima fase è chiamata dell’inclusione.
Quando si entra a far  parte di un team, è piuttosto comune che si manifesti un po’ di ansia e una certa introversione. Il desiderio di essere accettati e la paura di un possibile rifiuto sono molto forti. Fortunatamente, per molti questa fase non si protrae a lungo, ma qualcuno può anche aver bisogno di settimane o mesi prima di sentirsi effettivamente integrato nella squadra. Una volta che la maggior  parte delle persone sente di essere ‘inclusa’ nel gruppo, emerge un diverso genere di dinamica, quella dell’affermazione individuale, una fase nella quale ciascun membro del team cerca di esprimere la propria personalità e di estendere il proprio ‘territorio’. All’interno del team esplode la competitività, che in certi casi può persino portare ad alcune singole performance di eccesionale valore, talvolta a scapito degli altri membri del gruppo. Caratteristiche più positive emergono nella fase della cooperazione. Si accentua esageratamente l’aspetto di ‘amalgama’ del gruppo, ostacolando di conseguenza l’emergere di qualsiasi forma di dissenso.” (1)
Modello O.R.A. (Obiettivi, Risorse, Autoefficaica) applicato al gruppo (2)
Contempla interventi di gruppo ed individuali.
In gruppo avviene la definizione dell’obiettivo del gruppo mentre nelle sedute individuali viene definito l’obiettivo individuale.
Quello che potrebbe emergere, per esempio, voglio vincere campionato come obiettivo di gruppo; voglio essere capocannoniere, o miglior portiere con minor goal subiti, ecc. come obiettivo individuale.
Oppure voglio vincere staffetta come obiettivo di squadra; voglio migliorare tempo mia frazione come obiettivo individuale.
Ogni componente del gruppo dovrebbe scrivere il suo obiettivo di squadra, il più dettagliato possibile, per esempio tempo di esecuzione, reti segnate, subite, vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo di gruppo, sentire se è una cosa credibile ed osservare quali potrebbero essere le proprie risorse e quelle degli altri componenti per raggiungere l’obiettivo.
Quindi andrebbe scritto tutto in sedute di gruppo, i componenti riportano su un foglio tutto quello che sperimentano, obiettivi, risorse proprie o degli altri.

Vengono verificati gli obiettivi che ognuno ha individuato tra i componenti del gruppo, si notano eventuali differenze di obiettivi rispetto ai tempi di raggiungimento o qualitativi.
Si stabilisce un obiettivo condiviso da tutti i componenti e si individuano le risorse occorrenti per il raggiungimento dell’obiettivo della squadra, quindi ognuno individua le proprie risorse e quelle di ogni componente.
Si discute assieme rispetto alle risorse individuate e si stabiliscono assieme le risorse, qualità, caratteristiche che ogni componente ha disposizione e che sarebbe eventualmente da potenziare per il buon esito della performance della squadra.
Per aumentare la propria autoefficacia in modo da beneficarne l’intera squadra, è importante che le risorse individuate vadano legate ad esperienze passate dove si è dimostrato di possederle, in modo da recuperarle mentalmente, e al fine di questo recupero ogni componente può individuare episodi propri o relativi ad altri componenti del gruppo.
Per esempio un atleta può ricordare una propria prestazione di successo dove ha dimostrato di utilizzare la risorsa individuata per l’obiettivo comune della squadra, esempio, l’attenzione, la determinazione, la giusta gestione dell’ansia, il divertimento, ecc..
Dopo aver stabilito per ogni componente la risorsa occorrente per il buon esito della prestazione di squadra, si può invitare ogni componente ad immaginare la prestazione di squadra nella quale ogni componente si esprime con la risorsa occorrente. Questa esperienza permette di individuare eventuali aspetti critici, permette di vedersi raggiungere l’obiettivo stabilito, di sentire le sensazioni piacevoli collegate.
Questa modalità di lavorare con il gruppo permette anche un lavoro di consapevolezza della squadra rispetto alle proprie potenzialità.
A fine lavoro che può durare diverse sedute, ogni componente della squadra potrebbe avere la consapevolezza maggiore rispetto al proprio impegno nella squadra e quello degli altri, e scoprire come è percepito dagli altri componenti, potrebbe essere un’occasione di confronto e di allenamento a tavolino che aiuta a gestire le dinamiche di gruppo pre, durante e post prestazione sportiva.
Periodicamente è possibile stabilire un incontro per fare il punto della situazione e comprendere cosa c’è stato di positivo e su cosa sarebbe necessario focalizzare l’attenzione per costruire un clima di squadra teso alla performance.

(1)   Whitmore J., Coaching. Per le aziende e le persone che vogliono: crescere e apprendere, migliorare le prestazioni, trovare scopo e significato, Sperling &Kupfer, Torino, 2006, pp. 216-221.
(2)   Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013, pp. 115-117.

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ISBN 978-8896378991

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