Matteo Simone
Non è mai troppo tardi per iniziare una pratica sportiva. Certi treni si possono sempre prendere al volo, iniziando, praticando, migliorando, mettendosi in gioco.
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Alessio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come ti definisci atleticamente? Corridore per caso, scoperto troppo tardi.
Il 23 giugno 2023, Alessio ha corso la Lavaredo Ultra Trail 120km in 16h59’27”. Il vincitore fu lo svizzero Jonas Russi 12h13’04”, precedendo il rumeno Robert Hajnal 12h31’16” e Georg Piazza 12h54’57”. Tra le donne vinse la francese Fiona Porte 14h57’36”, precedendo la connazionale Maryline Nakache 15h43’20” e l’irlandese Emma Stuart 15h54’36”.
Il tuo vissuto prima, durante, dopo una gara? Dipende dalle gare, cerco di stare con le persone che mi fanno stare bene, per esempio la fidanzata o famiglia mi fanno stare sereno. Durante la gara alterno momenti che preferisco stare in solitudine, altri cercare un ‘alleato’ anche se il trail è uno sport solitario. Dopo la gara mi fermo a bere una birra🍺 con amici e poi un giro per visitare il paese o attrazioni vicine con la fidanzata.
Hai sperimentato il limite nelle tue gare? Ancora no, per me il limite è il DNF e ancora fortunatamente non ne ho.
La tua gara più estrema o più difficile? Mozart 100 by UTMB dovuta al meteo, pioggia forte per tutta la gara.
Il 1° giugno 2024, Alessio ha corso la Mozart 105km (AUT) trail in 13h10’52”. Il vincitore fu il britannico Jack Chamberlain 11h17’39”, precedendo il polacco Pawel Czerniak 11h28’17” e Carlo Salvetti 11h33’21”. Tra le donne vinse la britannica Fiona Pascall 12h06’04”, precedendo la polacca Claudia Chmielowska 12h44’42” e la francese Maryline Nakache 12h52’32”.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Solo se sei professionista e devi per forza ottenere risultati per il resto le parole di amici e familiari sono sufficienti.
Sogni da realizzare? Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? UTMB, Tor, Kima e almeno una gara Ultra su tutti i continenti.
Ti ispiri a qualcuno? Marco Olmo.
Marco Olmo (classe 1948) è diventato vegetariano a 37 anni e all'età di quarant'anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme nel deserto vincendo diverse edizioni della Desert Cup (168 km nel deserto giordano) e della Desert Marathon in Libia. Nel 2006, a 58 anni, è diventato Campione del Mondo vincendo l'Ultra Trail du Mont Blanc: 167 km attraversando Francia, Italia e Svizzera, nel 2007 vince ancora la gara. Ha vestito la maglia azzurra nel 2002 per la 24 ore di corsa a Gravigny in Francia classificandosi 23º (199,931km) e nel 2009 al Campionato del Mondo UltraTrail a Serre Chevalier sulle alpi francesi, classificandosi 14º assoluto. Nel 2016 vince in Bolivia l'Ultra Bolivia Race: quasi 170 km in 6 tappe nel deserto boliviano attorno ai 4000 m di altitudine.
Ultramaratoneti ritenuti e considerati bizzarri, stani, fuori dall’ordinario, soprattutto per i non addetti ai lavori.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Toglie tanto tempo se fatto bene e dà la voglia di fare qualcosa d'importante, senso di responsabilità e stare bene fisicamente.
Che significato ha per te un podio, personal best, sconfitta? Tanta soddisfazione o rammarico in base al risultato ma la mattina dopo qualsiasi sia il risultato sono con le scarpette pronto per allenarmi.
Si corre per star bene, per migliorare, per competere, qualsiasi sia il risultato in gara, per i tanti benefici che dà lo sport e la corsa in particolare.
Quali sono gli ingredienti del successo? Costanza negli allenamenti, situazione sentimentale stabile, vivere di quello se uno può (tanto tempo libero) e qualità innate.
In effetti oltre alle qualità innate e agli allenamenti costanti è importante la serenità nella vita quotidiana relazionale e lavorativa.
Segui un piano di allenamento, programmi gli allenamenti? Si ho l'allenatore non schede ma in base alle mie sensazioni programmiamo quotidianamente.
Gli allenamenti più importanti? Tutti sia di quantità che di qualità.
C’è qualcuno che ti incoraggia nelle tue imprese sportive? La mia famiglia, la fidanzata e gli amici indirettamente sui social.
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport? La tenacia e la forza mentale.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
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