I know what the mind can do to physical achievement
Per ottenere qualcosa bisogna usare al testa e poi il corpo, bisogna decidere e definire bene obiettivi, mete, target e poi impegnarsi per seguire piani e programmi che portino al soddisfacimento dell’obiettivo, cercando di trasformare sogni in realtà.
Di seguito l’esperienza di Thomas attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa e chi contribuisce al tuo benessere e alle tue prestazioni? Ho iniziato questo percorso nell'ultrarunning da solo e lo vedo come un esperimento.
Cosa pensano la tua famiglia e i tuoi amici della tua attività sportiva? All'inizio non gli piaceva molto, ma col passare degli anni ora ne parlano più di me.
Quali competenze, risorse e caratteristiche possiedi nel tuo sport? Fisicamente quasi chiunque può partecipare agli eventi a cui partecipo, ma la capacità che ritengo più importante è la capacità di risolvere i problemi. La pianificazione è un fattore essenziale. Insieme è possibile gestire quasi ogni risultato.
Interessanti gli aspetti utilissimi nell’ultrarunning, innanzitutto bisogna saper gestire, superare ogni crisi, avversità, difficoltà, problematica che può accadere in tante ore e tanti chilometri di gare e allenamenti, di giorno o di notte, con diverse temperature atmosferiche.
Poi bisogna mettere in conto allenamenti duri, difficili, faticosi ma necessari per allenare corpo e mente a lunghi percorsi di allenamento e gara.
Inoltre, è importante avere amici di allenamento o persone di riferimento in gara per condividere insieme fatica e soddisfazione, per confrontarsi, per apprendere anche dagli altri.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? Sì. Come ex golfista professionista e allenatore so cosa può fare la mente per il raggiungimento del risultato fisico. Molti parlano dell'importanza di definire un solido ‘Perché?’. In quasi ogni gara arriva uno o più periodi in cui ti chiedi ‘Perché diavolo mi faccio questo?’ e se non riesci a trovare una risposta abbastanza buona, la tua gara è finita.
Importante avere sempre chiara la motivazione intrinseca, il piacere di fare qualcosa, una spinta interna motivazionale e poi anche possibilmente una motivazione estrinseca, il piacere di ricevere apprezzamenti, medaglie, rimborsi, sponsor.
L'evento sportivo in cui hai provato le emozioni più belle? Come direttore di gara, in realtà vivo le mie migliori emozioni al traguardo, accogliendo i partecipanti e ascoltando il loro viaggio. Uno dei miei ‘perché?’ è vivere momenti durante una gara. Ne ho tanti e questo è il motivo principale per cui pratico questo sport.
Qual è stata la tua situazione sportiva più difficile? Quando ho partecipato alla Spine Race, il mio compagno di corsa Jens (con cui avevo fatto squadra lungo il percorso) si è trovato in difficoltà a soli 20 km dal traguardo. (Mancanza di nutrizione/sonno) Ho dovuto salvarlo dalla montagna durante una tempesta di neve e ha dovuto ritirarsi a 10 km dal traguardo.
Tra il 14 e il 21 gennaio 2018 Thomas ha corso la 7th Spine Race (GBR) 268mi trail in 6 giorni 15’57”. La gara è stata vinta dal ceco Pavel Paloncy in 4 giorni 13h50’22”, precedendo lo svizzero Simon Gfeller 4 giorni 22h09’ e il britannico John Knapp 4 giorni 22h34’57”. Tra le donne ha vinto l’irlandese Carol Morgan 5 giorni 10h37’22”, precedendo la britannica Sarah Kirsty Williams 6 giorni 7h05” e l’italiana Emanuela Anna Marzotto 6 giorni 8h02’12”.
Come hai superato crisi, sconfitte, infortuni? Prospettiva. Penso che avere la capacità di vedere il quadro generale quando le cose accadono sia fondamentale. Alcune delle cose che possono accadere non le puoi controllare e quindi non dovresti dargli troppa energia. Gli infortuni che non sono il risultato della sfortuna accadono per una ragione. Cambiare le cose risolve il motivo di fondo per cui si è verificato l'infortunio.
Cosa hai scoperto di te stesso mentre corri le ultramaratone? Il corpo e la mente umani sono una cosa magnifica. Possono essere spinti ben oltre quello che pensavo potessero.
La pratica di uno sport di endurance come l’ultrarunning permette di scoprire risorse nascoste inaspettate, soprattutto di fronte le crisi dove bisogna saper gestire e organizzarsi per uscirne fuori, andare avanti, possibilmente fino alla fine.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Tanti ancora. Ma penso che sia importante avere dei sogni che non si realizzano mai, così la mente ha qualcosa su cui lavorare. Mi piacerebbe molto fare un altro tentativo alla Barkley, ma so che le possibilità sono scarse.
Tra i. 19 e il 22 ottobre 2019 Thomas ha partecipato alla 8th Big Dog's Backyard Ultra (USA) rimanendo in gara fino alla 31^ ora e totalizzando 207,886 km. L’ultimo atleta rimasto in gara e quindi vincitore assoluto è stata la statunitense Maggie Guterl, rimasta ultima in gara alla 60^ ora totalizzando 402,360 km e precedendo il neozelandese William Hayward 59h-395,654 km e il canadese David Proctor 52h-348,712. Hanno completato il podio femminile la neozelandese Katie Wright (4^ assoluta) 50h-335,300 km e la svedese Anna Carlsson. A completare il podio maschile lo svedese Torbjörn Gyllebring (5° assoluto) 43h-288,358 km.
Quali sono gli ingredienti per il successo? Discreta abilità fisica, pianificazione per il successo ma anticipazione delle sfide, orientamento alla soluzione.
Quando potrai fare il prossimo record personale? Non mi interessa molto il tempismo, quindi per me è più una questione di capacità di eseguire senza fare gli stessi errori che ho fatto prima.
Gli allenamenti più importanti? Quelli che fai quando tutto ciò che vuoi fare è sdraiarti a letto. Anche se a volte la mente ci ‘dice’ qualcosa, uscire di casa e far muovere il corpo dimostra che è sbagliato.
In effetti, a volte siamo pigri e non siamo tanto disposti a fare un allenamento considerato faticoso ma importante se vogliamo davvero raggiungere un grande risultato e quando riusciamo a farlo comunque, ci accorgiamo di aver fatto un grandissimo lavoro, una grandissima mattonella che aiuta a costruire la nostra performance e ci dà più fiducia di potercela fare.
Qualche consiglio per chi vuole correre un'ultramaratona? Fallo e basta. Fai qualcosa che non sei sicuro di poter gestire. Fai qualcosa di cui hai paura.
Ottimo consiglio, non bisogna aspettare il momento giusto per fare qualcosa, a volte certi treni passano, meglio farlo e poi notare com’è andata, si fa sempre in tempo per farlo in modo migliore apprendendo dagli errori e dall’esperienza.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Thomas Oderud: I know what the mind can do to physical achievement
So cosa può fare la mente per il raggiungimento del risultato fisico
What and who contributes to your well-being and performance? I started this journey into ultra-running by myself and see it as an experiment.
What do your family and friends think about your sporting activity? At first they did not like it to much, but as years has passed they now talk about it more than I do.
What skills, resources, characteristics do you have in your sport? Physically almost anybody can participate in the events I do, but the skill I think is most importan
t is problem-solving. Planning is a vital counterpart. Together almost any outcome can be handled.
t is problem-solving. Planning is a vital counterpart. Together almost any outcome can be handled.
Do you consider the psychologist useful in your sport? For what aspects and phases? Yes. As a former professional golfer and coach I know what the mind can do to physical achievement. Many talk about the importance of defining a solid ‘Why?’. In almost every race there comes one or many periods where you ask yourself ‘Why the hell do I do this to myself?’ and if you can not come up with a good enough answer, your race is over.
The sporting event in which you experienced the most beautiful emotions? As a race director I actually have my best emotions at the finish-line welcoming participants and hearing about their journey. One off my “Why?”s is to get to experience moments during a race. I have many and this is the main reason I do this sport.
What was your most difficult sporting situation? When I participated in the Spine Race, my fellow runner Jens (who I had teamed up with along the route) got into trouble only 20km from the finish. (Lack of nutrition / Sleep) I had to rescue him down from the mountain in a snow-storm and he had to dnf 10km from the finish.
How did you overcome crises, defeats, injuries? Perspective. I think having the ability to see the bigger picture when things happen is critical. Some off the things that can happen you have no control over and should therefore not be given much energy. Injuries that are not a result of bad luck happen for a reason. Changing things solves the underlying reason the injury happened.
What did you discover about yourself while running Ultramarathons? The human body and mind is a magnificent thing. It can be pushed way beyond what I thought it could.
Next goals? Dreams realized and to be realized? Many still. But I do think it’s important to have som dreams you never get to realize so the mind had something to work towards. I do very much like to have another go at the Barkley, but I know that the chance is slim.
What are the ingredients for success? Decent physical ability, plan for success but anticipate challenges, solution-minded.
When will the next personal best be achieved? I do not care to much for timing, so this is for me more about my ability to execute without doing the same fuck-ups as I have done before.
The most important workouts? The ones you do when you when all you want to do is lie in bed instead. Even though the mind sometimes ‘tells’ us something, just going out the door and get the body moving proves is wrong.
Any advice for anyone who wants to run an ultramarathon? Just do it. Do something you are uncertain you can manage. Do something you are afraid off.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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