Il
mio sogno è partecipare alle gare di Coppa del Mondo
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Tra il 4 e 8 agosto 2020, presso i comuni di Cuorgnè e Chiesanuova (TO), si sono svolti Campionati italiani di volo in parapendio 2020, organizzati dall’Aero Club Lega Piloti con la collaborazione dell’associazione locale Volo Libero Santa Elisabetta e il patrocinio di FIVL.
I titoli italiani sono stati conquistati da
Joachim Oberhauser, campione del mondo in carica e Silvia Buzzi Ferraris, vincitrice
del titolo mondiale di parapendio nel 2019 in Macedonia.
Per
quanto riguarda la classe Serial il vincitore è stato Alberto Castagna, mentre
nella classe Sport il titolo italiano è stato conquistato da Valerio Marchetti.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Valerio attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Come sei arrivato al parapendio? Come hanno
influito i familiari nel tuo sport? “Mi sono avvicinato al
parapendio quando mio padre iniziò il corso per ottenere il brevetto, ho visto
questi grandi aquiloni per la prima volta all'età di undici anni a Castelluccio
di Norcia. Una volta finito il corso mio padre continuò a frequentare la scuola
ed io ogni weekend partivo con lui, lì ho conosciuto un ragazzo poco più
piccolo di me, il figlio dell'istruttore, che già da poco faceva qualche
voletto. Imitando ho cominciato a giocare con la vela e gradualmente ho
cominciato a fare qualche volo di pochi metri dalla collinetta, dopo qualche anno
ho fatto il mio primo volo ‘alto’ e da lì inizio la mia grande passione”.
Ho
conosciuto Valerio quando era ragazzo e praticava la Capoeira, poi l’ho perso
di vista fino a che suo padre mi ha comunicato la sua vittoria ai campionati
italiani. Sapevo che suo padre era un amante del volo e mi parlava con entusiasmo
delle sue esperienze e mi ha sorpreso positivamente sapere della nuova passione
di Valerio e del meritato successo. E’ importante essere guidati e coinvolti
dai genitori e poi il reso viene da solo, se c’è passione e interesse si
possono fare grandi cose con impegno e determinazione.
Come ti ha trasformato lo sport? “Questo
sport ha influito molto sulla mia crescita perché richiede, specialmente nelle
competizioni, una grande capacità di riflettere e valutare le varie situazioni
in volo. Il parapendio responsabilizza molto le persone perché, quando si è in
volo, tutto ciò che succede è solo grazie al pilota che sta sotto”.
Lo sport
trasforma le persone anche responsabilizzandole e facendole prendere in mano le
redini della propria vita per raggiungere successi, andare lontano, e anche
volare rincorrendo propri sogni da poter trasformare in realtà, accorgendosi
che tutto è possibile se ci si crede e si dedica tempo prezioso.
Come sei diventato campione italiano? Eri
consapevole che potevi vincere? “Io l'anno scorso ho iniziato a partecipare alle prime competizioni
regionali per poi partecipare ai campionati italiani quest'anno, non mi sono
mai piaciute le gare di qualsiasi disciplina fin da quando ero bambino perché
penso che non devo dimostrare niente a nessuno. Ma ho scoperto che le gare in
questo sport insegnano molto e cambiano totalmente il tuo modo di volare. Così,
sono partito da Roma per partecipare ai campionati italiani a Torino, senza
alcuna aspettativa e con il solo obbiettivo di imparare. Il campionato era
iniziato male il primo giorno per me, dal secondo giorno in poi sono stato
sempre al primo posto nella mia categoria senza aver mai pensato alla vittoria.
L'ultimo giorno di gara ero molto teso in fase di decollo e durante il volo non
ho mai pensato di vincere fino a quando ho chiuso il circuito di gara tra i
primi, solo dopo essere atterrato ho realizzato che ero riuscito a rimanere al
primo posto. Questa gara mi ha insegnato molto e, a prescindere dalla vittoria,
è stata molto istruttiva”.
Si
inizia per caso, spinti o invogliati da parenti o amici e poi ci si accorge di
essere portati per un determinato sport e la voglia di fare sempre meglio
aumenta sempre di più fino a quando ci si rende conto di essere maturi e
autonomi per ottenere grandi risultati diventando protagonisti emergenti e
temuti dagli avversari.
Prossimi obiettivi? “Quest'anno
purtroppo sono state rimandate più della metà delle gare per colpa della
pandemia, ma a Settembre dovrei partecipare alle ultime due competizioni della
stagione”.
Quando si
sperimenta il successo, si scopre di avere qualità, capacità, competenze molto
valide e importanti e si vuole confermare il proprio successo cercando di far
bene in gare sempre più prestigiose e internazionali.
Sogni da realizzare? “Il mio
sogno è partecipare alle gare di Coppa del Mondo, e anche se difficile, ci
proverò in qualsiasi modo dedicandomi il più possibile al parapendio ma senza
trascurare gli studi”.
I sogni
si possono rincorrere stabilendo priorità ma non perdendo di vista altri
interessi importanti come lo studio che possono contribuire a diventare persone
migliori con più strumenti a disposizioni nel futuro per ottenere successi
anche in ambito lavorativo.
Cosa diresti ai ragazzi per farli avvicinare
al tuo sport? “In questo sport purtroppo non ci sono molti
ragazzi della mia età perché è ritenuto da alcuni uno sport ‘pericoloso’, secondo
me tutto può essere dannoso se non si è svolto in un determinato modo. Invito
tutti i ragazzi a provarlo perché in questa disciplina non si finisce mai di
imparare”.
Tutto si
può fare con gli adeguati accorgimenti e con la passione che diventa il motore
principale trainante della persona.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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