sabato 20 ottobre 2018

“Movimento, sport e salute” il 14 novembre presso l’Istituto Superiore di Sanità


Matteo SIMONE

La passione per uno sport permette di condurre uno stile di vita fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire. Lo sport fa prendere direzioni per raggiungere traguardi, mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili superando eventuali imprevisti lungo il percorso con fiducia in sé, con impegno, motivazione, passione e determinazione.
Lo sport permette di incrementare consapevolezza, sviluppare autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di riuscire in qualcosa. E’ importante valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio bisogno. Bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, rimodulare gli obiettivi in base alle proprie condizioni fisiche attuali.

William Da Roit: Girare il mondo facendo la cosa che più amo, correre!

Sogni? Correre un giorno in Kenya con i migliori maratoneti del mondo

Matteo SIMONE 

Nella mente degli ultrarunner ci sono sempre nuove sfide, più lunghe, più difficili, di seguito William racconta la sua esperienza e le sue intenzioni rispondendo ad alcune mie domande.

Ciao William, come stai? Cos'hai in mente?Ciao, sto bene e sono in forma, grazie. Il 16 novembre prossimo parteciperò alla Filippide Run in Grecia, ASA per gli amici, Atene - Sparta - Atene di 490 km da percorrere in un tempo massimo di 104 ore. Una doppia Spartathlon per capirci.”

Si organizzano gare sempre più dure e difficili sia in Italia che nel resto del mondo, in Italia organizzano gare di corsa di 285 km come l’ultramaratona da Milano a San Remo, oppure l’ultramaratona di 285 km in Puglia. 

venerdì 19 ottobre 2018

Diana Marongiu: Non mi sento un'atleta ma una ex atleta

Non voglio vivere nel passato, vorrei fare un’altra competizione di body building
Matteo SIMONE 

Diana Marongiu inizia a correre nel 1994 con piccoli passi che lei chiama “baby step”, nel dicembre del 2009 rompe il record maschile di scalinata di un edificio. Nel 2001 ha iniziato a praticare Bodybuilding come forma di esercizio complementare alla corsa di fondo. Di seguito racconta di sé rispondendo ad alcune mie domande: Come stai? Cosa hai in mente?Non sto bene, sia mentalmente che fisicamente. L'incubo è iniziato nel 2015. Mi sono presa la malattia di Lyme (borrelia) e la bartonellosi da una zecca e mi ha praticamente rovinato la vita. Debolezza estrema alle braccia e gambe, stanchezza stremannte e dolori che vengono spesso identificati anche come del tipo fibromalgia, forti mal di testa ed eventualmente uno stato di depressione acuta dovuto alla stanchezza fisica che non mi permette di correre, andare in palestra o avere degli obiettivi comuni o una vita normale. Vado avanti di giorno in giorno come uno zombie, ma a questo punto sto migliorando. Questa è la mia realtà dal 2016.  Antibiotici ed erbe medicinali non sono servite a molto, hanno aiutato comunque di volta in volta ma non sono mai arrivata ad una salute a lungo termine. Per stare meglio ho fatto e faccio di tutto, sperimentando trattamenti o cure integrative, leggendo e ricercando prendendo in considerazione le esperienze di altri e gli studi scientifici, (quando e se a disposizione). Mi sono messa in un abisso finanziario. Ho imparato tante cose di biologia e batterologia.  A pensare che detestavo le scienze naturali da studentessa.

Francesca Innocenti, ultrarunner, vince la 12h della 24^ Lupatotissima 2018

Matteo SIMONE 

L’ultramaratona di 12 ore della Lupatotissima, organizzata dal GSD Mombocar presso il Comune di San Giovanni Lupatoto si è svolta sabato 22 settembre con inizio alle 22.30.

La gara maschile è stata vinta dal giovane spagnolo di 27 anni Ivan Penalba Lopez che ha totalizzato 148,797 km precedendo Stefano Romano 131,537 km ed Emilio Chinellato 116,818 km.
La gara femminile è stata vinta da Francesca Innocenti (Bergamo Stars) che ha totalizzato 117,255 km precedendo Elena Fabiani (Asd Woman Triathlon Italia) 114,049 km e Alessia La Serra (Gruppo San Pio X) 106,904 km. Di seguito, Francesca racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come ti sei preparata e organizzata?Prima della 12 ore di San Giovanni in Lupatoto ho partecipato a fine Luglio alla 50 km del Gran Sasso e poi alla 6 Ore di Vadena, oltre ai soliti allenamenti settimanali. Per l'organizzazione gara non ho avuto assistenza, cioè qualcuno che mi passasse gli alimenti e quando ne avevo necessità mi sono fermata al tavolo in cui avevo messo le mie cose da mangiare. Come mi è capitato in ogni 24h che ho fatto finora ho portato con me troppi alimenti che poi, ovviamente, ho riportato a casa.”

giovedì 18 ottobre 2018

Consapevolezza, autoefficacia e resilienza per il benessere e la performance

Matteo SIMONE

E’ sempre più chiaro che per stare bene e sperimentare benessere e performance occorre sviluppare tanta autoconsapevolezza, cioè la consapevolezza di se stessi: come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse, limiti.

E’ importante considerare il miglioramento delle capacità psichiche, sviluppare consapevolezza dei propri obiettivi stabiliti nel tempo da raggiungere gradualmente, incrementare la fiducia in sé progressivamente con allenamenti riusciti che testano l'atleta e confermano il suo stato di forma del momento; sviluppare la resilienza, superando sempre imprevisti, difficoltà, infortuni e sconfitte focalizzandosi nel momento presente e rimodulando i propri obiettivi in base alla condizione psicofisica del momento, in base alla risorse residue possedute nel periodo di riferimento, bisogna sempre essere pazienti e disponibili a ripartire per una nuova stagione.

L’esperienza della bici per assaporare colori, odori e suoni

Matteo SIMONE


L’esperienza della bici per assaporare colori, odori e suoni; per perdersi e ritrovarsi; per assaporare la ciclicità dello sport come nella vita, fatta di partenze e arrivi, incontri e congedi, attivazione e rilassamento, tensione e relax, salite e discese. Importante è essere sempre pronti e sviluppare tanta consapevolezza, fidarsi di se stessi e di qualcun altro e sviluppare tanta resilienza.

La bici è una metafora della vita, come per la bici c’è la ciclicità della salita e della discesa così nella vita c’è la crisi e soluzione senza darsi per sconfitti ma accettando e cambiando il corso degli eventi con fiducia e resilienza uscendone fuori sempre più rafforzati.

Cosa si sperimenta con la bici? Equilibrio, fatica, arrivi, resilienza

Matteo SIMONE


Cosa c'è dietro lo bici? Tanta passione, allenamenti, incontri, fatica, aggregazione, tante decisioni, presenza, attenzione, focalizzazione. Squadre, gruppi, associazioni. 

Dietro la bici c’è la ciclicità dell’esperienza nello sport così come avviene nella vita quotidiana, un’esperienza fatta di attese, incontri, partenze, fatica e arrivi, congedi sperimentando sempre più resilienza nella riuscita dell’esperienza. L’esperienza ciclica nello sport così come nella vita comprende esperienze di attivazione, tensione, ansia e poi rilassamento, recupero e relax.
L’atleta attraverso l’esperienza dello sport sviluppa tanta consapevolezza del proprio essere, del proprio fare, delle proprie possibilità, capacità, delle proprie caratteristiche e risorse, dei propri limiti che esperienza dopo esperienza cerca di superare, di andare oltre, di osare sempre un po’ di più mettendosi in gioco e apprendendo sempre dall’esperienza sportiva che diventa palestra di vita per far meglio nella vita quotidiana familiare, lavorativa, relazionale.

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