Matteo SIMONE
E’ sempre più chiaro che per stare bene e sperimentare benessere e performance occorre sviluppare tanta autoconsapevolezza, cioè la consapevolezza di se stessi: come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse, limiti.
E’ importante
considerare il miglioramento delle capacità psichiche, sviluppare
consapevolezza dei propri obiettivi stabiliti nel tempo da raggiungere
gradualmente, incrementare la fiducia in sé progressivamente con allenamenti
riusciti che testano l'atleta e confermano il suo stato di forma del momento;
sviluppare la resilienza, superando sempre imprevisti, difficoltà, infortuni e
sconfitte focalizzandosi nel momento presente e rimodulando i propri obiettivi
in base alla condizione psicofisica del momento, in base alla risorse residue
possedute nel periodo di riferimento, bisogna sempre essere pazienti e disponibili
a ripartire per una nuova stagione.
Di fondamentale importanza risulta essere la fiducia in sé che si costruisce fin da piccoli nelle mura domestiche o comunque nella propria famiglia di appartenenza con la presenza dei familiari ad iniziare dai genitori e altre persone di riferimento della propria famiglia più o meno allargata.
Di fondamentale importanza risulta essere la fiducia in sé che si costruisce fin da piccoli nelle mura domestiche o comunque nella propria famiglia di appartenenza con la presenza dei familiari ad iniziare dai genitori e altre persone di riferimento della propria famiglia più o meno allargata.
Sforzi progressivamente
crescenti incrementano l'autoefficacia dell'atleta, incrementa anche
l'adattamento mentale alla fatica, favorisce la capacità mentale di affrontare
carichi di lavoro, ci si sente più capaci, in grado di far fronte a carichi di
lavoro sempre superiori e anche in gara ci si sente più sicuri di affrontare la
gara e gli avversari.
E’ sempre più importante
affrontare, superare, gestire i cambiamenti che, a volte, risultano
stabilizzanti. Questa attitudine e capacità, che possiamo chiamare anche
resilienza, si sviluppa dalla più tenera età. Da quando impariamo a camminare
ci capita di cadere e rialzarci sempre, sperimentando fallimenti e riuscita.
Dopo tanti tentativi riusciamo a restare in piedi inizialmente e poi a correre
o fare sport, sperimentando sempre più fiducia in noi stessi.
E’ importante che lo sviluppo
della consapevolezza, della fiducia in sé e della resilienza sia affiancato da
figure di educatori, i cosiddetti care
giver, che si prendono cura dei bambini e dei ragazzi fino a che non
diventino autonomi. In genere il bambino inizia ad acquisire la propria
autonomia dopo aver attraversato il periodo fisiologico dell’adolescenza, durante
il quale, a volte, si diventa ribelli per staccarsi dai genitori e dal proprio
nucleo familiare, per poi ritornare più maturi, consapevoli e responsabili.
I contesti
fondamentali per l’educazione alla fiducia in se stessi e alla resilienza sono
essenzialmente rappresentati dalla famiglia, dalla scuola e dallo sport.
Inizialmente la
famiglia, poi la scuola e lo sport, diventano punti di riferimento per i
ragazzi che, in ambienti sicuri e protetti, possono sperimentare la presenza
dell’adulto, che si trova lì in quel momento per trasmettere conoscenze, sempre
pronto ad intervenire all’occorrenza.
I genitori e gli
educatori dovrebbero trovare un sano equilibrio tra presenza e assenza, tra
preoccupazione e apprensione, tra il focalizzarsi troppo sui ragazzi e non su
se stessi, tra il focalizzarsi solo sul negativo e per niente sul positivo.
La figura dello
psicologo può intervenire a sostegno della ricerca di questo equilibrio, disponibile
a instaurare un rapporto di fiducia per riflettere, confrontarsi, elaborare
situazioni precedentemente vissute, vivere il momento presente e individuare
obiettivi futuri, al fine di comprendere lo stato dell’individuo, del gruppo e
della famiglia per meglio indirizzare sensazioni ed emozioni, saperle
riconoscere e gestirle.
Ecco perché a volte
famiglia, scuola e sport non sono sufficienti per garantire un’educazione
accurata e approfondita. Affiancare a questi contesti la figura dello psicologo
può essere una risorsa in più in grado di intervenire per prevenire, per un
lavoro di psicoeducazione, per un lavoro di sostegno alla genitorialità, per un
lavoro di definizione di obiettivi sfidanti ma non impossibili, per
incrementare la fiducia in sé, sia del singolo che del gruppo, per aiutare a
superare blocchi e muri mentali.
E’ auspicabile
l'acquisizione di strumenti, metodi e tecniche per gestire ansia e stress, per
mantenere alta la motivazione e per essere fiduciosi in se stessi, nelle proprie
capacità e possibilità.
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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