Dott. Matteo Simone
La vita è un’esperienza continua che fa apprendere e crescere momento dopo momento, diventando sempre più esperti e preparati, fiduciosi e resilienti.
Di seguito l’esperienza di Luca (Loco) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come ti definisci atleticamente? Ancora discretamente in forma, sicuramente resistente e tenace, se quest’ultima può essere considerata una caratteristica anche atletica e non solo mentale.
Cosa dicono familiari e amici del tuo sport? Che sono matto 😊, del resto Loco non per caso. A parte gli scherzi, i bambini, ovviamente, sono entusiasti soprattutto quando riesco a portarli in zona partenza/arrivo perché si divertono. La mia compagna, Laura, si lamenta, soprattutto sui lunghi molto lunghi, ma, in assoluto, è colei che, sotto sotto, è la più contenta quando vado a correre. Anzi il primo consiglio utile me lo diede lei poco dopo che ci conoscemmo: alzi poco le gambe. Da allora ho iniziato a lavorare su questo aspetto.
La pratica di uno sport fa uscire fuori dalla zona di confort per mettersi in gioco, conoscere se stessi e altri nella condivisione di allenamenti e gare sperimentando fatica e soddisfazioni.
Quali competenze, risorse e caratteristiche possiedi nello sport? Come dico sempre: imparo tutti i giorni qualcosa, nella corsa così come nel lavoro. Quindi competenze specifiche non ne ho, se non quelle derivate dagli allenamenti che, da circa un anno, mi ha consigliato il nostro amico comune Fabrizio D’Antoni.
Chi ti aiuta a migliorare benessere e performance? In maniera differente, Fabrizio D’Antoni con allenamenti e consigli sempre utili e la mia compagna, Laura Bonomi, che, anche se sbuffando, è contenta del fatto che corra.
Si impara sempre mettendosi in gioco e soprattutto facendosi consigliare da persone pi esperte o professionisti del settore.
Fabrizio D’Antoni da diversi anni pratica triathlon e quindi tre discipline sportive da incastrare in allenamenti e gare: nuoto, bici, corsa.
Pensi che uno psicologo sia utile nello sport? Per quali aspetti e fasi? Io credo che sia una figura professionale alla quale rivolgersi, dovrebbe essere passata nel welfare, secondo me. Personalmente, per altri motivi, ci sono andato per un bel periodo della mia vita e quel percorso è parte integrante di quella che considero la mia rinascita, anche sportiva.
A volte può essere importante e utile avvalersi di figure professionali per risolvere, migliorare, gestire situazioni critiche e difficili o sperimentare maggior benessere o performance.
L'evento sportivo in cui hai vissuto le emozioni più forti? Sicuramente la mia prima maratona. Quella di quest’anno a Roma. Un allenamento durato 3 mesi, fatto anche di tante rinunce a tavola con una decisione presa per caso, a Natale 2024, quando, sempre per caso, ho incontrato proprio te e Massimo Castellano e vi ho seguito per i 25 km il 25 😊.
Sogni realizzati? La Maratona di Roma, non ne avevo mai fatta una nonostante quasi dieci anni di gare più o meno lunghe. È stato un chiodo fisso, il mio regalo per i 50 anni.
Perché no, si può fare, si può fare, basta crederci e impegnarsi un po’ di più per arrivare pronti e consapevoli alla partenza con la consapevolezza che è una grande esperienza, come salire su un treno portando il proprio contributo fisico, atletico, mentale fino al traguardo.
Il 16 marzo 2025 Luca ha portato a termine la sua prima maratona in 3h51’43”.
La situazione sportiva più difficile? Una Roma-Ostia, credo del 2018, la mia prima mezza post divorzio, non ci ero arrivato bene né fisicamente né, soprattutto, mentalmente. Stavo per fermarmi al sedicesimo Km, mi lamentavo dicendo che non ce la facevo più e una runner vicino mi diede una bustina di miele e sono riuscito a finirla. Non credo di averla mai ringraziata abbastanza. In gara si prendono anche tanti ‘vaffa’ ma c’è anche molto aiuto.
Le gare sono sempre un grande test e a volte difficili da gestire, soprattutto se non si è ben preparati o focalizzati per tale evento considerato importante.
L’11 marzo 2018 Luca ha corso la Mezza Maratona Roma Ostia 21,097 km in 1h52’18”.
Come hai affrontato, gestito, superato crisi, sconfitte, infortuni? Fortunatamente, a oggi, mai avuto infortuni in gara. Ma proprio da un infortunio ho iniziato a correre: classica operazione al crociato con consiglio del medico chirurgo che fosse meglio la bicicletta ed evitare il correre. Provando però, andare in bici mi dava molto dolore e correre no… Un’altra piccola crisi, sempre durante una mezza maratona a Roma, anche lì poco allenato, semplicemente dal diciottesimo al diciannovesimo km ho camminato e poi finito correndo.
Le crisi si mettono in conto, possono arrivare e bisogna saperle accogliere, accettare, gestirle, superarle, trasformarle in perle di insegnamento per le prossime volte.
Hai scoperto qualcosa di te stesso praticando sport? Come detto qualche giorno fa su Facebook, di sport ne ho praticati tanti ma una cosa allenante la testa come la corsa mai fatta. Ecco ho scoperto di avere una bella capoccetta, nella corsa come nella vita, punto l’obiettivo e, ostinatamente, ci arrivo.
Prossimi obiettivi? Ora niente gare fino a settembre, fa già troppo caldo per me. Mi allenerò, spero anche in montagna quest’estate e poi vediamo. Sono tentato da un’altra maratona o la Mezza dei Castelli che è molto bella, per esempio. Andando, vedendo, come si dice.
Sembra davvero facile ma in effetti, come dice Luca il primo lavoro mentale da fare è proprio la decisione dell’obiettivo, che sia interessante, stimolante, sfidante, difficile ma non impossibile, immaginandolo, parlandone, scrivendolo, confrontandosi, simulandolo e poi passando all’azione con allenamenti mirati e sufficienti per raggiungerli.
Quali sono gli ingredienti del successo? Testa e gambe in egual misura, forse leggera prevalenza per la prima.
Cosa ti motiva a praticare sport? Diciamo che soffro molto il sentirmi fuori forma e, conseguentemente, fare fatica a seguire i miei figli. Essendo diventato papà in età avanzata ci tengo a riuscire ancora a scatenarmi con loro ma senza allenamento no, non riesco.
Gli allenamenti più importanti? Tutti, anche i 20 minuti che riesco a ritagliarmi la mattina per fare un po’ posturale e mantenere un po’ di tonicità.
La pratica di uno sport risulta essere una buona dose di benessere da incastrare nell’arco di una giornata, per svagarsi, tenersi in forma, riflettere, curare corpo e mente.
Chi ti ispira? Ho iniziato e corso per anni da solo, senza riferimenti, quindi, inizialmente, mi ispiravo a me stesso e poi, ho capito, molto più avanti, perché facevo grosso modo sempre le stesse performance. Uscivo una sola volta a settimana e, magari, ogni volta mettevo giù 2 Km in più ma i tempi quelli erano. Se dovessi fare un nome, da quanto l’ho rincontrato prima di un’Appia Run, direi il Prof. Arch. Tommaso Empler, mio relatore alla tesi e persona che porto nel cuore per motivi molto personali, non ho mai dimenticato quanto fece per me.
Nella tua vita cosa c'è oltre lo sport? Sono una persona molto curiosa, leggo molto sia per cose di lavoro per romanzi, thriller e storici su tutti. Ovviamente c’è la mia famiglia che tanto leva, in termini di energie mentali e fisiche, ma che molto di più restituisce.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR








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