Il 29 settembre 2018 si è svolto in
Tunisia a Tozeur l’ultramaratona “Ultra Mirage el Djerid 100km” il cui
vincitore è stato l’atleta del Marocco Rachid El
Morabity con il crono di 09h11’ precedendo di pochi minuti il norvegese Sondre
Amdahl 09h17’24” e il marocchino Mohamed EL MORABITY 10h16’46”. La svedese Elizabeth Barnes vince la gara femminile
classificandosi in quarta posizione assoluta con il crono di 10:25:19 arrivando
pochi minuti dopo il terzo uomo e precedendo la francese Oriane Dujardin 12h58’04”
e la tunisina Chefia Hendaoui 13h35’08”.
Maddalena Lanzilotti si classifica
ottava nella classifica femminile e seconda atleta italiana con il crono di 16h07’50”.
Maddalena di seguito racconta la sua avventura: Come è andata? “Nel 2018,
vengo contattata per far parte del Trofeo Puglia Campionato Iuta Ultra Trail
ero contenta ed emozionata per ciò e in quel periodo stavo preparando la (100
km di Seregno) su strada ma mi sono detta si dai proviamoci lo stesso i trail
mi piacciono molto, mi svagano anche di più godendomi i panorami e i percorsi.
Precisamente
25 marzo 2018 mi infortunio scivolando su una pietra così son dovuta pendermi
un po’ di riposo forzato perdendo tutto il lavoro fatto comunque sono sempre
stata positiva anche perché’ per lo meno un motivo c’era sapevo che una
frattura passa e tutto si aggiusta, si, ferma per 4 mesi circa con esito
frattura rotula ginocchio sx. Il l8 luglio decido di fare qualcosa che mi
potesse ridare un nuovo brivido … qualcosa che sognavo da anni e cioè il
DESERTO… arriva il grande giorno 29/09/2018… tutto è pronto scarpe, maglia,
cappello, calze, crema piedi, cibo, zenzero, papaia, parmigiano, uova sodo,
noci…infine l’acqua obbligatorio 2 litri di acqua io ne avevo 2,5l, mi conosco
il caldo non è il mio forte… soffro di più anche se il peso era di più, meglio
soffrire meno il caldo.
Ore 04.30 suona la sveglia…ore 5.30 destinazione luogo partenza gara…Ore 7.00 lo START… ci siamo adrenalina a palla…cuore batte …occhi lucidi… ci si saluta …ci si augura in bocca a lupo…ecco ci siamo…. START GO GO GO. Vai Maddy, parti pure meglio più veloce ma non toppo ho ascoltato il mio amico Rached il quale mi aveva detto meglio più veloce perché più fresco e percorso più scorrevole quindi sono andata finche’ potevo i cancelli nemmeno li pensavo.”
In effetti, proposi di convocare Maddalena Lanzilotti a Cotugno Giovanni, incaricato dalla IUTA per formare una rappresentativa Pugliese per la partecipazione al trofeo delle Regioni e Maddalena fu molto contenta e entusiasta da entrare subito nel clima di squadra con gli altri atleti convocati: Criticità, difficoltà, crisi? Cosa o chi ti ha aiutato? Cosa hai raccontato a casa? “Obiettivi erano i check point per riempire le borracce di acqua, ve ne erano 5 circa uno ogni 20 km a parte il primo dopo 15 km. Ebbene primo check point 2.10’ (cancello 4 ore) bene mi sono detta pieno recupero…stavo benissimo con una media top ma sapevo che sarebbe durata poco anche perché’ alle 10.30 il sole era già bello caldo e tosto siamo a circa 41/42 gradi … si va avanti inizia a sentirsi la sabbia … fine chiara e farinosa … ma il caldo di più, non ci si può nascondere da nessuna parte, ed ecco le mosche mamma mia non le sopportavo si appiccicavano al viso non ne volevano sapere di andare via; sono circa le 11.30 il secondo ceck point siamo al 35° km sto ancora bene nonostante il caldo mi fermo i volontari mi riempiono borracce chiedono se ho bisogno doccia di acqua al volo un po’ di datteri e si riparte per il prossimo ceck point che doveva essere al 50° km ma alla fine vi era circa 2 km dopo, capite che 1km intorno alle 14 nel deserto sulla sabbia non li fai in 6/7’ e nemmeno i top… quindi avevo terminato l’acqua.
Ore 04.30 suona la sveglia…ore 5.30 destinazione luogo partenza gara…Ore 7.00 lo START… ci siamo adrenalina a palla…cuore batte …occhi lucidi… ci si saluta …ci si augura in bocca a lupo…ecco ci siamo…. START GO GO GO. Vai Maddy, parti pure meglio più veloce ma non toppo ho ascoltato il mio amico Rached il quale mi aveva detto meglio più veloce perché più fresco e percorso più scorrevole quindi sono andata finche’ potevo i cancelli nemmeno li pensavo.”
In effetti, proposi di convocare Maddalena Lanzilotti a Cotugno Giovanni, incaricato dalla IUTA per formare una rappresentativa Pugliese per la partecipazione al trofeo delle Regioni e Maddalena fu molto contenta e entusiasta da entrare subito nel clima di squadra con gli altri atleti convocati: Criticità, difficoltà, crisi? Cosa o chi ti ha aiutato? Cosa hai raccontato a casa? “Obiettivi erano i check point per riempire le borracce di acqua, ve ne erano 5 circa uno ogni 20 km a parte il primo dopo 15 km. Ebbene primo check point 2.10’ (cancello 4 ore) bene mi sono detta pieno recupero…stavo benissimo con una media top ma sapevo che sarebbe durata poco anche perché’ alle 10.30 il sole era già bello caldo e tosto siamo a circa 41/42 gradi … si va avanti inizia a sentirsi la sabbia … fine chiara e farinosa … ma il caldo di più, non ci si può nascondere da nessuna parte, ed ecco le mosche mamma mia non le sopportavo si appiccicavano al viso non ne volevano sapere di andare via; sono circa le 11.30 il secondo ceck point siamo al 35° km sto ancora bene nonostante il caldo mi fermo i volontari mi riempiono borracce chiedono se ho bisogno doccia di acqua al volo un po’ di datteri e si riparte per il prossimo ceck point che doveva essere al 50° km ma alla fine vi era circa 2 km dopo, capite che 1km intorno alle 14 nel deserto sulla sabbia non li fai in 6/7’ e nemmeno i top… quindi avevo terminato l’acqua.
Vado avanti trovo Ala una ragazza
bellissima della Giordania la ricordo così (siamo poi diventate grande amiche)
le chiedo se mi potesse dare da bere perché’ sentivo la bocca secca, subito
senza pensarci 2 volte mi sporge il tubo del suo camel bag ed io mi sento
rinascere, si parte assieme ma lei era stanca così proseguo, mi riprende
l’italiano di Alessandria, Franco Gallina e si accorge che ero un po’ più cotta
di lui balcollante per il caldo, mi offre l’acqua che aveva, facciamo circa 1
km insieme fino al ceck point circa al 52° km finalmente i volontari con la
pompa ci buttano acqua in testa e sulle gambe per riprenderci, era il top poi
mi siedo tolgo scarpe calze svuoto sabbia mangio qualcosa e riparto ma non da sola
incontro Roberto Marino un ragazzo che vive sul lago d’Iseo decido di
proseguire con lui abbiamo parlato tantissimo diciamo che ce la siamo
raccontati…di tanto in tanto ci fermavamo per svuotare le scarpe e magari anche
qualche pipì ci scappava, in queste lunghe gare controllo sempre il colore
della mia pipì, sempre meglio essere prudenti, spesso ci si bagnava la testa,
le mani, i polsi sempre facendo attenzione a non consumare troppa acqua.
Eravamo
ormai al 65° km … così pian pianino abbiamo iniziato a veder andar via il sole
caldo e finalmente si iniziava a star meglio, appena si poteva si provava a
correre ma subito dopo pochi centinaia di metri nulla, troppa sabbia, si
riprendeva il cammino… ad un certo punto ci ritroviamo a fare una salitina (alla
faccia di chi dice che il deserto è piatto!) subito dopo sentiamo urlare e
vediamo una 4x4, era la moglie di Roberto con le sue amiche, si trovavano lì di
passaggio per visitare la zona, eravamo felicissimi, quando corri dei tratti
molto lunghi queste piccole emozioni a me danno una carica e un’energia che
dimentico tutta la stanchezza e mi gazo. Bene si prosegue, iniziavo a vedere il
tramonto, i dromedari, la 1 stella a sx la ricordo bene.
Dico Roby guarda la
stella polare, dai ci sta illuminando, quella ci porterà al traguardo è un
portafortuna! Lui… Maddy che spettacolo. Poi mi dice Maddy vai tu ne hai, io
sono stanco ho pure mal di stomaco! Ecco Roby prendi questo zenzero ti farà
stare meglio, se non va bene ho un marsupio con tutto quello che può servire
fidati sono un’infermiera ho di tutto qui… ho anche una lettera in inglese x
eventuali urgenze! Mi ha guardato si è messo a ridere mi fa: NOOOO GRANDE
MADDY! Capite che in queste situazioni poco mi importava di arrivare 1 ora
prima o dopo, volevo continuare con lui mi trovavo bene ma era troppo stanco
non riusciva, anche il camminare diventava un problema per lui così in
lontananza si intravede un runner, bene dico dai dai lo/la prendiamo su su Roby
a quel punto abbiamo fatto circa 500 mt insieme ad una ragazza e dopo un po’
ero tranquilla lasciavo Roberto in compagnia della ragazza anche perché’
iniziava a essere buio e avevo notato che lui in quel momento avesse più
bisogno di sostegno non per vantarmi ma io avevo dentro una energia megagalattica e non vedevo l’ora di arrivare
alla fine di tagliare quel traguardo che
ho sempre sognato o guardato immagini in televisione e riviste. Cosi pian
pianino mi allontano ogni tanto mi giravo e urlavo forza forza su dai non
mollate il Finish è lì che ci aspetta! Ebbene Maddy, questo mi son detta, ora
si va da soli e così pian pianino tra cammino e corsa si proseguiva ormai era
buio intorno a me un cielo stellato da favola, la luna, la sabbia e lo
spettacolo dei dromedari che la luce frontale che li rifletteva loro, il buio
della notte tutto ciò.”
L’esperienza degli ultrarunner sono sempre bizzarre e sorprendenti, soprattutto il
deserto mette alla prova le persone con vaste distese di sabbia con la sabbia
che si infila dappertutto, con la sensazione di sete sempre addosso, con spazi
infiniti: Che sapore ti ha lasciato
questa gara? “E’ stata un’emozione
unica , intanto si proseguiva facendo
sempre attenzione all’acqua, a mangiare qualcosa di tanto in tanto alternando
come sempre dolce e salato e bere Sali… era arrivato il momento di mangiare
anche qualche pezzo in più di zenzero, e sempre proseguendo guardo garmin ero
quasi a 80 km giusto per svuotare scarpe
e ricontrollare borracce dell’acqua questo era l’ultimo ceck point il prossimo
era il traguardo diciamo che mancano 20/22 km al traguardo… giusto una mezza, mi dico dai dai su su Alza ste chiappe
e ste gambe più mi muovo prima arrivo.
In situazioni simili pensi a molte
cose… pensavo a mio marito che era a
casa e sapevo che mi seguiva pensieroso, alla mia famiglia, a mia mamma che non
era al corrente ciò per non farla preoccupare, alla mia cagnolina Neve che
tutte le volte che vede il borsone si infila dentro perché’ non vuole che vada
via (cosi sono costretta a mettere il borsone fuori dalla porta) pensa che la
abbandoni allora mi dico Maddy alza le gambe e vaiiii non voltarti indietro tanto non sei da sola (ci sono con te le
stelle e i tuoi 2 angeli custodi che ti guardano) cosi guardavo avanti cercando
di fare attenzione a non sbagliare strada ed era facile data la stanchezza e il
buio dopo un po’ mi abbandona anche il garmin ma ormai mancava poco dovevo
andare avanti anche se ogni tanti dicevo caspita ma nessuno incontro?! Cosi
cammina cammina ed ecco che intravedo dopo ore in solitaria delle luci, delle
voci… mi dico sono vere non sono allucinazioni!!!??
Si… Si… si… il traguardo Il FINISH così tanto atteso. Salto e urlo dalla gioia sembravo una bimba, ormai la fatica non c’era più anche se non c’è mai stata fin dal primo momento neanche la paura del recupero frattura del ginocchio c’è stata ma solo così al giorno dopo guardo la classifica mi ritrovo con 1 donna italiana 8 donna Assoluta e 46 assoluta questa è stata la mia 1 esperienza nel deserto del Sahara.”
Tutto passa, tutto scorre, passa la fatica, passano le allucinazioni e i deliri visivi e uditivi, rimangono ricche esperienze con persone che condividono sogni e speranze, partenze e arrivi, crisi e difficoltà: Che significato ha per te questa gara? “Tutti noi passiamo dei momenti difficili nella vita di tutti i giorni chi più chi meno, poi ne arrivano alcuni che ti travolgono come un uragano ma sai che devi sempre combattere e se ce la fai e perché’ c’è ancora bisogno di te in questa terra o magari qualcuno ha ancora bisogno di te e di capire che non bisogna mai arrendersi bisogna sempre provarci cosi non avremo mai rimpianti, qualcuno di voi queste parole le ha già sentite da me ma io non smetterò mai di dirle, è importante svagare la mente in qualcosa che vi piace, qualcosa che vi faccia sentire liberi e bene. Nel 2013 quando ho iniziato a capire e auto incoraggiarmi che potevo farcela pur avendo avuto 2 gravi problemi di salute quello che negli ultimi anni ormai affligge un po’ tanta gente giovane e non giovane e quindi grazie grazie grazie ancora alla corsa che mi ha fatto rinascere… Ebbe inizia così la mia avventura con la corsa.”
Si… Si… si… il traguardo Il FINISH così tanto atteso. Salto e urlo dalla gioia sembravo una bimba, ormai la fatica non c’era più anche se non c’è mai stata fin dal primo momento neanche la paura del recupero frattura del ginocchio c’è stata ma solo così al giorno dopo guardo la classifica mi ritrovo con 1 donna italiana 8 donna Assoluta e 46 assoluta questa è stata la mia 1 esperienza nel deserto del Sahara.”
Tutto passa, tutto scorre, passa la fatica, passano le allucinazioni e i deliri visivi e uditivi, rimangono ricche esperienze con persone che condividono sogni e speranze, partenze e arrivi, crisi e difficoltà: Che significato ha per te questa gara? “Tutti noi passiamo dei momenti difficili nella vita di tutti i giorni chi più chi meno, poi ne arrivano alcuni che ti travolgono come un uragano ma sai che devi sempre combattere e se ce la fai e perché’ c’è ancora bisogno di te in questa terra o magari qualcuno ha ancora bisogno di te e di capire che non bisogna mai arrendersi bisogna sempre provarci cosi non avremo mai rimpianti, qualcuno di voi queste parole le ha già sentite da me ma io non smetterò mai di dirle, è importante svagare la mente in qualcosa che vi piace, qualcosa che vi faccia sentire liberi e bene. Nel 2013 quando ho iniziato a capire e auto incoraggiarmi che potevo farcela pur avendo avuto 2 gravi problemi di salute quello che negli ultimi anni ormai affligge un po’ tanta gente giovane e non giovane e quindi grazie grazie grazie ancora alla corsa che mi ha fatto rinascere… Ebbe inizia così la mia avventura con la corsa.”
A volte lo sport è risolutivo, permette
di sperimentare una seconda vita più consapevole, permette di mettersi in gioco
sperimentando una vita più reale: Cosa
hai imparato dall'esperienza o dagli altri atleti? “Quando corro non sono mai sola perché’ corro sempre con la speranza nel
cuore!” Cosa porti a casa? “La GIOIA del traguardo e di rivedere le
persone che amo e gli amici!”
Gli ultrarunner
sono infermabili, instancabili, insaziabili, ingordi, sempre alla ricerca
di nuovi stimoli, sensazioni, emozioni, incontri per sperimentarsi, mettersi
alla prova, sfidare se stessi e gli altri: Quali
sono ora tue mete, direzioni, obiettivi? “Dopo appena 20 gg dal deserto anche i campionati italiani 24h andati
bene.”
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