lunedì 29 ottobre 2018

Chiara Barbieri, arciere: Il mio obbiettivo è quello di aumentare i miei punteggi

Le prime due gare indoor: la mente mi ha sia aiutata che ostacolata
Matteo Simone 

Chiara Barbieri della Compagnia Arcieri Celti ha partecipato al “XI Trofeo Indoor 18 mt Città di Morsano al Tagliamento” classificandosi nell’Arco olimpico categoria Junior in quarta posizione e recentemente ha partecipato anche al “3° Indoor San Donà” classificandosi in terza posizione. 

Di seguito, Chiara racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Che sapore ti ha lasciato questa gara?Sono abbastanza contenta di entrambe le mie ultime competizioni, anche se per alcuni momenti sono convinta che avrei potuto fare meglio di quanto ho fatto. Avrei potuto tirare alcune frecce molto meglio di come ho fatto. Affermo ciò perché conosco le mie potenzialità e so quanto impegno e dedizione metto nel dedicarmi agli allenamenti.”

E’ importante sentirsi abbastanza contenti del risultato e cogliere comunque quello che è andato bene che diventa un punto di partenza per lavorarci per le prossime gare indoor.
Che significato ha per te questa gara?Sono state le prime due gare indoor dopo il periodo estivo outdoor a lunga distanza, quindi sono state importanti per me stessa per riuscire a valutare il mio stato attuale a livello di sensazioni durante una competizione, dopo un periodo di solo allenamenti, dovuto ad una pausa dalle gare tra la conclusione delle gare outdoor e la fine delle gare indoor.”

Le gare diventano test e prove per comprendere lo stato dell’arte, per fare il punto della situazione, per affinare metodi e tecniche.
Avuto problemi, criticità? In che modo la mente ti ha aiutato o ostacolato?La mente mi ha sia aiutata che ostacolata. Mi sono sentita molto a mio agio durante la prima gara. Durate la seconda invece nella seconda parte della gara ho iniziato a sentire un po’ di agitazione, ma ad un livello sopportabile, infatti sono riuscita anche a fare più punti rispetto alla seconda parte.”

La competizione prevede momenti di sicurezza, di concentrazione, di flow, di precisone, di focalizzazione, di autoefficacia e momenti di tensione, agitazione, insicurezza, bisogna avere una grande controllo della mente, riuscire a mettere da parte qualsiasi distrazione per dedicarsi nel qui e ora a ciò che abbiamo deciso sia importante per noi ora in questo preciso momento ed essere in ascolto del nostro respiro che possiamo modulare se vogliamo sperimentare rilassamento o se vogliamo attivarci.
Hai conosciuto altri atleti?Durante la prima gara si, una ragazza che tirava nel mio stesso paglione, molto carina e simpatica. Mentre nella seconda gara no, perché dopo anni che faccio questo sport alle gare si vedono sempre più o meno le stesse persone, ero comunque in paglione con due ragazzi che conoscono e con cui mi trovo bene.”

Lo sport e la competizione in particolare aiuta a crescere come persona e come atleta confrontandosi con altri più o meno forti, con tecniche più o meno diverse.
Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi?Il mio obbiettivo è quello di aumentare i miei punteggi cercando di prendere più fiducia nel mio gesto tecnico. Perché penso di avere molta consapevolezza delle mie capacità ma ancora troppa poca fiducia in me stessa durante la gara.”

Nella mente degli atleti ci sono sempre tante gare e allenamenti, tanti numeri e calcoli, tante sperane e si apprende sempre dall’esperienza che diventano mattonelle per formare carattere e personalità.
C'è un alimento particolare che hai assunto in gara?In gara durante la pausa oppure per distrarmi e sgranocchiare qualcosa sono solita a mangiare delle barrette, al mango oppure ai frutti di bosco e cioccolato bianco.”

E’ importante non trascurare nulla se si vuol diventare campione, diventano importanti ogni minimo dettaglio, dalle bevande all’alimentazione prima, durante e dopo la gara.
Come ti prendi cura di te ora dopo questa gara?Continuo con gli allenamenti, ho anche stabilito un programma che decido settimana per settimana con mio papà in base anche agli impegni scolastici per trovarmi più organizzata e quindi con meno pensieri.”

E’ importante curare altri orti oltre a quello ampio e vasto dello sport, le relazioni sono fondamentali per confrontarsi, ricevere sostegno, distrarsi.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara?
Che nonostante non fossi felice al 100% del risultato in termini di punteggio ero contenta per com’era andata la gara a livello di sensazioni.” 
Familiari e amici cosa hanno detto della tua prestazione?Pareri contrastanti. Mia mamma è stata contenta e soddisfatta di come mi ha vista durante entrambe le gare, mentre mio papà aveva pretese più alte a livello di punteggio, ma è stato molto contento soprattutto durante la seconda gara della mia tecnica, che non ha subito modifiche a causa dello stress della competizione.”

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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