Le prime due gare indoor: la mente
mi ha sia aiutata che ostacolata
Matteo Simone
Chiara Barbieri della Compagnia Arcieri Celti ha partecipato al “XI Trofeo Indoor 18 mt Città di Morsano al Tagliamento” classificandosi nell’Arco olimpico categoria Junior in quarta posizione e recentemente ha partecipato anche al “3° Indoor San Donà” classificandosi in terza posizione.
Di seguito, Chiara racconta le sue
impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Che sapore ti ha lasciato questa gara? “Sono abbastanza contenta di entrambe le mie ultime competizioni, anche
se per alcuni momenti sono convinta che avrei potuto fare meglio di quanto ho
fatto. Avrei potuto tirare alcune frecce molto meglio di come ho fatto. Affermo
ciò perché conosco le mie potenzialità e so quanto impegno e dedizione metto
nel dedicarmi agli allenamenti.”
E’ importante sentirsi abbastanza contenti del risultato e cogliere comunque quello che è andato bene che diventa un punto di partenza per lavorarci per le prossime gare indoor.
E’ importante sentirsi abbastanza contenti del risultato e cogliere comunque quello che è andato bene che diventa un punto di partenza per lavorarci per le prossime gare indoor.
Che significato ha per te questa gara? “Sono state le prime due gare indoor dopo il periodo estivo outdoor a lunga distanza, quindi sono state importanti per me stessa per riuscire a valutare il mio stato attuale a livello di sensazioni durante una competizione, dopo un periodo di solo allenamenti, dovuto ad una pausa dalle gare tra la conclusione delle gare outdoor e la fine delle gare indoor.”
Le gare diventano test
e prove per comprendere lo stato dell’arte, per fare il punto della situazione,
per affinare metodi e tecniche.
Avuto
problemi, criticità? In che modo la mente ti ha aiutato o ostacolato? “La mente mi ha sia aiutata che ostacolata.
Mi sono sentita molto a mio agio durante la prima gara. Durate la seconda
invece nella seconda parte della gara ho iniziato a sentire un po’ di
agitazione, ma ad un livello sopportabile, infatti sono riuscita anche a fare
più punti rispetto alla seconda parte.”
La competizione prevede momenti di sicurezza, di concentrazione, di flow, di precisone,
di focalizzazione, di autoefficacia e momenti di tensione, agitazione,
insicurezza, bisogna avere una grande controllo della mente, riuscire a mettere
da parte qualsiasi distrazione per dedicarsi nel qui e ora a ciò che abbiamo
deciso sia importante per noi ora in questo preciso momento ed essere in
ascolto del nostro respiro che possiamo modulare se vogliamo sperimentare
rilassamento o se vogliamo attivarci.
Hai
conosciuto altri atleti? “Durante la
prima gara si, una ragazza che tirava nel mio stesso paglione, molto carina e
simpatica. Mentre nella seconda gara no, perché dopo anni che faccio questo
sport alle gare si vedono sempre più o meno le stesse persone, ero comunque in
paglione con due ragazzi che conoscono e con cui mi trovo bene.”
Lo sport e la
competizione in particolare aiuta a crescere come persona e come atleta
confrontandosi con altri più o meno forti, con tecniche più o meno diverse.
Quali sono ora tue mete, direzioni,
obiettivi? “Il mio obbiettivo è
quello di aumentare i miei punteggi cercando di prendere più fiducia nel mio
gesto tecnico. Perché penso di avere molta consapevolezza delle mie capacità ma
ancora troppa poca fiducia in me stessa durante la gara.”
Nella mente degli
atleti ci sono sempre tante gare e allenamenti, tanti numeri e calcoli, tante
sperane e si apprende sempre dall’esperienza che diventano mattonelle per
formare carattere e personalità.
C'è un
alimento particolare che hai assunto in gara? “In gara durante la pausa oppure per distrarmi e sgranocchiare qualcosa
sono solita a mangiare delle barrette, al mango oppure ai frutti di bosco e
cioccolato bianco.”
E’ importante non
trascurare nulla se si vuol diventare campione, diventano importanti ogni
minimo dettaglio, dalle bevande all’alimentazione prima, durante e dopo la
gara.
Come ti prendi cura di te ora dopo
questa gara? “Continuo con gli
allenamenti, ho anche stabilito un programma che decido settimana per settimana
con mio papà in base anche agli impegni scolastici per trovarmi più organizzata
e quindi con meno pensieri.”
E’ importante curare
altri orti oltre a quello ampio e vasto dello sport, le relazioni sono
fondamentali per confrontarsi, ricevere sostegno, distrarsi.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli
amici dopo la gara? “Che nonostante
non fossi felice al 100% del risultato in termini di punteggio ero contenta per
com’era andata la gara a livello di sensazioni.”
Familiari e amici cosa hanno detto della tua prestazione? “Pareri contrastanti. Mia mamma è stata
contenta e soddisfatta di come mi ha vista durante entrambe le gare, mentre mio
papà aveva pretese più alte a livello di punteggio, ma è stato molto contento
soprattutto durante la seconda gara della mia tecnica, che non ha subito
modifiche a causa dello stress della competizione.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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