Dopo un lungo processo di
trasformazione sono tornato a correre
Lo sport permette di mettersi in gioco, di provare, di sperimentare, di scegliere lo sport migliore per le nostre caratteristiche, qualità, capacità. Di seguito Nazareno racconta la sua esperienza di atleta resiliente rispondendo ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si, è
successo. Ma poi sono subito tornato con i piedi per terra. Ho vinto alcune
gare, ho fatto qualche podio, anche abbastanza importante, ma la dimensione
deve rimanere sempre quella di un appassionato di sport, un buon amatore, nulla
di più.”
Qual è stato il tuo
percorso nella pratica sportiva? “Ho fatto
parecchi sport, in primo luogo nuoto propedeutico e poi molto calcio (ahimè).
La passione per l'atletica è nata alla superiori e l'ho coltivata assieme a
quella per le mutidiscipline. Gli infortuni mi hanno tolto di mezzo per un bel
po’, dopo una lunga parentesi di sola palestra e un po’ di rugby, dopo un lungo
processo di trasformazione sono tornato a correre, precisamente ad inizio 2012.”
Nella vita prima o poi lo incontri lo sport, non si sa se è meglio prima o meglio dopo, ma da ragazzi c’è la possibilità di avvicinarsi allo sport grazie alla propria famiglia che può coinvolgere o suggerire un’attività fisica, a volte sono le scuole che attraverso gli insegnanti di educazione fisica propongo ai ragazzi qualche forma di attività sportiva, oppure amici che coinvolgono in sport individuali o di squadra.
Quali fattori contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance ? “Ce ne sono molti, intrinsechi ed estrinsechi. La motivazione e la
voglia di realizzarsi, è una delle matrici che mi portano avanti, anche dopo le
sconfitte. Fattori come l'amicizia e la condivisione, sono molto importanti
(fattori sociali). Anche la competizione ovviamente, è importante per
continuare ad essere motivati. E poi ci sono fattori biologici-fisiologici,
dall'alimentazione, all'allenamento, al riposo.”
Lo
sport può diventare un bell’orto da coltivare, per poter sperimentare sia
benessere che performance, allenandosi sempre meglio, facendosi aiutare da
amici più esperti o professionisti allenatori.
C’è qualcuno
che nello sport contribuisce al tuo benessere e/o performance ? “Ci sono gli amici con cui ho condiviso in molti momenti questa
passione...c'è la mia compagna, c'era mia nonna, che negli ultimi anni mi ha
sempre spronato a perseverare in ciò che amo fare...una sfera di affetti è
sempre fondamentale per generare nuovi obiettivi.”
A
volte la passione nello sport è tanta e ciò spinge ad allenarsi per tante ore
per ottenere sempre più benefici e performance, a volte si riesce ad andare a
podio, a vincere una gara, a terminare una gara, a battere un amico o un
avversario, a volte ci sono infortuni che mettono fuori gioco l’atleta,
importante è sempre avere un piano b, altri orti di importanza equivalente da
poter coltivare, persone amiche o familiari che sostengono, coccolano,
aiutano, consigliano.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Pensano che faccia qualcosa di bello e parecchio distruttivo e
complicato. Molte persone faticano a credere a certe gare e performance che ho
fatto, d'altronde oltre la maratona, che già di per sé viene considerata una vera
impresa sportiva, poche persone concepiscono che si può correre e molto oltre a
tale distanza.”
Nello
sport si fanno tanti incontri, si fa tanta esperienza, accadono cose strane,
divertenti e bizzarre, soprattutto nello sport di endurance come le ultramaratone
dove si corre per decine di chilometri anche in circuiti brevi e i non addetti
ai lavori non comprendono il significato di questo sport che apparare
logorante, alieno e noioso, ma gli atleti che lo praticano sperimentano un mondo
dei sensazioni ed emozioni che li rende sempre più consapevoli, autoefficaci,
resilienti.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel
praticare sport? “Principalmente quello che
consideravo testardaggine e basta era anche una base solida di resilienza. Ho
capito che tutti possiamo essere resilienti, possiamo sfruttare le difficoltà
che incontriamo per migliorarci. Ecco la pratica sportiva, soprattutto quella
dedicata alle Ultra, mi ha fatto percepire l'essere resiliente e
"presente" nelle emozioni mentre corro.”
Nella
mente degli ultrarunner ci sono sempre gare da partecipare, distanze da allungare,
sfide per testarsi.
Un
episodio curioso della tua attività sportiva? “Ce ne sono
diversi, spesso legati a scelte parecchio dissennate ma che in realtà trovavano
fondamento. Diverse volte ho fatto gare anche lunghe o lunghissime di fila.
Spesso, anche con bei risultati in entrambi i casi. Per esempio a San Giovanni
Lupatoto nel 2014. Arrivai terzo nella 6h con poco meno di 73 km, mollando
completamente nell'ultimo quarto di gara. Mentre correvo in pista, mi misi in
testa di correre la mia prima 100 miglia trail, solo 6 giorni dopo, per avere i
punti necessari per fare il Bianco nel 2015. La 100 miglia andò bene, forse
anche meglio del previsto e l'anno dopo, pur avendo accumulato solo poco più di
un anno di gare di Ultra trail, corsi e portai a termine, l'Utmb.”
Lo
sport, soprattutto le ultramaratone, permette di approfondire la conoscenza di se
stessi superando crisi e difficoltà per raggiungere risultati sfidanti e ambiti e trasformare sogni in realtà.
Quali capacità,
caratteristiche, qualità ti aiutano nel praticare il tuo sport?
“Passione, Resilienza, Ecologia ed ecosostenibilità
nel modo di approcciarmi al mondo e nel muovermi nel mondo, Scoperta interiore,
i Sogni...beh senza quelli che stimoli avremmo?”
Che significato ha per te praticare il tuo sport? “Beh importante, per me lo sport é stile di vita, compagno praticamente
di tutti i giorni, modalità di espressione. Insomma è davvero importante e mi
rappresenta molto.”
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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