Fabiola: “Sono seguita da anni dalla fortissima atleta
Eleonora Bazzoni.”
Matteo Simone Psicologo, Psicoterapeuta
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Lo sport permette di conoscere, approfondire, apprezzare, accettare la ciclicità della vita come le salite e le discese, la tristezza e la felicità, il pianto e il sorriso, la vittoria e la sconfitta.
Tutto ha un senso, tutto come arriva
così passa, importante è l’esperienza che si fa e dalla quale si apprende
sempre. Di seguito Eleonora e Fabiola raccontano la loro esperienza di
maratonete rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita
o sempre una comune sportiva? Qual è stato il tuo percorso per diventare
atleta?
Eleonora:
“Si un giorno mi son sentita nel mio piccolo una
campionessa, quando ho vinto il titolo italiano di mezza maratona categoria
promessa nel 2009. Sin da piccola seguivo mio
fratello alle gare e già a sei anni avrei voluto iniziare a correre ma il campo
era distante e per varie problematiche ho iniziato a frequentare il campo di
atletica all’età di 10 anni…nel frattempo mi bastava trovare davanti a me un
rettilineo per correre e improvvisare delle gare con mia madre, ex velocista e
saltatrice, e con mio fratello orientato invece al mezzofondo/fondo.”
Fabiola:
“Mi sento una comune sportiva, ho iniziato dalle
scuole medie con l’atletica, praticavo gli 800 e 1500 in pista con ottimi
risultati a livello regionale, poi ho smesso al terzo anno di ragioneria perché
rimandata ad una materia, mio madre pensava che per correre trascuravo la
scuola. Ho ripreso all'età di 38 anni facendo già da subito ottimo risultati, la
mia vita ora è dedicata oltre che alla mia famiglia anche a questo sport che
amo.”
Se
frequenti talenti la strada per diventare campione è più facile, gli
insegnamenti di chi ti sta vicino vengono assorbiti come spugne, poi maturando
tocca a te decidere cosa è bene per te e come esprimersi al meglio e
raggiungere obiettivi ambiti.
Eleonora:
“Non seguo una dieta particolare, evito solo i
fritti e le bibite gassate i giorni prima delle gare, per il resto la mattina
della gara faccio una normale colazione a base di latte di soia con orzo,
biscotti o fette biscottate con marmellata fatta in casa e dopo la gara
generalmente mi concedo un bel pranzetto e perché no anche una buona coca cola.”
Fabiola: “Seguo un alimentazione normale facendo a meno di fritti e grassi, non uso
ne farmaci e ne integratori, non ne sento la necessità.”
Quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua
performance?
Eleonora:
“Sicuramente in primis i miei genitori che mi hanno
sempre invogliata e son stati sempre disponibili a sostenermi in questo sport e
ovviamente un ruolo fondamentale l’hanno svolto i miei allenatori Patrizia
Mossa, una mia allenatrice sarda che mi ha fatta appassionare a questo sport e
ora Fabrizio Adamo sempre pronto ad aiutarmi nei lavori e sostenermi.”
Fabiola: “Sono seguita da anni dalla fortissima atleta Eleonora Bazzoni, con lei
sono riuscita a portare a termine la maratona di Ravenna in 2.58 e vincere per
due volte la costiera Amalfitana ultramaraton. I miei famigliari sono felici
per me e mio marito mi sostiene molto, insieme ai miei figli.”
Importantissimo
avere figure di riferimento che ti sostengono che ti danno dritte ed
insegnamenti fondamentali ed essenziali, che intuiscono capacità e risorse.
Eleonora:
“Di diverse gare ho un bellissimo ricordo,
sicuramente quando ho vestito la maglia della nazionale in Francia facendo
anche il mio personale sulla mezza, per di più senza una preparazione mirata
per la mezza ma quella maglia mi diede una grande carica.”
Fabiola:
“Ho sperimentato una ultramaratona, la 100km del Passatore,
seguita dal grande atleta marco Boffo dove sono riuscita a compiere l'impresa
in 9 ore 11 minuti classificandomi al 5° posto assoluto e 2^ italiana, questa è
stata la mia più bella gara fatta.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere
la gara o a fare una prestazione non ottimale?
Eleonora:
“Raramente mi succede di ritirarmi, non è mai
successo in seguito a condizioni
ambientali, forse qualche volta da piccola perché ero tanto ansiosa e mi
capitava spesso di stare male in gara, invece diverse son state le prestazioni
non ottimali, quelle nelle quali non riesco a dar il massimo.
Spesso mi faccio
influenzare dagli allenamenti svolti e
magari se qualcosa non va alla perfezione parto per la gara senza convinzione e
si sa che già associando la gara a qualcosa di negativo non potrà andar
benissimo.”
Fabiola:
“Non soffro particolarmente le condizioni climatiche,
quando gareggio mi concentro solo su me stessa e dimentico se fa caldo o freddo.”
La
competizione non è solo forza e resistenza ma anche tanta testa, tanta
sensibilità tanti pensieri e preoccupazioni, tante pressioni, tante
aspettative, dubbi e certezze. C’è un mondo dietro la facciata dell’atleta,
dietro le prestazioni, dietro le vittorie, un mondo fatto di esperienza e di
crescita personale anche attraverso lo sport.
Quale può essere un tuo messaggio per avvicinare i ragazzi a questo
sport fatto di fatica, impegno, sudore, sofferenze?
Eleonora:
“L’atletica è come una seme, se lo annaffi, lo curi la pianta sorgerà, se hai
buona volontà, costanza è uno sport che ti darà tante soddisfazioni e ti
aiuterà a superare i tuoi limiti anche nella vita!”
Fabiola:
“Ho due figli maschi e o cercato di indicargli la strada della corsa ma
purtroppo è durato poco perché hanno scelto il calcio.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Qual è un tuo messaggio per
sconsigliarne l’uso?
Eleonora:
“La vita vale molto di più di una performance.”
Fabiola:
“Non ho mai usato doping e odio chi lo fa.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti dell’attività
sportiva?
Eleonora:
“Si penso sia utile, specialmente per chi pratica uno sport a livello
professionistico in quanto spesso si hanno pressioni che sicuramente non son
facili da gestire e superare da soli.”
Fabiola:
“Ritengo utile la figura dello psicologo per chi non
affronta con serenità questo sport. A chi pensa di doparsi per portare a casa
un prosciutto, a queste persone ci vorrebbe davvero un aiuto.”
Prossimi obiettivi? Quali sogni che hai realizzato e quali sono da
realizzare?
Eleonora:
“Ho realizzato il sogno di vincere un titolo
italiano e di vestire la maglia della nazionale, è stata una grossa emozione.
Sogni? Spero di migliorarmi ancora, non dico altro!”
Fabiola:
“Spero di continuare ancora a correre e programmare
altre gare a piccoli passi, per continuare nel mio sogno ancora a lungo.
I miei sogni sono stati quello di aver vinto tante
gare, due ultramaratone di 6 ore, finire la 100km con un ottimo crono e
continuare ad allenarmi per vincere ancora.”
Nella
mente degli atleti ci sono tanti sogni da trasformare in realtà, tanti
obiettivi più o meno prossimi da raggiungere per cercare di fare sempre di più
e meglio. Se alzi gradualmente l’asticella e fai le cose con criterio
affiancata da persone esperte e competenti non può che accrescere l’autoefficacia,
ti senti sempre più sicura di far bene e meglio la volta successiva.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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