sabato 20 ottobre 2018

William Da Roit: Girare il mondo facendo la cosa che più amo, correre!

Sogni? Correre un giorno in Kenya con i migliori maratoneti del mondo

Matteo SIMONE 

Nella mente degli ultrarunner ci sono sempre nuove sfide, più lunghe, più difficili, di seguito William racconta la sua esperienza e le sue intenzioni rispondendo ad alcune mie domande.

Ciao William, come stai? Cos'hai in mente?Ciao, sto bene e sono in forma, grazie. Il 16 novembre prossimo parteciperò alla Filippide Run in Grecia, ASA per gli amici, Atene - Sparta - Atene di 490 km da percorrere in un tempo massimo di 104 ore. Una doppia Spartathlon per capirci.”

Si organizzano gare sempre più dure e difficili sia in Italia che nel resto del mondo, in Italia organizzano gare di corsa di 285 km come l’ultramaratona da Milano a San Remo, oppure l’ultramaratona di 285 km in Puglia. 
Mentre in Grecia oltre alla Spartahlon, gara di 246 km durissima, da qualche anno si organizza anche una doppia Spartathlon e cioè un percorso di andata e ritorno da Atene a Sparta e ritorno ad Atene (ASA9, gli italiani non disdegnano questo tipo di competizioni anzi l’italiano Marco Bonfiglio l’ha vinta.
Come concili con famiglia e lavoro?Nel lavoro e in famiglia siamo organizzati bene, corro tutti i giorni dopo 10 ore al caldo in panificio. È talmente normale parlare di Running in casa che anche mia moglie è diventata maratoneta, ha già corso a New York. Figli invece, bici e calcio.”

Si tratta di trovare le giuste motivazioni, il giusto periodo di allenamento per presentarsi alla partenza della gara convinti e concentrati per portare a termine una lunghissima gara che fa incontrare diversi tipi di crisi dovute agli agenti atmosferici, all’integrazione alimentare, alla fatica corporea e mentale.
Come ti stai evolvendo nel tempo, cosa è cambiato? In questi anni ho continuato nelle ultra sia su strada, dove fatico molto Spartathlon, Ultra Milano Sanremo sia in montagna dove mi trovo più a mio agio, 4K Trail Valle D’Aosta, Dolomiti Extreme. Vorrei riuscire ad acquisire la naturalezza che ho in alta montagna anche correndo in pianura sull’asfalto."

Praticando le ultramaratone non si finisce mai di imparare sia su stessi che frequentando altri atleti soprattutto campioni e talenti che riescono ad esprimersi a livelli altissimi e performanti e che durano nel tempo grazie alla loro forte passione diventando esempi e modelli per tanti.
Nuovi metodi, consapevolezze, strumenti?L’anno scorso ho partecipato al Marco Olmo Desert training nel Sahara, dove ho avuto il privilegio di conoscere Marco Olmo e Michele Graglia, due Campioni immensi e due persone meravigliose da cui ho imparato molto. Quest’anno ho preso parte al corso di ottimizzazione mentale di Alex Bellini, che mi ha dato la possibilità di creare la mia cassetta degli attrezzi per affrontare al meglio qualsiasi opportunità mi riservi il mio futuro, non solo atletico.” 
Cosa stai curando di più in questo periodo? Dove vuoi arrivare, come, con chi?In questi ultimi mesi mi sono concentrato molto sui lunghi, 7/8 ore, corsi sia in montagna che su strada, allenamenti per me fondamentali per poter tentare di completare i 490 km percorsi dal messaggero Filippide 2.500 anni fa.”

Cavarsela nelle situazioni critiche che si incontrano in corse di lunga distanza permette poi di cavarsela anche nella vita quotidiana grazie al lavoro di preparazione a queste dure prove, grazie alla frequentazione di corsi e di professionisti qualificati che trasmettono metodi e strumento di apprendimento fisico e mentale adatti ad ognuno:.
Qualcuno potrebbe dire: chi te lo fa fare?Chi me lo fa fare? È vero… forse la felicità che provo correndo.” 
Dove e come nasce la motivazione, la voglia, la determinazione, l'impegno? Di cosa e per cosa sei soddisfatto?La motivazione e la voglia di allenarmi mi è anche data dalla possibilità di viaggiare, di girare il mondo facendo la cosa che più amo, correre! Sono appena rientrato da una stupenda gara a tappe in Islanda, la Run Iceland, dove ho concluso secondo assoluto, posizione che mi permetterà di partecipare a fine aprile 2019 alla Carrera de Baja in Messico.”

Importante è sviluppare sempre più la consapevolezza delle proprie capacità, qualità, caratteristiche e cercare di andare sempre un po’ per volta oltre il proprio limite preparandosi bene dal punto di vista fisico e mentale ma anche dal punto di vista nutrizionale e curare l’attrezzatura consona e adatta ad ogni tipo di gara in ogni contesto ambientale.
Sogni?
I miei sogni? Ritornare nel Sahara, poi Badwater, Everest trail race, Hardrock 100 miglia e poter correre un giorno in Kenya con i migliori maratoneti del mondo! Il sogno continua.”

William è menzionato nel libro: Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
La Resilienza e l’Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo.  
Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.  
Si impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze.
 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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