Si
è svolta a Policoro, dal 10 al 16 settembre 2018, la 6 Days UMF - Italian Ultra
Marathon Festival, su un circuito di poco più di 1 km. Il Festival prevedeva
anche il Campionato Italiano IUTA 2018 della 100 Miglia di corsa su strada
(assoluto e di tutte le categorie IUTA) che ha preso il via venerdì 14 alle ore
15.00 ed è stata vinta da Nicolangelo D’Avanzo in 16h32'56” che ha preceduto Giuseppe
Mangione 18h47’26” vincitore del titolo SM55 e Flavio Sortino 18h54’29”.
La gara femminile è stata vinta da Luisa Zecchino in 22h28'38” che ha preceduto Stefania Caimmi 37’28’56” che ha vinto il titolo di categoria SF45 Stefania Caimmi: 37’28’56”.
Tra
i partecipanti il vincitore della categoria SM50 Martino Domenico 30h21’02” e
il vincitore della categoria SM60 Marcello Arena: 33’32”14”.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Giuseppe Mangione attraverso risposte ad
alcune mie domande.
Come ti sei preparato e
organizzato? “Ciao Matteo, ti rispondo
con piacere immenso, allora sinceramente la 100 miglia non l’avevo proprio
preparata, non avevo sedute lunghissime, solo alcune belle gare, tra le quali
Rapone e qualche 6 ore.”
Gli
ultrarunner nel tempo e con l’esperienza
acquisiscono tanta esperienza e tanta sicurezza e fiducia in se stessi e sono
sempre pronti a mettersi in gioco affrontando gare difficili per lunghezza e
durata, anche decine di ore e più giorni.
Cosa ti ha aiutato e cosa
ha remato contro? “Ciò che mi ha aiutato sono
state un po' di sedute veloci e tanta volontà in gara organizzandomi con le mie
solite maltodestrine e gel poi l’organizzazione offriva tanto. Remato contro
assolutamente nulla, anzi in gara ci siamo aiutati molto lealmente io e Flavio
Sortino della mia categoria poi giunto secondo appunto M55 e terzo assoluto,
persona eccezionale, un caro amico.”
Gli
ultrarunner sanno come gestire nel tempo
fatica e chilometri, sanno come affrontare le crisi e le varie fasi della giornata
o della notata, sanno come aiutarsi tra di loro facendo squadra nella
condivisione dell’esperienza di corsa che comporta gioie e dolori.
Cosa è cambiato in te nel tempo? Cosa porti a casa? “Dopo una gara in me cambia sempre qualcosa in positivo, la voglia di
continuare con la consapevolezza dell'età che avanza, mi stupisco
positivamente, porto a casa un altro bel bauletto di amicizie, tanta positività
e un sincero arrivederci.”
Molti
considerano gli ultrarunner un popolo di matti,
di masochisti, ma quello che sperimentano in genere gli ultrarunner
è tanta forza e volontà di andare a vanti, di farcela, tante amicizie da
coltivare, tanta fiducia in sé, tanto coraggio nonostante l’età che avanza.
Cosa dicono di te a casa, al lavoro, gli amici? Cosa racconti a casa,
al lavoro agli amici? “A casa il risultato lo
sapevano già in quanto mia moglie stavolta era con me, naturalmente scherzando
mi dà del matto, i miei figli sono davvero orgogliosi di tutto ciò. Anche gli
amici e la mia società che hanno seguito la gara ne vanno fieri, io corro per
la grande Barletta sportiva, Enzo Cascella mi pubblicizza a destra e a manca ma
bisogna restare con i piedi per terra. Al lavoro sanno cosa faccio dopo turni
abbastanza duri, qualcuno scherzosamente mi indica come l’uomo buono.”
Bella
testimonianza questa di Giuseppe che fa comprendere cosa c’è dietro un atleta e
soprattutto dietro un atleta di corsa di lunghe distanze, c’è una famiglia che
da una parte si preoccupa e dall'altra parte supporta e sostiene, c’è una
squadra e degli amici fieri e orgogliosi dell’operato di un amico o del proprio
atleta, c’è un presidente che coinvolge e sostiene fiero dei suoi atleti, c’è
un ambiente di lavoro che a volte sa e a volte non sa cosa combinano i propri
colleghi nonostante il duro lavoro, nonostante i turni di lavoro stressanti ma
nonostante tutto lo sport provoca piacere, stimola, entusiasma e in genere
rende le persone più produttive e responsabili al lavoro e in famiglia.
Dedichi a qualcuno questa tua prestazione? “Questa gara è interamente dedicata alla mia famiglia e ai miei che non
ci son più o meglio sono dall'altra parte, il mio rito prima di una gara è
andare a trovarli e parlarci.”
Gare
di ultramaratone sono sempre opportunità di fare grandi esperienza
approfondendo la conoscenza di se stessi e di altri atleti che condividono
l’esperienza di fatica e di riuscita nel portare a termine le proprie sfide nel
miglior modo possibile.
Hai appreso qualcosa in
più su te stesso o dagli altri atleti? “Su me stesso
credo di aver appreso che nonostante la età c'è ancora qualcosa nel mio motore
lo dimostra il fatto che a distanza di un anno stesso percorso stessa gara mi
son migliorato di 3 ore siglando il record italiano M55 con 18h38’, ho potuto
vedere emergere nuovi talenti tra cui nelle 48 ore Giuseppe Matteucci un vero
exploit e mi ha fatto davvero piacere.”
Qual è stato
il tuo punto di forza? “Be' il mio punto di forza
è il mio cambio di ritmo grazie ai numerosi lavori veloci effettuati e anche
all'aiuto reciproco col grande Sortino.”
L’esperienza
di gara di lunga distanza è un’occasione per sperimentare sensazioni ed
emozioni importanti, per mettersi alla prova, per capire fino a dove si può
arrivare.
Lasci qualcosa al Policoro? Che segno ti ha
lasciato questa gara? “A Policoro lascio un pezzo
di cuore, è stato un weekend da ricordare su tutti i fronti, questa gara mi ha
aumentato autostima e mi ha lasciato tanta positività per il futuro.”
Chi ti ha appoggiato, sostenuto, consigliato?
“Chi mi
consiglia da anni è un tecnico della marcia di Barletta Antonio Marchiselli,
abbiamo fatto un ottimo lavoro, il sostegno è mio e delle mie gambe con l’aiuto
del mio cuore.”
Nella
mente degli ultrarunner ci sono sempre nuove gare e
nuove sfide per mettersi alla prova, per testarsi per sfidare se stessi e gli
altri, per incontrare amici e avversari, per condividere gioie e dolori, per
sperimentare le coccole delle premiazioni.
Ora cosa vedi davanti a
te? Come recuperi ora e con quali coccole? “Al momento
voglio far bene la 6 ore in pista di Campobasso, poi un po' di riposo, sai l’età!
Le coccole basta pensare al finale di gara, al clima festoso creatisi con tutti
gli altri e alla premiazione con tanto di inno nazionale, più coccole di così!
Per il recupero, già recuperato grazie alla mia modesta tempra di 57enne
preparato.”
Interviste
a Giuseppe sono riportate nei miei libri:
“L'Ultramaratoneta
di Corato”, edito da Arduino Sacco Editore è il libro scritto a quattro mani da
Giuseppe Mangione e dal sottoscritto. L’intento del libro, scritto da uno psicologo e da un atleta di corsa nelle lunghe distanze, è di esprimere il senso dello sport, della corsa di in particolare. Nel volume sono raccolte impressioni, sensazioni e tante emozioni; aspetti mentali come l’autoconsapevolezza, la motivazione, l'autoefficacia, la resilienza.
https://www.unilibro.it/libro/simone-matteo-mangione-giuseppe/ultramaratoneta-corato-esperienze-sensazioni-emozioni-aspetti-psicologici-atleta-corsa-lunghe-distanze/9788869513183
“Ultramaratoneti e gare estreme”, edito da
Prospettiva Editrice.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti
psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito
da Aracne Editrice.
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788825528275
Matteo
SIMONE - 21163@tiscali.it
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
https://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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