Matteo SIMONE
Si
è disputata sabato 10 marzo 2018 la 6 ore della Reggia di Caserta, gara valida
come prova del 16^ Gran Prix IUTA di Ultramaratona ed organizzata dalla
Podistica Caserta con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della
Sovrintendenza della Reggia. Silvio
Trivelloni della “Lazio Atletica” vince, al secondo posto si classifica Stefano
Velatta dell'Atletica Paratico. La gara femminile è stata vinta da Valeria
Empoli.
Di
seguito, Silvio racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Che sapore ti ha lasciato questa 6 ore? “Il sapore che mi ha lasciato questa
competizione di 6 ore di corsa è sicuramente di essere molto contento della
prestazione ottenuta ma con qualche piccolo rammarico; da una parte il
chilometraggio ottenuto dove il mio Garmin mi dava il totale dei km percorsi
pari a 86,320 media 4'10" per km e
dall' altra dovuto alla mia poca esperienza in gare di ultramaratona essendo
questa la mia seconda esperienza di corsa di 6 ore, perché rivedendo tutta la mia gara,
chilometro per chilometro, posso ipotizzare che se avessi gestito meglio i
ritmi di corsa tra il 60° ed il 70°km (corsi a 4'km e anche poco meno) avrei
potuto ottenere un chilometraggio migliore secondo le proiezioni di corsa che
si possono evincere dai passaggi gara fino al 70°km e quindi arrivare alla
soglia degli 88km. Comunque nel complesso sono soddisfatto ho fatto il mio
primato personale 85km e 400mt), il precedente era di 82km e 700mt a Ravenna
nel 2016, e per soli 97mt non ho raggiunto la migliore prestazione mondiale
dell'anno.”
Complimenti
Silvio, una prestazione di rilievo, in Italia ben pochi riescono a fare questi
numeri, gare di 6 ore si vincono totalizzando circa 82km quando ci sono gli
atleti più forti e questo ti fa ben sperare per il futuro visto la poca esperienza
possiamo dire a ragione che davvero il meglio deve ancora venire visto che
aumentano a dismisura le gare di 6 ore e le ultramaratone di 100km.
Che significato ha per te questa vittoria? “Il significato che ha per me questa
vittoria? Di certo non la consapevolezza del mio potenziale, dico questo con
tanta umiltà..ma non perché mi ritengo meglio degli altri, anzi quando mi
presento in gara temo tutti dal più forte all'ultimo arrivato in gara siamo
tutti uguali, ma solo perché in allenamento anche nell'anno passato già
svolgevo lavori di un certo spessore quantitativi e qualitativi da probabili
vittorie in gare di ultramaratona, ma almeno per lo scorso anno ho fatto una
scelta di vita cioè mettere da parte le competizioni sportive per assistere mio
Padre adesso in cielo. Questa scelta è stata per me fondamentale perché vivere
giorno per giorno accanto alla sua sofferenza mi ha fatto molto meditare ...In
fondo in gare di ultramaratona si sopportano sforzi alla soglia dei limite
umano...e se chi lotta per la vita li sopporta come un leone perché mai non
dovrebbe farlo uno sportivo che vuole dedicarsi a gare lunghe?? Questo mi dà
molta forza.”
Belle
le parole e le gesta di Silvio, lui che da sempre è rispettoso e lavoratore
nello sport, molto forte quando era atleta del Centro sportivo dell’Aeronautica
militare di Vigna di Valle, quando la mezza maratona, per esempio quella di
Ferrara dove c’ero anch’io, la chiudeva in 01h05’, un campionissimo. Nella vita
si attraversano fasi e si fanno delle scelte, bisogna trovare un sano
equilibrio tra famiglia, lavoro e sfera personale come può essere un hobby o
uno sport.
Vestirai
la maglia azzurra prossimamente? “Vestirò la maglia azzurra? Non lo so sarebbe
un bel sogno.”
Penso
sia un sogno che si possa concretizzare per la partecipazione a gare
internazionali di 100km per un atleta che totalizza 85km in una 6 ore con poca
esperienza significa che può avere una proiezione di circa 7h15’ in una 100km e
credo che ora in Italia ne sono pochissimi con queste qualità e capacità, ma
staremo a vedere: Avuto problemi, criticità? “No non ho avuto particolari problemi
di criticità tranne gli inevitabili continui rallentamenti ad ogni chilometro
dovuto ai vari doppiaggi d'altronde inevitabili in circuiti da 1km e 170mt e le
vari curve a gomito per percorso tra l'altro in uno scenario stupendo come la
Reggia di Caserta.”
Cosa lasci a Caserta e cosa porti a casa? “Lascio a Caserta senza dubbio un
bellissimo ricordo e porto a casa maggiori motivazioni per ulteriori
traguardi.”
Silvio
sembra essere un grande lavoratore, uno che riesce a trovare spazi e tempi per
allenarsi dappertutto e con qualsiasi modalità, capace di andare al lavoro e
tornare a casa di corsa facendo decine di chilometri, se si mette in testa
qualcosa di importante riesce a seguire il suo cuore e mente per trasportare il
suo corpo fino al traguardo velocemente. Come ha dimostrato in passato nelle
distanze inferiori della mezza maratona e maratona intera con primati personali
degni di nota: Hai conosciuto altri atleti? “Si ho conosciuto altri atleti che
prima conoscevo solo di nome tra cui Stefano Velatta grandissimo atleta di cui
gode di tutta la mia stima e senza dubbio il più forte o uno dei più forti
ultramaratoneti in Italia.”
Confermo,
conoscevo anch’io di nome Stefano e poi ho avuto la possibilità e l’onore di
conoscerlo di persona alla 100km delle Alpi e lui davvero è uno dei pochi che
possono ambire a vestire la maglia azzurra come Silvio e alcuni altri.
Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi? “Mi piacerebbe partecipare ad una gara
di 100km ma devo ancora decidere dove e quando.”
C'è un alimento particolare che hai assunto in gara? “In gara ho assunto ogni ora acqua e
zucchero.”
Come ti prendi cura di te ora dopo una gara di 6 ore di corsa? “Il giorno dopo la gara ho camminato 15
chilometri per sciogliere le gambe, e mentre già dal terzo giorno ho
ricominciato con leggere e brevi variazioni per recuperare velocità...Ma dopo
qualche giorno riprendo la routine giornaliera degli allenamenti facendo circa
tre volte la settimana i miei 21km dal lavoro a casa correndo come allenamento,
quindi zaino alle spalle e di corsa correndo a casa per recuperare il tempo di
una routine giornaliera convulsa.”
A
ecco, ricordavo bene, una buona opportunità per ricavare tempo negli
spostamenti da casa a lavoro, dovrebbero premiare queste persone che non usano
motori ma gambe o bici.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara di 6 ore
di corsa?
“Quando incontri qualcuno dopo una gara del genere ti fanno i complimenti e
senza dubbio fanno piacere. Anche al lavoro è stato cosi'...e le domande sono
inevitabili: “Come fai a correre per 6 ore in un anello di 1170 mt?' La mia
risposta è: 'La testa, io sono fatto così in quelle 6 ore sono 'OUT' i miei INPUT celebrali servono solo per girare e correre su quell'anello tutto
il resto è OUT fuori dal mio interesse, dopo 6 ore se ne parla. Il mio corpo e
la mia mente in quelle 6 ore serve solo a quello, senza dubbio concentrazione
nervosa.”
Questo
è uno dei segreti delle ultramaratone, concentrarsi e focalizzarsi per quello
che si sta facendo in quel momento ripetuto nel tempo per 6 ore, 12 ore, 24 ore
e giorni interi e poi si riprende il tram tram quotidiano, non si sa chi è più
folle se chi gira attorno a un anello correndo o chi gira in macchina attorno a
un raccordo anulare, ognuno le sue scelte.
Silvio è menzionato nel mio libro
“Sport, benessere e performance”, edito da Prospettiva Editrice.
Un intervista a Silvio è riportata nel
mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito
da Edizioni Psiconline.
+393804337230
Psicologo, Psicoterapeuta
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