Per i prossimi Campionati Europei di 24 ore che si svolgeranno a Timisoara (Romania) il 26-27 maggio 2018, la FIDAL ha convocato i seguenti atleti:
Nicola
Leonelli (Bergamo Stars Atletica), Enrico Maggiola (Podistica Fiamma Trieste), Fausto
Parigi (Sanremo Runners), Paolo Rovera (ASD Dragonero). Approfondiamo la
conoscenza di Fausto Parigi, Campione Italiano 24 ore, attraverso risposte ad
alcune mie domande.
Hai
scoperto ancora qualcosa in te stesso, negli altri atleti? “Ogni ultra è un viaggio dentro se stessi che
fai in compagnia di tanti altri come te, per questo non sei mai solo, il
circuito ti offre l'incredibile opportunità di poter interagire con tutti gli
atleti, con un sorriso, un saluto, trovi qualcuno con cui condividere la fatica
di un giro, altri con cui scambiare due parole, cerchi di capire le motivazioni
degli altri, di chi vuole dimostrare di potercela fare, di chi pur vomitando
non si arrende e tira avanti e capisci che non sei solo, che di pazzi ce ne
sono tanti.”
Come
vedi gli atleti più giovani, ci sono atleti promettenti? “La 24h maschile vive oggi in Italia un momento
di transizione, la IUTA sta cercando di promuovere la specialità tra i giovani
specie quelli che già praticano ultratrail, un
paio di loro che avevo incontrato a Montecarlo sotto la guida del già citato
Luca Sala, stanno crescendo velocemente e a Cesano Boscone sono riusciti a
superare i 200km, altri sicuramente talentuosi, all' esordio hanno pagato
l'inesperienza con una condotta di gara autolesionistica. Il futuro è loro!”
Tutto
giusto quello che dice Fausto ed io aggiungerei che il futuro è dei giovani per
le prestazioni più performanti ma anche dei meno giovani che possono
trasmettere la propria esperienza e competenza ai più giovani e assieme
costruire una squadra forte, solida e resistente, anzi direi resiliente.
Ti
consigli con un team? E' cambiato nel tempo il tuo modo di preparati? “Di regola mi alleno e preparo le gare in
assoluta solitudine, con impegno ma mai con troppo zelo, nel corso degli anni è
diminuita la mia ansia da prestazione, ogni gara è vista come un'opportunità ma
senza obblighi... sicuramente i sistemi di protezione potrebbero non essere
sufficienti per il prossimo impegno, comunque il mio credo è: l'importante è
divertirsi. Spero di non venir mai meno a questo.”
Con
l’esperienza si impara a gestire e affrontare meglio sia l’intera gara ma anche
il pre-gara, un po’ di ansietta c’è sempre, l’importante è riconoscerla,
accoglierla e andare avanti contro all’esperienza dalla quale si apprende
sempre e si porta casa sempre qualcosa, se non trofei o titoli, tanta ricchezza
interiore e relazionale.
Utilizzi
una preparazione mentale?
“Prima dei campionati italiani avevo sperimentato tecniche di training
autogeno, purtroppo gli impegni di lavoro mi hanno impedito di avere tempo da
dedicare a questo in preparazione prossima gara.”
Certo
Fausto come gli altri atleti non sono professionisti, si fa quel che si può
cercando di migliorare sempre sperimentando benessere e performance.
Cosa
ti aiuta nell’affrontare gare importanti? “La cosa principale che ho imparato nel
corso degli anni è che durante un ultra maratona devi necessariamente restare
lucido, per capire e rimediare ad eventuali inconvenienti in itinere,
caratterialmente mi adatto abbastanza facilmente e tendo a non deprimermi
troppo.
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport prima di una gara importante? “Credo che la figura dello psicologo
dello sport abbia una sua collocazione in tutte le fasi per poter indirizzare
al meglio il carico emotivo prima della gara e ancor di più in una metanalisi
retrospettiva, per capire e correggere eventuali atteggiamenti negativi.”
Interviste a Fausto sono riportate nei seguenti libri:
“Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
"Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport). Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio.
Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
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