La corsa è sempre presente, poca e senza tirarmi il
collo
Lo sport permette di sperimentare tanto, dalla fatica negli allenamenti e gare alle soddisfazioni per essere riuscito a raggiungere propri obiettivi.
Si impara a conoscere la vita come ciclica,
tensione e rilassamento, fatica e gioia, sconfitte e vittorie, seguendo proprie
direzioni che portano a mete e a raggiungere obiettivi difficili e sfidanti ma
raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà.
Di seguito, Mauro racconta la sua
esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?
“E’ capitato più di una volta di sentirmi, più che campione, molto soddisfatto del
risultato in un certo contesto (in particolare agli Italiani Master di
Bressanone 2008).”
Qual
è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?
“Scoperta la corsa a 32 anni l’ho praticata seriamente da subito e quando ne ho
avuto le opportunità sono riuscito a esprimermi secondo le mie potenzialità. E’
sicuramente mancata la gradualità nella crescita e la continuità nella pratica,
anche per colpa mia.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e performance ?
“Parlo della corsa: scarpe adatte alle proprie caratteristiche, contesto di
‘’lavoro’’ sereno, una “guida” che capisca cosa puoi realmente fare, gradualità
di crescita, alimentazione, vita da ‘’atleta’’ e mentalità vincente (che non ho
mai avuto, ’ahimè’).”
Nello sport c’è
qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance ?
“Adesso sono fuori dal giro, nel passato non posso che ricordare i compagni di
allenamento e, quando li ho avuti, gli allenatori. Nessun’altra figura
‘professionale’.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“Sempre riferendomi a quando praticavo, qualcuno era sicuramente orgoglioso di
me, altri forse mi elogiavano più di quanto meritassi, altri probabilmente non
capivano i condizionamenti che una seria attività sportiva comporta.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Ce ne sono tanti riferiti soprattutto alle uscite in gruppo…ricordo comunque
una doppia premiazione (con doppio podio) a una Vivicittà (assoluta e per
categ. età) contestata da altri atleti e restituzione senza problemi di una
delle due coppe alla giuria per essere consegnata al secondo classificato
(categ. età), visibilmente contrariato dal fatto che sul gradino più alto ci
sarebbe voluto salire lui!".
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?
“Talvolta il raggiungere un buon risultato con un metodico e serio lavoro
dietro mi ha ricordato che il costante impegno paga. Talvolta a non mollare
(quasi) mai. Eppoi l’egoismo della gioia personale quando raggiungevo qualche
piccolo risultato.”
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano nel praticare il tuo
sport? “Sono state la costanza in certi periodi e il
vedere lo sport come una regola di vita a tutto tondo.”
Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “Sicuramente
anche vedere i campioni veri della corsa mi ha portato talvolta a immedesimarmi in loro (con i dovuti distinguo), il mio mito è Stefano Baldini. Eppoi
torniamo all’ottica individualista, il fatto di sudare e poi raccoglierne i
frutti era molto gratificante. Inoltre, tutto il contesto mi dava quel senso di
‘pulizia’ opposto al mondo esterno carico di valori talvolta opposti, ecco…Sport valore assoluto. Da non trascurare l’importanza che do al ‘movimento’ in
senso lato. Confesso poi che ritenevo fosse una delle poche cose che riuscivo a
fare discretamente.”
Stefano Baldini, campione olimpico di maratona ad Atene 2004 in 2h10’55” (record del percorso storico da Maratona ad Atene), davanti allo statunitense Mebrahtom Keflezighi e al brasiliano Vanderlei de Lima. Due volte campione europeo (Budapest 1998 e Göteborg 2006). Ha inoltre conquistato la medaglia d'oro ai Mondiali di mezza maratona nel 1996 a Palma di Maiorca e due medaglie di bronzo nella maratona ai mondiali di Edmonton 2001 e Parigi Saint-Denis 2003. Il 23 aprile 2006 alla Maratona di Londra ha stabilito il record nazionale di maratona con 2h07'22" battuto nel febbraio 2020 da Eyob Faniel. Alla maratona dei Giochi olimpici di Pechino 2008, giungere al traguardo 12º in 2h13'25".
Quali sensazioni che sperimenti nello sport?
“La fatica, spesso ricercata, e la gratificazione fisica (ma non solo) che ne
consegue. Anche solo aver eseguito un buon allenamento dava una sensazione
piacevole e positiva duratura, eppoi è capitato di aver eseguito (soprattutto)
allenamenti di cui non credevo averne le capacità, dandomi sensazioni veramente
piacevoli, quasi una sospensione tra terra e cielo.”
Quali
sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo
sport? “L’accorgimento che vale sempre è quello di non
andare in over-training e, ripeto, la gradualità nella crescita in generale e
nella ricerca della condizione.”
Mauro sembra essere molto esperto, nel
corso degli anni ha fatto tanta esperienza e ha saputo cogliere aspetti
importanti e interessanti per far bene nello sport sperimentando benessere e
performance. Come tutte le cose bisogna fare attenzione a non immergersi troppo
nelle cose, essere molto attenti a se stessi, ai segnali del proprio corpo e
valutare giorno per giorno come e quando allenarsi.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo
sport? “Ambientali il clima (soprattutto il vento), fisiche
gli infortuni.”
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare
sport? “E’ capitato più volte di smettere e riprendere, l’ultima
nel 2013…e ho smesso. Adesso sto bene cosi, non mi manca l’agonismo; la corsa è
sempre presente, poca e senza tirarmi il collo.”
Tutto passa, tutto cambia, importante
diventa cavalcare l’onda del cambiamento con le risorse e le capacità del
momento presente.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport?
“L’importanza del movimento per tanti motivi, un sano agonismo non guasta, la
socializzazione.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? “Credo sia
importante ma non ho mai avuto esperienza…tutto ciò che mobilita le nostre
risorse non può che essere un valore aggiunto.”
Vero, a volte lo psicologo aiuta a
mobilitare risorse ed energie, aiuta ad aiutare, aiuta a individuare nell’altro
risorse positive.
Sei
consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti?
“Sì, ci sono arrivato sbagliando, ovviamente.”
Si impara facendo, si apprende
sbagliando, diventa importante mettersi in gioco e apprendere dall’esperienza,
uscire fuori dalla zona di confort per conoscere se stessi anche nelle
difficoltà.
Quanto
ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Ci devo
lavorare molto, ancora.”
Non si finisce mai di apprendere, la
formazione non finisce mai, bisogna sempre essere disposti a mettersi in
discussione.
Quali
sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo?
“Un po’ di autostima in più, senso di “leggerezza” ma anche un po’ d’ansia per dover
essere sempre all’altezza delle nuove sfide.”
Hai
un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?
“Sì, l’atleta che in modo sano, senza aiutino, e consapevole dei propri limiti
si mette capo chino a sudare tutti i giorni.”
C’è
una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti?
“Più volte sono stato incoraggiato a osare di più.”
Come
hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà?
“Per gli infortuni curandomi, alcune difficoltà quasi mi caricavano e motivavano,
le sconfitte non mi scalfivano più di tanto (non ho la mentalità vincente). Ho
smesso sì per un periodo difficile ma avevo già matura la decisione di lasciare
l’agonismo perché non aveva più la priorità su tante altre cose.”
Nella vita è importante trovare un
equilibrio tra sfera individuale, famigliare e lavorativa; è importante
definire delle priorità che possono cambiare nel corso del tempo, ogni momento
bisogna comprendere quello che è importante per noi.
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