Matteo SIMONE
In occasione del prossimo Campionato Mondiale di Trail Running 2018 che si disputerà a Penyagolosa (Spagna) il 12 maggio 2018, 85 Km (D+ 4000 mt), la FIDAL a comunicato i seguenti nominati degli atleti selezionati:
Riccardo
Borgialli (Asd Bognanco), terzo all’Ultrabericus Trail (65k - 2500m D+) - 17
marzo 2018;
Stefano
Fantuz (Ssr La Colfranculana), Campione Italiano Assoluto di Trail Lungo 2017 (Un particolare ringraziamento agli autori delle foto: Alexis Courthoud e Davide Fiozzi);
Christian
Pizzatti (TRM Team), secondo all’Ultrabericus Trail;
Simone
Wegher (Tornado), vincitore dell’Ultrabericus Trail;
Marco
Zanchi (Gs Marinelli Comeduno), quinto all’Ultrabericus Trail;
Chiara
Bertino (Asd Podistica Torino), seconda all’Ultrabericus Trail
Lisa
Borzani (Bergamo Stars Atletica), vincitrice Eco Trail Florence e terza all’Ultrabericus
Trail
Lidia
Mongelli (Atl. Correrepollino), Campionessa Italiana Assoluto di Trail Lungo
2017.
Di
seguito alcune testimonianze di alcuni atleti che ho raccolto nel corso degli
ultimi anni.
Riccardo Borgialli:
Cosa ti motiva ad essere
ultramaratoneta? “Indubbiamente le emozioni che si provano
prima, dopo e durante una corsa. Portarti allo sfruttamento di tutte le energie
che si hanno in corpo mentre si è in paesaggi stupendi è qualcosa che nessun
altro sport ti può dare. “
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle
tue gare? “Sicuramente, la forza di volontà forse è il mio più
grande pregio, riesco a non mollare mai, nonostante i crampi che talvolta
possono arrivare o le energie che sono finite, in un modo o nell'altro però
riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo.”
Cosa hai scoperto
del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? “Che ho una
forza d’animo incredibile, non pensavo di essere così riluttante all'idea di
gettare la spugna. La tenacia è sicuramente il lato di me ho più piacevolmente
scoperto.”
E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua
attività sportiva? “Sì,
la morosa (scherzo), vorrebbe
che le dedicassi più tempo; non che non gliene dedichi, però ogni tanto si
lamenta perché talvolta do la precedenza ad allenamenti e gare. Ma non è colpa
mia, la corsa è una droga! Quando cominci poi ne senti proprio il bisogno!”
Hai un sogno nel cassetto? “Certo! Ne ho tanti,
riguardo questo ambito mi piacerebbe partecipare alle gare simbolo del mio
sport, l’ultra-trail, così mi piacerebbe un giorno partecipare alla UTMB (Ultra
Trail du Mont Blanc), alla Western States Endurance Run e al Tor des Geants, ma
c’è tempo per questo, sono ancora giovane e mi dirigerò su distanze così
elevate solo tra qualche anno, per ora devo sfruttare la mia velocità sulle
50km, provando a fare dei buoni piazzamenti, così un sogno potrebbe realizzarsi
già questa estate, sarebbe quello di salire sul palco di Chamonix entrando nei
dieci alla OCC (gara che fa parte dell’evento UTMB).” (Un particolare
ringraziamento all’autore della foto: Claudio Bellosta)
Stefano Fantuz:
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Il trail runner che mi ha sempre affascinato maggiormente è Tony
Krupicka anche se devo dire che mi sono 'buttato' in questo sport dopo aver
ascoltato la storia di Marco Olmo a una presentazione del suo libro 'Il
Corridore'. Sono personaggi totalmente differenti ma nell’approcciarmi alla
corsa traggo spesso ispirazione dalle loro storie.”
C’è una parola o
una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? “E’ una frase di Walter Bonatti, un alpinista del passato le cui
avventure mi hanno sempre affascinato. 'Chi più in alto sale, più lontano vede.
Chi più lontano vede, più a lungo sogna', una frase tanto semplice quanto
profonda di significato. I sogni alimentano la forza per affrontare le sfide
più ardue e senza di essi non esisterebbero grandi imprese o vette conquistate.”
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti?
“Ho la testa dura e difficilmente mollo l’osso.
Forse è questa la mia caratteristica più importante, l’essere determinato e
testardo fino a ora mi ha sempre aiutato nelle gare più impegnative. Anche
l’essere molto paziente credo sia una buona qualità, mi aiuta ad aspettare il
momento migliore per dire la mia, senza avere la fretta che fa commettere errori.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport prima di una gara
importante? “Credo di sì, personalmente non ho mai
provato ma la storia sportiva insegna che ci sono diversi campioni del passato
ma anche attuali che si affidano ad uno psicologo dello sport prima di gare
importanti o durante periodi di allenamento intenso per liberare la mente ed
allontanare i pensieri che possono intaccare il lavoro fisico svolto o la
prestazione in gara.” (Un particolare ringraziamento all'autore della prima foto (arrivo) Alexis Courthoud).
Un'intervista a Stefano è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre".
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Andrea Macchi:
Quale ritieni sia la tua prossima gara importante? “La mia
prossima gara importante è sicuramente il mondiale di Penygolosa il 12 maggio.”
Ti senti pronto? Hai in programma allenamenti o gare test per valutare lo stato
di forma? “Ad oggi mancano poco meno di 2 mesi ed azzeccare la
forma per quel giorno non sarà facile, sono comunque sul pezzo, nel senso sia
fisicamente che mentalmente ci sono e voglio crescere fino alla gara. In
programma farò la Maremontana il 25 marzo che è una buona gara allenamento
stile mondiale per il dopo valuterà il mio preparatore nazionale.”
Sensazioni,
emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante? “Sono
contento perché è la seconda maglia azzurra che indosserò dopo i mondiali fatti
nel 2005 ma in un altro sport, canottaggio, quindi è molto gratificante ed
emozionante ora nel trail 13 anni dopo conquistarne una e rappresentare la
propria nazione sarà sicuramente diverso perché nel canottaggio eravamo un
equipaggio di 4 dove tutto era condiviso,
mentre oggi si saremo 6 maglie azzurre e lo spirito di squadra sarà
sempre presente anche perché i primi 3 faranno classifica per nazione ma ognuno
nella gara è solo con le sue di forze e dovrò gestirmi molto bene lungo gli
85km con 4900 d+.”
Quali saranno le strategie di gara? “Penso che ci sia poca strategia da fare, nel senso la gara in primis è
con se stessi e devo riuscir a dare il 100% dall'inizio alla fine, ma non
partire al 130% per poi non averne poco dopo, o viceversa partir troppo piano.
Sarà difficile ma dovrò cercare di isolarmi il più possibile mentalmente e
ascoltare me stesso per capire come meglio gestirmi in base a quello che
succederà in gara.”
Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure
professionali? “Si ho il mio team che mi segue formato da
persone professionali e in primis amici, sia sulla preparazione fisica che alimentare
che mentale, con in più i compagni atleti. Ma per tutte le gare che facciamo,
loro nella realtà non ci preparano una tattica perché ci son troppe variabili
da gestire lungo il percorso, ma ci mettono nelle condizioni di equilibrio di
poterci esprimere al nostro meglio.”
Utilizzi una preparazione
mentale pre gara? “Devo solo essere in pace
con me stesso, saper di aver fatto tutto il possibile per arrivare pronto per
quel momento, poi la gara in realtà è il divertimento di tanta fatica.”
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Quelli che parlano poco e poco si conoscono sono i miei idoli, gli
sguardi ed i gesti alle volte insegnano molto più di tante parole.”
Ricordi
un’esperienza passata che ti dà fiducia nel riuscire nello sport o nella vita?
“Be sicuramente un 15’ in terapia intensiva con il
mio piccolo m’hanno reso molto più leggere tante cose.”
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta
ad affrontare la prossima gara? “Buoin tutto, questo è
l’augurio più bello che ricevo sempre da una persona speciale.”
C’è
qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport? “Sicuramente Gianni Carletti seguendomi sia mentalmente che
alimentarmente con la sua linea di prodotti biologici Kratos m’ha insegnato a
prendermi cura di me stesso, perché parliamoci chiaro quello che faccio, tra km
in allenamento e lavoro sulle piante è un pochino stressante per il fisico,
anzi fa proprio male, quindi m’ha fatto capire che bisogna prendersi cura del
proprio corpo per poi trovare un grande equilibrio in modo da non creare una
parabola di distruzione e allo stesso modo Fulvio Massa che crea il mio
allenamento lo gestisce su misura per me per i nostri obbiettivi gestendo con
professionalità quelli che sono i carichi.”
Quale aspetto del tuo
carattere ti aiuta nell'affrontare gare importanti? “Penso il
voler far del mio meglio in quello che faccio, non importa che sia correre o
tagliare un prato o allevare le api, mi impegno nel cercare di farlo al mio
meglio, poi non tutte le ciambelle hanno il buco, ma provarci è bello!”
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti? “Tutto e niente, una gara è la gestione delle difficoltà per renderla
perfetta, quindi meglio gestisco i problemi uno alla volta man mano che si
presentano e meglio andrà la gara, come si dice la pazienza è la virtu’ dei
forti!”
Ritieni possa essere utile lo psicologo dello sport prima di
una gara importante? “Ritengo utile anche un
sassolino che ci si porta con se al quale diamo il compito di incanalare
energie negative e darci coraggio, tutto è utile e niente indispensabile ma
bisogna crederci!”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “Corro da oramai 15anni, tutto cominciato per dimagrire, dopo pochi anni
ho intrapreso la strada delle gare, un vizio che avevo gia quando correvo in
moto di trasformare la passione in competizione. Ho cominciato a correre anche
in montagna skyrace e skymarathon, poi con il passare degli anni ho aumentato
le distanze quando nel 2010 ho affrontato la mia prima Ultratrail la Lavaredo
di 90km dove ho concluso al 2° posto e da allora ho intrapreso questa strada
delle ultra distanze che in Italia non avevano ancora successo.”
Quale
è stata la tua gara più estrema o più difficile? “Tor des
Geants 2014.” C’è una gara estremi che non faresti mai? “Io dico sempre “mai dire mai”, 10 anni fa quando ho saputo
dell’esistenza della famosa Ultra Trail du Mont Blanc dicevo che sarebbe stata
impossibile, ma se ci penso bene mi dici di fare 100km su strada ti rispondo
MAI!”
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? “La ricerca di nuove emozioni e avventure, anche se credo che dopo il Tor des Geants non puoi andare oltre.” Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? “Sono gli amici che spesso mi lanciano nuove sfide, mio padre è contento solo quando gli porto a casa i trofei!”
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? “La ricerca di nuove emozioni e avventure, anche se credo che dopo il Tor des Geants non puoi andare oltre.” Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? “Sono gli amici che spesso mi lanciano nuove sfide, mio padre è contento solo quando gli porto a casa i trofei!”
Ti va di raccontare un aneddoto? “UTMB 2011,
mai fatto 170km tutto d’un fiato, al 90km sono in crisi, ho i crampi e voglio
ritirarmi in uno sconforto totale. Sono sdraiato all'interno della tenda del
ristoro da un’ora e di colpo arriva la mia amica Cinzia anche lei in gara, che
urlando mi dice “dai dai alza le chiappe smettila di lamentarti e andiamo!” Non
mi sono più fermato recuperando 80 posizioni e giungendo 29° e primo Italiano.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? “La capacita di affrontare i problemi e difficoltà in gara ti possono
essere d’aiuto anche nella vita quotidiana!”
Ai
fini del certificato per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali?
“Essendo anche atleta della Nazionale Italiana siamo
sottoposti a controlli maggiori rispetto alla classica visita medica
agonistica, oltre a questo di mio principio mi tengo sotto controllo
periodicamente.” (Marco è menzionato nel libro “Sport, benessere e
performance”
https://www.libreriauniversitaria.it/sport-benessere-performance-aspetti-psicologici/libro/9788874189830
Cosa pensano i tuoi
famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? “Paolo, il mio compagno, condivide tutto con me: allenamento, gare,
preparazione e questo oltre ad essere stupendo per me è anche una bellissima
fonte di forza. Mia mamma dice il rosario tutte le sere affinché il Signore mi
convinca a smettere perché teme che io, abbastanza minuta, possa consumarmi del
tutto!! Mio papà però è mio segreto complice! I miei amici che praticano anche
loro le ultra mi capiscono benissimo. Gli altri un po’ meno ma mi supportano ed
incoraggiano.”
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi
per avvicinarsi a questo sport? “In questo sport, come
nella vita, è importante mettere passione, dedizione, voglia ed impegno in ciò
che si fa perché la cosa importante non è vincere (anche se ciò può far piacere
ovviamente!) ma sentire di ‘aver dato tutto’ quando si taglia il traguardo.
Credo che sia importante passare questo messaggio perché, appunto, la società
di oggi è quella che esalta solo chi APPARE VINCENTE a scapito di chi invece
mette impegno, fatica e cuore in quello che fa.”
(Un'intervista a Lisa è riportata nel libro Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018.
Quando
si fa sport a un certo livello si può ambire a vestire la maglia azzurra per rappresentare
l’Italia in gare prestigiose a livello internazionale e mondiale, in tal caso
bisogna pianificare e programmare bene sia gli allenamenti sia le gare
intermedie, il tutto finalizzato all’ottima forma il giorno importante della
gara per far bene per sé, per il proprio team e per la squadra Italia.
Importante diventa un lavoro accurato, ponderato e minuzioso di pianificazione
e programmazioni di obiettivi sfidanti, difficili ma raggiungibili coordinato
con il proprio team e soprattutto con il proprio allenatore che dovrebbe
conoscere più di tutti il proprio atleta: come si allena, come fatica, come
sopporta i carichi di lavori, come gestisce la gara dal punto di vista atletico
e dal punto di vista mentale soprattutto in gare dove ci può essere eventuale
pressione da parte di osservatori, fan, altri atleti eventualmente esclusi
dalla rosa della nazionale.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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