martedì 20 marzo 2018

Atleti selezionati per i Campionati Mondiali di Trail Running (Penyagolosa) 2018


In occasione del prossimo Campionato Mondiale di Trail Running 2018 che si disputerà a Penyagolosa (Spagna) il 12 maggio 2018, 85 Km (D+ 4000 mt), la FIDAL a comunicato i seguenti nominati degli atleti selezionati:

Riccardo Borgialli (Asd Bognanco), terzo all’Ultrabericus Trail (65k - 2500m D+) - 17 marzo 2018;
Stefano Fantuz (Ssr La Colfranculana), Campione Italiano Assoluto di Trail Lungo 2017 (Un particolare ringraziamento agli autori delle foto: Alexis Courthoud e Davide Fiozzi);
Andrea Macchi (Atl. Gavirate), vincitore dell’Eco Trail Florence in data 3 marzo 2018;
Christian Pizzatti (TRM Team), secondo all’Ultrabericus Trail;
Simone Wegher (Tornado), vincitore dell’Ultrabericus Trail;
Marco Zanchi (Gs Marinelli Comeduno), quinto all’Ultrabericus Trail;
Chiara Bertino (Asd Podistica Torino), seconda all’Ultrabericus Trail
Alessandra Boifava (Ultrabericus Team ASD), quarta vincitore dell’Eco Trail Florence
Lisa Borzani (Bergamo Stars Atletica), vincitrice Eco Trail Florence e terza all’Ultrabericus Trail
Lidia Mongelli (Atl. Correrepollino), Campionessa Italiana Assoluto di Trail Lungo 2017.
Di seguito alcune testimonianze di alcuni atleti che ho raccolto nel corso degli ultimi anni.
Riccardo Borgialli
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta?Indubbiamente le emozioni che si provano prima, dopo e durante una corsa. Portarti allo sfruttamento di tutte le energie che si hanno in corpo mentre si è in paesaggi stupendi è qualcosa che nessun altro sport ti può dare. “ 
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Sicuramente, la forza di volontà forse è il mio più grande pregio, riesco a non mollare mai, nonostante i crampi che talvolta possono arrivare o le energie che sono finite, in un modo o nell’altro però riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?Che ho una forza d’animo incredibile, non pensavo di essere così riluttante all’idea di gettare la spugna. La tenacia è sicuramente il lato di me ho più piacevolmente scoperto.” 
E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva?Sì, la morosa (scherzo), vorrebbe che le dedicassi più tempo; non che non gliene dedichi, però ogni tanto si lamenta perché talvolta do la precedenza ad allenamenti e gare. Ma non è colpa mia, la corsa è una droga! Quando cominci poi ne senti proprio il bisogno!” 
Hai un sogno nel cassetto?Certo! Ne ho tanti, riguardo questo ambito mi piacerebbe partecipare alle gare simbolo del mio sport, l’ultra-trail, così mi piacerebbe un giorno partecipare alla UTMB (Ultra Trail du Mont Blanc), alla Western States Endurance Run e al Tor des Geants, ma c’è tempo per questo, sono ancora giovane e mi dirigerò su distanze così elevate solo tra qualche anno, per ora devo sfruttare la mia velocità sulle 50km, provando a fare dei buoni piazzamenti, così un sogno potrebbe realizzarsi già questa estate, sarebbe quello di salire sul palco di Chamonix entrando nei dieci alla OCC (gara che fa parte dell’evento UTMB).” (Un particolare ringraziamento all’autore della foto: Claudio Bellosta)

Stefano Fantuz
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?Il trail runner che mi ha sempre affascinato maggiormente è Tony Krupicka anche se devo dire che mi sono 'buttato' in questo sport dopo aver ascoltato la storia di Marco Olmo a una presentazione del suo libro 'Il Corridore'. Sono personaggi totalmente differenti ma nell’approcciarmi alla corsa traggo spesso ispirazione dalle loro storie.” 
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima gara?E’ una frase di Walter Bonatti, un alpinista del passato le cui avventure mi hanno sempre affascinato. 'Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna', una frase tanto semplice quanto profonda di significato. I sogni alimentano la forza per affrontare le sfide più ardue e senza di essi non esisterebbero grandi imprese o vette conquistate.” 
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti?
Ho la testa dura e difficilmente mollo l’osso. Forse è questa la mia caratteristica più importante, l’essere determinato e testardo fino a ora mi ha sempre aiutato nelle gare più impegnative. Anche l’essere molto paziente credo sia una buona qualità, mi aiuta ad aspettare il momento migliore per dire la mia, senza avere la fretta che fa commettere errori.” 
Ritieni utile lo psicologo dello sport prima di una gara importante?Credo di sì, personalmente non ho mai provato ma la storia sportiva insegna che ci sono diversi campioni del passato ma anche attuali che si affidano ad uno psicologo dello sport prima di gare importanti o durante periodi di allenamento intenso per liberare la mente ed allontanare i pensieri che possono intaccare il lavoro fisico svolto o la prestazione in gara.” (Un particolare ringraziamento all'autore della prima foto (arrivo) Alexis Courthoud).

Un'intervista a Stefano è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport).  

Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.  


Andrea Macchi
Quale ritieni sia la tua prossima gara importante?La mia prossima gara importante è sicuramente il mondiale di Penygolosa il 12 maggio.” 
Ti senti pronto? Hai in programma allenamenti o gare test per valutare lo stato di forma?Ad oggi mancano poco meno di 2 mesi ed azzeccare la forma per quel giorno non sarà facile, sono comunque sul pezzo, nel senso sia fisicamente che mentalmente ci sono e voglio crescere fino alla gara. In programma farò la Maremontana il 25 marzo che è una buona gara allenamento stile mondiale per il dopo valuterà il mio preparatore nazionale.” 
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante?Sono contento perché è la seconda maglia azzurra che indosserò dopo i mondiali fatti nel 2005 ma in un altro sport, canottaggio, quindi è molto gratificante ed emozionante ora nel trail 13 anni dopo conquistarne una e rappresentare la propria nazione sarà sicuramente diverso perché nel canottaggio eravamo un equipaggio di 4 dove tutto era condiviso,  mentre oggi si saremo 6 maglie azzurre e lo spirito di squadra sarà sempre presente anche perché i primi 3 faranno classifica per nazione ma ognuno nella gara è solo con le sue di forze e dovrò gestirmi molto bene lungo gli 85km con 4900 d+.” 
Quali saranno le strategie di gara?
Penso che ci sia poca strategia da fare, nel senso la gara in primis è con se stessi e devo riuscir a dare il 100% dall’inizio alla fine, ma non partire al 130% per poi non averne poco dopo, o viceversa partir troppo piano. Sarà difficile ma dovrò cercare di isolarmi il più possibile mentalmente e ascoltare me stesso per capire come meglio gestirmi in base a quello che succederà in gara.” 
Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali?Si ho il mio team che mi segue formato da persone professionali e in primis amici, sia sulla preparazione fisica che alimentare che mentale, con in più i compagni atleti. Ma per tutte le gare che facciamo, loro nella realtà non ci preparano una tattica perché ci son troppe variabili da gestire lungo il percorso, ma ci mettono nelle condizioni di equilibrio di poterci esprimere al nostro meglio.” 
Utilizzi una preparazione mentale pre gara?Devo solo essere in pace con me stesso, saper di aver fatto tutto il possibile per arrivare pronto per quel momento, poi la gara in realtà è il divertimento di tanta fatica.” 
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?Quelli che parlano poco e poco si conoscono sono i miei idoli, gli sguardi ed i gesti alle volte insegnano molto più di tante parole.”
Ricordi un’esperienza passata che ti dà fiducia nel riuscire nello sport o nella vita? Bè sicuramente un 15’ in terapia intensiva con il mio piccolo m’hanno reso molto più leggere tante cose.”
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima gara?BUON TUTTO, questo è l’augurio più bello che ricevo sempre da una persona speciale.” 
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?
Sicuramente Gianni Carletti seguendomi sia mentalmente che alimentarmente con la sua linea di prodotti biologici Kratos m’ha insegnato a prendermi cura di me stesso, perché parliamoci chiaro quello che faccio, tra km in allenamento e lavoro sulle piante è un pochino stressante per il fisico, anzi fa proprio male, quindi m’ha fatto capire che bisogna prendersi cura del proprio corpo per poi trovare un grande equilibrio in modo da non creare una parabola di distruzione e allo stesso modo Fulvio Massa che crea il mio allenamento lo gestisce su misura per me per i nostri obbiettivi gestendo con professionalità quelli che sono i carichi.” 
Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta nell’affrontare gare importanti?Penso il voler far del mio meglio in quello che faccio, non importa che sia correre o tagliare un prato o allevare le api, mi impegno nel cercare di farlo al mio meglio, poi non tutte le ciambelle hanno il buco, ma provarci è bello!” 
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti?Tutto e niente, una gara è la gestione delle difficoltà per renderla perfetta, quindi meglio gestisco i problemi uno alla volta man mano che si presentano e meglio andrà la gara, come si dice la pazienza è la virtu’ dei forti!” 
Ritieni possa essere utile lo psicologo dello sport prima di una gara importante?Ritengo utile anche un sassolino che ci si porta con se al quale diamo il compito di incanalare energie negative e darci coraggio, tutto è utile e niente indispensabile ma bisogna crederci! 

Marco Zanchi
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?Corro da oramai 15anni, tutto cominciato per dimagrire, dopo pochi anni ho intrapreso la strada delle gare, un vizio che avevo gia quando correvo in moto di trasformare la passione in competizione. Ho cominciato a correre anche in montagna skyrace e skymarathon, poi con il passare degli anni ho aumentato le distanze quando nel 2010 ho affrontato la mia prima Ultratrail la Lavaredo di 90km dove ho concluso al 2° posto e da allora ho intrapreso questa strada delle ultra distanze che in Italia non avevano ancora successo.” 
Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile?Tor des Geants 2014.” C’è una gara estremi che non faresti mai? “Io dico sempre “mai dire mai”, 10 anni fa quando ho saputo dell’esistenza della famosa Ultra Trail du Mont Blanc dicevo che sarebbe stata impossibile, ma se ci penso bene mi dici di fare 100km su strada ti rispondo MAI!
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
La ricerca di nuove emozioni e avventure, anche se credo che dopo il Tor des Geants non puoi andare oltre.” Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? “Sono gli amici che spesso mi lanciano nuove sfide, mio padre è contento solo quando gli porto a casa i trofei!” 
Ti va di raccontare un aneddoto?UTMB 2011, mai fatto 170km tutto d’un fiato, al 90km sono in crisi, ho i crampi e voglio ritirarmi in uno sconforto totale. Sono sdraiato all’interno della tenda del ristoro da un’ora e di colpo arriva la mia amica Cinzia anche lei in gara, che urlando mi dice “dai dai alza le chiappe smettila di lamentarti e andiamo!” Non mi sono più fermato recuperando 80 posizioni e giungendo 29° e primo Italiano.” Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? “La capacita di affrontare i problemi e difficoltà in gara ti possono essere d’aiuto anche nella vita quotidiana! Ai fini del certificato per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali? “Essendo anche atleta della Nazionale Italiana siamo sottoposti a controlli maggiori rispetto alla classica visita medica agonistica, oltre a questo di mio principio mi tengo sotto controllo periodicamente.” (Marco è menzionato nel libro Sport, benessere e performance
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
 
Lisa Borzani
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme?Paolo, il mio compagno, condivide tutto con me: allenamento, gare, preparazione e questo oltre ad essere stupendo per me è anche una bellissima fonte di forza. Mia mamma dice il rosario tutte le sere affinché il Signore mi convinca a smettere perché teme che io, abbastanza minuta, possa consumarmi del tutto!! Mio papà però è mio segreto complice! I miei amici che praticano anche loro le ultra mi capiscono benissimo. Gli altri un po’ meno ma mi supportano ed incoraggiano.” 
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport?In questo sport, come nella vita, è importante mettere passione, dedizione, voglia ed impegno in ciò che si fa perché la cosa importante non è vincere (anche se ciò può far piacere ovviamente!) ma sentire di ‘aver dato tutto’ quando si taglia il traguardo. Credo che sia importante passare questo messaggio perché, appunto, la società di oggi è quella che esalta solo chi APPARE VINCENTE a scapito di chi invece mette impegno, fatica e cuore in quello che fa.” 
(U
n'intervista a Lisa è riportata nel libro Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018. 

Quando si fa sport a un certo livello si può ambire a vestire la maglia azzurra per rappresentare l’Italia in gare prestigiose a livello internazionale e mondiale, in tal caso bisogna pianificare e programmare bene sia gli allenamenti sia le gare intermedie, il tutto finalizzato all’ottima forma il giorno importante della gara per far bene per sé, per il proprio team e per la squadra Italia.
Importante diventa un lavoro accurato, ponderato e minuzioso di pianificazione e programmazioni di obiettivi sfidanti, difficili ma raggiungibili coordinato con il proprio team e soprattutto con il proprio allenatore che dovrebbe conoscere più di tutti il proprio atleta: come si allena, come fatica, come sopporta i carichi di lavori, come gestisce la gara dal punto di vista atletico e dal punto di vista mentale soprattutto in gare dove ci può essere eventuale pressione da parte di osservatori, fan, altri atleti eventualmente esclusi dalla rosa della nazionale.

Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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