Resilienza: Più dura è la lotta,
più grande il trionfo
Argomenti: Obiettivi, Goal Setting, Autoconsapevolezza,
Motivazione, Autoefficacia, Resilienza, Esperienze di atleti. La maratona oltre
ad essere una prestazione sportiva agonistica è un’esperienza. Di seguito
riporto alcune esperienze di atleti.
Daniele
Cesconetto: “Spingermi
un po’ più in la. Cercare i miei limiti e provare sempre l'emozione del
viaggio. Perché non è la meta che conta ma il viaggio per raggiungerla.”
Lorena
Brusamento (titolo italiano 24h e 12 ore): “Ogni gara consente di
conoscere meglio qualche aspetto di noi stessi e di fare tesoro dell'esperienza
vissuta.”
E’ importante avere chiari gli obiettivi
che devono esere difficili e sfidanti ma raggiungibili gradualmente e progressivamente.
Inoltre bisogna avere una motivazione adeguata che ti permette di impegnarti
con determinazione e convinzione per raggiungere l’obiettivo stabilito.
Eligio Lomuscio: Cambia qualcosa dopo questa maratona? “Il traguardo di questa maratona mi ha fatto capire che con un po’ di buona volontà tutto è raggiungibile, in una maratona per me non ci vuole solo la forza delle gambe, ma ci vuole anche e soprattutto una grande forza mentale.”
Eligio Lomuscio: Cambia qualcosa dopo questa maratona? “Il traguardo di questa maratona mi ha fatto capire che con un po’ di buona volontà tutto è raggiungibile, in una maratona per me non ci vuole solo la forza delle gambe, ma ci vuole anche e soprattutto una grande forza mentale.”
E’ importante porre tanta attenzione
nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in se
stessi. La motivazione deve essere solida. Cosa c’è di così importante nel
raggiungimento di questo obiettivo?
E’ necessario attingere alle risorse
interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento
per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere
obiettivi sfidanti ma non impossibili.
Siamo tutti in grado di perseguire i
nostri sogni, di seguito alcune dichiarazioni di atleti.
Lorena
Brusamento: C’è una frase che ti aiuta ad affrontare la
prossima gara? “I limiti esistono solo
nell'anima di chi è a corto di sogni" una frase che ho letto e che mi è
rimasta in testa.”
Liberato Pellecchia (Maratona di Berlino
PB 2h14'28): “Spesso negli allenamenti o
nei momenti che mi prendo per me stesso visualizzo o immagino spesso le gare
che preparo con l'idea: ‘se lo sogni lo puoi fare’.”
La self efficacy è la convinzione di
possedere le capacità per raggiungere i risultati prefissati. Come rafforzare
le convinzioni di autoefficacia di riuscita? Ricorda un evento, episodio,
prestazione, dove sei riuscito, quali erano le sensazioni?
Lorena
Brusamento: “Gare
difficili portate a termine mi hanno dato sicurezza nelle mie possibilità e
questo mi aiuta molto.”
Le fonti delle convinzioni di efficacia:
esperienze di successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni
sperimentate in esperienze di successo. Le persone con un alto senso di
autoefficacia percepiscono le difficoltà come sfide.
Lorena
Brusamento: Cosa ti aiuta in gare importanti? “Sicurezza in me stessa, forza mentale,
determinazione, voglia di dimostrare a me stessa che il limite si può sempre
superare...e che quindi il limite non esiste.”
E’ importante considerare l’eventuale ansia
di prestazione saperla affrontare, accettarla, gestirla, superarla.
Marinella
Satta (gestione dell’ansia): “In genere prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare bene,
dopo un po' che corri, cominci a carburare e quando sei vicino all'arrivo, in
genere di carichi perché sta per finire. Dopo la gara, se ho corso bene, senza
fatica, sono euforica e penso già alla prossima gara.”
Lorena
Brusamento: Pensieri, sensazioni, emozioni prima e durante la
gara? ““I pensieri prima della gara erano
di "preoccupazione" proprio perché immaginavo una gara in sofferenza,
poi mentre correvo i pensieri sono andati all’obiettivo che avevamo stabilito
con Luca Sala, ho cercato di visualizzare come avrei vissuto e come mi sarei
sentita se l’avessi raggiunto e questo pensiero ha fatto la differenza.” Soddisfatta?
Momenti critici, problemi? “Sono molto
soddisfatta, questa volta è stata davvero dura e portare a casa un risultato ed
un record nazionale come questo mi fa sentire davvero bene. Mi sono presentata
sulla linea della partenza consapevole del fatto che non essendo in condizione
ottimale, avrei dovuto ascoltare con molta più attenzione i segnali del mio
corpo e usare molto di più la testa ed il "cuore", concentrandomi
sull’obiettivo finale senza pensare alle tante ore, al caldo che sarebbe
arrivato e ai miei piccoli dolori.” Hai scoperto qualcosa di nuovo in te stessa?
“Come in tutte le corse anche questa
volta ho scoperto qualcosa di nuovo di me. Ho alzato l'asticella di quello che
credevo il mio limite fisico, ho avuto conferma ancora una volta di quanto il
pensiero e la mente possano essere determinanti.”
Eleonora
Bazzoni (2h45’ prima Italiana alla maratona di Roma): Pensieri,
sensazioni, emozioni, prima della gara? “I
giorni precedenti la gara ero molto emozionata, tesa, nervosa, diciamo che chi
mi incontrava percepiva il mio stato d'animo, non riuscivo a pensare ad altro.
Il giorno stesso della gara ero molto tranquilla, felice e curiosa trasformando
quell’agitazione in concentrazione e determinazione. Inoltre accanto a me avevo
il mio allenatore e questo ha contribuito alla mia tranquillità.”
Lo sport in generale e soprattutto la maratona
diventa una scuola di vita, si apprende sempre. La maratona insegna a essere riflessivi
e pacati, a non essere impulsivi. E’ importante conoscersi bene, sviluppare consapevolezza
delle proprie capacità e limiti e saper gestire le proprie forze e le proprie energie
per non svuotare troppo presto i serbatoi di carburante. La maratona ti cambia
la vita, fortifica, incrementa autoefficacia e resilienza.
Raffaele
Luciano: Quali saranno le strategie di gara? “L'Idea è quella di partire tranquillo e poi
fare la gara in progressione, cercando di evitare la sofferenza dello scorso
anno, dove dal 23° al 39° ho spinto troppo e poi ho pagato nel finale.”
Francesco
Fagnani: “La maratona
mi ha insegnato a non essere impulsivo, ma pacato e riflessivo.”
René Cunéaz: “Ho una sensibilità incredibile del mio limite. Sento se sto correndo più
piano o più forte della mia soglia. In maratona è un pregio. Quando provo ad
andare oltre faccio talmente tanta fatica che rischio di pagare lo sforzo
calando notevolmente il ritmo. Per questo, molte volte, in gare anche più
corte, mi stacco dal gruppo e continuo col mio passo. Molti atleti,
solitamente, li riprendo nel finale di gara.”
Silvia
Bortolotti: “La maratona … corrine una e ti cambia la vita dico sempre io … per me nulla ti
rende forte come l'esperienza della maratona … ti rende forte nello sport
come nella vita di tutti i giorni.”
La maratona fa sperimenta sensazioni uniche.
Qual è stata la gara dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Elisa
Tempestini: “Ovvio
l'emozione più grande è stata la mia prima Maratona a 50 anni!”
Flora
Alicino: “La mia
prima maratona a Roma, la prima sfida che ho vinto con me stessa.”
William
Alfredo: “Maratona di
Roma 2013, la mia prima maratona in un anno da quando ho iniziato a correre,
mai avrei immaginato finire una regina, questo mi ha dato spinta per far altre
4 maratone.”
La maratona è il coronamento di un sogno,
è il resoconto di un periodi di lavoro dove si raccolgono i frutti.
Benedetto
Scarpellino: Quali sono i tuoi pensieri? “I pensieri più belli e forti sono nel
rettilineo finale di una maratona, quando ti rendi conto di aver raccolto
quanto seminato nei mesi precedenti.”
Psicologo,
Psicoterapeuta
Autore
di libri psicologia e sport
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