venerdì 16 marzo 2018

6 ore della Reggia: Intervista doppia Silvio Trivelloni e Stefano Velatta, 1° e 2°

Matteo SIMONE

Silvio Trivelloni, della “Lazio Atletica”, vince la 6 ore della Reggia di Caserta, gara valida come prova del 16^ Gran Prix IUTA di Ultramaratona, disputata sabato 10 marzo 2018 ed organizzata dalla Podistica Caserta con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della Sovrintendenza della Reggia. Al secondo posto si classifica Stefano Velatta dell'Atletica Paratico di Brescia. La gara femminile è stata vinta da Valeria Empoli.
Di seguito, Silvio e Stefano raccontano la loro esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Che sapore ti ha lasciato questa 6 ore?
Silvio: “Il sapore che mi ha lasciato questa competizione di 6 ore di corsa è sicuramente di essere molto contento della prestazione ottenuta ma con qualche piccolo rammarico; da una parte il chilometraggio ottenuto dove il mio Garmin mi dava il totale dei km percorsi pari a  86,320 media 4'10" per km e dall' altra dovuto alla mia poca esperienza in gare di ultramaratona essendo questa la mia seconda esperienza di corsa di 6 ore,  perché rivedendo tutta la mia gara, chilometro per chilometro, posso ipotizzare che se avessi gestito meglio i ritmi di corsa tra il 60° ed il 70°km (corsi a 4'km e anche poco meno) avrei potuto ottenere un chilometraggio migliore secondo le proiezioni di corsa che si possono evincere dai passaggi gara fino al 70°km e quindi arrivare alla soglia degli 88km. Comunque nel complesso sono soddisfatto ho fatto il mio primato personale 85km e 400mt), il precedente era di 82km e 700mt a Ravenna nel 2016, e per soli 97mt non ho raggiunto la migliore prestazione mondiale dell'anno.”
Stefano: “Un sapore agrodolce nel vero senso della parola, agro perché le prime 3 ore zoppicavo, le ultime 3 volavo.”

Stefano volava le ultime 3 ore ma ha trovato davanti a lui Silvio, un atleta che volava di più e che rappresenta per ben due volte l’aquila della sua squadra “Lazio Atletica” e dell’Aeronautica Militare. Comunque è importante per entrambi aver dimostrato a se stessi e agli altri di avere grinta, forza, coraggio, determinazione, tanta resilienza per andare avanti e per fare bene. Complimenti per le prestazioni di rilievo di entrambi considerato che in Italia ben pochi riescono a fare questi numeri; gare di 6 ore si vincono totalizzando circa 82km quando ci sono gli atleti più forti e possiamo immaginare che il meglio deve ancora venire soprattutto in gare di 100km.
Che significato ha per te questa vittoria?
Silvio: “Il significato che ha per me questa vittoria? Di certo non la consapevolezza del mio potenziale, dico questo con tanta umiltà..ma non perché mi ritengo meglio degli altri, anzi quando mi presento in gara temo tutti dal più forte all'ultimo arrivato in gara siamo tutti uguali, ma solo perché in allenamento anche nell'anno passato già svolgevo lavori di un certo spessore quantitativi e qualitativi da probabili vittorie in gare di ultramaratona, ma almeno per lo scorso anno ho fatto una scelta di vita cioè mettere da parte le competizioni sportive per assistere mio Padre adesso in cielo. Questa scelta è stata per me fondamentale perché vivere giorno per giorno accanto alla sua sofferenza mi ha fatto molto meditare ...In fondo in gare di ultramaratona si sopportano sforzi alla soglia dei limite umano...e se chi lotta per la vita li sopporta come un leone perché mai non dovrebbe farlo uno sportivo che vuole dedicarsi a gare lunghe?? Questo mi dà molta forza.
Stefano: “Un significato importante perché era un test per Seregno ad un mese dall' evento penso di essere quasi pronto mi da morale e fiducia avere corso forte il finale di gara.”

Vestirai la maglia azzurra prossimamente?
Silvio: “Vestirò la maglia azzurra? Non lo so sarebbe un bel sogno.”
Stefano: “La maglia azzurra bisogna meritarsela penso che ci siano atleti più forti e con più esperienza di me io li stimo li rispetto e non provo nessuna invidia anzi uno tra questi è un mio compagno di squadra Marco Ferrari capace di fare secondo al passatore 2 anni fa e già azzurro in diverse occasioni.”

Nella rosa degli atleti che vestiranno la maglia azzurra credo ci sia posto per entrambi, con questi alti chilometraggi e podi importanti credo che entrambi vengano notati dai dirigenti e responsabili FIDAL e IUTA. Penso sia un sogno che si possa concretizzare per entrambi per la partecipazione a gare internazionali di 100km, due atleti che totalizzano quasi 85km in una 6 ore significa che potrebbero avere una proiezione di circa 7h15’ in una 100km e credo che ora in Italia ne sono pochissimi con queste qualità e capacità, ma staremo a vedere.

Avuto problemi, criticità?
Silvio: “No non ho avuto particolari problemi di criticità tranne gli inevitabili continui rallentamenti ad ogni chilometro dovuto ai vari doppiaggi d'altronde inevitabili in circuiti da 1km e 170mt e le vari curve a gomito per percorso tra l'altro in uno scenario stupendo come la Reggia di Caserta.”
Stefano: “Come dicevo prima per le prime 3 ore dolore al quadricipite per le ferite riportate durante il cross di Lucca la settimana scorsa. Non riuscivo a rompere il fiato e di testa non c'ero.”

Tutto diventa esperienza e insegnamento per il futuro, tutto è bene quello che finisce bene.

Cosa lasci a Caserta e cosa porti a casa?
Silvio: “Lascio a Caserta senza dubbio un bellissimo ricordo e porto a casa maggiori motivazioni per ulteriori traguardi.”
Stefano: “Lascio spero un bel ricordo a Caserta per i tanti tifosi che nelle ultime 2 ore hanno tifato per noi, lascio spero un bel ricordo agli organizzatori per aver onorato la gara fino all'ultimo minuto e porto a casa tantissimo, in primis avere ancora una volta fortificato la testa più che il fisico per aver resistito alla voglia di ritirarsi e reagito con grinta nel finale anche sapendo che oramai il primo era irraggiungibile non mi sono accontentato della 2^ posizione ma ho spinto più forte che potevo fino allo sparo finale....questo mi tornerà utile durante la prossima "crisi" perché tanto inevitabilmente ci sarà.”

In effetti a casa si portano sempre nuove consapevolezze..
Hai conosciuto altri atleti?
Silvio: “Si ho conosciuto altri atleti che prima conoscevo solo di nome tra cui Stefano Velatta grandissimo atleta di cui gode di tutta la mia stima e senza dubbio il più forte o uno dei più forti ultramaratoneti in Italia.”
Stefano: “Si ho rafforzato l’amicizia con il vincitore Trivelloni che oltre ad essere un grande atleta è anche una persona umile e seria nonostante ha vinto meritatamente continuava a dirmi che il più forte ero io e mi ha fatto tantissimi complimenti per il mio stile di corsa indubbiamente mi ha fatto molto piacere è bello che tra di noi ci sia sana rivalità durante la gara ma poi prevale il rispetto....poi bellissimo aver ritrovato tutti gli amici di sempre alla fine siamo sempre i soliti ci conosciamo tutti una delle cose più belle quando supero ricevi sempre incitamenti continui ed è doping allo stato puro.”

Il bello dello sport di endurance, delle ultramaratone in particolare è che si fa a gara a chi fa più complimenti all’altro, non c’è avversione, amarezza, aggressività nei confronti degli altri atleti ma rispetto reciproco, comprensione, condivisione della fatica e dei momenti di gloria.
Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi?
Silvio: “Mi piacerebbe partecipare ad una gara di 100km ma devo ancora decidere dove e quando.”
Stefano: “Prossimo appuntamento Seregno la 100km poi si vedrà.”

Sarebbe bello rivederli insieme a Seregno, una bella lotta e chissà se qualcun altro possa dargli filo da torcere e stimolarli o inserirsi tra loro due.
C'è un alimento particolare che hai assunto in gara?
Silvio: “In gara ho assunto ogni ora acqua e zucchero.”
Stefano: “Ho bevuto molto poco in gara, acqua con carboidrati e maltodestrine, 3 gel nel finale.”

Come ti prendi cura di te ora dopo una gara di 6 ore di corsa?
Silvio: “Il giorno dopo la gara ho camminato 15 chilometri per sciogliere le gambe, e mentre già dal terzo giorno ho ricominciato con leggere e brevi variazioni per recuperare velocità...Ma dopo qualche giorno riprendo la routine giornaliera degli allenamenti facendo circa tre volte la settimana i miei 21km dal lavoro a casa correndo come allenamento, quindi zaino alle spalle e di corsa correndo a casa per recuperare il tempo di una routine giornaliera convulsa.”
Stefano: “Ho riposato domenica perché sabato tra viaggio e adrenalina non ho chiuso occhio ma poi da lunedì si riparte in progressione con gli allenamenti stando attenti a non farsi male perché alla fine quello che paga è la continuità degli allenamenti.”

Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara di 6 ore di corsa?
Silvio: “Quando incontri qualcuno dopo una gara del genere ti fanno i complimenti e senza dubbio fanno piacere. Anche al lavoro è stato cosi'...e le domande sono inevitabili: “Come fai a correre per 6 ore in un anello di 1170 mt?” La mia risposta è: “La testa, io sono fatto così in quelle 6 ore sono "OUT" i miei INPUT celebrali servono solo per girare e correre su quell'anello tutto il resto è OUT fuori dal mio interesse, dopo 6 ore se ne parla. Il mio corpo e la mia mente in quelle 6 ore serve solo a quello, senza dubbio concentrazione nervosa.”
Stefano: “Agli amici e a tutti quelli che interessa la mia storia sportiva ho raccontato quello che ho scritto a te Simone, niente di più sperando di non essere frainteso, non sono un super eroe, come dico sempre ci sono atleti molto più forti di me, io faccio il mio, mi diverto, mi arrabbio, mi esalto e mi abbatto come tutti, non ho la pretesa di stare simpatico a tutti ma spero di regalare a qualcuno la voglia di uscire a correre dopo aver letto ogni tanto qualche mia piccola impresa.”

Un grazie a entrambi per la loro disponibilità e l’interessante testimonianza molto utili per me e per chi li segue dal vivo o da casa. Stefano è menzionato nel libro “L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze”.

Silvio è menzionato nel mio libro “Sport, benessere e performance”, edito da Prospettiva Editrice.

Un intervista a Silvio è riportata nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.

+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta

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