martedì 24 aprile 2018

Nicolò Giannini: Taekwondo, l'arte marziale che mi appassiona ancora oggi

Il mio obiettivo più prossimo è sicuramente ottenere la cintura nera

Lo sport permette di mettersi in gioco, di apprendere sempre di più, di fidarsi e affidarsi, di fare progressi. Nicolò Giannini, Cintura rossa superiore, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Ti sei sentito campione nello sport? “Ho avuto diverse soddisfazioni dallo sport ma non sono mai arrivato a sentirmi un vero e proprio campione.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Quando ero più piccolo non mi piaceva particolarmente fare sport, quindi ho provato a praticare nuoto per qualche mese per poi lasciarlo e non ho più fatto nessuno sport fino a 11 anni, quando ho iniziato a giocare a calcio come portiere. La mia esperienza calcistica però è durata solo un anno, e a 12 anni ho iniziato taekwondo, l'arte marziale che mi appassiona ancora oggi.” 
Chi contribuisce alla tua performance? “Sia il mio maestro, che cerca di darmi la carica in ogni situazione, anche quando non sento di non potercela più fare, ma anche me stesso, cercando di trovare sempre nuovi stimoli per dare il massimo ogni volta.” 

Convocazione di Francesca Innocenti per gli Europei di 24h a Timisoara 2018


Per i prossimi Campionati Europei di 24 ore che si svolgeranno a Timisoara (Romania) il 26-27 maggio 2018, la FIDAL ha convocato le seguenti atlete: Lorena Brusamento (Gs Gabbi), Valeria Empoli (Bergamo Stars Atletica), Elena Fabiani (Woman Triathlon Italia ASD), Francesca Innocenti (Bergamo Stars Atletica), Sara Lavarini (Atl. Leone San Marco Pordenone), Serena Natolini (ASD Valli di Lanzo).

Approfondiamo la conoscenza di Francesca attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per la convocazione, te l'aspettavi?Grazie Matteo, con i 210,168 km fatti l'anno scorso al Mondiale di Belfast devo dire che ci speravo tanto nella convocazione per gli Europei ma la conferma della Maglia Azzurra non è mai scontata.

domenica 22 aprile 2018

La maratona è emozionante e piena di sensazioni positive


La maratona permette di sperimentare sensazioni uniche. Di seguito alcune testimonianze di maratoneti che rispondono alla domanda: Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?

Alberto Di Muzio, presidente dell’associazione “Andrea e i corsari della maratona” i cui volontari spingono le carrozzine in occasione delle gare podistiche vestiti da clown: “La mia prima maratona a Reggio Emilia, anno 2007, dedicatissima al mio Andrea, scomparso da pochi mesi, è stata emozionante e piena di sensazioni positive....la più bella. La più difficile deve ancora venire e penso sarà quella in cui capirò che è arrivato il momento di smettere.”
Carlo Poddighe:  Io direi che ogni maratona mi ha regalato forti emozioni. La prima, fine 2013. Arrivai in 3h29'. Poi la soddisfazione provata quando sono riuscito a tagliare il traguardo in 3h13' lo scorso ottobre.”

mercoledì 18 aprile 2018

Raffaele Ianniciello, calcio: Il mio sogno è di giocare con la squadra del mio paese



In Kenya dicono pole pole, in Italia si dice piano piano, per significare che si può fare tutto senza fretta con gradualità e progressione, si può arrivare in alto, si possono ottenere risultati e raggiungere mete e obiettivi ambìti, difficili e sfidanti ma niente è impossibile. Di seguito, Raffaele, difensore centrale, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
.Ti sei sentito campione nello sport? “Sì, a volte.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Da piccolo ho frequentato scuola calcio e piano piano sono salito di livello.”
Chi contribuisce alla tua performance? “Il mio allenatore, i miei amici ma anche i miei genitori.”

giovedì 12 aprile 2018

Rinaldo Marioli: La gara più difficile la Polardistans 2015, 170 km Pulka 2 cani

Le crisi sono “mentali” quando gareggi in continuazione per 24/30 ore
Psicologo, Psicoterapeuta

Il mondo dello sport è molto variegato e sorprendente, ci sono tante modalità di fare sport, dagli sport individuali a quelli di squadra, ci sono sport al chiuso e all’aperto, sport con mezzi, strumenti, attrezzature e sport con animali dove l’uomo collabora con l’animale per raggiungere obiettivi insieme conoscendosi sempre di più, affiatandosi, diventando team insieme.

Di seguito Rinaldo Marioli, Presidente Associazione Italiana Mushers, racconta le sue esperienze rispondendo ad alcune mie domande. 

Rinaldo Marioli: La gara più difficile la Polardistans 2015, 170 km Pulka 2 cani

Le crisi sono “mentali” quando gareggi in continuazione per 24/30 ore
Psicologo, Psicoterapeuta

Il mondo dello sport è molto variegato e sorprendente, ci sono tante modalità di fare sport, dagli sport individuali a quelli di squadra, ci sono sport al chiuso e all’aperto, sport con mezzi, strumenti, attrezzature e sport con animali dove l’uomo collabora con l’animale per raggiungere obiettivi insieme conoscendosi sempre di più, affiatandosi, diventando team insieme.

Di seguito Rinaldo Marioli, Presidente Associazione Italiana Mushers, racconta le sue esperienze rispondendo ad alcune mie domande.

Spartathlon 246km: La più importante ultra maratona al mondo

 Matteo SIMONE

Spartathlon 246 km da Atene a Sparta, trattasi di una gara per gente adulta e matura, gente con tanta esperienza di sofferenza e sopportazione, non perché è masochista ma perché vuole apprendere sempre di più dalla scuola della sport di endurance per fortificarsi sempre di più. 

Lo sport diventa una palestra per poi poter affrontare situazione lavorative, familiari e personali difficili che mettono alla prova e bisogna sentirsi pronti ad affrontare tutto, così come succede in una gara ultra come la Spartathlon.
Di seguito le esperienze di alcuni atleti.
Ultramaratonista Luciano Alves: “246 km Spartathlon, la più importante ultra maratona al mondo, per la prima volta avrò il privilegio di rifare il percorso di Filippide e raggiungere i piedi di Leonida. Ora ci vorranno poco più di 170 giorni prima di essere sulla linea di partenza e attraversare i 246 km che separano l'Acropoli di Atene dalla statua del re Leonida a Sparta. Combatterò con grande forza e determinazione per rappresentare il mio paese con tanto amore, ho combattuto duramente per arrivare qui, grazie a Dio e alle persone che mi crederanno.”

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